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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: lunedì 12 marzo 2012, 21:35 
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Località: piemonte
Tanto per tenervi informati proseguono i lavori. Qui alcuni portoni in fotoincisione per i fabbricati. E anche i finestroni. Dovranno poi essere verniciati ed accoppiati ai vetri. E già che ci siamo alcune biciclette per le maestranze (siamo nel 1930).


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: mercoledì 14 marzo 2012, 14:38 
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Iscritto il: giovedì 17 gennaio 2008, 14:50
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Visto il livello qualitativo delle fotoincisioni (che in casa ritengo impossibile da eguagliare) e la risposta che non hai fornito al riguardo poco sopra, ti chiedo gentilmente un'informazione: per caso il tuo "lavandino speciale" come lo definisci è quello che sta dalle parti di Biella?


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: mercoledì 14 marzo 2012, 16:34 
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Località: piemonte
ciao Railman, ti ho inviato un MP


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: mercoledì 14 marzo 2012, 17:36 
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Ma non e' che il tuo "lavandino speciale" e' disposto a fare anche qualche lavoretto per me?? (a pagamento, s'intende....) :lol: :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: domenica 1 aprile 2012, 14:06 
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Iscritto il: giovedì 24 gennaio 2008, 18:40
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Località: piemonte
Sono a buon punto i lavori per la realizzazione dell'argano a cabestano che dovrà trascinare il ponte sollevatore sulle rampe del piano inclinato con l'ausilio di catene (Amati). Il movimento sarà a manovella, d'altra parte negli anni trenta l'elettronica era di la da venire.

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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: martedì 3 aprile 2012, 12:42 
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Iscritto il: martedì 4 aprile 2006, 16:29
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Località: Bassano d G.
ciao,
intanto complimenti per questo lavoro che sta uscendo, e mi aggiungo anch'io per maggiori info riguardo come realizzi la fotoincisione:

Cita:
Visto il livello qualitativo delle fotoincisioni (che in casa ritengo impossibile da eguagliare) e la risposta che non hai fornito al riguardo poco sopra, ti chiedo gentilmente un'informazione: per caso il tuo "lavandino speciale" come lo definisci è quello che sta dalle parti di Biella?



Saluto
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: martedì 3 aprile 2012, 20:56 
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Iscritto il: giovedì 24 gennaio 2008, 18:40
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Località: piemonte
Rispondo a chi ha mostrato interesse per le realizzazioni in fotoincisione.
Naturalmente definendo i lavori come chimica da lavandino stavo scherzando; ho provato e riprovato con il mio anziano professore di chimica ma naturalmente un livello qualitativo come quello proposto nelle foto che ho inserito si ottiene solo tramite una ditta che opera ad alto livello. Io ho fatto i disegni, di grande precisione per altro, e poi mi sono fatto fare il lavoro da loro. Non che sia comunque tutto semplice, e bisogna dire che i terzisti non hanno il minimo interesse per quello che stai facendo e ti sanno consigliare solo a cose fatte, ma per approssimazioni successive poi si arriva ai risultati voluti.
Sto comunque sperimentando anche qualche lavoretto fatto con taglio laser...
Adesso a mia volta pongo una domanda: la mia maquette industriale prevede che i piazzali abbiano la pavimentazione ben a filo dei binari, magari con tratti di pavé di porfido affiorante, e soprattutto TRA i binari. E ovviamente anche tra gli aghi degli scambi che sono i peco elecrofrog cod 75 corti. Qualche idea sul come realizzarla? Naturalmente all'esterno dei binari, per esperienza, sono solito tenere il piano un paio di decimi (o tre) più basso del fungo, per consentirne la pulizia con appositi carri senza rovinare la decorazione, ma tra gli aghi? pensavo a qualcosa di mobile, solidale con gli aghi stessi, e tutti il resto in gesso colato e poi rasato e scolpito/inciso. Occorre tener presente che l'ambientazione é prevista nel 1930 circa. Qualche suggerimento?


