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 Oggetto del messaggio: il meglio
MessaggioInviato: lunedì 23 aprile 2012, 8:39 
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Iscritto il: sabato 16 settembre 2006, 10:34
Messaggi: 1541
Ieri mia moglie, parlando con una sua conoscente, si sente dire: "Mia figlia (6 anni, ndr) è troppo sveglia,… troppo intelligente… troppo furba… ho paura che entrando alle elementari non trovi una maestra all'altezza, che me la rovini. Capisce tutto, sa tutto, un piccolo genio…".
Mia moglie le risponde che la maestra sarà la maestra di tutti, che deve fare un percorso uniforme per tutti, per non fare sentire a disagio nessuno e per non esaltare le capacità del singolo a danno degli altri.
Tornando a casa, le mie considerazioni: chiunque vuole un figlio genio, campione, bello, capace, avvocatoastrofisicoingegnereprimariogeneralepilotadiastronavicapitanodindustria.
Nessuno che vuole un figlio normale? :shock:


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 Oggetto del messaggio: Re: il meglio
MessaggioInviato: lunedì 23 aprile 2012, 11:10 
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Iscritto il: sabato 4 luglio 2009, 22:25
Messaggi: 4050
Località: Brescia
Anche se a qualcuno può non piacere, esistono bambini superdotati, cioè con un livello di intelligenza fuori dal comune, diversa da quella degli altri, sono il 5% della popolazione infantile. Un altro 5% è rappresentato dai molto dotati, che mostrano cioè  un livello d'intelligenza molto alto.

I bimbi particolarmente dotati sono quasi sempre precoci: date le condizioni indispensabili perché possano conoscere ed evolversi, imparano più presto e più velocemente degli altri qualunque cosa, associano ciò che apprendono in modo più complesso ed articolato, sono più curiosi, e quindi "producono" cose migliori di quelle dei bimbi della stessa età.

Il bambino superdotato ha un pool di sensibilità straordinario, e più della media si accorge di ciò che gli succede intorno e, se non compreso ed adeguatamente seguito, reagisce ritirandosi in se stesso, sminuendo la sua intelligenza per essere più simile agli altri.

Ma l'intelligenza fa per lo più paura, perché evoca una superiorità.

L'adulto teme il bambino superintelligente, perché pensa di perdere il controllo su di lui, e di non poterlo dominare. La società teme il superdotato per lo stesso motivo.
Perciò la tendenza sia individuale, sia sociale, è di dequalificare il bambino superdotato.

A livello scolastico, il non riconoscimento si esprime col non istituire gruppi di bambini di livello intellettivo particolarmente alto, e col non prevedere programmi differenziati ed una preparazione specifica per gli insegnanti.

La nostra "squola" presuppone invece un insegnamento uguale per tutti, ottuso ,rigidamente inquadrato dall'ideologia imperante.

Il bambino superdotato, costretto a passare il suo tempo d'apprendimento in mezzo a bambini diversi da lui, cresce generalmente sentendosi inadeguato, strutturalmente solo, poco compreso, poco in sintonia.

Per quanto riguarda le lezioni scolastiche, esse sono calibrate sulla media dei bambini. Il bambino superdotato si annoia profondamente alla ripetizione della stessa cosa, ai limiti imposti, all'impossibilità di porre tutte le domande che gli vengono spontanee.
I suoi interventi spesso risultano disturbanti per la classe e per gli insegnanti, perciò provocano rimproveri e fastidio. La sua attenzione quindi cala, ed il bambino può mostrarsi, a seconda delle caratteristiche personali e delle reazioni dell'insegnante, isolato, troppo fantasioso, polemico, aggressivo, oppure adeguarsi al ritmo degli altri limitando così le proprie possibilità.

Ma i bambini superdotati, se non adeguatamente seguiti, si abituano a poter in breve tempo imparare ciò che gli altri devono studiare a lungo. In questo modo non compredono la fatica dello studio, non si accorgono dell'esistenza di argomenti "difficili".
Quando, nelle classi superiori, si trovano davanti a materie che richiedono uno studio  approfondito ed una complessa memorizzazione, sono spiazzati.
Il non riuscire più ad imparare in un attimo quanto richiesto, il non capire sempre tutto al volo, uniti all'ignoranza della disciplina dello studio, li fa sentire improvvisamente incapaci, spesso li deprime e li porta a troncare gli studi.

Molti ragazzi   che abbandonano gli studi sono superdotati.

E tutto questo costituisce uno spreco, perchè costoro sono un bene prezioso, se opportunamente guidati potrebbero apportare immensi benefici alla società.


