Visto che si sta parlando delle 601 anche dal punto di vista tecnico ne approfitto...
Dalle foto in circolazione si evince che su alcune di queste (motrici e/o rimorchi) il terzo faro ha una specie di... cupolino che altre macchino non hanno.
Mi chiedevo se era una dotazione ristretta alle sole specifiche serie e/o macchine di alcuni costruttori, oppure se era una modifica effettuata e poi tolta in seguito per un qualche motivo particolare.
Grazie.

Danilo

La "palpebra" era applicata al terzo faro di profondità delle ALe 601 di prima e seconda serie; tutte le ALe 601 della terza serie (045 - 067), ed i rimorchi per alta velocità, ne erano sprovvisti. Non so dire di preciso l'utilita della "visierina" (forse a scopo protettivo?), ma sicuramente non è una caratteristica del costruttore in quanto, le ALe 601, sono state tutte costruite dalle Officine di Casaralta; a parte i rimorchi Le 360 001-002 (trasformati in Le 480 007-008), Le 480 001-008, costruiti dalle officine della Stanga, ed infine gli Le 480 009-011, costruiti dalle officine dei f.lli Macchi di Varese. Tutte le ALe e gli Le, per alta velocità, esteticamente si distinguevano dalle altre motrici e dagli altri rimorchi per le dimensioni più piccole dei finestrini delle porticine che racchiudevano i mantici di intercomunicazione.

Saluti, Andrea

Maestro Andrea... GRAZIE!

Ancora una curiosità se possibile: come ci si comportava con un convoglio formato da parecchie motrici e rimorchi?
Nel senso dei pantografi in presa per esempio, quale era quello che doveva essere alzato?
Come veniva distribita la tensione alle altre motrici?
Come si abilitava un banco piuttosto che un'altro?
Ancora grazie per tutto.

Danilo

Le ALe 601, potevano essere accoppiate in multiplo, fino a 4 unità; la massima composizione ammessa rispetto al grado di prestazione più alto, era di 9 pezzi (4 motrici e 5 rimorchi). L'alimentazione delle ALe accoppiate, avveniva tramite la condotta A.T. che si estende su tutta la motrice e termina con gli accoppiatori di testata femmine (sono identici all'accoppiatore del R.E.C.). Tale condotta, presente ovviamente anche sui rimorchi (passante), era derivata immediatamente a valle dell I.R., era sezionabile con un coltello in carenatura ed era protetta da un relè di massima a "mantello" tarato a 850 Ampere ( se non ricordo male era il relè RMxcd). Per quanto riguarda i pantografi, la P.G.O.S. dice che non bisogna alzare più di 3 pantografi; premesso questo, un pantografo era sufficiente ad alimentare due motrici quindi con una composizione massima di 4 ALe, 2 pantografi erano la norma (quello posteriore). Per alzare i pantografi delle ALe in multiplo, il comando passava sui cavi Tr1 - Tr2 degli accoppiatori; gli appositi stotz in cabina permettevano di selezionare i pantografi anteriori e posteriori da alzare cosicchè appena veniva premuto il pulsante "trolley 1 o 2" della pulsantiera, era possibile alzarli contemporaneamente. L'abilitazione del banco ovviamente avveniva come un normale rotabile; chiusura dei bipolari, selezionamento dei trolley da alzare, inserimento della chiave sulla pulsantiera, alzamento dei pantografi, chiusura dell'I.R. (ovviamente con pressione pneumatica di primo alzamento trolley a regime) avviamento gruppi motoalternatori, utenze in generale, freno ecc...... Merita una descrizione a parte la chiusura dell'I.R. perchè come è ovvio attraverso il pulsante di chiusura dell'interruttore stesso sul banco abilitato, oltre alla motrice pilota si devono chiudere anche gli I.R. delle pilotate (se presenti); a questo scopo, in cabina, bisogna chiudere il CP "coltello di parallelo". Questa manovra permette il telecomando di tutte le chiusure I.R. delle ALe accoppiate (cavo L degli accoppiatori a bassa tensione). Necessariamente le ALe che devono regolarmente andare in trazione, decono avere il CP chiuso.

Grazie a te Danilo e saluti.

Che bellezza...queste elettromotrici reostatiche. Alza coltello di la, chiudi I.R. di la, ventilazione dei motori ecc...che momenti.

Grazie Maestro Andrea, come sempre preciso, conciso e disponibile.

Danilo