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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: venerdì 23 marzo 2012, 12:01 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 14:39
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centu ha scritto:
... altrimenti smetto di andare a votare.
Sarebbe la cosa più sbagliata e controproducente alle tue aspettative che potresti fare (ma vale per chiunque).
Se pensi che non ci sia nessuno che merita la tua fiducia, vota contro chi ritieni sia il più pericoloso.
L'astensione e la scheda bianca favoriscono proprio chi non vorresti.
Sergius


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: venerdì 23 marzo 2012, 12:08 
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In un recente Ballaro' Floris ha fatto una teleintervista al Ministro del Lavoro tedesco.
La Ministra tedesca ha raccontato che la Germania, 10 anni fa', quando inizio' il percorso di riforme che l' ha portata al risanamento, come prima cosa cerco' di capire come funzionavano le cose nelle altre nazioni europee, in maniera da "sfruttare" l' altrui esperienza e di cercare di "personalizzarla" per le specifiche necessita' tedesche.
Mi sembra segno di mentalita' aperta e concreta.
Qui da noi si preferisce "inventare" da zero, darsi la zappa nei piedi e poi dovere ricominciare daccapo.
Saluti
Stefano.
P.S.: la Ministra del Lavoro tedesca ha la bellezza di sette figli; Floris, dopo l' intervista, commento' che il sistema tedesco consente ad una donna di avere sette figli e, nel contempo, di diventare Ministro ( e forse pure Cancelliera qualdo la Merkel finira' il mandato.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: venerdì 23 marzo 2012, 12:10 
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Iscritto il: domenica 3 gennaio 2010, 20:36
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Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Sergius ha scritto:
centu ha scritto:
... altrimenti smetto di andare a votare.
Sarebbe la cosa più sbagliata e controproducente alle tue aspettative che potresti fare (ma vale per chiunque).
Se pensi che non ci sia nessuno che merita la tua fiducia, vota contro chi ritieni sia il più pericoloso.
L'astensione e la scheda bianca favoriscono proprio chi non vorresti.
Sergius


Ciao Alessio,
concordo pienamente con Sergius.
Non votare significa non scegliere e non scegliendo si perde automaticamente il "diritto" di potersi lagnare, anche e sopratutto di chi si e' votato.
Putroppo tocca votare turandosi il naso.
Meglio pero' scegliere il meno peggio, che non scegliere.
Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: venerdì 23 marzo 2012, 14:20 
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Iscritto il: sabato 4 luglio 2009, 22:25
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Esistono democrazie dove la percentuale dei votanti é relativamente bassa ( vedi Usa ).

Certo é che se una ampia fetta dell'elettorato italiano disertasse in massa le votazioni, succederebbe il finimondo: i giornali scriverebbero editoriali a raffica in stile: "La fine di un'era" e "Il rischio dello struzzo", la tv si lancerebbe a capofitto, "Democrazia malata?," "Giovani: poco sesso e niente voto", internet diventerebbe una bolgia, si organizzerebbero dozzine di convegni tipo "Astenzione e consenso, una prospettiva storica", ma di fatto nulla cambierebbe.

Anzi, fra i politici molti si sfregherebbero le mani: meno elettori ci sono, più é facile costituirsi una base elettorale, meno italiani si occupano e preoccupano di politica e di amministrazione, più é facile gabbare l'opinione pubblica ( d'altra parte già sta avvenendo ).

Astenersi significa arrendersi: nel migliore dei casi vuol dire delegare ad altri ( a quelli che invece votano ) le nostre scelte di vita.

