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forse e probabilmente non è lo stesso vigilante ma così come un vigilante ti ha aiutato ed ha collaborato per un tuo fine ben preciso diversi gruppi di persone, il mio compreso, che è entrato nel loculo dove è tumulata la tartaruga si sono sentiti dire, appena entrati, "fuori potete fare foto ma qui dentro no!!", con aria molto maleducata, saccente e prepotente... siccome la cosa mi è suonata subito come un bruttissimo campanello di "malvenuto" ho chiesto il motivo, la risposta è stata "perchè non si possono fare", chiedendogli una legge che me lo impedisse mi ha risposto "perchè è così, lo decido io che sono il proprietario"... siccome non aveva l'aria del proprietario gli ho chiesto di dimostrarmelo e lui beffardamente mi ha mostrato il suo tesserino dove c'era scritto VIGILANTE, non inteso come lo strumento tanto odiato dal De Angelis ma inteso come tizio che vigila qualcosa... Siccome gli ho fatto notare che era un vigilante e non un proprietario di qualcosa si è alterato dicendo che dovevamo rivolgerci alla direzione... passava di lì uno degli organizzatori che con molte remore ci ha detto "potete fare foto ma fatene un uso intelligente"... e tutto perchè in passato sono girate per internet le foto che dimostrano come oltre la "coltre" di fantastica "organizzazione" dei 170 anni Pietrarsa nei giorni ordinari è un posto dove, come detto da Paolo, ci arrivano 2 treni utili negli orari in cui è aperto, inaccessibile nei weekend, e con alcune locomotive che non brillano per mantenimento (vedi il 428...)... Coda di paglia? Non si può far notare come un museo di importanza nazionale è gestito da Ferservizi in maniera non eccelsa? La dirigenza di ferrovie dello stato andasse nei musei ferroviari delle altre nazioni a vedere "come si fa"... Ah, a chiudere, tanto per... regalavano un interessante dvd dell'orchestra della Leopolda delle Ferrovie dello Stato, pensiero molto gentile, erano rimasugli del centenario delle ferrovie... certo che rimembrare qualcosa che abbia a che fare con la Leopolda dopo quel che hanno combinato a Firenze... è come parlare di corde a casa dell'impiccato
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