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 Oggetto del messaggio: Re: A chi rimane in mano il cerino?
MessaggioInviato: domenica 18 dicembre 2011, 0:01 
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bigboy60 ha scritto:
Premetto che anch' io nutrivo grandi speranze in Monti e ne sono stato delusissimo.
A manovra ormai varata, almeno alla Camera, sinceramente non riesco proprio a capire come il presidente dell'università economica più importante d'Italia sia riuscito a concepire un tale obrobrio, nonostante un discorso di insediamento che sembrava puntare in tutt'altra direzione! L'unica cosa decente che c'è lì dentro è il passaggio per tutti i futuri pensionati al contributivo ed a partire da un'età anagrafica un po' più in linea con le già scarse capacità produttive della nostra economia. Anche la mancata perequazione (per 2 anni, mica perenne!) avrebbe potuto essere una specie di "compensazione" per i danni apportati negli anni dal sistema retributivo ma è stata del tutto annacquata con il passaggio alla Camera...
Per il resto tasse, di tutti i tipi: sui conti correnti, sulla casa, sulle barche, sulla benzina... e poi l'aumento dell'IVA.
Davvero non capisco dove Monti abbia voluto arrivare con questa manovra: a prima vista sembra fatta da uno qualsiasi dei tanti decerebrati che si sono succeduti negli ultimi 50 anni di Governo della nostra Repubblica.
Ora, visto che continuo a ritenere che Monti sia comunque fatto di un'altra pasta rispetto a quella gentaglia e che non possa essere stato colpito da un attacco di demenza senile improvvisa con la sua salita al Governo, considerato che gran parte delle nuove entrate hanno effetto da subito e non con la prossima dichiarazione dei redditi e che di fuori la BCE si ostina a tenere ben chiusi i rubinetti, sono portato a pensare che nell'ultimo mese dobbiamo essere stati veramente molto vicini ad una grossa crisi di liquidità o qualcosa del genere: anche le voci che si rincorreveno riguardo al pagamento dei debiti della P.A. tramite titoli di stato potrebbero essere un segnale che va in questa direzione. Allora se non altro una qualche giustificazione per tutte queste tasse potrebbe pur esserci. Quello che non riesco proprio a sipegarmi invece è perchè non si sia stati decisamente più incisivi sul lato crescita e liberalizzazioni, in modo da recuperare con il tempo ed almeno in parte i danni al PIL che faranno certamente seguito a questa manovra. L'ultima stima di Confindustria a riguardo (-1,5% di PIL per il 2012), alla luce di quanto è stato partorito da questo Governo mi sembra addirittura molto ottimistica.
Se, come credo, l'anno prossimo la recessione sarà profonda (almeno -3%, e ritengo di stare ancora cauto...), tutti gli sforzi fatti dai cittadini italiani con questa manovra saranno stati del tutto inutili: servirà ancora qualche decina di miliardi per raggiungere il pareggio nel 2013, tanto valeva non fare nulla!
Boh, davvero non capisco...
Tra l'altro, uscendo per un attimo dai nostri confini, dopo l'ultima riunione interna la BCE ha partorito una specie di QE (quantitative easing = quella cosa che sta tenendo in piedi con gli stecchetti l'economia a stelle e strisce grazie ad un'enorme immissione di Dollari sul mercato) garantendo per 3 anni finanziamenti alle banche a tassi ridicoli (intorno all'1%). A questo punto verrebbe da dire che potrebbe esserci una scappatoia a questa crisi con le banche che fanno ricorso a questi prestiti (illimitati!) a tasso favorevole mettendo come garanzia i titoli di stato che hanno già in pancia ed acquistando con questa nuova liquidità altri titoli di stato di nuova emissione (sul primario a cui la BCE non può accedere in modo diretto), garantendo quindi liquidità anche agli stati. In pratica la BCE "delegherebbe" alle banche l'acquisto dei titoli di stato di nuova emissione visto che per statuto (e per i veti tedeschi) lei non può farlo direttamente. Se gli stati nel frattempo riescono a mantenere una politica di bilancio salda nei conti ma anche (e forse soprattutto) votata alla crescita ed alla competitività, allora forse si può davvero vedere l'uscita dal tunnel. Peccato che in mezzo a questo giochetto ci si sia messa l'EBA (l'associazione delle banche europee) che praticamente ha vietato alle banche l'acquisto di nuovo debito sovrano. L'ABI (l'associazione bancaria italiana) sta giustamente protestando per la situazione e si arriverà alle carte bollate. Nel frattempo il tempo passa e la crisi continua ad avvitarsi sempre di più. Boh, sembra davvero un gioco a chi si martella più forte i cogl... :?

