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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: martedì 27 marzo 2012, 12:17 
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clemente ha scritto:
Vendiamoci alla Germania
Perché non lo stiamo già facendo / lo abbiamo già fatto?
Abbiamo varato una serie di manovre praticamente sotto dettatura della BCE (Francoforte), abbiamo accettato il fiscal compact imposto dalla Germania (Berlino) e vedrete negli anni a venire che effetto avrà questo accordo sulla nostra già disastrata economia, abbiamo un Presidente del Consiglio che nei suoi comportamenti è più tedesco che italiano e che di fatto è una specie di Proconsole della Merkel a Roma e per non farci mancare nulla in tema di esterofilia il "nostro" Presidente della BCE è una diretta emanazione di Goldman Sachs (New York). L'Italia di fatto è già una colonia.

Quanto ai continui piagnistei riguardo alla situazione attuale non posso che quotare questo intervento di Clemente:
clemente ha scritto:
Però devo confessare che a sentire tutte queste lamentele, sia qui che in tutte le televisioni e i giornali, uno si scoccia. Soprattutto chi, per motivi anagrafici, ha potuto vedere e toccare con mano come nel corso degli anni siamo stati capaci di rovinarci con le nostre stesse mani nel corso di appena due generazioni. I trentenni non se lo ricorderanno perché si sono affacciati al mondo quando già il declino era evidente, ma negli anni settanta e ottanta io mi ricordo di quando si andava a fare la spesa in farmacia con la ricetta del medico e la compiacenza del farmacista, dei baby pensionati a 40 anni e dei falsi pensionati, dell’assistenzialismo a pioggia su eserciti di fannulloni, dell’inserimento nelle poste di eserciti di gente senza nessuna competenza solo per votare Gava, qui a Napoli. E potrei continuare all’infinito. Mi ricordo della buonanima di mio padre che mi diceva: “vedi tutti questi sperperi? Io non so quando succederà, ma ti farò vedere tutta questa gente che ora compra scarpe in farmacia con i soldi dello stato come si lamenterà quando dovrà andare a fare la spesa con la “cimmitella” piena di carta straccia per comprare un chilo di pane”. Sono passati quarant’anni, ma è successo. Ora devo vedere chi si lamenta di qua, chi di là, chi vuole prendere i forconi per infilzare quelli che loro stessi hanno voluto al potere per cinquant’anni e alla fine poi di chi è la colpa? Di Monti e della Fornero. Ma cosa credevate che avrebbero fatto costoro, far pagare a Berlusconi o chi per esso l’indigenza odierna del paese?. Per me, peggio ci meritiamo!
Quando qualche giorno fa scrivevo che noi siamo il sistema, la cosa ovviamente valeva anche in passato. A tutt'oggi paghiamo la pensione a gente che non ha fatto un beneamato ca... per tutta la vita ma che per giochetti politici / voto di scambio adesso ci teniamo sul groppone: dato che questi personaggi si contano ancora a decine di migliaia, fate un po' voi i conti di quanto hanno rubato dalle nostre tasche, altro che i politici! Abbiamo una Pubblica Amministrazione che salvo rarissime eccezioni, tra assenteismo ed incompetenza generalizzata è a livelli da terzo mondo nonostante lì dentro finisca quasi un quarto del nostro Prodotto Nazionale OGNI ANNO. Siamo un popolo che evade più di 100 miliardi di euro di tasse l'anno. A 150 anni dall'unità d'Italia ci dividiamo ancora tra terroni e polentoni. Abbiamo una serie di rappresentanti politici talmente marci dentro che sarebbero passibili di censura anche in un film horror di serie B, personaggi che dal piccolo comune al governo del Paese ci scegliamo noi: anche se la legge elettorale fosse totalmente diversa dalla porcata attualmente in vigore, il 99% di noi italiani al momento del voto sceglierebbe comunque SOLO ED ESCLUSIVAMENTE sulla base di quel simbolino del ca... perché pensa che al suddetto simbolino del ca... (o ai suoi derivati storici) corrispondano ancora i valori che lo distinguevano nel dopoguerra. Se al posto di Alfano Berlusconi avesse messo una scimmia, alle prossime elezioni una buona parte degli elettori del PDL avrebbe comunque votato la scimmia per paura dei comunisti. Se dalle primarie del PD (se le faranno) verrà fuori una pantegana, alle prossime elezioni una buona parte degli elettori del PD voterebbe comunque la pantegana perché rispetto allo spauracchio Berlusconi anche la pantegana è da considerarsi "il meno peggio". Dubito che più dell'1% della popolazione del nostro Paese legga almeno di sfuggita i "programmi" che questa gentaglia propone ai suoi potenziali elettori: da una rapida lettura da una parte o dall'altra ci si renderebbe subito conto che o si tratta di parole al vento, giusto per riempire qualche pagina, oppure di chimere totalmente irrealizzabili e noi italiani comunque, nonostante tutto, ci ostiniamo a mandare questi topi di fogna in Parlamento.

