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 Oggetto del messaggio: stazioni di confine: isolamento elettrico
MessaggioInviato: lunedì 30 agosto 2010, 15:51 
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Iscritto il: giovedì 4 ottobre 2007, 11:44
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Località: imola
Buondì a tutti.
Mi piacerebbe capire come avviene l'isolamento elettrico nelle stazioni di confine tra due sistemi di trazione differenti non chè le operazioni effettuate dal personale di macchina nelle locomotive sia monocorrenti che policorrenti.
Non ho trovato un argomento del genere nei vari topic.
qualcuno mi può aiutare?
Grazie 1000.


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 Oggetto del messaggio: Re: stazioni di confine: isolamento elettrico
MessaggioInviato: lunedì 30 agosto 2010, 17:01 
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Iscritto il: domenica 29 gennaio 2006, 12:05
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Località: UDINE
Per le policorrenti funziona come per il cambio di tensione sulle linee ad alta velocità italiane.
Ad un dato segnale il macchinista deve abbassare il pantografo (mentre è in corsa), passare il tratto isolato per poi alzare quell'altro.
Per le monocorrenti non c'è altro da fare che superare il tratto isolato e passare sotto la diversa tensione con il pantografo abbassato andando avanti per inerzia.
Poi una diesel o una locomotiva atta a funzionare sotto la diversa tensione verrà a prelevarla per riportarla sul suo tratto di competenza (se è una diesel la porterà fisicamente sotto la sua catenaria, se è un'elettrica la lancierà)
I segnali li puoi vedere sul solito sito http://www.segnalifs.it alla voce segnali - altri segnali - linea te

L'isolamento avviene tramite un tratto neutro racchiuso tra questi dispositivi:
http://www.trenomania.org/fotogallery/d ... 47&pos=254


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 Oggetto del messaggio: Re: stazioni di confine: isolamento elettrico
MessaggioInviato: martedì 31 agosto 2010, 9:33 
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Iscritto il: giovedì 13 aprile 2006, 11:34
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Località: San Remo
Alcune macchine, che hanno la possibilità di funzionare sia sotto i 3.000 c.c. che sotto i 1.500 c.c., entrano in stazione a pantografi abbassati, per inerzia, poi - dopo aver effettuato una particolare operazione di commutazione - rialzano il pantografo e possono manovrare sotto la nuova tensione. Stessa operazione in uscita dalla stazione verso la piena linea. Es. Ventimiglia.
Riccardo


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 Oggetto del messaggio: Re: stazioni di confine: isolamento elettrico
MessaggioInviato: martedì 31 agosto 2010, 12:55 
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Iscritto il: sabato 16 settembre 2006, 10:34
Messaggi: 1541
in Svizzera esistono loco da manovra bitensione.


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 Oggetto del messaggio: Re: stazioni di confine: isolamento elettrico
MessaggioInviato: martedì 31 agosto 2010, 14:05 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 9:46
Messaggi: 6773
Località: Regione FVG
In alcuni paesi (sono sicuro in Francia al confine col Belgio, ma dove esattamente non ricordo) esistono dei binari commutabili: la locomotiva in arrivo si stacca e ritorna dalla sua parte autonomamente, si commuta l'alimentazione e la locomotiva subentrante può manovrare per portarsi al treno altrettanto autonomamente.
Perchè questo scherzo non si usi da noi non si sa.
Anche a Pontresina dovrebbe esserci un impianto simile (Bernina 1 kV cc / Stammnetz 11kV 16,7 Hz), mi pare sul binario 3.


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 Oggetto del messaggio: Re: stazioni di confine: isolamento elettrico
MessaggioInviato: martedì 31 agosto 2010, 14:38 
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Iscritto il: domenica 2 luglio 2006, 22:21
Messaggi: 422
una curiosità : ma i pantografi bisogna comunque sempre abbassarli , oppure si possono tenerli alzati ( ovviamente escludendo l'impianto elettrico !) ???
SalutoNi

Mario


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 Oggetto del messaggio: Re: stazioni di confine: isolamento elettrico
MessaggioInviato: martedì 31 agosto 2010, 16:53 
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Iscritto il: giovedì 30 marzo 2006, 14:16
Messaggi: 1196
Località: Casa Mia
Guarda:
http://isoweb-filenet.rfi.it/cons_disco ... 401710.pdf
a pag.16

Per quanto riguarda i pantografi, a Modane o XXMiglia, da 1500 a 3000 e vv., è possibile tenere i pantografi in presa ma bisogna sempre aprire l'IR prima di effettuare la commutazione da 1,5 kV a 3 kV o vv.