Ciao,
Lorenzo


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 Oggetto del messaggio: Re: A chi rimane in mano il cerino?
MessaggioInviato: domenica 18 dicembre 2011, 10:23 
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Ciao Eritreo. I tuoi dubbi sulla manovra sono legittimi, ma devi pensare che Monti deve fare i conti con questi farabutti che si sono impossessati del parlamento con la nostra complicità di cretini storici, abituati a votare solo gente in odore di truffa. Mi sono domandato tante volte chi glielo ha fatto fare a Monti di mettersi in questa situazione e l'unica risposta che sono riuscito a dare è che deve essere un uomo così responsabile verso il paese da riuscire a sopportare i vari berlusconi e berluschini trasversali ed accettare anche le "strida dei beoti" che ne stanno riducendo l'immagine a un omuncolo simile a loro. E gli italiani? I soliti!


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 Oggetto del messaggio: Re: A chi rimane in mano il cerino?
MessaggioInviato: domenica 18 dicembre 2011, 10:49 
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Mi viene da dire un'altra cosa. Se Monti sta facendo quello che sta facendo, che aiuto gli diamo noi come cittadini a dare forza alle sue richieste in parlamento? Quando si è diffusa la notizia, per esempio, che a Guarguaglini, invece di arrestarlo e multarlo come si deve, gli hanno dato una buonuscita di quattro, dico quattro, milioni di euro per i suoi qualificati e qualificanti servigi a finmeccanica, hai sentito qualche protesta dell'opinione pubblica? Una di quelle proteste che l'opinione pubblica di altri paesi è capace di fare in questi frangenti? Niente! Scendiamo in piazza solo quando ci dicono di farlo Berlusconi, la Camusso, questi o quell'altro e sempre per scopi di bottega, ma per la Nazione che cosa abbiamo fatto mai noi cittadini? Un cazzo di niente e adesso che lo prendiamo in quel posto ce la prendiamo con Monti. Trovare il capro espiatorio, questo siamo sempre stati capaci di fare, perché la colpa è sempre di qualcun altro, mai la nostra.


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 Oggetto del messaggio: Re: A chi rimane in mano il cerino?
MessaggioInviato: domenica 18 dicembre 2011, 11:05 
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Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Parole sacrosante.
Nei paesi civili, pero', al popolo danno voce i mass media, ossia telegiornali e giornali.
Qui in Italia, invece, i mass media sono asserviti alle convenienze del potere.
Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: A chi rimane in mano il cerino?
MessaggioInviato: domenica 18 dicembre 2011, 11:38 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 16:45
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Hai ragione Stefano, ma nel caso di Guarguaglini, che è un esempio per tutti quei casi "normali" che anno infestato l'italia dalla costituzione della repubblica e che hanno contribuito non poco al disastro di questa nazione, io mi riferivo a una protesta spontanea della gente. In quel caso, se le piazze e le strade di Roma, per esempio, si fossero riempite di gente, allora anche il tg di Minzolini avrebbe dovuto riportare la notizia e non credo che questo non avesse comportato qualche problema per il caro Guarguaglini. Riguardo poi all'asservimento dei mezzi di informazione, sei sicuro che questo non sia dipeso anche dal nostro proverbiale lasciar fare nel corso degli anni? Un paese è come se lo costruiscono i propri cittadini, secondo me.


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 Oggetto del messaggio: Re: A chi rimane in mano il cerino?
MessaggioInviato: domenica 18 dicembre 2011, 12:18 
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Iscritto il: venerdì 3 febbraio 2006, 13:31
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clemente ha scritto:
....... Riguardo poi all'asservimento dei mezzi di informazione, sei sicuro che questo non sia dipeso anche dal nostro proverbiale lasciar fare nel corso degli anni? Un paese è come se lo costruiscono i propri cittadini, secondo me.