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 Oggetto del messaggio: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: giovedì 5 aprile 2012, 7:28 
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puoi provare con un foglio di forex da 1 mm. lo modelli facilmente, non rischi che finisca nelle cerniere degli aghi ossidando/bloccando tutto.
Se il piazzale non è enorme con pochi euro fai tutto e se lo fissi con qualche goccia di colla, lo puoi anche rimuovere x eventuali manutenzioni. L'unica scocciatura è la scolpitura delle pietre, che cmq dovresti fare anche sul gesso....


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: giovedì 12 aprile 2012, 13:24 
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Località: piemonte
lucaregoli ha scritto:
puoi provare con un foglio di forex da 1 mm

Grazie, l'ho già presa in considerazione questa soluzione, devo fare delle prove.
Intanto un paio di immagini dello stato di avanzamento, con la rete interna dei binari in versione quasi definitiva e la nuova torre dell'acqua da un progetto originale di Terragni. Mancano tutte le porte e finestre, che sono in verniciatura...

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e qui il ponte trasbordatore finalmente definito nelle linee essenziali

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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: venerdì 13 aprile 2012, 8:07 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 8:37
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Che meraviglia!
Ottimo il cambio di colore!
Complimenti! Mi piace (da quello che si vede) anche il piano dei binari!


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: venerdì 13 aprile 2012, 11:53 
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Località: piemonte
Grazie Andrea, soprattutto se va bene il piazzale, almeno dal punto di vista dei binari. Che mi daranno un sacco di preoccupazioni soprattutto per portare la pavimentazione a filo degli stessi! Sto facendo delle prove ma non sono soddisfatto.
Adesso ho pensato che forse dovrei fare la ciminiera del colore della palazzina uffici, come citazione delle opere di Mario Sironi.
Consigli?

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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: domenica 15 aprile 2012, 16:55 
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Spero che questa immagine del vero possa essere d' aiuto .
( immagine tratta da un reportage fotografico di Ivan Furlanis sui binari dei vecchi raccordi di Verona o Padova - non so piu' il link , sorry - molto interessante , con un sacco di configurazioni strane )
A me e' venuto cosi' :
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Un tutorial ( EDIT: NMRA H0 - per ruote Rp 25 ) di un modellista tedesco
http://www.westportterminal.de/street_and_track.html

http://www.rmweb.co.uk/community/index. ... y-an-idea/

L' idea del secondo link meriterebbe di essere sviluppata .
Credo che applicando sul rullo , una fotoincisione (a maglia/rete ) che riporti il disegno -in positivo- della disposizione dei cubetti ( praticamente delle fessure , magari disposte in archi intersecati ) il risultato potrebbe essere molto interessante .
Per le zone comprese tra le rotaie sarebbe invece ideale applicare la fotoincisione ad uno stampino .

Se c’ e’ qualcuno che puo’ sviluppare questa idea , io credo sia proprio tu .

Complimenti Capolinea per il bel tema/lavoro , di cui apprezzo specialmente - oltre alla ricerca e progettazione generale - la perfetta ortogonalita' e spigolosita' dei fabbricati .
Solo , scusami .. ma te lo devo dire , meriterebbe un binario piu’ bello
.
Ciao
luca

PS:
Anch' io sono stato per un po' alle prese con binari e pavimentazioni in porfido , asfalto o mattonelle.
Per il porfido avevo usato un prodotto commerciale ed il risultato non mi convince , voglio provare a lavorarci su :
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Asfalto ( in colorazione ):
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Pavimentazione a mattonelle :
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Ultima modifica di protoluca il lunedì 16 aprile 2012, 1:26, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: domenica 15 aprile 2012, 21:23 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 21:37
Messaggi: 1971
Località: Faenza
Ciao a tutti.
Cercando in rete ho trovato una possibile fonte della foto postata da protoluca (la comunicazione).
http://www.panoramio.com/user/1524245?c ... oto_page=3
La torre sullo sfondo mi pare di averla vista alla manifestazione di Verona.

