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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: lunedì 16 aprile 2012, 11:13 
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"Io", rispose confusetto il dottore , "godo di questa dotta disputa; e ringrazio il bell'accidente che ha dato occasione a una guerra d'ingegni cosí graziosa. Dico, proferisco e sentenzio che questo è l'Olivares dei vini...."
Ragazzi quanto siete bravi!
E soprattutto: come considerate bene gli argomenti!
Questo è il vero modellismo! Complimenti!


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: lunedì 16 aprile 2012, 11:27 
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Iscritto il: giovedì 24 gennaio 2008, 18:40
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Per quanto mi riguarda devo dire che una parte di merito é della Rivista che ci ospita: dopo aver letto per anni di modellismo ad un certo punto ho sentito la necessità di mettere nero su bianco o meglio "vinavil su mdf" quanto appreso ed invidiato a lungo...


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: lunedì 16 aprile 2012, 11:49 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 8:37
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Beh, se tutti i lettori, "dopo aver invidiato a lungo" si mettessero a fare dei lavori come vediamo (il tuo, quello di ste.klausen e di protoluca), si potrebbe dire che abbia, in così poco tempo, raggiunto il suo scopo! Merito della redazione tutta?
Il fatto è che non proprio tutti "pensano" così modellisticamente!
E non considero peraltro la capacità propria di muovere le mani, che non tutti possono avere innata o "educata" dal continuo fare.
E' invece proprio la "filosofia" di QUESTO modellismo che ammiro!


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: giovedì 19 aprile 2012, 20:07 
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andrea (valpambiana) ha scritto:
... Il fatto è che non proprio tutti "pensano" così modellisticamente! ...
E non considero peraltro la capacità propria di muovere le mani, che non tutti possono avere innata o "educata" dal continuo fare.
E' invece proprio la "filosofia" di QUESTO modellismo che ammiro!


Molti si spaventano a sentire questi discorsi. L' ovalone dà sicurezza.
Ma chi prova ad avvicinarsi alla realtà, poi non si pente.

Spesso ci si trincera dietro la scusa dello spazio, ma poi si vedono impianti giganteschi con tracciati astrusi.
capolinea riproduce la stazione di Varallo Sesia.
Il riprodurre la realtà dà in omaggio una serie di BENEFITS :
- piano binari progettato da ingegneri ai massimi livelli
- ambientazione in un paesaggio definito ed, il più delle volte, fotografabile al vero
- orario e tipo di movimenti già fatti (e sicuramente non sbagliati)
- ...
e non è poco.

Stefano Minghetti

p.s. se Andrea (valpambiana) mi cita, arrossisco (ma lo ringrazio anche a nome dei miei amici). L' estetica di klausen21 non è opera mia. Non sono bravo coi colori.


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: lunedì 23 aprile 2012, 10:59 
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Iscritto il: martedì 7 febbraio 2006, 9:37
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Mi permetto un modesto contributo:
le rotaie phoenix sono tipiche dei tram, e proprie dei rotabili con cerchione a profilo tranviario, diverso da quello ferroviario. Le applicazioni ferroviarie sono generalmente limitate.
Se guardate le foto di alcuni raccordi e linee italiane con tratte in sede stradale, noterete le rotaie con controrotaia ferroviaria, piuttosto che il phoenix.
Mi riferisco, ad esempio, al raccordo Salerno-porto, utilizzato fino al 2005, o, ancora, i raccordi marittimi di Napoli.
Nei tratti ove sono utilizzate le rotaie tipo Phoenix, la tipologia è comunque diversa da quella dei tram
A titolo di esempio, a Karlsruhe, nelle tratte percorse dal tram treno le rotaie a gola utilizzate sono quelle di profilo 67 Ri 1, che hanno una gola di larghezza 58 mm e profondità 71 mm, ben maggiore di quella tranviaria, tanto che si sono registrati problemi di convivenza con il traffico ciclabile.
Risalendo indietro nel tempo, sulla Roma Tivoli, tranvia a vapore sulla quale erano ammessi i rotabili ferroviari, nel tratto urbano la tranvia era dotata di rotaie phoenix da 47 kg/m e gola di larghezza quasi doppia di quella della rete tranviaria urbana.

Un saluto

Antonio Federici


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: lunedì 23 aprile 2012, 12:21 
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Iscritto il: giovedì 9 novembre 2006, 17:14
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Ottimo post .
Assolutamente corretto .
Complimenti.
luca


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: lunedì 23 aprile 2012, 12:25 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 8:37
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Ma qui partecipano dei professionisti! :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: martedì 24 aprile 2012, 18:43 
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Iscritto il: giovedì 24 gennaio 2008, 18:40
Messaggi: 2134
Località: piemonte
Grazie ad Antonio per il post sulle rotaie, ho in parte risposto nell'argomento gemello sui binari tramviari appunto.
Nel frattempo alcune prove di colore per i serramenti in ferro dei capannoni, con un grigio a base di ossido di piombo in uso all'epoca di riferimento della maquette.
Ci sarà da divertirsi.