Poi però ci lamentiamo perché c'è la crisi, perché l'azienda per cui lavoriamo chiude, perché abbiamo sul groppone 33 mila euro di debito a cranio neonati inclusi, perché le tasse sono troppo alte e così via. Una volta per tutte: LA COLPA NON E' DEGLI ALTRI! QUI NESSUNO E' ESENTE DA COLPE!
E non esistono neanche sterili giustificazioni del tipo "non lo sapevo", "mi avevano detto che funzionava diversamente", "c'è un complotto dei poteri forti", "non è colpa mia, io ero girato...". La parola Democrazia significa letteralmente "potere del popolo". La nostra Costituzione al secondo comma dell'articolo 1 recita: "La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione."
In un regime democratico il popolo esprime la sua sovranità eleggendo i propri rappresentanti e CONTROLLANDO il loro operato. Se però una volta ottemperato al nostro diritto-dovere democratico ci giriamo dall'altra parte e pensiamo "mò so' ca... loro" o magari addirittura facciamo di tutto per cercare di partecipare al "banchetto dei furbi", rilasciando uno scontrino su due, cercando la raccomandazione per il figlio, il giorno di malattia per andare a far shopping, l'attestazione di invalidità (falsa) per ottenere il sussidio e tutto il resto, allora moltiplicate tutte queste "piccole cose da nulla" per 60 milioni di abitanti ed ecco che tutto ad un tratto ci ritroviamo un'economia con le classiche pezze al c... e per giunta governata da una manica di ladri e/o di incompetenti.
Ce lo siamo scelti noi però questo "paradiso"... la pessima qualità dei nostri governanti è solo una delle tante spiacevoli conseguenze delle nostre scelte.

Adesso ci governa un commissario, checché se ne dica "nominato" dall'estero perché noi uno sano di mente non saremmo mai riuscito a mandarlo al potere, e ci tocca sottostare a tutta una serie di privazioni tutte in un colpo che se fossimo stati davvero furbi avremmo potuto diluire nel tempo e senza accorgercene proprio come hanno fatto i tedeschi che adesso addirittura si prendono anche i bonus in fabbrica.
Noi che invece ci credevamo "i dritti" adesso ci becchiamo tasse, riforma delle pensioni, riforma del lavoro e chissà cos'altro ci aspetta. Poi nel 2013, via Monti e con tutti i mangiapaneatradimento di nuovo al loro posto (e sarà sempre così finché si continuerà a votare il simbolino o comunque "contro" qualcun altro...) ci saranno le norme del fiscal compact a tenerci in riga: con una bella manovrina da 40-45 miliardi che ogni anno ci aspetta solo per ridurre il debito di 1/20 (sempre ogni anno) esattamente come prevedono appunto gli accordi firmati in Europa qualche mese fa.
In questo scenario bisogna anche pensare all'abbassamento di tasse e contributi perché altrimenti come ci vengono nel nostro paese gli investitori esteri? Tutti soldi da recuperare da qualche parte... indovinate quale?
Questo è il quadro a dir poco desolante che (tra alti e bassi) ci aspetta da qui ad almeno una ventina d'anni. E tutto questo perché siamo un popolo di "furbi" o di "non lo sapevo"...