Perché ci sono giornali liberi? In un paese dove si vendono e si leggono solo una gran quantità di giornali sportivi, dove si parla solo di calcio, dei contratti milionari dei calciatori e dei loro rapporti con attricette e veline, che ti aspetti?


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 Oggetto del messaggio: Re: A chi rimane in mano il cerino?
MessaggioInviato: domenica 18 dicembre 2011, 12:51 
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Iscritto il: domenica 3 gennaio 2010, 20:36
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Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Purtroppo un popolo ha i governanti che si merita.
E i mezzi di informazione che si merita.
Forse queste affermazioni sono troppo categoriche. Comunque abbiamo la nostra buona dose di responsabilita'.
La democrazia non e' un qualcosa che nasce dal nulla o che si puo' imporre, ma deriva dal lento processo storico di maturazione di un popolo.
E qui arriva il dunque.
Le nazioni moderne sono costituite da popoli.
Noi, dopo 150 anni di unita' d' Italia, ancora non riusciamo ad essere un popolo.
E quindi non riusciamo ad essere nazione.
Come si puo' comprendere la democrazia, ossia il governo del popolo, quando popolo non si e' ?
Ognuno guarda al suo orticello, senza rendersi conto che al di fuori ci sono campi immensi.
E se la smettesse Bossi di fomentare zizzania, per non dire odio, di urlare alla secessione, di inveire contro Roma ladrona, di favoleggiare di un possibile futuro post Euro in cui la moneta padana si agganci al marco tedesco.
Il trucco di additare nemici "esterni", perche' non si guardi verso dove sono le reali responsabilita' e' vecchio come il cucco.
Sembra ancora funzionare, pero', perche' ci cascano in tanti ...
Ora piu' che mai abbiamo bisogno di coesione. Dobbiamo ritrovare la solidarieta' che avevano i nostri genitori e nonni.
O si esce tutti assieme da questo pantano in cui ci ha precipitato la nostra irresponsabile classe politica o siamo tutti fregati.
Se l' Italia uscisse dall' Euro o se l' Euro fallisse, in pochi anni l' Italia si ridurrebbe come certi paesi del sud America, coi villoni hollywoodiani blindati e sorvegliati da guardie armate, circondati da immensi quartieri di favelas.
E' questa l' Italia che vogliamo ?
Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: A chi rimane in mano il cerino?
MessaggioInviato: domenica 18 dicembre 2011, 13:00 
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clemente ha scritto:
Monti deve fare i conti con questi farabutti che si sono impossessati del parlamento con la nostra complicità di cretini storici
Beh, su questo non ci piove ma secondo me non può essere una ragione sufficiente a giustificare QUEL TIPO di manovra: qualunque persona che abbia letto almeno di sfuggita un libro di economia capisce senza troppa difficoltà che una manovra del genere va proprio contro l'ABC delle regole con le quali funzionano da sempre i mercati e che lo stesso Monti ha insegnato per anni.

In un colpo solo Monti ha:
1) tolto ulteriore capacità di spesa ai titolari di reddito fisso, riducendo così una già sterile domanda interna.
2) dato il via alla spirale inflazionistica che sicuramente farà seguito all'aumento dell'IVA e delle accise sui carburanti, anche in presenza di una diminuzione dei consumi.
3) imposto una serie di tasse sul patrimonio che con un Paese già sull'orlo del baratro ha definitivamente spazzato via ogni dubbio di chi era indeciso se portare i suoi soldi all'estero o meno.

Dall'altra parte, fatta eccezione per il lieve miglioramento (in termini di sostenibilità) del sistema pensionistico ed un quantomai generico sostegno a banche ed imprese, non è stato fatto praticamente nulla dal punto di vista della crescita:
1) nessuna diminuzione dell'IRPEF e delle altre imposte sul reddito, l'unica cosa che avrebbe potuto "giustificare" un così ingente aumento dell'imposizione patrimoniale in ottica "colpiamo meno chi produce per cercare di far ripartire l'economia"
2) nessuna liberalizzazione, piccola o grande che sia. Anzi, quel poco che è stato proposto col decreto è stato praticamente spazzato via con il passaggio in Parlamento.
3) nessun nuovo piano di investimenti a lungo termine, come se anche chi ha scritto la manovra fosse il primo a non crederci.
4) nessun piano di diminuzione strutturale di una spesa politica ed assistenziale insostenibile (che poi è la ragione per cui dall'estero non ci fanno più credito).

