Si però farà il Presidente del Partito. Guagliò facimmo a moina.
Son sempre lì, fanno finta di dimettersi ma dalla sedia e soprattutto da tutti i benfit da noi pagati non si dimetteranno mai, a meno che NOI non li costringiamo a farlo.
Continuando a guardare La7 stasera, osservo il popolo dei leghisti e mi convinco che hanno molte delle caratteristiche delle sette. Questa incapacità di mettere in discussione il padre padrone fondatore, anche di fronte all'evidenza più lampante, ha le stesse caratteristiche del fanatismo religioso. Preferiscono cercare il traditore piuttosto che vedere la realtà ed ammettere a se stessi di aver fatto un grosso errore.
Ciò è oltremodo preoccupante.
Stefano la "pietas" che intendi per l'essere umano che in quanto tale è partecipe della stessa natura fallibile di cui tutti siamo fatti e quindi in qualche modo fratello, la capisco.
Ma questo non può permettere che la sua immagine sia in qualche modo giustificata, perchè le idee che quel signore ha portato avanti fino ad oggi è un miracolo che ancora non abbiano causato vittime innocenti. La sua distruzione nell'immaginario dei suoi adepti è sperabile venga pienamente compiuta portando alla distruzione di quel movimento, perchè certe idee sono intrinsecamente cattive. Anche Hitler voleva il bene del popolo tedesco ma questo non può rendere meno esecrabile tutto ciò che propugnava. E le idee di Bossi non sono mai state molto differenti nella realtà. Per cui più viene svergognato più la società civile ci guadagna.

questa Max.

Armando

La figura di Bossi padre in questi ultimi anni (ossia al ritorno alla ribalta dopo l'ictus) è stata quanto meno patetica. Tipicamente patetica è stata la figura di un ministro delle riforme... che si esprimeva a monosillabi e rutti.

Chi ha avuto modo di aver a che fare direttamente con famigliari colpiti da questa malattia (io ne ho avuti 2) sa cosa intendo dire. Il personaggio del conte Mascetti nell'ultimo film della serie Amici miei ne è una comica, ma allo stesso tempo veritiera, rappresentazione.

Personalmente credo che la colpevolizzazione da cercare debba andare nella direzione di chi lo ha "manovrato" in questi ultimi anni e che non dovrebbe essere cercata solo all'interno della Family e della Lega, ma estesa anche al partito "alleato", con particolare riferimento al suo premier.

Preciso che non sono, e non sono mai stato, un simpatizzante della Lega.

Luigi Cartello

Dice miura:"Continuando a guardare La7 stasera, osservo il popolo dei leghisti e mi convinco che hanno molte delle caratteristiche delle sette. Questa incapacità di mettere in discussione il padre padrone fondatore, anche di fronte all'evidenza più lampante, ha le stesse caratteristiche del fanatismo religioso. Preferiscono cercare il traditore piuttosto che vedere la realtà ed ammettere a se stessi di aver fatto un grosso errore.
Ciò è oltremodo preoccupante."
Infatti questa è la cosa più preoccupante di quest'altra associazione e delinquere. La lega però, come tutte le altre associazioni a delinquere che noi stessi ci siamo cercati, è il risultato della nostra smemoria storica. Loro sanno benissimo con chi hanno a che fare. Ecco perchè la consapevolezza storica è importante per un popolo, concetto che stà emergendo anche dall'altro thread sulla figura di Bencivenga.

Bravo, si tratta proprio di avere consapevolezza storica. Purtroppo i militanti leghisti di oggi non sono diversi dai comunisti degli anni 50 e 60 che applaudivano i tank sovietici a Budapest e a Praga e piangevano per la morte di Stalin quando il resto dell'Italia inorridiva per gli uni e rimaneva indifferente (o peggio) per l'altro. Se volessi ricavarne una morale, direi che il tempo è passato invano.
E, sì Miura, hai ragione. I fatti sembrano mostrare che si tratta solo di una ritirata strategica. E' che in un paese dove nessuno o quasi di quei figuri sembra mostrare vergogna un gesto come dare le dimissioni, che sarebbe normale e doveroso, assume un valore speciale. Purtroppo sembra essere l'ennesimo fumo negli occhi.
Buona Pasqua a tutti.

