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MessaggioInviato: martedì 16 maggio 2006, 19:44 
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Ma se porto una delle mie macchinine, mi fanno girare sulla loro pista?


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MessaggioInviato: martedì 16 maggio 2006, 21:12 
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Solo se ti porti anche il pulsante e le spazzole di ricambio......!!!!!

Scherzi a parte oggi pomeriggio ho dato un'occhiata a una corsa prova e devo dire che le mie perplessità sul fatto che in pratica da Piazzale Santa Croce fino a capolinea Sud della Guizza il metrotram non è in sede propria o protetta sono confermate.

E vero che gli automobilisti non sono abituati a vedere il mezzo per strada ma la rotaia è posta in una posizione tale che, a perer mio, difficilmente le auto non interferiranno con il tram su gomma. Poi, verso sera, la coda in uscita dalla città verso Albignaasego è talmente lunga che per alcune centinaia di metri, lungo via Guizza, occupa completamente la sede del metrobus. Lì poi la strada è così stretta che non era possibile in alcun modo ricavare corsie riservate al mezzo pubblico ( nemmeno per i bus)
Per ora sul resto del tracciato non ci sono nemmeno "lingue di vacca" o dissuasori che tengano lontani i veicoli dalla sede del tram.

Con queste premesse la vedo dura mantenere l'orario.....

Franco


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MessaggioInviato: mercoledì 17 maggio 2006, 10:08 
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franco.tanel ha scritto:
Lì poi la strada è così stretta che non era possibile in alcun modo ricavare corsie riservate al mezzo pubblico ( nemmeno per i bus)
Per ora sul resto del tracciato non ci sono nemmeno "lingue di vacca" o dissuasori che tengano lontani i veicoli dalla sede del tram.


Ahia... :( :?


Ultima modifica di saint il giovedì 18 maggio 2006, 9:47, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: mercoledì 17 maggio 2006, 19:56 
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Ma quando hanno progettato la linea, erano sicuri di che città si stesse parlando?
La tranvia in costruzione a Firenze (incredibile: sono apparse in Piazza Stazione le rotaie a gola!) ha invece il problema opposto, è quasi totalmente in sede propria causando notevoli restringimenti al traffico stradale. Speriamo perciò che quando si inizierà il servizio, la totale separazione del traffico porti almeno a dei tempi di percorrenza decenti, tali da snellire il traffico sulla direttrice Firenze-Scandicci.
Con la scusa della tranvia sono andati avanti per anni realizzando sottopassi e stravolgimenti alla viabilità (come ben sanno gli abitanti in zona Via Foggini) che con il tracciato non hanno assolutamente a che vedere.
Scusate la digressione, sono considerazioni che mi sono venute in mente parlando di circolazione promiscua...


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MessaggioInviato: lunedì 22 maggio 2006, 9:56 
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Nome: Stefano Barbieri
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Avete seguito la trasmissione "Mi manda Raitre"? E' stato proposto un ampio servizio sul tram/bus di Padova, con risalto agli incidenti occorsi ai ciclisti ad opera (locuzione spesso usata durante la trasmissione) della "rotaia killer", nonchè ricostruzione - in studio - del pericolo di incastrare le ruote del velocipede nella "gola". Malgrado le premesse, il tram non ne è uscito in modo completamente catastrofico, anche perchè - da parte di esponenti di Legambiente - ne è stata riconosciuta la valenza ecologica (sotto questo profilo, sembra quasi paradossale il conflitto bicicletta/tram!).

Ciao
Stefano.


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MessaggioInviato: lunedì 22 maggio 2006, 12:53 
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Segambiente, quando si tratta di crearsi un po' di visibilità, non esita a cadere in pesanti contraddizioni.
Certo, anche un bambino potrebbe dimostrare che perfino il trabiccolo è meglio dell'autobus, se non altro perché elettrico e non a combustione interna.
Il problema è che a Padova ci si ritrova con uno strano ibrido che non è né tram né filobus, ma che in compenso assomma i difetti di tutti e due i sistemi!
Che senso ha mettere su gomma un mezzo che poi non è nemmeno del tutto compatibile con il traffico promiscuo?
A proposito, qualcuno è in grado (tanto per fare un discorso più serio) di produrre una tabella comparativa dei costi di realizzazione a chilometro fra il trabiccolo e una linea tranviaria tradizionale?


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MessaggioInviato: lunedì 22 maggio 2006, 14:56 
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Sarebbe poco serio farla, una tabella comparativa del genere: mentre per i sistemi tranviari esistono dati consolidati e in gran numero, nel caso del Translohr siamo in presenza di un sistema totalmente nuovo, i cui costi andranno verificati a consuntivo.


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MessaggioInviato: lunedì 22 maggio 2006, 18:16 
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Sono d'accordo con te per quanto riguarda i dati di esercizio, ma per ciò che concerne il costo di REALIZZAZIONE a chilometro della linea ormai ci dovrebbe essere qualche cifra, o no?
Anche perché la convenienza di questo sistema non mi pare che sia ancora stata dimostrata.