Poi il passaggio alla Camera ha ulteriormente peggiorato una manovra già INUTILE così come era uscita nella sua prima stesura, ma questo è un altro discorso.

Bene o male si possono fare supposizioni di vario tipo sull'aumento delle imposte:
1) l'aumento dell'imposizione sui "soliti noti" può essere stato il modo sicuro di fare cassa in presenza di qualche problema di liquidità che si è voluto tenere nascosto (capirai, è il segreto di Pulcinella... in condizioni "normali" non saremmo in questa situazione di sfiducia imperante).
2) l'aumento dell'IVA e delle accise può essere visto come la ricerca di inflazione per abbattere in qualche modo il debito preesistente e nel rendere meno dura la diminuzione del PIL almeno in termini reali.
3) le imposte sul patrimonio sono un tentativo di allargare un attimino la base imponibile, ben sapendo però che i grandi capitali, in presenza di una manovra del genere ci mettono un microsecondo a trasferirsi all'estero: in pratica oltre al solito ceto medio, si è colpita anche parte di quello medio-alto, ma i grandi patrimoni sono rimasti comunque praticamente esenti da imposta, essendosi trasferiti all'estero nel corso degli ultimi mesi (peraltro GIUSTAMENTE, visto i tempi che corrono e le insignificanti "prospettive" di uscirne).

Il Parlamento ci ha messo del suo per peggiorare una situazione già grave, ma una manovra del genere, già "nata male" nella sua prima formulazione DEVE avere una qualche motivazione: se fossi il Presidente del Consiglio e fossi convinto della bontà delle mie soluzioni, in presenza di veti da parte della politica o delle parti sociali non ci metterei un secondo a dimettermi, ben sapendo che senza le riforme necessarie alla vita economica del Paese il destino è già segnato e tutt'al più potrei solo guadagnare qualche mese o qualche settimana. Monti invece continua quasi come se niente fosse, quindi immagino (SPERO!) che abbia qualcosa in mente. Al momento però quel "qualcosa" è un mistero...

Ciao,
Lorenzo


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 Oggetto del messaggio: Re: A chi rimane in mano il cerino?
MessaggioInviato: domenica 18 dicembre 2011, 13:11 
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Sì, lo so Lorenzo. E' certamente come dici tu, ma io penso che Monti si sia assunto il compito prima di tutto di non far fallire l'italia e, da come si esprimevano tanti economisti, sia italiani che stranieri, stavamo proprio lì per lì. Allora che poteva fare in quelle condizioni? Secondo me quello che ha fatto, riservandosi di aggiustare in seguito quello che si può aggiustare, se lo potrà fare, ovviamente. Dovremo stare a vedere come evolverà la situazione, stando attenti però a leggere tra le righe dell'informazione partigiana quello che in realtà potrebbe essere successo dietro le quinte.


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 Oggetto del messaggio: Re: A chi rimane in mano il cerino?
MessaggioInviato: domenica 18 dicembre 2011, 13:25 
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Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Credo ( e spero ... ) anche io che Monti abbia in serbo qualche buona cartuccia ancora da sparare.
Altrimenti a che ci serverebbe 'sto popo' di economisti al Governo ?
Ad aumentare la benzina ( e le sigarette ... ) son buoni tutti.
Il fatto che non ci sia alcun accenno in proposito da parte del Governo penso che sia voluto, per evitare le solite polemiche di questa o di quella parte politica o sociale e per studiare con attenzione e col dovuto tempo una manovra ben articolata.
Spero...
Altrimenti significherebbe che 'sti professori non sono stati chiamati a salvare il paese, ma a fare gli interessi dei soliti...
Saluti
Stefano.
P.S.: nella manovra ben articolata di cui sopra inserirei due paroline, " redistribuzione del reddito ", concetto assolutamente dimenticato o, peggio, accusato di " comunismo "; io invece lo definirei di "equita' sociale"...