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 Oggetto del messaggio: Re: stazioni di confine: isolamento elettrico
MessaggioInviato: martedì 31 agosto 2010, 18:54 
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Nome: Alessio
Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 13:54
Messaggi: 8141
Località: Regno Lombardo-Veneto Königreich Lombardo-Venetien
:wink:


Ultima modifica di centu il martedì 4 luglio 2017, 6:59, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: stazioni di confine: isolamento elettrico
MessaggioInviato: martedì 31 agosto 2010, 19:54 
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Iscritto il: domenica 2 dicembre 2007, 11:43
Messaggi: 2262
Località: Catanzaro
A Domodossola, se non sbaglio, avviene che molte locomotive vengono "lanciate" per sorpassare la diversa tipologia di tensione.

http://www.youtube.com/watch?v=FprnWtMWTKg

http://www.youtube.com/watch?v=04G_Dm4e ... re=related


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 Oggetto del messaggio: Re: stazioni di confine: isolamento elettrico
MessaggioInviato: mercoledì 1 settembre 2010, 8:43 
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Iscritto il: giovedì 13 aprile 2006, 11:34
Messaggi: 1803
Località: San Remo
A Ventimiglia nessun treno entra o esce con i pantografi in presa.
Riccardo


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 Oggetto del messaggio: Re: stazioni di confine: isolamento elettrico
MessaggioInviato: giovedì 2 settembre 2010, 10:57 
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Iscritto il: mercoledì 20 febbraio 2008, 11:22
Messaggi: 1188
Località: trento
Stazioni con zone commutabili sono anche Chiasso e Domo II.......la normativa relativa(come del resto quella relativa alle comuni stazioni bitensione) la trovate nei FL delle linee che interessano tali stazioni.....quadro normativo di RFI
http://isoweb-filenet.rfi.it/cons_discom/
buona ricerca :D
pietro


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 Oggetto del messaggio: Re: stazioni di confine: isolamento elettrico
MessaggioInviato: giovedì 2 settembre 2010, 15:50 
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Iscritto il: venerdì 7 dicembre 2007, 19:06
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Località: TS, nel mitico nord-est :-)
comando multiplo ha scritto:
A Ventimiglia nessun treno entra o esce con i pantografi in presa.
Riccardo

capisco che non entra, ma uscire come fà coi panti che non sono in presa ??? :shock:


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 Oggetto del messaggio: Re: stazioni di confine: isolamento elettrico
MessaggioInviato: venerdì 3 settembre 2010, 14:19 
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Località: imola
Taurus484 ha scritto:
comando multiplo ha scritto:
A Ventimiglia nessun treno entra o esce con i pantografi in presa.
Riccardo

capisco che non entra, ma uscire come fà coi panti che non sono in presa ??? :shock:

appunto...me lo chiedo anche io.
In ogni caso....se un treno arriva "corto"....che fa?


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 Oggetto del messaggio: Re: stazioni di confine: isolamento elettrico
MessaggioInviato: venerdì 3 settembre 2010, 16:32 
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Messaggi: 1803
Località: San Remo
Intendevo in presa sotto il tratto 3.000/1.500 !
In uscita si parte sotto i 1.500, poi - poco prima del cavalcavia della SS1 Aurelia - si abbassano gli archetti (con tanto di segnalazione sia in entrata sia in uscita) e si rialzano dopo il ponte sul Nervia. Idem per l'ingresso, solo che di solito si arriva in stazione per inerzia. In ogni caso se entrando, dopo l'abbassamento si commuta per i 1.500, i pantografi possono essere rialzati per ridare motori.
Riccardo


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 Oggetto del messaggio: Re: stazioni di confine: isolamento elettrico
MessaggioInviato: lunedì 6 settembre 2010, 12:00 
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Iscritto il: giovedì 13 aprile 2006, 11:34
Messaggi: 1803
Località: San Remo
Ovviamente ho omesso che, dopo l'abbassamento archetti in entrata - se necessario - si possono rialzare, dopo aver commutato, per l'entrata in stazione.
Una curiosità: le E 464 hanno la commutazione automatica. Ovvero, dopo l'abbassamento archetti ed il transito sotto il tratto neutro, si rialzano i pantografi, la macchina riconosce il cambio tensione, li abbassa automaticamente, effettua la commutazione, poi li rialza ! Comodo, no ?
Riccardo


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