capolinea : verso l' uscita ci sono due scambi ed un incrocio. Il tratto che unisce i due scambi mi pare molto sinuoso.
A meno chè non sia un effetto del teleobbiettivo.
Potresti verificare (se non lo hai già fatto) con una tradotta in movimento e controllare che lo "sbisciolamento" sia naturale.
Altrimenti potresti ridurlo, avvicinando gli scambi all' incrocio (potrebbe essere necessario lavorare gli scambi, accorciando il ramo che esce dritto).
Il piano inclinato di binari, autocostruito, mi pare un bell' effetto.
Come dice protoluca, sarebbe bello che i tratti in vista riportassero un effetto simile (p.es. traverse diradate, binario in codice più basso).

protoluca : la 772 è un po' giù di manutenzione ?
effetto molto bello


Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: lunedì 16 aprile 2012, 1:13 
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Iscritto il: giovedì 9 novembre 2006, 17:14
Messaggi: 417
ste.klausen21 ha scritto:
Ciao a tutti.
Cercando in rete ho trovato una possibile fonte della foto postata da protoluca (la comunicazione).
http://www.panoramio.com/user/1524245?c ... oto_page=3
La torre sullo sfondo mi pare di averla vista alla manifestazione di Verona.

Si , si trattava proprio dei raccordi ZAI di Verona ( bellissimi ).
Ho ritrovato il link al reportage completo ma la gallery sembra essere off line .
Cita:
Come dice protoluca, sarebbe bello che i tratti in vista riportassero un effetto simile (p.es. traverse diradate, binario in codice più basso).

Si , si ...sicuramente sarebbe piu' bello , ma dai andiamo oltre a 'ste solite banalita'( ma poi : " simile " a cosa ?)
Per me qui il problema e' diverso : a me sembra che Capolinea voglia riprodurre dei binari con pavimentazione a raso (in ambito di stabilimento) che vista l' epoca di ambientazione sembrerebbe piu' verosimile se fosse realizzata in porfido , lastre di pietra , mattonelle o cemento .
Questi sono tutti tipi di pavimentazione che - in generale - prevedevano l' uso di doppie rotaie , che avevano lo scopo preciso di bloccare la pavimentazione posta fra le rotaie e di renderla piu' resistente al traffico ( problema che non si pose piu' con l' asfalto, perche' e' molto piu' elastico e plasmabile e per altre ragioni con sistemi piu' moderni e prefabbricati ).
Questo tipo di armamento non era completamente sicuro per il traffico stradale quando esso era costituito da carri con ruote in legno .
Risultava molto pericoloso quando il traffico stradale si muoveva sullo stesso asse dei binari ( nei porti i carri trainati da cavalli ebbero subito ruote gommate ) , quindi non so se sia adatto al caso di Capolinea .
Per garantire una maggiore sicurezza , specie sulle strade aperte al traffico , si impiegavano le rotaie tipo Phoenix .
Peccato che in H0 normale -cioe' quando si usano ruote H0 normali- sia impossibile avere una rotaia a gola verosimile , tale da consentire alla riproduzione del binario di essere allo stesso livello di realismo del resto della maquette .

Per me "piu' bello" , in questo caso , sarebbe un binario armato con doppie rotaie .
E piuttosto che modificare un binario commerciale (eliminando le clip di fissaggio ) per potere accostare le controrotaie e' meglio autocostruirlo (e non e' mica difficile , soprattutto nel caso di pavimentazione a raso).
Questo e' il mio consiglio ed invito a Capolinea .
Seguiro' il tuo lavoro , grazie per condividerlo .
Ciao a tutti
luca