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 Oggetto del messaggio: Re: A chi rimane in mano il cerino?
MessaggioInviato: domenica 18 dicembre 2011, 15:34 
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Stefano, quello che dici tu lo vogliamo tutti. Anche io spero che questo governo tiri fuori qualcos'altro di più incisivo per il futuro. Però le avvisaglie ci sono già. Prendi per esempio le liberalizzazioni di cui si parla proprio in questi giorni. Dovresti sapere però anche delle enormi resistenze che sta facendo il parlamento per mantenere certi privilegi di corporazione che in nessun paese che tu chiami civili ci sono.
Ora, io ribadisco il concetto che quando il governo prende delle decisioni di questo tipo, dovrebbe sentirsi vicino il popolo, dovremmo infondergli il coraggio di certe azioni. Ma noi, siamo sinceri, che facciamo per questo? Dovremmo essere coscienti che questa è un occasione irripetibile che ci offre questa crisi e farne tesoro. Invece che facciamo? rendiamo più semplice le resistenze di questi farabutti al governo stesso e poi ce la prendiamo con Monti.


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 Oggetto del messaggio: Re: A chi rimane in mano il cerino?
MessaggioInviato: lunedì 19 dicembre 2011, 8:11 
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clemente ha scritto:
Stefano, quello che dici tu lo vogliamo tutti. Anche io spero che questo governo tiri fuori qualcos'altro di più incisivo per il futuro. Però le avvisaglie ci sono già. Prendi per esempio le liberalizzazioni di cui si parla proprio in questi giorni. Dovresti sapere però anche delle enormi resistenze che sta facendo il parlamento per mantenere certi privilegi di corporazione che in nessun paese che tu chiami civili ci sono.
Ora, io ribadisco il concetto che quando il governo prende delle decisioni di questo tipo, dovrebbe sentirsi vicino il popolo, dovremmo infondergli il coraggio di certe azioni. Ma noi, siamo sinceri, che facciamo per questo? Dovremmo essere coscienti che questa è un occasione irripetibile che ci offre questa crisi e farne tesoro. Invece che facciamo? rendiamo più semplice le resistenze di questi farabutti al governo stesso e poi ce la prendiamo con Monti.


C' e' un qualcosa che non mi torna.
Il precedente Governo non era in grado di fare certe riforme per via dei veti incrociati.
Piu', naturalmente, una maggioranza risicata, scarsa credibilita' a livello nazionale ed internazionale, e l' ostinazione pervicace a considerare come prioritari argomenti che non lo erano affatto.
Se fossero stati al governo PD & Soci non sarebbe stato tanto diverso.
Ora il Governo Monti ha l' appoggio di praticamente tutto l' arco costituzionale, ad eccezione di Lega e IDV.
Se Monti non riuscira' a fare le liberalizzazioni, la patrimoniale sulle grandi ricchezze, la lotta all' evasione fiscale, l' abbattimento dei costi della politica, etc. etc. significhera' che in realta' l' appoggio al Governo Monti e' solo di facciata e che, in realta', non e' cambiato nulla.
Non solo, peggio ancora, che quando, a seguito delle prossime elezioni, tornera' al potere un Governo politico, a guida PDL ( ci credo poco ... ) o a guida PD ( piu' probabile ... ) nulla sara' veramente cambiato.
Non c' e' niente da fare: per passare dalla prima alla seconda Repubblica c' e' voluta tangentopoli, che ha azzerato tutti i partiti (ad eccezione di AN e PCI ) ed ha cancellato praticamente tutta la classe politica precedente e per passare dalla seconda alla terza Repubblica occorre che tutti i partiti si rinnovino profondamente, cambiano i loro dirigenti, da troppo tempo al potere, ed ormai legati indissolubilmente ad una maniera di fare politica vecchio e non piu' adeguato ai tempi.
I vari Berlusconi, Casini, Bersani, Di Pietro, etc. riusciranno a farsi da parte ed a lasciare il posto a nuove leve ?
I vari Scilipoti, Santanche', Razzi, etc. si toglieranno definitivamente dai piedi ?
Credo che occorrera' senz' altro una nuova legge elettorale.
Non sara', pero' sufficiente, se tutti i partiti non si rinnoveranno dall' interno.