Non dimenticate però le parole di Giorgio Napolitano: "in Ungheria l'Urss porta la pace"

Nel 1956, all'indomani dell'invasione dei carri armati sovietici a Budapest, mentre Antonio Giolitti ed altri dirigenti comunisti lasciarono il Partito Comunista Italiano, mentre "l'Unità" definiva «teppisti» gli operai e gli studenti insorti, Giorgio Napolitano si profondeva in elogi ai sovietici affermando che in Ungheria l'Urss portava la pace. L'Unione Sovietica, infatti, secondo lui, sparando con i carri armati sulle folle inermi e facendo fucilare i rivoltosi di Budapest, avrebbe addirittura contribuito a rafforzare la «pace nel mondo»!

Molti di voi non erano ancora nati, ma io ricordo benissimo che Giorgio Napolitano nel novembre del 1956 disse:
"Come si può non polemizzare aspramente col compagno Giolitti quando egli afferma che oltre che in Polonia anche in Ungheria hanno difeso il partito non quelli che hanno taciuto ma quelli che hanno criticato?
E' assurdo oggi continuare a negare che all'interno del partito ungherese non ci si è limitati a sviluppare la critica, ma si è scatenata una lotta disgregatrice, di fazioni, giungendo a fare appello alle masse contro il partito. E' assurdo oggi continuare a negare che questa azione disgregatrice sia stata, in uno con gli errori del gruppo dirigente, la causa della tragedia ungherese.

Il compagno Giolitti ha detto che l'intervento sovietico poteva giustificarsi solo in funzione della politica dei blocchi contrapposti, senza vedere che l'intervento sovietico in Ungheria, evitando che nel cuore d'Europa si creasse un focolaio di provocazioni e permettendo all'Urss di intervenire con decisione e con forza per fermare l'aggressione imperialista abbia contribuito, oltre che ad impedire che l'Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione, abbia contribuito in misura decisiva, non già a difendere solo gli interessi militari e strategici dell'Urss ma a salvare la pace nel mondo."

Bossi da troppo tempo aveva perso smalto.
E non credo che sia stata colpa solamente della malattia.
L' Umberto era senz' altro un leader, uno di quei rari uomini in grado di infiammare le folle.
Era, pero', ammalato di protagonismo, incapace di delegare gli altri.
Come era incapace di rinnovare la sua visione populistica della politica.
In questo era estremamente simile a Berlusconi. Forse e' per questo che, alla fine, nonostante qualche "incidente di percorso" erano in perfetto accordo.
Gia' si erano visti i primi segni del fatto che Bossi avesse una visione poco democratica del partito all' epoca dei dissidi con Gianfranco Miglio, l' unico vero ideologo cha la Lega abbia mai avuto.
La sua fine politica fu segnata quando designo' come successore quell' asino di suo figlio e quando lo fece "eleggere" consigliere regionale della Lomabardia.
Quel gesto evidenziava chiarissimamente che Bossi considerava la Lega un qualcosa di suo e di cui poteva farne cio' che voleva. Inoltre chiariva una volta per tutte che la visione che Bossi aveva della politica era, ne' piu' ne' meno, quella della "Roma ladrona" contro cui amava tanto inveire.
Ovvi quindi i dissidi con alcuni importanti leghisti di lunga data, in primis Maroni, che sono tutto fuorche' stupidi.
Ora Bossi continua ad inveire contro la Magistratura rossa che lo avrebbe infangato per motivi meramente politici.
Per potere dire l' ultima parola sull' integrita' morale o meno di Bossi in questa vicenda occorrera' attendere l' esito dei processi.
La sentenza politica, invece, esiste gia': la Lega dovra' continuare il suo cammino senza l' Umberto.
Forse puo' essere l' occasione perche' la Lega ripensi a se' stessa e trovi un nuovo corso.
Chissa' che non faccia bene all' Italia...
Saluti
Stefano.
P.S.: E adesso il Trota che fara' ? Dite che un posto da manovale non qualificato ce la fara' a trovarlo ?