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MessaggioInviato: martedì 23 maggio 2006, 13:10 
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Beh, G-master, capisco la tua domanda, ma non si può paragonare il costo di una specifica realizzazione in una specifica città con quello di centinaia di realizzazioni in centinaia di altri contesti: ogni linea è un caso a sé.
Più nel concreto, Translohr dichiara costi inferiori al sistema tradizionale, grazie alla tecnica costruttiva della sede, meno "invasiva", però...
...però non è detto che tale tecnica possa essere adottata.

Mi spiego meglio: all'Aquila effettivamente il cantiere di posa dell'armamento (lo visitai quasi due anni fa) operava effettivamente su una piccola porzione della sede stradale, ma questo avveniva nella tratta periferica, ove non esistevano evidentemente sottoservizi. Altra cosa è quanto avvenuto a Padova, dove gran parte dell'armamento ha richiesto una platea in calcestruzzo del tutto analoga a quella utilizzata per i sistemi tranviari tradizionali. E dunque anche con costi altrettanto analoghi.
Se poi teniamo conto che in generale nelle strade urbane sottoservizi se ne trovano, e che questi devono essere allontanati dalla rotaia (stiamo pur sempre parlando di un conduttore, ancorché a terra), direi che in generale come costi siamo lì, e che solo in alcune circostanze favorevoli è possibile effettuare uno scavo "leggero", come del resto le recenti esperienze francesi ci insegnano.

Il problema del risparmio nei costi delle infrastrutture, del resto, "pesa" poco, anche se fa molta presa sull'immaginario di molti decisori: conta molto di più la spesa corrente per l'esercizio, e in mancanza di piani di manutenzione credo che sarà ben difficile quantificarla, tanto più che stiamo parlando di un prodotto mono-marca e non di un sistema le cui componenti possono essere messe a gara.

Da qui le mie perplessità verso un sistema che peraltro continuo a seguire con curiosità, interesse ed attenzione.


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MessaggioInviato: martedì 23 maggio 2006, 13:25 
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Ale Sasso ha scritto:
Sarebbe poco serio farla, una tabella comparativa del genere: mentre per i sistemi tranviari esistono dati consolidati e in gran numero, nel caso del Translohr siamo in presenza di un sistema totalmente nuovo, i cui costi andranno verificati a consuntivo.


Ed è paradossale che questi presunti vantaggi economici siano alternativamente addotti come "eventuali, da verificare" quando qualcuno li contesta compiutamente e - al tempo stesso - come "motivo di scelta" a bocce ferme, quando si cerca disperate ragioni per giustificare l'orientamento in favore del trans. Allora, se questi dati sono da verificare, non possono essere un motivo di preferenza ex ante. Non so se rendo l'idea. E quanto alla rotaia unica, lasciatemi dire che se questa è la soluzione - come si è detto - "meno invasiva" rispetto ai due binari, visto il numero di referti finora compilati per effetto di questa innotiva stravaganza, c'è da credere che si tratti di una definizione a dir poco infelice. F.


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MessaggioInviato: martedì 23 maggio 2006, 14:30 
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Referti o meno (tanto ci sarà sempre chi cade con la bicicletta sulle rotaie), con tutto il rispetto per le nuove invenzioni, non si capisce che cosa debba far scegliere il lohr (parola quasi onomatopeica, ricorda certi borbottiii dell'esofago dopo una mangiata di scarsa qualità) rispetto al tram vero e proprio.
Ripeto, secondo me è un sistema che riesce ad assommare gli svantaggi del tram a quelli del filobus.
Se si vuole la guida vincolata, nulla di meglio di un sistema collaudato dal 1832, se si vuole la trazione elettrica ma senza sede fissa a terra, niente di meglio del filobus.
In mezzo si rischia solo di fare pasticci, tra cui quello di adottare un sistema non interamente collaudato e soprattutto di nessun vantaggio in termini di costo o semplicemente pratico.


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 Oggetto del messaggio: vabbé
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Segambiente ti ringrazia e ti invita a risolvere i problemi del mondo con tua somma saggezza. perchè noi non riusciamo.
La prossima volta che c'è da tenere insieme la necessità che la gente non si spacchi i denti sulle rotaie, senza dare spazio a quelli che vorrebbero distruggere qualsiasi idea di mezzo vincolato e magari anche di mezzopubblico (e ce ne sono una valanga tanto a padova come nel resto d'italia, se vuoi ti faccio l'elenco) e da dichiararlo in 10 secondi o meno chiederemo il tuo augusto parere.
Peraltro i quattro scemi che hanno saltato la cena e il dopo cena per stare lì a cercare di dire queste cose in 5 secondi saranno felici di sapere che lo hanno fatto per visibilità personale. di sicuro ne avranno grande vantaggio personale. magari gli offrono un caffé al bar.

per tua norma e regola alle trasmissioni della rai non ci vai perché chiedi di andarci ma casomai ti chiamano loro se ritengono che hai delle cose da dire. a torto o a ragione.
(Questo per dire che ci hanno chiamato e non abbiamo chiamato noi)

Su quello che pensa Legambiente del metrocoso credo che sia relativamente poco interessante. il mezzo si commenta da sé.

scusate il flame ma mi pare gratuito offendere senza neanche sapere.