Per quanto riguarda l' appoggio al Governo Monti da parte del popolo italiano, credo che, tutto sommato, ci sia. Semplicemente perche' tutti hanno capito che siamo sull' orlo del baratro e che Monti e' stato chiamato a salvare l' Italia.
E' chiaro che nessuno e' contento delle misure lacrime e sangue, come potrebbe essere diversamente ?
Ed e' proprio per questo che il Governo Monti deve assolutamente varare misure che ripristino un minimo di equita' e di giustizia sociale ( lotta all' evasione fiscale, patrimoniale sulle grandi ricchezze, riduzione degli sprechi della politica, etc. ).
Tali misure non hanno solo lo scopo di far cassa a spese di chi fino ad ora ha sguazzato nelle pieghe delle inefficienze della macchina dello Stato, ma, anche e sopratutto, per dimostare ai cittadini che e' cambiato il vento.
Se non sara' così l' appoggio dei cittadini cessera'.

Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: A chi rimane in mano il cerino?
MessaggioInviato: lunedì 19 dicembre 2011, 11:44 
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clemente ha scritto:
io penso che Monti si sia assunto il compito prima di tutto di non far fallire l'italia e, da come si esprimevano tanti economisti, sia italiani che stranieri, stavamo proprio lì per lì. Allora che poteva fare in quelle condizioni? Secondo me quello che ha fatto, riservandosi di aggiustare in seguito quello che si può aggiustare, se lo potrà fare, ovviamente.
Boh, a mio avviso è come se fossimo lanciati con una macchina (o forse è meglio un camion, viste le dimensioni in gioco...) verso il ciglio di un burrone. Monti con questa manovra invece di frenare o almeno cercare di cambiare direzione, ha pigiato pesante sull'accelleratore...
Cosa vuol fare? Provare a saltare dall'altra parte?

Ripeto che se il problema era "fare cassa" subito, le giustificazioni si possono anche trovare. Ma tutti i problemi di lungo periodo che c'erano prima rimangono tali e quali anche a manovra approvata. Anzi, l'anno prossimo ci saranno ancora minori spazi di manovra visto che il PIL diminuirà.
La Germania negli ultimi 2 decenni ha diminuito la pressione fiscale dell'11% rispetto al PIL e la sua economia in questo periodo è cresciuta costantemente ed in modo significativo.
Noi in questi stessi anni abbiamo scelto la strada opposta, continuando ad aumentare la spesa corrente e di conseguenza la pressione fiscale: con questa manovra non è stato fatto quasi nulla per la spesa corrente e addirittura siamo arrivati ufficialmente al 54% di imposte sul PIL. La nostra economia sotto questa pressione non può che essere immobile, se non addirittura decrescere. Insomma, Monti al momento ha aggravato il problema...

Ora, c'è ancora da vedere come i tecnici sistemeranno ad esempio il mercato del lavoro: anche lì qualcosa si può fare per migliorare la solita situazione all'italiana per cui ci sono gli iperprotetti da una parte e quelli che ancora un po' e devono mendicare per strada dall'altra...

Ma quel 54% resta sempre lì? Come si può anche solo pensare di crescere sotto un peso del genere? Monti queste cose dovrebbe saperle...

Poi magari l'anno prossimo la Germania si convince che morti noi, muoiono anche loro ed allora la BCE comincia a stampare come Dio comanda. Allora tutti questi discorsi diventano di lana caprina... fino alla prossima crisi... però al momento le ricette proposte mi lasciano decisamente perplesso.

Ciao
Lorenzo


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 Oggetto del messaggio: Re: A chi rimane in mano il cerino?
MessaggioInviato: lunedì 19 dicembre 2011, 13:45 
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Iscritto il: domenica 3 gennaio 2010, 20:36
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Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Ciao a tutti,
senz' altro le lucide analisi di Lorenzo ci aiutano a comprendere un po' meglio la situazione.