Ciao,
Lorenzo


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: martedì 27 marzo 2012, 13:05 
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Se una persona pacata come Lorenzo chiama i nostri politici "topi di fogna" (e ha ragione, sia chiaro) vuol dire che davvero le persone si stanno arrabbiando...
Sarebbe il caso di creare un partito degli "arrabbiati" che democraticamente eletto, potrebbe prendere a calcioni nel sedere chi ha usurpato...
Il problema principale è che quasi tutti dovremmo prendere calcioni nel sedere...quindi non lo voterebbe nessuno o quasi! :roll:
La rivoluzione, se così si può chiamare, deve partire dal basso, certo, ma deve essere principalmente culturale, dobbiamo nuovamente imparare cosa vuol dire essere onesti e trasparenti, cosa che in questo Paese non impara più nessuno da anni...troppi anni...


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: martedì 27 marzo 2012, 15:48 
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Bravo Lorenzo. Hai completato a meraviglia il mio intervento precedente. Io sono convinto che solo quando le circostanze imporranno che ci venga tolta di mano la cosa pubblica smetteremo di fare guai a noi e agli altri. Quando tu hai detto in un post precedente che la finanza allontana gli imbecilli dal loro denaro, questo è stato vero soprattutto per gli italiani. Solo i Greci hanno saputo fare di peggio. Questi erano arrivati addirittura a pagare un surplus sullo stipendio ai dipendenti della pubblica amministrazione, quando si fossero recati al lavoro in orario. Figurati! Adesso anche questi parlano di forconi, corde e patiboli nell'indifferenza generale di tutto il mondo. La vera rivoluzione scoppierebbe quando tutti noi, al mattino, ci guardassimo nello specchio e specialmente quelli della mia generazione.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: martedì 27 marzo 2012, 16:59 
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crosshead ha scritto:
Io mi sto convincendo sempre di più che uno dei mali dell'Europa sia l'esistenza della Svizzera.
Pertanto auspico il suo smembramento con l'assegnazione di Ticino e Grigioni all'Italia, i cantoni francofoni alla Francia e quelli tedescofoni che se li giochino Austria e Germania.
Sergius


