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Una recente discussione nata in un altro thread mi ha fatto scaturire alcune riflessiooni, che ritengo opportuno portare alla vostra attenzione. Pur nel rispetto di tutti, auspico successivi vostri interventi costruttivi.
Il fatto: un appassionato un po’ digiuno di certe notizie che per qualcuno sembrano banali, chede lumi sull’accostamento più opportuno tra carrozze di tipo Corbellini ed un eventuale veicolo postale. Tra i forumisti qualcuno fornisce delucidazioni, altri si sfogano contro l’ignaro ed impreparato collega dando per scontate certe notizie, di reperibilità più o meno semplice. Seguono considerazioni varie sul come o dove reperire tali notizie, con pareri diversi. Questo in sintesi, senza voler ovviamente additare nessuno per questo o quel che si è detto e scritto.
Voglio pertanto aprire questo 3D perchè tale episodio comunque dà uno spaccato di come, secondo me, l’appassionato medio italiano di treni veri e modello agisca e coltivi la propria passione e, soprattutto, si acculturi in modo tale da poter portare avanti in modo adatto il proprio hobby. Certo, “nisciuno nasce imparato”, le notizie e le nozioni si accumulano dopo anni ed anni di attività e di ricerca, quindi, dovremmo avere verso i più giovani un’opportuna benevolenza quando ci chiedono pareri e informazioni. Per contro, chi approccia a tale vasto argomento, in qualche caso potrebbe avere la stessa umiltà e voglia di imparare (io ho quasi 47 anni, ma non per questo, se trovo qualcuno che ne conosce più di me, disdegno di ascoltarlo, anzi...); in tutti i casi talvolta assistiamo ad atteggiamenti controversi: chi sa e mette il suo sapere con dedizione e competenza a beneficio e a frutto degli altri, accettando nel contempo pareri e correzioni, e chi sfoggia nozioni (non sempre esatte), non per insegnare, ma “per far vedere che sa”, e spesso non ammette eccezioni al proprio dire. Atteggiamento sterile che non avvicina, ma alla lunga scoraggia e divide. Sul fronte poi del reperimento di notizie, quindi parliamo qui di quella che è la “cultura ferroviaria”, molti modellisti portano superficialmente a casa modelli talvolta assai costosi, solo “perchè è bello” o “perchè mi piace” o “perchè mi dicono che è fatto bene” e via dicendo. Poi non sanno come accostarlo ad altri modelli ed iniziano i guai (anche per questo avevo fatto quegli articolini su TTM relativi alle epoche dei rotabili, con i grafici indicanti le caratteristiche e la loro giusta collocazione temporale). Forse varrebbe la pena di prendere un modello in meno ed un paio di libri in più, cercare pubblicazioni del passato, certo, non sempre facili da trovare per chi è più giovane, ma va detto che nella biblioteche di molte associazioni o gruppi vi è materiale in abbondanza da consultare. Il tema è vasto, e le tipologie di pubblicazioni si sprecano: riviste, libri, pubblicazioni ufficiali e di servizio che talvolta possiamo trovare ai mercatini o nelle aste telematiche. Ma quanti, per esempio, sono disposti a spendere una trentina di euro per un libro delle composizioni dei treni FS di 20 anni fa? O un fascicolo orario? O una vecchia Prefazione Generale? Certo, lì non ci sono belle foto da vedere, ma pochi hanno l’idea di cosa ci si possa trovare lì dentro: dati sulle locomotive quali pesi o velocità massime, composizioni con le tipologie delle carrozze all’epoca in esercizio e numero di veicoli presenti in questo o quel convoglio e tantissime altre notizie che per elencarle tutte non basterebe mezza giornata! E invece niente, si continua ad ignorare..... Anch’io da bambino, ho imparato le prime cose sui cataloghi della Lima o Rivarossi, ma vi assicuro che alla lunga, e non troppo alla lunga, questo è fuorviante, e porta l’appassionato fuori dalla rispondenza con la realtà per tutta una serie di motivi, il più banale dei quali può essere la non perfetta riproduzione di un modello per dettagli o colorazione, che però viene preso per buono dai più sprovveduti. Concludendo, penso che potremmo darci una marcia in più, senza limitarci al solo “chiedere”, che comunque è utile e va fatto, ma pensando ad un fermodellismo “a 360 gradi”, pur nella consapevolezza che la vastità dell’argomento non ci consente di sapere tutto e, tuttavia, ogni giorno accumuleremo quel qualcosina in più che determina e qualifica la nostra formazione sull’argomento.
Che ne pensate?
Saluti. L.Volt.
Ultima modifica di l.voltan il sabato 9 giugno 2018, 21:38, modificato 1 volta in totale.
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