Io l' ho capita così:
-la manovra finanziaria di Monti e' d' emergenza, per salvare i conti nell' immediato, ma ha conseguenze recessive, che si vanno a sommare ad una situazione di crisi gia' in atto.
Il che nel medio - lungo termine aggravera' ulteriormente la situazione; unica maniera per invertire la rotta e' riprendere a crescere, cosa niente affatto facile dopo un decennio prima di stagnazione, poi di recessione.
-presumo che a questa manovra ne seguiranno altre.
Gia' si vedono le prima avvisaglie di riforma del lavoro; immagino che, per andare a migliorare la situazione dei lavoratori precari si penalizzeranno le condizioni dei lavoratori a tempo indeterminato; così, invece di innalzare verso l' alto la " media ", la si abbassera'; destino dei lavoratori essere "cornuti e mazziati".

Riuscira' il Governo Monti in poco piu' di un anno a riuscire a fare tutte le riforme che i precedenti Governi non sono riusciti a fare in quasi 20 anni ?
La vedo ardua...
La Germania ci ha messo 10 anni per risanare i suoi conti.
Per fare cio' che ha fatto la Germania in tempi strettissimi e' ovvio aspettarsi misure drastiche e brutali.
Riuscira' il Governo Monti ad imporle, a vincere le resistenze dei partiti che lo " appoggiano " e delle lobby che lo osteggiano ?
E anche se il Governo Monti ci riuscisse, dopo le prossime elezioni, ripristinato un Governo politico, questo riuscirebbe a proseguire nell' opera di risanamento ?
La vedo dura, perche' sia che ci governi la destra ( difficile ), sia che ci governi la sinistra ( piu' probabile ), saremo sempre governati da chi in 20 anni ci ha portati sul baratro.

In sostanza il futuro e' foriero di cambiamenti che non riusciamo neanche lontanamente ad immaginare. Se ci saranno sara' lacrime e sangue ( spero per tutti, e non solo per i soliti noti ).
Se non ci saranno ci ridurremo come gli argentini prima o come i greci ora.

Venendo alla Germania: spero che la Merkel & Soci siano così intelligenti da capire che l' attacco finanziario e' ora all' Italia, in quanto membro debole della UE, ma e' in realta' un' attacco all' Euro.
O salviamo l' Euro e ci salviamo tutti o, se non lo salviamo, i tedeschi e' meglio che non credano di potere tornare ai fasti del Marco. Da allora il mondo e' cambiato e non di poco ...

Venendo invece alla Francia: Sarkozy sarebbe meglio che facesse meno sorrisini di derisione nei confronti dell' Italia, perche' l' attacco successivo al nostro e' proprio alla Francia. Le Prime avvisaglie ci sono gia'. E la Francia e' messa meglio di noi sotto certi aspetti, ma da altri punti di vista non e' che se la passi poi così bene...

Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: A chi rimane in mano il cerino?
MessaggioInviato: lunedì 19 dicembre 2011, 18:07 
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Iscritto il: sabato 4 luglio 2009, 22:25
Messaggi: 4050
Località: Brescia
Mentre c’è la crisi, il governo impone nuovi prelievi e restrizioni, però nel contempo apre i cordoni della borsa per ulteriori sprechi del pubblico denaro:
un analista della Global Insight, società di “market intelligence”, ha definito “fairly generous” il tetto di spesa stabilito dalla nostra agenzia del farmaco, l’AIFA, nell’approvare nuovi farmaci pressochè inutili e spaventosamente costosi

“L’Italia continua ad essere un mercato affidabile per i farmaci innovativi (nonostante le difficoltà economiche e gli alti livelli di debito pubblico)” ha aggiunto l’analista.
La segnalazione della Global Insight sembra dire alle case farmaceutiche che, per i loro prodotti approvati dall’AIFA, col nuovo governo italiano possono continuare ad andare a colpo sicuro perchè questi nuovi rimedi frutteranno loro centinaia di milioni di euro nei prossimi due anni, almeno finché ci sarà qualcosa da raschiare.

I nostri governanti, amministratori, tutori della legalità, opinion makers più o meno consapevolmente si vendono e ci vendono, come hanno sempre fatto, agli interessi di pochi.

Nel popolo, la coerenza è quella del sottomesso che è costante nel credere che ciò che è meglio per sè, sia quello che chi comanda gli dà o gli prospetta.

In futuro tanti, a cominciare dai progressisti italiani rassicurati dal loden di Monti, avranno ciò che chiedono salvo poi venire liquidati, non sempre con metodi rapidi e indolori, quando non saranno più convenienti come supporto alla casta.


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