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 Oggetto del messaggio: Re: il meglio
MessaggioInviato: lunedì 23 aprile 2012, 11:50 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 16:45
Messaggi: 1330
E' vero che i bambini superdotati esistono, secondo le statistiche, per il 5% Cross. Ma se facciamo le statistiche ascoltando le mamme, questi saliranno al 99%, e senza alcun dubbio. :lol: :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: il meglio
MessaggioInviato: lunedì 23 aprile 2012, 12:10 
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Iscritto il: sabato 4 luglio 2009, 22:25
Messaggi: 4050
Località: Brescia
Vi propongo un semplice test per scoprire se un bambino è superintelligente

Non ci sono caratteristiche precise comuni a tutti i piccoli particolarmente dotati. Esistono però comportamenti che sono molto più frequenti in loro che negli altri bambini.

Questa serie di domande offre spunti di riflessione:
il bambino cui state pensando (dai cinque-sei-sette anni in su) risponde a queste caratteristiche?
Quanto?

Rispondete con attenzione e sincerità, poi confrontate la somma dei punteggi ottenuti con i profili a piè pagina.

Le risposte (a) corrispondono ad un punto, le (b) a due, le (c) a tre

-1) Ha imparato a leggere prima della scuola elementare?
a) Si, entro i tre anni
b) Si, entro i cinque anni
c) No

-2) Manifesta grande interesse per enciclopedie e dizionari?
a) Si
b) Solo se l'interesse viene stimolato
c) No

-3) I suoi amici sono molto maggiori di lui?
a) Tutti
b) Uno o due
c) Nessuno

-4) Ama dialogare con gli adulti?
a) Si, di sua iniziativa
b) Si, se l'iniziativa è degli adulti
c) Non molto

-5) Pone molte domande diverse ed originali?
a) Spessissimo
b) Talvolta
c) Mai

-6) Vuole realmente sapere il perché di tutto?
a) Si
b) In alcuni momenti
c) No

-7) Si sa concentrare moltissimo ed a lungo su qualcosa o qualcuno?
a) Si
b) Solo se  questo serve a qualcosa di concreto( scuola, scommessa, gioco)
c) No

-8) Dà giudizi pertinenti sulle persone?
a) Si
b) Si, se ne parla in gruppo
c) No

-9) Si annoia nelle attività di routine (tutto ciò che si svolge in modo
sempre uguale)?
a) Moltissimo
b) Un po'
c) No, anzi vi trova sicurezza

-10) E' molto sensibile all'ingiustizia anche se non ne è  la vittima?
a) Si, sempre
b) Si, se ne parla in gruppo
c) No

-11) Ama lavorare per suo conto?
a) Si
b) Solo se non c'è proprio nessuno
c) No

-12) Prova interesse per l'universo, per i problemi sull'origine dell'uomo?
a) Si, spontaneamente
b) Si, se l¹interesse viene stimolato
c) No

-13) Si appassiona ad uno o più hobbies che cambia di frequente?
a) Si
b) Si, se li condivide con altri
c) No

PUNTEGGI E PROFILI
13-21
Vi trovate di fronte ad una dotazione intellettiva particolarissima, da coltivare e rispettare con serenità ed attenzione

22-30
Vi sono notevoli doti intellettive, che andranno incoraggiate e valorizzate anche favorendo la sua autonomia

31-39
Ha bisogno che gli venga comunicato più entusiasmo e che si dialoghi con lui su svariati argomenti, approfondendoli , coinvolgendolo con slancio nella ricerca.


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 Oggetto del messaggio: Re: il meglio
MessaggioInviato: lunedì 23 aprile 2012, 12:18 
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Iscritto il: martedì 26 ottobre 2010, 7:34
Messaggi: 1792
Località: la città delle tre T...
Scrive bene Cross, la scuola moderna non valorizza i migliori e semmai dà troppe chances anche a chi non se lo merita, nel nome di un malinteso diritto, o egualitarismo che non tiene affatto conto di una verità elementare: NON siamo tutti uguali!
Così facendo si appiattisce il livello mortificando chi potrebbe fare molto di più e sviluppare ancora meglio le doti che ha avuto in dono.
La signora che teme per il figliletto ha assolutamente ragione. Conosco personalmente un'amica, maestra elementare che si è sentita dire dai suoi dirigenti: "sei proprio sicura che questo sia il tuo lavoro?" Lei prosegue imperterrita e immagino che danni possa arrecare a quegli sfortunati che capitano nella sua classe. La sua incapacità d'essere all'altezza del ruolo importante che ricopre per la formazione dei bambini fa pensare che la scuola dovrebbe anche selezionare meglio i suoi insegnanti, oltre che riservare vie straordinarie per talenti straordinari, quel 5% che al di là dei giudizi troppo generosi dei genitori esiste realmente.


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