Originale ed interessante l'articolo sulle problematiche ferroviarie legate al fenomeno malarico in Italia, del sig. Panconesi, al quale faccio i miei complimenti.

"chapeau" !

Mario

In particolare la carta con l'estensione territoriale delle zone malariche mi ha colpito perchè non pensavo che il problema fosse così diffuso: sì, anche i libri di scuola ne parlavano ma si limitavano a raccontare la storia delle Paludi Pontine.
Ho scoperto invece che un focolaio classificato come "malaria gravissima" era situato a pochi chilometri dalla mia città, diciamo così in montagna, lungo tutta l'area del Lago di Santa Croce, che poi, ancora negli anni '30 (quando c'era Lui), venne bonificata.
D'altronde ancor oggi, la zona dove sorge una zona industriale, ha il toponimo de "i Paludi"!

Marino

Sono d'accordo, comunque tutto il numero mi pare degno di nota, almeno per i miei interessi. Ho trovato molto interessante anche l'articolo con la relazione delle prove sull'Aosta Prè Saint Didier di Patelli e Mezzetti con quelle foto a colori inedite e l'orario di servizio.

concordo che l'articolo sulla malaria nell'ultimo TTS è davvero molto interessante,ma non è l'unico che cè:mi è piaciuto molto anche quello della prove in TE sulla vallè(bellissime le immagini della 400 a colori di Diotallevi)il fotoalbum delle 491/2(e anche qui belle foto) la storia di Nicola Romeo(che è la storia di molte locomotive costruite a saronno,soprattutto trifasi)e la storia della stazione di Treviso.devo dire che questo numero è davvero molto interessante.

complimenti alla redazione di TT.

saluti

Anch'io me lo son preso per l'articolo sulle prove della TE valdostana.
La storia della malaria fra i ferrovieri mette un po' di brividi.
La fotostoria delle E.491... no, non commento, o poi scado nel vilipendio. No, non per l'articolo, ovvio: avrete capito perchè.

Sembra che la piattaforma girevole delle FCL a Spezzano Albanese Terme, fosse stata sostituita da un triangolo, perchè l'acqua persa dalle loco che si raccoglieva sulla superficie del dispositivo era un ottima...nursery per le zanzare ed il plasmodio,responsabile delle febbri malariche!infatti su vecchie planimetrie di Spezzano,nel dedalo di binari FS e FCL,appare la p.g.ma in realtà essa non esisteva da tempo e fino alla fine dell'esercizio(dic.1970!)dietro un piccolo montarozzo si svolgeva la "giratura"delle Emmine...nè mancavano le zanzariere sulle finestre degli edifici come appare ancora in alcune foto degli anni '50!Per non parlare dell'impianto di Sibari.....

Saluti con brividi(di febbre)

Molto interessante Dario. Questa tua informazione e l'articolo di tTS secondo me sono l'ennesima conferma dei molteplici aspetti legati alla ferrovia. E quando ci si appassiona un motivo c'è, eccome! Altro che "eterni bambinoni che giocano con i trenini". il mondo della ferrovia è storia e cultura. Panconesi, Patelli e Mezzetti... il Gruppo Savona E 431, ecc. docent.

Per essere preciso e corretto questa notizia mi è stata raccontata da un mio caro amico di vecchia data, nonchè grande conoscitore della linea in oggetto,Romeo Cozzitorto, che bazzicando a Castrovillari da adolescente nell'impianto FCL ed avendo la sua famiglia un terreno proprio sulla tratta verso Frascineto,riuscì ad avere molte notizie e ad accumulare ricordi personali-come la presenza di vetture a carrelli o vomeri spartineve del tutto simili a quelli della linea delle Dolomiti(foto su TT speciale 250)ed altro ancora...

Sì ,certo, cultura e storia.... ma in Italia credo che anche i più convinti ecologisti siano contro la ferrovia (...e la domenica tutti a tifare Ferrari,tanto quelle non inquinano nè aria nè orecchie)