andez8 ha scritto:
....
mi presento: io sono uno che principalmente con i trenini ci gioca;
per me e' un passatempo e come tale desidero che rimanga;
prediligo l'epoca II ma se vedo qualcosa che mi piace, anche se di moderno, lo compro.
...
Andrea
mi sento in obbligo di sostenere Andrea.
Ho gia un Lavoro, una Famiglia, un Impegno Politico.....non sento il bisogno di fare Cultura (le maiuscole sono intenzionali e marcano un ‘serioso impegno’) anche ‘giocando’ al trenino.
Per me é un gioco, un piacere, un’attività rilassante e libera e tale deve restare.
In questo (e altri fori) invece ci trovo spesso un tono da missionario che cerca di convertire, quasi minacciando le ‘pene dell’inferno’ a chi rimane nel vizio e non riconosce il ’verbo’. (Qui aggiungere tutti gli smiles necessari x sdrammatizzare...)
Per lo stile ‘italiano’ tematizzato da Voltan:
Frequento vari fori di varie nazioni (I, F, CH, D, USA) e ho letto riviste da tutto il mondo.
Vorrei dire che il fermodellismo italiani ha un tocco di elitarismo e di concentrazione su alcuni aspetti dei molteplici possibili che non é così marcata in altre nazioni.
Elitarismo: se uno non fa ‘autocostruzione’, non ‘muove le manine’ non é uno
“vero”....E’ un messaggio che ripetutamente passa nei fori come questo...
Ma qualcuno si é giâ chiesto se l’artigianato mi piace, mi interessa, ci sono dotato, prima di farmi questo rimprovero? Magari l’ora di ‘lavoro manuale’ (in svizzera c’era...) era quella che detestavo peggio di francese....
Se sono un collezionista e sono fiero di aver trovato quel modello di un’artigiano sparito da 30 anni... non mi occupo di ferrovie in miniatura? Se sono riuscito a riprodurre la compo treno 52b tra Milano e Berlino nella primavera 1933, non faccio cultura ferroviaria???
Forse il problema sta già nel nome : il termine italiano ‘Fermodellismo’ sembra implicare il fare modelli (in proprio??).... mentre che in tedesco i clubs si chiamano ‘Clubs degli amanti dei treni in miniatura’ lasciando aperta la questione se questi sono acquistati o auto costruiti... e sono in generale aperti a tutte le sfumature del modellismo ferroviario, e forse anche più ‘popolari’ nell’approccio.
‘
Contachiodi’ , ‘Vetrinismo’ e ‘non é un gioco: i tre temi penso vanno a bracetto. Sembra che in Italia la maggioranza non può/vuole impegnarsi nella costruzione di plastici funzionali e magari spesso anche giocattolosi, come malgrado tutto sono la maggioranza in svizzera o anche in Germania, (cominciando dal binario Maerklin e dalle curve di 365 mm/raggio).
Quindi tutto l’interesse si concentra sul modelo di loco/carrozza, che viene però sezionato sotto al microscopio, ed i particolari vengono sviscerati su kilometriche discussioni come sono alquanto rare da trovare in p.es. Svizzera. Tranne poi trovarsi con modelli perfetti ma praticamente impossibili da prendere in mano per fragilità, e dal più che dubbio funzionamento...
Penso quindi non sia a caso che l’Italia ha ACME e la Svizzera HAG (e tanto maerklin ...).
per oggi basta cosi....
sebastiano
p.s. per trovarsi le info sulle Ferrovie italiane... cominciando da poco ad interessarmi per le FS mi sono comperato 20 kg di vecchie riviste (di vari editori).
Però ho dovuto fare l'esperienza che é molto difficile sulla base di queste pubblicazioni farsi una cultura 'organica'.... tante piccole informazioni ma molto, troppo slegate fra loro e spesso 'senza capo ne coda'.
Solo con monografie e libri si riesce a dare dei fondamenti, ma trovarle richiede sempre un colpo di fortuna e una potenza finanziaria non da tutti..... dopo ave risolto il primo problema che é cominciare a sapere cosa cercare!