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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: martedì 24 aprile 2012, 19:49 
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Nome: Massimiliano Bovaio
Iscritto il: domenica 15 gennaio 2006, 11:42
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...non ho parole!!! :shock:


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: martedì 24 aprile 2012, 20:20 
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Iscritto il: giovedì 17 febbraio 2011, 16:03
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Località: Agram
capolinea ha scritto:
Grazie ad Antonio per il post sulle rotaie, ho in parte risposto nell'argomento gemello sui binari tramviari appunto.
Nel frattempo alcune prove di colore per i serramenti in ferro dei capannoni, con un grigio a base di ossido di piombo in uso all'epoca di riferimento della maquette.
Ci sarà da divertirsi.

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ma c'era bisogno di chiudere il vetro tra due battute in fotoincisione? non bastava solo quella frontale che da' sull'esterno? quella dentro chi la vede?

soprattutto il portone carraio, mi sembra di vedere attraverso il vetro che sia disallineato tra quella anteriore e posteriore, si vede dietro la casellatura sfalsata.....non sarebbe meglio che non si vedesse?

tanto non lo apri no?


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: martedì 24 aprile 2012, 20:38 
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Iscritto il: giovedì 24 gennaio 2008, 18:40
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Località: piemonte
marcodiesel ha scritto:
ma c'era bisogno di chiudere il vetro tra due battute in fotoincisione? non bastava solo quella frontale che da' sull'esterno? quella dentro chi la vede?

Si: per vari motivi. Intanto perché le finestre vere non hanno la struttura all'esterno e una lastra di vetro continua all'interno ma le specchiature o vetrate sono supportate dal telaio stesso che in sezione ha una dimensione ben maggiore della superficie trasparente; poi perché i capannoni sono molto fenestrati e da un lato si scorge benissimo l'interno, soprattutto quando sarà illuminato; poi perchè la lastrina esterna assieme alla superficie trasparente va inserita esattamente nell'apertura del muro mentre la lastrina interna, di dimensioni leggermente superiori consente di creare una battuta (come del resto al vero) per fermare la finestra. E infine perché dentro le vedo soprattutto io.
marcodiesel ha scritto:
soprattutto il portone, mi sembra che sia disallineato tra quella anteriore e posteriore, si vede dietro la casellatura sfalsata

Le foto macro non perdonano, la lastrina interna, che qui si nota più grande é solo appoggiata e non ancora assemblata e si é mossa.
A lavoro completato saranno perfettamente a registro.
I binari sono assolutamente provvisori, solo per valutare.


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: mercoledì 25 aprile 2012, 12:06 
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Nome: Alessandro Rizzello
Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 15:50
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Località: Pistoia
Ottimo lavoro, complimenti!!

capolinea ha scritto:
E infine perché dentro le vedo soprattutto io.


Ecco, parole sante! Prima di tutto le autocostruzioni devono piacere a noi!
Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: mercoledì 25 aprile 2012, 13:50 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 21:37
Messaggi: 1971
Località: Faenza
Ho fatto due conti, che confermano quanto detto da protoluca.
Anche se lo standard NEM consente un bordino di spessore fino a 0.7 mm, lo posiziona molto all' interno fra le rotaie, richiedendo di avvicinare fra loro le controrotaie.
Quindi se i carri devono circolare anche su binari NEM, non resta che tenere lo spazio a 1.1 mm.

Ho, però, pensato un modo per fare i binari (non phoenix) in fotoincisione, a patto che debbano stare annegati nella pavimentazione stradale.
Di essi si vedrebbe solo la superficie superiore.

Si basa su due punti :
- uno scalino sul fianco costituisce la presa per chiodini tipo PECO per fissaggio binario (sono lunghi 1 cm, ma così fissano meglio)
- un dente ogni 10 .. 40 mm si inserisce in fori preeseguiti sulla base (p.es. di legno) e svolge le funzioni di impedire il ribaltamento della "rotaia" e di tenerla in posizione

Disegnino :
Allegato:
Inserzione controrotaia - 3.JPG
Inserzione controrotaia - 3.JPG [ 22.06 KiB | Osservato 2963 volte ]


L' originale è in .dwg, fatto con Progecad, gratuito per uso hobbistico.


Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: mercoledì 25 aprile 2012, 14:24 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 21:37
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Località: Faenza
Dimenticavo.
Rotaia e controrotaia sono le stesse, specchiate.

L' incisione è laterale. Le misure potrebbero essere :

Allegato:
Inserzione controrotaia - 5.JPG
Inserzione controrotaia - 5.JPG [ 8.24 KiB | Osservato 2954 volte ]


Il disegno raffigura la barra in corrispondenza del dente che fà da chiodo.


Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: MAQUETTE INDUSTRIALE
MessaggioInviato: mercoledì 25 aprile 2012, 17:23 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:53
Messaggi: 6141
Località: Bruschi
L'idea è buona , ma l'incisione non avviene con un profilo vivo come hai disegnato.
La fotoincisione crea una cuspide , ossia sul fungo della nostra ipotetica rotaia avremmo una "bava" visibilissima e ben difficile da togliere, in quanto lavoriamo su spessori minimi...
Personalmente, non la vedo una soluzione percorribile con la fotoincisione...
saluti


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