|
Fate attenzione che i Tirolesi non sono austriaci, anche se parlano un idioma molto simile; sono più affini ai bavaresi. Questi ultimi, poi, sono ben diversi dai tedeschi, anche se a noi, visti da lontano, sembrano tutti uguali. Un tempo pensavamo che tutti i cinesi fossero gialli, anzi, erano tutti gialli i giapponesi, i coreani, i cinesi, i vietnamiti e molti altri. Adesso, avendoli in casa, soprattutto i cinesi, ci siamo accorti quante differenze esistano tra quelli della Cina del nord, della Cina del Sud, della Cina dell'est, della Cina dell'Ovest.
Tornando a quanto detto da Pietro Merlo, personalmente consiglierei di consultare le G.U. ed altri documenti di quell'epoca per trovare notizie ufficiali sulla situazione amministrativa e, di conseguenza, ferroviaria della Venezia Tridentina. La situazione era molto simile a quella della Venezia Giulia, anche se in quest'ultima parte le cose erano più ingarbugliate in quanto esisteva una profonda divergenza tra il Regno d'Italia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (S.H.S.), poi Regno di Jugoslavia, sulla definizione del confine. Solo con il Trattato di Rapallo del 12/11/1920 venne determinato il confine definitivo, ad esclusione della citta di Fiume, regolarizzata appena con il Trattato di Roma del 27/01/1924. Sia per la Venezia Giulia che per la Venezia Tridentina l'amministrazione venne affidata, dopo la I G.M., all'inizio ad un governatore militare e poi ad un governatore civile. Solo nel 1923 venne stabilita la costituzione delle Province (Trento, Trieste, Pola e Zara) mentre gran parte della ex Contea Principesca di Gorizia e Gradisca venne incorporata nella provincia di Udine, così come la conca di Travisio (ex Carinzia ed ex Carniola). L'argomento è molto interessante e andrebbe approfondito. Una domanda a Pitro Merlo: considerato anche che sulla rete ex SB ed ex kkStB vigevano dei regolamenti diversi da quelli FS, fino a quando avvenne il cambio trazione nelle ex stazioni di confine come Ala e Primolano? Saluti
|