...esiste? Magari qualcosa di scritto professionalmente...

Esiste un libro, non in commercio, che illustra la storia della Circum fino agli anni '90, non rammento il titolo e l'autore, ti farò sapere. L'unico handicap è che il libro non era in commercio.
Saluti
Gianni

Il libro a cui si riferisce ciortato penso sia quello opera di Ogliari, abbastanza "celebrativo" per non so quale ricorrenza...
Inoltre una parte del volume "intorno al Vesuvio.. ed oltre" tratta della Circum.
Alessandro

Grazie, farò qualche tentativo per procurarmelo!

Lascia perdere i libri dell'Ogliari, per l'amor del cielo! Quelli più vecchiotti fanno pena: infarciti di errori, pieni di copia/incolla le cui origini si perdono nella notte dei tempi, inutilmente ripetitivi, noiosi, privi di qualsiasi dato tecnico, intere parti inventate di sana pianta, raffazzonati, lacunosi come non mai. Insomma... fantasiosi come la raccolta di rottami della sua Villa....

Purtroppo ho la sensazione che anche per quelli recenti si possa dire più o meno lo stesso...
meglio non scivolare OT...
Alessandro

Nella sua Enciclopedia dei Trasporti, ci sono alcune interessanti foto d'epoca della Circumvesuviana, anche se niente del periodo a vapore.
Peccato che le informazioni siano poche e frammentarie.
Se ne apprende di più su wikipedia.
Per vedere l'unica foto di una 1-3-0 Esslingen-Saronno bisogna consultare "I treni del marmo", giacché tre di queste macchine furono modificate del rodiggio (eliminando l'asse portante anteriore) e nello scartamento (da 0,95 a un metro) per essere usate sulla rete TAV, Tranvie Alta Versilia.
A quanto mi risulta, le prime elettrificazioni risalgono al 1905.
L'unico rotabile superstite del periodo a vapore è la carrozzetta a due assi e terrazzini restaurata qualche anno fa e infelicemente monumentata a Sorrento. In linea si vedono pure dei pianali a sponde che sfoggiano un telaio antico.
Di storico funzionante rimangono solo l'elettromotrice e le due carrozze Reggiane?

doppio invio...

Non ho mai letto un libro del Prof. Ogliari ma quello che mi incuriosisce di più è leggere che i suoi libri sono raffazzonati tanto quanto la "raccolta" di Ranco, ciò significa che non vale la pena visitare questo museo?
Scusate sono un po' OT ma quanto scritto sopra ha destato la mia curiosità...

Che brutta descrizione : non lasci neppure un piccolo posto ai gusti di ciascuno !
Quando ero ragazzino sono venuto grande coi libri dell'Ogliari, del Briano: nel nulla di allora erano una magneficenza !
Sono come i modelli Rivarossi di una volta , perchè demolire il tutto così ?
Forse qualche rancore personale ? Non mi spiego altrimenti ...
SalutoNi

Mario

Il museo di Ranco, che se non erro è chiuso, in attesa di trasferimento in un altro comune (in spazi molto più ampi, spero), a me nel complesso è piaciuto.

Quanto ai libri del professor Ogliari ho letto solo i due volumi dedicati alle Tre Venezie e li ho trovati superficiali e lacunosi. Per carità, meglio di niente, ma dopo averli letti ho rinunciato ad acquistare quelli sulla Sicilia e sulla Sardegna, che spesso compaiono in vendita in un noto sito.

Secondo me Ogliari ha pubblicato troppi libri e su troppi argomenti. Peccato.

non so con quali orari ma il museo di Ranco è aperto....come risulta dalla relazione di una gita di appassionati di segnalamento fatta settimana scorsa ed apparsa in altro forum
....merita sicuramente una visita per i pezzi ivi conservati(molti introvabili in altri musei)....
è vero le modalità di conservazione ed esposizione a volte lasciano perplessi...ma "a museo donato non si guarda in bocca"(realizzato con le risorse private del fondatore ed a ingresso gratuito)...
io continuerò a guardare il bicchiere mezzo pieno(anzi pieno a trequarti..)
Il volume sulla Circumvesuviana penso sia quello celebrativo del centenario scritto a quattro mani con l'ing Paci Direttore della stessa: Ogliari-Paci "la Circumvesuviana" ed Mazzotta(1990)
..io lo trovo molto interessante anche per la documentazione che lo illustra
pietro

Posso anche essere d'accordo con voi circa la scarsezza dei libri di Ogliari, ma solo in parte. Ho conosciuto personalmente il personaggio in questione molti anni fa durante un viaggio storico sulle FNM, negli anni settanta.
Effettivamente Ogliari non era un tecnico, me lo aveva ammesso anche personalmente, e per la sua ultima opera, i due volumi sulle linee a cremagliera in Italia, aveva chiesto anche la mia collaborazione.
Molto di quanto da lui pubblicato era, in realtà, stato preparato dai suoi collaboratori e, ad esempio, i due volumi sul Piemonte della storia dei trasporti italiani sono molto più dettagliati degli altri perché una buona fetta del contenuto era opera dell’ing. Masino.
Quando però si esaminano i vari volumi dell’opera principale di Ogliari, quella sui trasporti italiani, non va dimenticata l’epoca in cui sono stati scritti. Erano gli anni sessanta e allora opere come questa sembravano il massimo possibile da ottenere. In un periodo in cui l’unica pubblicazione era la gloriosa ITALMODEL, fatta più da un sognatore che altro, quale era Italo Briano, con l’abbondanza di notizie e immagini che si trovavano sui volumi di Ogliari era come trovare la risposta a tutto.
Poi, col tempo, anche in Italia l’editoria trasportistica si è evoluta, il lettore è diventato più esigente e abbiamo raggiunto buoni livelli di qualità.
Oggi sono indiscutibilmente superati sia sotto l’aspetto del contenuto che della grafica e delle immagini, ma sono stati e rimangono ancora delle opere-base per un apprendimento di come si evoluto nel tempo il sistema trasporti in Italia.
Ad esempio, ci sono molti argomenti trattati in detti volumi che poi non hanno avuto ulteriore seguito in altre opere, mentre altri sono stati susseguentemente trattati in modo molto ampio, andate a controllare.
Personalmente posso affermare che i libri di Ogliari sono effettivamente stati la principale fonte dalla quale ho attinto tante notizie sull’argomento trasporti.
Circa il museo di Ranco, condivido in pieno quanto anticipato da Pietro Merlo.

Senz'altro un grande contributo alla storiografia dei trasporti (insieme a Briano e appunto al compianto Ogliari con tutti i suoi limiti) lo ha dato il Comandante Betti Carboncini, che saluto nel caso ci leggesse.
Ringrazio Merlotrento per la segnalazione, cosa che mi dà la possibilità di mettermi in caccia.
E' vero, la "Storia dei Trasporti Italiani" di Ogliari è una raccolta spesso fantasiosa di foto e articoli di giornale d'epoca, ma qualcuno ha mai provato a rifare un'opera simile, magari corredata di tutti i dettagli e le informazioni che mancano all'originale?

Tornando alla Vesuviana, chissà che non ci pensi la squadra di "Storia dei trasporti urbani di Napoli"...