A costo di turarsi bocca e naso ( ed anche altro ), per non insultare chi lo meriterebbe, bisogna andare a votare.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: venerdì 23 marzo 2012, 14:32 
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Iscritto il: venerdì 29 gennaio 2010, 13:56
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Località: Legnano (MI)
Sì Alessio, vota, sempre e comunque, in ogni caso a volte però la penso anch'io come te!
Se nessuno votasse si sfiducerebbe sta gentaglia schifosa...ma temo troverebbero ugualmente un modo per restare in groppa!
Quindi voto per il meno peggio, spesso ho votato turandomi il naso come disse il compianto Maestro di Giornalismo (le maiuscole sono lì apposta) Indro Montanelli... :cry:


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: venerdì 23 marzo 2012, 14:58 
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Iscritto il: lunedì 4 febbraio 2008, 18:29
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Località: Baruccana
Cita:
Meglio pero' scegliere il meno peggio, che non scegliere.
Sarebbe interessante capire qual'è il meno peggio: quello che ne fa di ogni e poi si approva le leggi per autoassolversi o quello che pur di vedere quell'altro lontano dalla poltrona che conta ci fa salire un tecnico che poi attua alla lettera il programma dello "spodestato" e che lo stesso spodestato non sarebbe mai stato in grado di portare a compimento?
In sostanza è meglio votare un ladro e la sua cricca oppure un gruppo di totali imbecilli che non si sono neanche resi conto di aver votato e sostenuto un governo che attua politiche del tutto contrarie a quelle che in teoria sarebbero le basi del loro pensiero politico?

Ciao,
Lorenzo


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: venerdì 23 marzo 2012, 15:15 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 16:45
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Sarebbe da ridere, se non ci fossero seri motivi per piangere! :cry: :cry:


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: venerdì 23 marzo 2012, 15:23 
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Ecco perché nessuno tocca gli statali

Fonte: ALBERTO BISIN - la repubblica | 23 Marzo 2012

Il governo dopo una prova di forza nei confronti dei rappresentanti sindacali del settore privato, reagisce con solerte timore alla notizia che forse la riforma così congegnata sia in punto di legge applicabile anche al settore pubblico.
No, il pubblico non si tocca, ci mancherebbe. Il settore pubblico vive col supporto della politica tutta e ha rappresentanti che capiscono bene che gli interessi dei lavoratori pubblici sono spesso opposti a quelli del privato.
Loro la guerra tra poveri la sanno fare; anzi, l´hanno essenzialmente vinta. (Solo oggi la Cisl difende l´Articolo 18; dopo aver compreso come la sua parziale rimozione sarebbe potuta servire da chiavistello per una operazione simile nel settore pubblico).

È vero che questa riforma del lavoro, nel pubblico, non avrebbe senso. In cosa consisterebbe, allo stato delle cose, un licenziamento per motivi economici nel settore pubblico? Ma questo non toglie che il cuore della questione stia proprio lì, in un settore pubblico ipertrofico e spaventosamente inefficiente che drena risorse al settore privato.

Il settore pubblico non compete sui mercati internazionali come quello privato; anche in questo è privilegiato. E proprio per questo è necessario un enorme sforzo di riforma che parta dalla attenta (per quanto imperfetta) misurazione della sua produttività e da intelligenti quanto sostanziali tagli alle risorse. 
Si tratta di una questione di giustizia, naturalmente, perché osservare il video che ritrae alcuni dipendenti del Comune di Roma che timbrano il cartellino senza nemmeno togliersi il casco mentre i lavoratori del privato si aggrappano a imprese soffocate da tasse esose e dalla competizione internazionale, fa ribollire il sangue.

Ma si tratta soprattutto di una questione economica fondamentale: il carico fiscale di cui il settore pubblico gode è una delle ragioni fondamentali per cui il settore privato non riesce a competere nei mercati internazionali. Non solo, ma l´inefficienza del settore pubblico (si pensi alla giustizia civile, ai trasporti, ma anche alla scuola) è una delle principali ragioni per cui le imprese straniere non si sognano di investire in Italia.

Il cerchio si chiude allora: la riduzione della spesa (e l´aumento dell´efficienza) nel settore pubblico sono condizioni necessarie perché il settore privato sia messo in condizione di generare posti di lavoro e perché si liberino risorse da utilizzare per costituire una rete di welfare che permetta la riallocazione del lavoro (privato ma anche pubblico) verso imprese e settori produttivi senza eccessivi costi sui lavoratori. 