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: lunedì 16 aprile 2012, 9:46 
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Località: piemonte
Il recente interesse al mio lavoro dimostrato da due giganti del modellismo quali protoluca e ste.klausen21, se da una parte appaga il mio desiderio di apparire, dall'altra mi inchioda alle responsabilità che mi sono costruito da solo, vale a dire realizzare un piazzale degno di questo nome.
Facciamo un passo indietro.
Questa maquette nasce per utilizzare uno spazio di risulta all'interno di un generoso cappio di ritorno del mio plastico principale (che rappresenta l'intero piazzale di stazione FS di Varallo Sesia), già predisposto alla bisogna, e presenta una forma alquanto inusuale, a losanga.
Abbandonata l'epoca terza del plastico principale, qui ho voluto creare una situazione più indietro nel tempo, diciamo intorno agli anni trenta del secolo scorso, riproducente un ambito industriale con edifici di recente, per l'epoca, costruzione, in stile "razionalista di provincia" per intenderci. Gli edifici sono quasi tutti completati ad eccezione per la portineria su cui troneggerà un orologio come era in voga all'epoca, per scandire le ore di lavoro.
Data l'epoca in realtà il traffico diciamo privato, nel piazzale dello stabilimento, che per essere precisi é un cotonificio, sarà particolarmente scarso, essendo demandata al trasporto ferroviario la movimentazione delle merci in arrivo, quale soprattutto carbone per la centrale termica affidata a due poderose caldaie Cornovaglia, acidi e prodotti chimici provenienti soprattutto dalla Germania per i processi produttivi, cosa che consentirà un discreto via vai di variopinti carri tedeschi e infine cotone in balle proveniente da Genova.
In uscita casse e casse di filato. Il tutto movimentato da una T3 di proprietà aziendale, che ha accanto alla centrale termica la sua rimessa, e che si occupa delle tirate verso il vicino scalo FS e una sogliola per manovrare i singoli carri.
Unici veicoli non ferroviari nel piazzale una Lancia Dilambda della proprietà, un vecchio (anche per allora) autocarro tipo uno SPA o un Penta Jota e decine di biciclette per le maestranze. La bici prototipo é già stata prodotta in fotoincisione in versione uomo e donna.
Com'era in uso all'epoca il binario, nelle zone non di uso promiscuo era inghiaiato anche sopra le traversine, così c'é meno da lavorare.
Nel piazzale vero e proprio verrà pavimentato con lastre di pietra, avendo escluso in sede progettuale il porfido che non era nella tradizione per l'epoca, almeno da queste parti, e una più povera pavimentazione in terra battuta per questioni di pulizia.
Veniamo alle argomentazioni.
Il binario che ho posato e che si vede dalle foto é tutto Peco streamline cod. 75, provvisorio ma che avevo in casa, per avere una idea della situazione, con le geometrie non ancora ben curate. Concordo pienamente con Protoluca che ci vorrebbe qualcosa di meglio, soprattutto per quanto riguarda i celebratissimi deviatoi che a mio parere sono proprio brutti con gli aghi in lamiera piegata, e che non consentono di essere degnamente annegati nella pavimentazione, soprattutto a causa della enorme corsa degli aghi, di oltre tre millimetri. Ma ho bisogno di deviatoi di lunghezza contenuta, e in ogni caso il traffico ferroviario si svolge a passo d'uomo.
Per la realizzazione del piazzale avuto al proposito una serie di confronti mail con l'amico Antonio Federici che mi ha dato delle buone dritte. In ogni caso nelle intenzioni era di far scomparire buona parte dell'armamento, lasciando in vista solo le rotaie come in questa situazione:

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A realizzare il piazzale in gesso alabastrino da incidere avevo già pensato, e anche di realizzare in fotoincisione una dima come quella del sito tedesco indicata da Protoluca per ricavare la "gola" per il passaggio dei bordini, che ahimè non sono come vorrebbero le norme Proto 87, incidendo le pietre con uno scavino da dentista. Anzi, a questo proposito avevo anche fatto qualche prova, cercando di unire l'utile al dilettevole:

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con questi risultati:

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Anche per completare il quadro ho aperto l'argomento "domanda sui binari tramviari", dopo aver anche pensato di realizzare da me il binario Phoeniz partendo da un profilato in ottone da mm 2x2 e fresandone la gola per ospitare il bordino modellistico e nikelando il tutto. La cosa consente di contenere lo spessore della controrotaia a cinque decimi ed eventualmente di far appoggiare il bordino sulla gola come avviene anche al vero.
Certo l'autocostruzione integrale di tutto l'armamento sarebbe una cosa stupenda, consentendomi di svincolarmi da tutte le geometrie standard...
E poi per muovere i cinque deviatoi dell'impianto ho in progetto un apparato centrale idrodinamico funzionante veramente a fluido, con un banco di manovra a leva, ma questa é un'altra storia...
Quindi sono sempre in attesa dei vostri consigli.


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