Perchè c'è bisogno di un'altra sentenza? Non ci basta che è già stato condannato una volta fino alla cassazione per avere contezza di quale sia la sua integrità morale?
Ah Ste' e sù.

prova a pensare chi ci ha governato/manipolato negli ultimi vent'anni e la risposta è bella che pronta

Infatti....
[quote="centu"]figura di merda colossale e zitti

In conclusione poi,a parte questa cieligina finale della"family"mi chiedo del programma lega in diversi anni di governo cosa sia stato fatto....Cosa?
Penso che non tutto l'elettorato della lega sia con le fette di prosciutto sugli occhi e che non tutti neghino l'evidenza perche'pro capo.Gia'c'era maretta prima quando,per quieto vivere,i voti della lega salvavano mafiosi vari.
Alla faccia della legalita'..

Armando

Un po' di garantismo non guasta mai...
Comunque credo che tutti gli italiani, leghisti compresi, la loro sentenza l' abbiano gia' emessa...
Stefano.

Appunto.
Se si guardano i fatti, ne' Bossi, ne' il Cavaliere si sono benche' minimamente avvicinati ai loro obiettivi, o, per lo meno, agli obiettivi di cui si riempivano la bocca.
HANNO FALLITO.

Non che a sinistra sia andata meglio.
Oltre a non avere concluso niente di concreto, sfido chiunque a sapermi dire quali erano gli obiettivi della pseudo sinistra degli ultimi 15-20 anni ( a parte il volere mandare a casa Berlusconi ).
HANNO FALLITO PURE LORO.

L' unico che aveva le idee chiare ( e sbagliate ... ) era Bertinotti, coerente ai suoi ideali fino al suicidio politico.
Bertinotti, pero', dopo le ultime elezioni, ha avuto l' onesta' intellettuale di ammettere pubblicamente il fallimento, senza nascondersi dietro ai soliti distinguo, vittorie morali e giustificazioni varie.
Tra tutti i politici degli ultimi 20 anni Bertinotti mi pare l' unico che, per lo meno, meriti rispetto.

Il problema di base e' che stiamo assistendo al fallimento di un' intera classe politica.
L' unico che appare "vincitore", o, per lo meno "non perdente" e' Casini, che ha ereditato dalla "cultura" democristiana l' arte di galleggiare, ossia la capacita' all' eterno compromesso che gli consente di potere "fluttuare" senza mai prendere posizioni nette che lo possano impegnare ( e compromettere ... ) in un modo o nell' altro.
Di gente come Casini l' Italia puo' anche fare a meno.
Purtroppo Casini trovera' sempre qualcuno che si lascia affascinare dal suo bel sorriso, dai suoi modi garbati, e dalle sue frasi studiate ad arte per far sembrare che dica qualcosa, quando, in realta' non dice niente.

Saluti
Stefano.

Hai appena scritto esattamente tutto quello che penso della politica italiana degli ultimi 20 anni: dal sedicente centro-destra, al sedicente centro-sinistra, alla "simpatia" per Bertinotti (che nonostante idee totalmente contrarie al mio pensiero e qualche scheletrino nell'armadio che ogni politico italiano non si fa mai mancare era comunque da considerare uno dei pochi presentabili), alle considerazioni sull'ondivago Casini, il prototipo del democristiano da prima repubblica che alla luce di decenni e decenni di porcate di ogni tipo perpetrate dei suoi predecessori e mentori a mio parere non dovrebbe neanche poter sedere in Parlamento.

Ciao,
Lorenzo

Il confronto fra militanti di allora e di oggi non era per dare la colpa ai soliti trinariciuti mangiabambini ecc. ma per dire come certe ideologie viscerali portino a questo tipo di atteggiamenti, specie nelle persone più semplici e meno istruite che non apprezzano le sottigliezze del politichese. Al proposito c'è anche una intervista a Massimo Cacciari pubblicata oggi sul QN.
Ricordare e riconoscere dovrebbe servire ad evitare gli errori già commessi in passato. Così non è, non ancora.
Continuare a rifarsi a fatti e contrapposizioni vecchi di decenni e mai chiariti o risolti ci ha lasciato in questa situazione, dove molti non votano "per" qualcuno ma "contro" qualcun'altro. Non c'è rispetto per l'idea degli altri, anzi non c'è rispetto per gli altri, e poi ci meravigliamo che l'Italia sia un paese di m..... che non conta un emerito c.... sul piano internazionale? Ma qui sono andato OT.
Di nuovo auguri a tutti.