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: martedì 27 marzo 2012, 17:46 
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Scusatemi, ma già che ci siamo, avendo un po’ più di tempo, vorrei completare il mio pensiero accenato nei posts precedenti e lo faccio soprattutto per quelli che hanno oggi fino a trent’anni, che potrebbero essere miei figli. Io vengo da un’educazione di sinistra, ho sempre partecipato per i deboli contro i poteri forti e all’epoca del liceo avevo ben chiara in mente la linea di demarcazione tra buoni e cattivi. Uno dei cattivi era per esempio Indro Montanelli, di cui mi capitò in mano uno dei libri della monumentale “storia d’italia”.
Si parlava qui anche di Bakunin, che lui chiamava “il commesso viaggiatore della rivoluzione russa”. Lo dipinge in un modo che a un imbevuto di dottrina sinistroide, come ero io all’epoca, provocò dei veri e propri moti di stizza, così mi ricordo che lo gettai nella spazzatura.
Questo fino al sessantotto, quando tutto mi crollò addosso. Ebbi modo di accorgermi che i miei compagni di sinistra, quasi tutti, approfittarono di quel bailamme per acquisire rendite di posizione nei migliori posti pubblici e due diventarono poi dirigenti di rifondazione comunista e del pci, conseguendo la laurea con il trenta politico. Tipi sullo stampo dei Russospena e dei Mario Capanna (per chi se li ricorda). quest’ultimo poi un paio d’anni fa ha pubblicato un libro: “Formidabili quegli anni” e lo dedica al figlio. L’ultima sua bravata. Erano dei figli di papà (quelli che conoscevo) la cui ottima favella oratoria era seconda solo alla loro profonda ignoranza. Già all’epoca venivano a scuola con la macchina e si circondavono di colleghe puttanelle (erano puttanelle, ma di sinistra, per cui si classificavano come progressiste. Oggi farebbero parte dell’harem di Berlusconi) durante le nottate delle occupazioni dell’istituto. Poi crearono l’istituto dello spinello e in seguito quello della droga. Non si poteva essere uno di loro se non dimostravi che ti “facevi”, era insomma un contrassegno di progressismo. Forse è la prima volta che sentite dirlo, ma la droga in realtà è nata e si è diffusa così, nel seno del progressismo sessantottino.
Così, a poco a poco, cominciai a disintossicarmi dell’”ideologia” e a vederli come in realtà erano: uguali, se non peggio, a quelli di destra. Loro è la responsabilità di aver distrutto la scuola, distruzione che è continuata fino all’epoca di Luigi Berlinguer, il fratello del più famoso Enrico. Sotto il suo ministero i miei figli facevano le elementari con cinque maestri ignoranti, dico cinque, e le valutazioni si ridussero a dei veri e propri papelli di cui non si capiva un cazzo. Alla fine capii, sulla soglia dei quarant’anni, con l’esperienza conclusiva di “mani pulite”, che in Italia non c’è gente di destra o di sinistra, ma ci sono gli italiani, una specie a se stante di uomini delle caverne vestiti di modernità. E cominciai a leggermi la “storia d’italia di montanelli”. Questa è un opera che può essere apprezzata solo dai quarant’anni in sù, cioè con la dovuta esperienza dell’italianità. Se i trentenni e anche i ventenni, facessero eccezione e la leggessero, forse non sarebbe necessario per loro arrivare a quaranta per capire dove si trovano.
L'argomento potrebbe continuare per altre mille pagine e non è questa la sede adatta, perciò mi fermo quì.

Spero di non avervi annoiati
Clemente


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: martedì 27 marzo 2012, 18:17 
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Bella testimonianza, grazie "quasi papà". :wink:

Ciao,
Lorenzo


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: martedì 27 marzo 2012, 18:23 
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Prego, promettente figliolo!


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: martedì 27 marzo 2012, 18:44 
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Sergius ha scritto:
crosshead ha scritto:
Io mi sto convincendo sempre di più che uno dei mali dell'Europa sia l'esistenza della Svizzera.
Pertanto auspico il suo smembramento con l'assegnazione di Ticino e Grigioni all'Italia, i cantoni francofoni alla Francia e quelli tedescofoni che se li giochino Austria e Germania.
Sergius

Ma chi sei, la reincarnazione di Gheddafi? :shock: :shock: :shock:

E posso dirlo io, perchè un editore svizzero mi aveva accusato di aver falsificato la ricevuta di un vaglia internazionale, condendo l'ingiunzione a pagargli una seconda volta i libri con minacce gratuite e di poco fondamento (aveva tirato perfino in ballo la ghigliottina conservata a Lucerna), tanto che gli ho dovuto far rispondere da un avvocato!
Ma era UNO svizzero, certo non parlava a nome dello Stato svizzero! Poi gli svizzeri sono in disaccordo su tutto meno che sull'essere svizzeri, quindi non sono tutti come quello.

Che la Svizzera abbia AVUTO mire sulla Lombardia circa un secolo fa è vero, ma c'erano ben altri motivi. Ma si parla di quasi un secolo fa!
Credo che a Maurer oggi abbiano riso in faccia!


