Io sono del '65, i miei non avevano la macchina e i miei primi ricordi di bimbo milanese sui treni erano: andare dai nonni nel bresciano, ma soprattutto: ANDARE A PIETRA LIGURE A FARE LE FERIE ESTIVE.
Ricordo dei viaggi incredibili, degli assalti ai treni paurosi.
La cosa diversa era che ancora milioni di italiani usavano il treno per andare in ferie o tornare al paese.
Noi partivamo, come tutte le famiglie operaie, quando chiudevano tutte le fabbriche. Da Milano a Genova era un viaggio ancora accettabile, bastava arrivare con largo anticipo per salire sul treno (non ricordo restrizioni all'ingresso dei binari, forse soprassedevano il 1° agosto

)
Ma se bisognava cambiare treno a Genova, era il delirio piu' assoluto. Banchine stracolme di gente che dava l'assalto al primo treno per il ponente, valigie passate dai finestrini ( saliva il piu' prestante della famiglia, spesso aprendo le porte col treno ancora in movimento, e occupava militarmente lo scompartimento ) spintoni, svenimenti, treno che non riusciva piu' a ripartire, ferrovieri disperati ...
Il "terno al lotto" che tutti speravano di fare era sentire i microfoni gracchiare "annuncio treno straordinario..." con conseguente transumanza di centinaia di persone sulla banchina indicata.
Le carrozze che ricordo erano le '59 in ardesia sui "diretti" o "direttissimi" da Milano ( il "rapido" era per i ricchi, l'"espresso" credo fosse per percorrenze molto superiori ). Gli "accelerati" o "diretti" liguri potevano avere anche delle belle centoporte ...
Ricordi di infanzia
