Bellissima frase
Peccato che sia anche molto triste...

La crisi economica non ha aiutato, questo è evidente: i tagli prodotti da Trenitaglia dei contratti in essere con le ditte nostrane le ha lasciate in mutande.

Quelle che sono scomparse ( Fervet, Magliola, Ferrosud, Carini ) erano aziende che campavano solo con mamma trenitalia, e pertanto, non avendo altre commesse sono finite nel nulla come i contratti in essere.

Mer.Mec. produce rotabili per la diagnostica dell'infrastruttura, non materiale rotabile per trasporto passeggeri, ma mi sembra che campi discretamente.

RSI, Keller e OFV, si stanno dando da fare per trovare sbocchi al di fuori di trenitalia.

RSI ha vinto la gara per i nuovi treni Fce e ha una commessa in sospeso da 5 anni per le carrozze letto con TI.

Keller e OFV si sono messe insieme e in particolare:

Keller aveva vinto le gare per L'Iran, ma attualmente sono ferme, e inoltre ha vinto delle ristrutturazioni per TI. Hanno anche in cantiere la costruzione dei nuovi treni CAF e quelli della Fds, che ahimè doveva costruire Firema.

OFV ha in costruzione le nuove Vivalto.

Insomma se sparirà Firema qualcuno al suo posto dovrà pur costruire quello che non hanno fatto loro.....

Quindi possiamo imputare parte delle colpe per questo fallimento anche alla troppa "dipendenza" delle aziende nostrane alle vecchie FS?
Una volta trasformate in Trenitalia hanno deciso di disporre a loro modo delle commesse in essere e...kaput!
Il mio ex titolare aveva un bruttissimo carattere, ma su una cosa aveva ragione: "meglio avere 10 clienti piccoli che ci danno lavoro come un cliente grande che uno grande e basta, perchè se fallisce lui fallisco anch'io..."
e aveva ragione!!!

Il tuo ex titoalre ha detto una cosa giusta: per questo le colpe, se di colpe dobbiamo parlare, sono da dividere a metà.

Le aziende si sono "sedute" sul fatto che tanto TI gli dava una fetta di torta ciascuno, e questo li faceva stare tranquilli.......forse pensavano ".....tanto c'è mamma TI che ci mantiene...." e il fatto di non aver pensato prima di affacciarsi anche su altri mercati, ha decretato insieme a scelte molto discutibili di TI, il fallimento di alcune di queste aziende.

Per la serie: l'unione di queste scelte a fatto fa la forza.......distruttiva.

Speriamo che quelle poche rimaste siano in grado di far fronte a nuove commesse: non basta "ingoiare" nuove gare se poi non hanno la liquidità per cominciare a costruire.......

AB è stata ricapitalizzata con 300 Milioni di Euro ( i nostri soldi ), per far fronte alle penali catastrofiche che sono riusciti ad ammucchiare e per far fronte alla gara dei treni AV: nonostante questo ha dovuto partecipare con un partner perchè evidentemente da sola non era in grado.

Staremo a vedere....il futuro anche se non roseo, deve essere ancora scritto.

Qui a Torino si è verificata la stessa cosa con FIAT, centinaia di piccole aziende dell'indotto (anche non diretto, come ad esempio qualche ristorante) campavano perchè c'era la fiat che gli dava lavoro....quando la fiat è andata in crisi sono andate in crisi pure loro. A mio parere si sarebbe dovuto diversificare, anche a livello di politica, di più l'economia in questa città da sempre troppo legata alla fiat.

Penso che questo faccia parte della debolezza dell'animo umano...soprattutto è tipicamente italiano, "fino a che non succede niente, tutto bene" poi quando qualcosa accade...tutti a correre...
Mi sembra lo stesso procedimento adottato per il terremoto de L'Aquila per fare un esempio (tristemente) recente...
Il mio ex titolare ha ragione...ma noi rimaniamo sguarniti di industrie ferroviarie e quella che una volta era la gloriosa Breda (o la gloriosa Ansaldo) oggi deve chiedere collaborazioni esterne perchè non è in grado di fornire un treno AV in autonomia...

Hai perfettamente ragione: quando si accorgono che bisogna darsi una mossa, è troppo tardi e hanno già passato il punto di non ritorno.....stanno già affondando e urlano "....bisogna fare qualcosa...." ma non fanno in tempo a finire quello che stanno dicendo che sono ormai sott'acqua a far le bolle....

Concordo che sia triste perdere pietre miliari dell'industria ferroviaria italiana; mi sembra di capire che il nostro paese non abbia mai avuto interesse a puntare su aziende di trasporto su ferro. Certo se AB fosse stata degli Agnelli, allora la musica cambiava......

Non ne sarei certo.....la fiat ferroviaria è stata venduta dagli Agnelli alla Alstom, dubito che se AnsaldoBreda fosse stata di proprietà della fiat oggi sarebbe ancora italiana....

Mea culpa mi sono spiegato male...

Intendevo dire che visto che La famigghia Agnelli doveva vendere bus a gasolio e che la loro influenza sulle scelta del paese da questo punto di vista è sempre stata incisiva, hanno puntato su quello e non sul treno; infatti poi fiat ferroviaria l'hanno venduta ad Alstom.

Se AB fosse stata degli Agnelli e avessero puntato sui treni, a quest'ora l'industria ferroviaria italiana sarebbe in una posizione diversa da come è attualmente.....almeno credo.

Comunque ci sono dei rumors sulla acquisizione di AB da parte di Bombardier.......stiamo a vedere se tali voci verranno confermate o smentite.

Ciao

Se, come tu affermi, la famiglia Agnelli aveva puntato sulla vendita di autobus a gasolio rispetto alla produzione ferroviaria, allora posso affermare con sicurezza che la realtà è stata ben diversa da quanto da loro sperato.
Seguo abbastanza da vicino anche il mercato dell'autobus e ti posso confermare che l'IRISBUS non ha il monopolio delle forniture, anzi. Inoltre, l'IRISBUS attualmente è più francese (ex Renault) che italiana.
Oggi una motorizzazione MB, MAN, SCANIA, VOLVO, DAF, oppure un veicolo completo non è puù un fatto eccezionale in Italia ma è cosa comune. Anche dal punto di vista quantitativo il mercato del bus è ben poca cosa, un paio di migliaia di mezzi all'anno, calcolando sia l'urbano che il linea che il turismo, oltre ai minibus/scuolabus.
Diciamo invece che la FIAT ha puntato invece esclusivamente alla produzione dell'automobile (autovettura) e il recente scorporo della FIAT auto dal resto del gruppo la dice lunga su quale sia il core businness del marchio.
La produzione ferroviaria non era core businnes per cui, appena trovato un compratore, la FIAT si è liberata di quanto non le interessava, così come in precedenza aveva fatto per altre attività.