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: martedì 27 marzo 2012, 20:50 
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Nome: Alessio
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:wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: mercoledì 28 marzo 2012, 18:32 
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Iscritto il: domenica 3 gennaio 2010, 20:36
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Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
clemente ha scritto:
No, Stefano. Questa volta non mi sento di essere d'accordo con te. Tu sei troppo ottimista e troppo fiducioso negli italiani. Io no, ne ho viste troppe per aver fiducia che il mio popolo nel futuro possa concepire qualcosa di diverso da quello che ha sempre concepito.


Forse sono troppo fiducioso.
Comunque sono convinto che gli italiani siano meglio di come sembrano.
Credo che buona parte del nostro arraffonismo sia nato dall' equivoco del " tanto paga lo Stato ", ossia qualcun altro, non noi. Ora stiamo cominciando a capire che siamo noi che dobbiamo pagare i debiti dello Stato. Ergo lo Stato siamo noi.
L' equivoco di cui sopra e' stato ampiamente alimentato da decenni di mala politica che ci ha fatto credere che il pagamento dei debiti si poteva rimandare all' infinito.
Anche questa bugia e' morta e sepolta.
Se arriviamo a capire il concetto che lo Stato siamo noi, anche e specialmente per il fatto che alla fine dobbiamo rispondere dei suoi debiti, cominceremo forse anche a pretendere che lo Stato non sperperi i nostri soldi.
Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: mercoledì 28 marzo 2012, 20:06 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 16:45
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Lo so che hai questa convinzione Stefano e spero tanto che tu abbia ragione. Io rimango della mia opinione, ma mi fà piacere che ci siano quelli che la pensano come te, perché questo mi aiuta a vivere.
Sei un angelo mandato sulla terra!


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: giovedì 29 marzo 2012, 13:01 
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Cita:
L'Italia di fatto è già una colonia

L'Italia è una colonia dalla fine della seconda guerra mondiale e questo è all'origine anche di tanti guasti di cui oggi ne paghiamo le conseguenze. Gli americani non ci hanno "liberato" come ancora qualche farabutto,diventato ricco grazie al malaffare ed alle divisioni che questi ci hanno riportato in casa , continuava a volerci far credere, ma ci hanno occupato, imponendoci di avere governi a sovranità limitata, spesso fatti con i mafiosi da loro riportati, a tutela dei loro interessi. Anche la situazione di crisi complessiva dell'Europa potrebbe avere nelle stanze dei nostri "liberatori" parte degli agenti all'origine dei movimenti speculativi, dato che a loro vedere il predonimio del Dollaro attaccato dall'Euro, negli scambi mondiali, non è cosa che proprio gli faccia piacere.
Detto questo, noi italiani abbiamo sicuramente le nostre colpe, tutti quanti e per varie motivazioni, ed il nostro sistema Paese è sicuramente da rivedere dalla A alla Z. Ma quello che succede non è solo colpa nostra e per quanto tutti iniziassimo a remare insieme nella giusta direzione, da soli non ne usciamo fuori, perchè il gioco è molto più grande. Ben venga che la Germania ci impone delle regole. Probabilmente loro, prima di noi, hanno capito che la partita è molto più grossa e coinvolge tutta l'Europa per cui devono costringerci ad allinearci se vogliamo salvarci tutti. Ora più che mai è necessario pensare ad un' unione politica perchè, parafrasando un celebre detto: "qui o si fa l'Europa o si muore".


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: giovedì 29 marzo 2012, 14:47 
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E intanto...
http://affaritaliani.libero.it/cronache ... 90312.html
ieri un'imprenditore, oggi un muratore, si sono dati fuoco.
Non è giusto!! :( :(


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: giovedì 29 marzo 2012, 15:52 
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Miura ha scritto:
L'Italia è una colonia dalla fine della seconda guerra mondiale
Questo discorso secondo me è valido fino agli anni '60-'70. Già dagli anni '80 si era cercato di cominciare a cambiare rotta nei confronti degli americani, spostando decisamente il centro della nostra azione verso l'Europa Unita. Nel '92 con Maastricht questa "dipendenza" dagli Stati Uniti è stata di fatto accantonata in favore dell'integrazione europea.