Se un maggiore sforzo di analisi da parte del sindacato è necessario per proteggere i lavoratori del settore privato, a questo governo, che invece ha ben chiara la situazione economica del Paese, è opportuno chiedere maggior coraggio.
Dopotutto, quella larga parte della popolazione che, su questi temi, ha seguito addirittura le urla scomposte del ministro Brunetta, seguirebbe a fortiori una seria e ragionata proposta di riforma del settore pubblico di pari passo a quella del mercato del lavoro privato.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: venerdì 23 marzo 2012, 16:58 
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Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
EritreoCazzulati ha scritto:
Cita:
Meglio pero' scegliere il meno peggio, che non scegliere.
Sarebbe interessante capire qual'è il meno peggio: quello che ne fa di ogni e poi si approva le leggi per autoassolversi o quello che pur di vedere quell'altro lontano dalla poltrona che conta ci fa salire un tecnico che poi attua alla lettera il programma dello "spodestato" e che lo stesso spodestato non sarebbe mai stato in grado di portare a compimento?
In sostanza è meglio votare un ladro e la sua cricca oppure un gruppo di totali imbecilli che non si sono neanche resi conto di aver votato e sostenuto un governo che attua politiche del tutto contrarie a quelle che in teoria sarebbero le basi del loro pensiero politico?

Ciao,
Lorenzo


Dubbio amletico che turba i sonni di tutti gli elettori italiani...
8) 8) 8)
Hai espresso chiarissimamente quello che e' il mio concetto di "votare il meno peggio", perche' purtroppo non ci e' dato di potere scegliere il migliore...
:roll: :roll: :roll:
A meno di imbracciare i forconi, ipotesi molto poco "democratica"...
:evil: :evil: :evil:
Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: venerdì 23 marzo 2012, 21:28 
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Cita:
A meno di imbracciare i forconi, ipotesi molto poco "democratica"...

In realtà, tornando al discorso di andare a votare comunque, l'unica maniera democratica di evitare questa drastica soluzione sarebbe proprio quella che tutti in massa non andassimo a votare. Ormai è sentimento diffuso in tutto il paese la voglia di cacciarli via tutti, ma come facciamo? Loro da soli, è chiarissimo ormai, non si daranno il benservito, la mancaza di votanti sarebbe l'unica cosa che li costringerebbe a prendere atto del fatto che non rappresentano nessuno e non si possono più sedere in parlamento perchè completamente deleggittimati. Ma anche un solo voto li leggittimerà. A quel punto cosa ci rimane per cacciarli via? Solo i forconi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: venerdì 23 marzo 2012, 21:34 
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Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Si vota in dieci su sessanta milioni ?
In democrazia vale sempre la maggioranza sei su quattro, qualunque sia il numero di quelli che hanno rinunciato al voto...
Chi non vota non conta...
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: venerdì 23 marzo 2012, 21:51 
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E allora preprati ai forconi Stefano perchè la situazione non migliorerà, di soldi ne circoleranno sempre meno e ci sarà sempre meno lavoro. Quando la fame inizierà a farsi sentire chiunque oggi occupa una carica politica sarà un capro espiatorio a cui fare scontare tutto il male che hanno fatto in questi anni.
Io lo sento in giro, la rabbia sta montando sempre più. Loro si illudono di poter continuare a campare a spese della maggioranza dei cittadini, ma così si stanno solo scavando la fossa.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: venerdì 23 marzo 2012, 22:05 
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A me i forconi piacciono poco...
:( :( :(
Roba da rivolte della plebe del medio evo.
:shock: :shock: :shock:
Io preferisco la civilta' della ghigliottina dei francesi.
8) 8) 8)
Popolo civilissimo e da cui prendere esempio...
:roll: :roll: :roll:
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: venerdì 23 marzo 2012, 22:20 
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:roll:
però vuoi mettere la soddisfazione che ti darebbe un'infilzatina di forcone nel sedere a certi personaggi come Stracquadanio? :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: venerdì 23 marzo 2012, 22:32 
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Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Straguadagno ( ops ... ) e' da frustate col gatto a nove code...
Lente, inesorabili.
Il forcone e' una sveltina di scarsa soddisfazione...
:lol: :lol: :lol:
Stefano.


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