capotreno ha scritto:
Non so se sia vero ma il famigerato tram di Padova sembra abbia una grande facilità al deragliamento (purtroppo ha una sola rotaia) e quando è uscito dalla rotaia è stato necessario andarlo a rimuovere con il trattore. Ma le batterie non dovrebbero servire anche a questo? Se non è così forse sarebbe il caso di pensare ad aggiungere un'altra rotaia.
Prima di avviare la bocca, dicevano, controllare che il cervello sia inserito.
Prima di inserire il cervello, aggiungo io, controllate che il serbatoio delle informazioni sia pieno e di materiale adatto.
Scusa l'incipit polemico, e sia chiaro che io continuo a NON trovare una buona soluzione quella della Lohr.
Quello che è successo è che il Mattino di Padova ha riportato una testimonianza anonima di una persona che dice di aver visto il mezzo fuori asse al capolinea Sud della Guizza. Si parla anche di danni al cemento.
Il fatto che la segnalazione sia anonima NON la rende particolarmente credibile.
Un qualsiasi rotabile in panne viene soccorso da apposita motrice. Nel campo tranviario usualmente è un mezzo anfibio gomma/rotaia. Nel caso del Lohr è una motrice diesel ottenuta per adattamento di un trattore: aggiunta degli organi di aggancio (barra rigida più condotte), aggiunta del sistema di guida a rotaia centrale (escludibile). Un tecnico di Lohr incontrato nel deposito di Piazzale ex Guidovie mi ha detto che è progettato per avere la stessa sagoma di ingombro delle "automotrici".
Peraltro, la rotaia di guida centrale della guidovia Luhr non ha alcuna funzione portante ma viene "abbracciata" dalle rotelle dei dispositivi di guida più o meno in questo modo (immagine linkata direttamente da
http://www.lohr.fr/transport-public-tech.htm):
Si tratta quindi di un sistema meccanico composto da varie parti che devono essere tutte funzionanti perché il sistema sia efficente; a differenza del peso che tiene in "rotaia" i rotabili ferrotranviari tradizionali, una forza naturale che non si guasta mai ("obbedisci alla gravità! E' la legge!" dice una battuta geek).
Lohr proclama che le ruote siano in grado di triturare piccoli ostacoli (i.e. pietre), qualcuno ha il dubbio che una biglia di acciaio possa metterlo in crisi.
Comunque con una convenientissima e rarissima manutenzione l'ambaradan aka guidovia può essere tenuto in funzione.
Pari manutenzione penso necessitino gli incroci che, udite udite, sono realizzati con piccole piattaforme, a naso direi 50 cm di diametro, con una sola rotaia e che possono ruotare per portare la rotaia ad allinearsi con i due possibili tracciati. Questa simpatica e semplicissima realizzazione ha l'indubbio vantaggio di limitare gli incroci a tratti in rettilineo o con curve di pari raggio e orientamento, veramente un gran risultato.
Ciononostante io mi auguro che quell'ambaradan funzioni e funzioni bene, nonostante le poche idee ma ben confuse che si sono viste ed i politici (identici a quelli dell'Italia postunitaria, quando venne dato impulso alla creazione di ferrovie), attenti che le realizzazioni suonino bene agli elettori - "il quartiere ha diritto ad una fermata" - e non alla sensatezza tecnica delle realizzazioni.