Tolta per un attimo la totale idiozia italiana (ma anche greca, spagnola e di altri) nel portare avanti politiche di spesa assurde, la gran parte dei problemi di cui soffre attualmente l'Europa nasce proprio con quel trattato del '92 in cui si sono gettate le basi per la costruzione della Moneta Unica senza però tenere conto di aspetti altrettanto importanti se non addirittura prioritari rispetto all'Euro:
1) un mercato effettivamente comune
2) regole di finanza pubblica comuni
3) meccanismi certi per l'entrata/uscita dalla Moneta Unica
4) responsabilità decisionale sulle scelte di stampa della moneta
Quel trattato esprimeva un ottimismo tale da non prevedere periodi di crisi e la possibilità che qualche stato membro potesse recedere dall'Euro (causa che tra l'altro sta alla base dei continui tira e molla con la Grecia negli ultimi 2 anni).

Miura ha scritto:
Anche la situazione di crisi complessiva dell'Europa potrebbe avere nelle stanze dei nostri "liberatori" parte degli agenti all'origine dei movimenti speculativi, dato che a loro vedere il predominio del Dollaro attaccato dall'Euro, negli scambi mondiali, non è cosa che proprio gli faccia piacere.
Che agli americani l'Euro possa dar fastidio è cosa ovvia. La storia dei movimenti speculativi invece la vedo più come la classica ricerca del capro espiatorio buona solo per spargere il solito fumo e distogliere l'attenzione dai problemi veri e propri.

Nel 2007-2008 il credit crunch ha colpito pesantemente le banche americane e per mantenere in piedi il sistema creditizio a stelle e strisce la FED ha dato il via ad una enorme politica di Quantitative Easing (tradotto in parole povere: "stampa a manetta") per reimmettere liquidità nelle casse delle banche in crisi. Tutta questa liquidità si è riversata sui mercati finanziari americani e li ha in qualche modo stabilizzati a partire dal 2009. In Europa, viste le 4 cause che ho elencato sopra, non è stato possibile reagire con la stessa rapidità e coordinazione che hanno invece messo sul campo l'amministrazione USA e la FED ed il risultato è stato quello a cui abbiamo assistito: negli USA la crisi finanziaria è stata messa sotto controllo, in Europa non sappiamo ancora se/come/quando finirà.

Nel 2011, l'anno finora più buio di questa crisi per noi europei, quella che tutti hanno chiamato "speculazione finanziaria" in realtà non è stata altro che una vera e propria fuga di capitali da un continente che dallo scoppio della crisi è risultato diviso praticamente su tutto, verso il resto del mondo (USA inclusi) in cui o la crisi non si è neanche presentata (Cina) oppure si è dato prova di saper reagire (proprio gli USA).
Anche all'interno dello stesso continente europeo, lo stesso identico tipo di movimento si è verificato dai paesi più inaffidabili (Grecia, Portogallo, Italia, Spagna, Irlanda) verso paesi considerati più solidi (Germania, Norvegia, Svezia, Svizzera) e sempre per lo stesso motivo: la paura!
In tutti questi anni la speculazione finanziaria vera e propria ha avuto un ruolo quasi marginale rispetto all'enorme quantità di capitali fuggiti per paura dalle economie che presentavano/presentano conti in dissesto e quindi anche qui si torna al discorso delle colpe: degli italiani e degli altri "spendaccioni" soprattutto, ma anche dei cosiddetti paesi "core" dell'Unione che hanno dimostrato una totale incapacità nel gestire una crisi di questo livello. Solo una trovata di Draghi ci sta tenendo a galla nell'attesa che le lungaggini europee facciano il loro corso, sperando che il giochino contabile duri a sufficienza...

Ciao,
Lorenzo


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: sabato 31 marzo 2012, 14:07 
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Nome: Alessio
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