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MessaggioInviato: martedì 23 maggio 2006, 15:20 
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Caro supersabba, forse ti sei scaldato senza ragione. Mi devo essere perso qualche passaggio ma mi pare di capire che tu fai parte del comitato delle vittime della rotaia o simili. Non ho visto la puntata su Rai Tre ( scusatemi ma il conduttore col suo modo fare molto educato e l'aria sbracata mi fa venire mal di pancia solo a vederlo) ma mi piacerebbe che tu ragionassi su un aspetto: I tram, con due rotaie ci sono in decine e decine di città d'europa ma a me non risukta che altrove siano accadute queste morie di ciclisti.

Io ho una mia idea che sicuramente fara arrabbiare qualcuno ma non importa.
1) Si sconta inevitabilmente la non abitudine alla presenza di rotaie.
2) Parte delle cadute sono probabilmente imputabili più all'asfalto e al porfido sconnessi che affiancano la rotaia, questi si scandalosi.
3) C'è una percentuale di cittadini che in buona fede spero sono tentati di appioppare alla pubblica amministrazione anche la loro distrazione e dabbenaggine
4) Qualcuno pure ci marcia, sia da un punto di vista politico che forse anche su ipotetici risarcimenti.

Detto questo, concordo con Ale Sasso ( che saluto) sugli aspetti costruttivi del sistema. Confermo che almeno a Padova lo scavo non è stato di pochi centimetri ma ben più profondo e sottolineo come già adesso ci siano squadre di operai che giornalmente passano a sigillare fessure che si aprono nelle piattaforme dove poggeranno le ruote-gommate- del tram.
Io credo che i lavori scontino una progettazione fatta in modo un poco affrettato. Non dimentichiamo che per finire il tratto Stazione P. Valle in tempo per le elezioni ( poi comunque perse) la precedente giunta li fece lavorare praticamente giorno e notte.

Però nonostante tutti gli aspetti negativi devo ricordare a chi dice che con le gomme ci sono già i filobus, che in Italia un mezzo su strada senza guida vincolata non può superare i 18 metri di lunghezza senza scorta come mezzo eccezionale. Il modello padovano ST3 a Tre elementi appunto è lungo 25 metri, l'ST4 dovrebbe essere attorno ai 32 Quindi con un solo autista si trasporta- a spanne- quanto con quattro filobus. E il costo del personale è uno degli elementi più pesanti nei bilanci delle aziende di TPL.

Comunque a settembre-ottobre inizierà il servizio pubblico, e lì tutti i nodi verrano al pettine

Ciao, Franco


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MessaggioInviato: martedì 23 maggio 2006, 16:59 
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ciao Franco
conosco bene tutti i limiti che citi del metrocoso e gli altri citati.
I costi eccessivi, le promesse rivelatesi assurde, la faciloneria con cui è stato (non) fatto il progetto, le gabole e intrighi vari per rallentarlo, il costo pro capite più alto del progetto originario, le ingenti ricadute negative sul tpl locale in termini di linee deviate, la scarsa utilita immediata, l'impossibilità di farlo correre realmente in sede protetta all'inizio...

non sono una vittima delle rotaie. sono uno di legambiente e sono un ciclista.
concordo che te i sospetti che metti in fila sulle persone che sono cadute e sul perché sono molto fondati

però va riconosciuto che la precedente e l'attuale amministrazione hanno lavorato con i piedi da questo punto di vista e devo dire che io credo che sia utile approntare unpercorso alternativo anzi due, a est e a ovest di quel pezzo incriminato. per non saper né leggere né scrivere.
poi uno può anche continuare a seguire il tram in bici, se vuole, ma se cade a quel punto non ha scuse, diciamo..perchè aveva un alternativa più sicura.

mi sono scaldato per l'offesa ingenerosa nei confronti di legambiente. criticare le opinioni è normale e salutare, vedere dietrologie e sminuire le opinioni altrui perchè si ritengono viziate da peccati originali mi pare cosa poco utile.
tutto qua.
ciao grazie
davide


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MessaggioInviato: martedì 23 maggio 2006, 17:14 
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Località: Genova
Mah... volevo fare una precisazione sui veicoli su gomma e la loro lunghezza, ma vedo che l'ottimo Franco, cui ricambio il saluto, mi ha preceduto.

Mi limito dunque a ripetere qui un concetto: le gole del Translohr sono più larghe rispetto a quelle di tante rotaie italiane, a loro volta più larghe di quelle che ho visto ad esempio in Francia. Da lì la caduta di ciclisti, motociclisti ed... assessori!


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