Come cittadino e lavoratore che si fa il culo ogni giorno per portare a casa uno stipendio guadagnato ONESTAMENTE e che in altre parti del mondo sarebbe considerato da fame, non tollero in alcun modo che parte delle mie TASSE finiscano di diritto a finanziare i partiti. Questo indipendentemente che siano ladri o onesti o perbene o quel che volete. Checche ne dica la Rosi Bindy e tutti gli altri strenui difensori di un sistema che ha trasformato TUTTI i partiti in casseforti, banche e centri di corruzione nazionali.
Nei paesi civili accanto ad un modesto rimborso per le spese vive sostenute dai partiti esiste la liberalità del finanziamento da parte di privati i quali devono certificare l'elargizione che poi subisce un approfondito controllo fiscale.
In altri paesi esiste una sorta di 5/1000 deducibile dalle tasse.
Nella Repubblica delle Banane abbiamo un "rimborso" che vale da 4 a 6 volte le spese sostenute dai partiti i quali non hanno obblighi di rendiconti, i quali continuano a percepire soldi in nero, i quali continuano ad ammorbare e a vessare la vita dei cittadini per bene.
Checche ne dica la Rosi Bindi e la sua falsa paura di dipendere da ipotetici potentati economici...

Piaccia o non piaccia, la politica ha dei costi.
Negarlo sarebbe fare come lo struzzo, che nasconde la testa in un buco in terra per non vedere il pericolo.
Si tratta di vedere chi se li deve accollare questi costi.

Perfettamente d' accordo sul fatto che il finanziamento pubblico ai partiti ( camuffato da rimborso elettorale... ) sia spropositato.
La prova evidente di questo e' che Lusi abbia rubato 26 milioni alla Margherita e che nessuno se ne sia accorto.
Sinceramente la cosa mi pare piuttosto incredibile, ma, al momento, questa e' la versione ufficiale.
Occorre assolutamente ridimensionare, regolamentare e controllare. Su questo non ci piove.


Comunque il finanziamento pubblico ai partiti esiste anche nelle altre principali democrazie europee. Il che mi da' da pensare che, di principio, sia corretto.
Come per altri aspetti della vita della nazione basterebbe vedere come si comportano altre nazioni europee per trovare il giusto compromesso per l' Italia.
Prendere esempio dagli americani lo trovo pericoloso, perche' il loro sistema, nel suo complesso, e' molto diverso da quello europeo ed ha raggiunto il suo "equilibrio" in piu' di 230 anni di democrazia. Introdurre a forza principi che sono buoni per loro, non significa necessariamente che possa dare un risultato buono per noi.

Il finanziamento privato mi piace poco, perche' rende i partiti " debitori " in un qualche modo verso i finanziatori.
E' quello che avviene negli USA, dove, tanto per fare un esempio, uno dei principali finanziatori della politica e' la lobby delle armi. Cio' fa' sì che in USA sia praticamente impossibile rendere piu' restrittiva la vendita di armi da fuoco ai privati. Per chi non lo sapesse sottolineo che la diffusione capillare di armi da fuoco negli USA fa' sì il numero di morti ammazzati e' di circa 10 volte superiore a quello di una qualsivoglia nazione europea o del Canada. Il che non mi pare una bazzecola.

Invece l' idea di potere devolvere il 5 per 1.000 ad un partito, così, di primo acchito, non mi dispiace. Inserirei, pero', un massimale che impedisca che tale importo possa essere troppo consistente, perche', in tal caso, i grossi contribuenti diventerebbero grandi finanziatori e ricadremmo nella situazione americana.

Saluti
Stefano.

Sono d'accordo con te Stefano. A me sembra infatti che si sia spostato un pò il problema. Secondo me il problema non è il finanziamento de partiti in sè, ma i controlli, che non ci sono per ovvi motivi. Chi fà le leggi? Siamo sempre lì.

E' il solito, classico problema del controllore che e' contemporaneamente controllato o, se vogliamo, del legiferatore che legifera per se' stesso.
Stefano.

Anch'io sulla questione del finanziamento pubblico dei partiti andrei cauto prima di chiederne la completa abolizione. Si rischia di fare della demagogia e dell'autolesionismo.
Non è possibile che la politica possano farla solo sb e i partiti disposti a vendersi = venderci alle lobbies, ai poteri forti, alle peggiori corporazioni.

Quanto ai "purissimi" radicali, ricordo la cagnara che hanno fatto per ottenere soldi per Radio radicale. R.r. svolge un servizio pubblico? E chi gliel'ha mai chiesto?
E non parliamo dell'altra cagnara perchè non erano riusciti a raccogliere le firme per le loro liste in tempo.

Il problema, secondo me, e' che finche' c' erano i soldi li si poteva anche sciupare e / o rubare ( !!! ).
Tanto ce ne erano. Un soldino piu', un soldino meno, che differenza faceva ? Un debito piu', un debito meno, che cambiava ?
Stavamo bene tutti, chi piu', chi meno, se qualche soldino si perdeva non ce ne accorgevamo neanche...
Sciupa oggi, sciupa domani, ruba oggi, ruba domani, racconta balle oggi, raccontale domani, credici oggi, credici domani...
Ora la tragica realta' e' che di soldi non ce ne e' piu', ma proprio piu'.
Ed i nodi, piano piano, arrivano al pettine.
Attendiamo con pazienza le prossime sorprese...
Perche' non e' finita.
Ogni evento / fatto deve essere inquadrato in un ben preciso periodo storico.
Il mondo ora e' in non equilibrio, come spesso o quasi sempre nella Storia.
Prima il non equilibrio creava guerre sanguinose.
Ora il non equilibrio si manifesta in altri modi.
E chi non ha armato bene il suo esercito e' debole e rischia di soccombere.
Noi non abbiamo armato bene il nostro esercito...
Stefano.