Gli F negli anni '60 erano ancora il carro chiuso "standard" delle FS.
Alcuni erano marcati RIV Europ.
Si potevano vedere circolare in tutt' Europa, se non vado errato perfino in Scandinavia.
Saluti
Stefano.

Nota riguardo agli FF di Roco.
Bari S.Spirito ha gia' espresso chiaramente che sono modelli assolutamente sbagliati.
In un lontano passato un articolo di Mondo Ferroviario spiegava come modificarli per ottenere un ragionevole F.
Non so quanto ora il gioco valga la candela, data la disponibilita' di due F gia' montati ( Acme e Brawa ) e di un F in kit ( TTM ), ma puo' essere un' alternativa percorribile per aggiornarli.
Saluti
Stefano.

Per la precisione: tutti erano carri RIV, quindi atti alla circolazione internazionale.
In alcune foto di carri nuovi di fabbrica si nota la scritta "escluso dal servizio internazionale"; si tratta di una limitazione che veniva applicata fino allo scadere del periodo di garanzia del carro.
Alcuni furono assegnati al consorzio EUROP, con relativa marcatura.


E' corretto, ci sono foto in Danimarca e Svezia.

Filippo

Anche in Austria con l'ultima nata di Rivarossi.

Ah, beninteso, come spesso ricorda il chiarissimo Stefano: in un un merci può starci praticamente di tutto.
Ricordo di aver visto coi miei occhi un carro UIC-2 marcato DSB qui a Bari nei primi anni 70, oltre a innumerevoli altri carri austriaci, belgi, olandesi, francesi, svizzeri e naturalmente tedeschi. Non ricordo invece carri di concesse lontane geograficamente da me, tipo SEFTA o SV.
E ho anche ben chiara l'immagine di teorie di carri F, Fma e F UIC inframezzati da carri - che allora non distinguevo bene, ero bambino - con mantici: inserite dunque tranquillamente un bel FI nei vostri convogli.

Se si decideranno a farlo sicuramente...

Bruno

Chi mi può aiutare con le marcature di queste cisterne, per stabilire quali sono di epoca III e quali, invece, di epoca IV?



STEFANO

Sono tutte di epoche successive alla III tranne le ultime due.

Grazie per l'immediata risposta.
Se possibile, posso avere anche la spiegazione sul perche le ultime due sono di epoca III e le altre no?
A livello di tabelle e sigle carri non ci capisco molto.

STEFANO


P.S. Se è per la sigla RIV, anche le ultime due ce l'hanno. E' stampato sulla cisterna.

Per la verita' c' e' gia il bel Gs con intercomunicanti di Lima, che Hornby ha rieditato solo in epoca IV, ma che Lima aveva gia' realizzato sia in epoca III, che IV.
L' FI di Acme, per il momento e' uscito solamente in set da due verde vagone, ossia epoca II e nel set del celerone in epoca IV.
Prima o poi Acme lo fara' senz' altro uscire anche in singolo o, piu' probabilmente in set da due, in epoca III e IV.
Per non parlare delle belle produzioni di Sagi...
Saluti
Stefano.

Ciao Stefano,
per riconoscere i carri epoca III da quelli in epoca IV e' molto molto facile: basta imparare a guardare bene le tabelle.
Guarda attentamente quelle di cui sopra, aiutati con le indicazioni di Bari S. Spririto e ti renderai conto della differenza.
Una delle differenze tra le due epoche e' proprio che la scritta RIV in epoca IV e' in tabella, mentre in epoca III e' riquadrata sul carro, non in tabella, e dall' altro lato della fiancata rispetto alla tabella.
Un dettaglio: la scritta P presente sia sulle cisterne epoca III, che su quelle epoca IV, significa carro di proprieta' privata. La societa' privata in questione aveva pero' con l' amministrazione ferroviaria di appartenenza del carro un contratto per cui questa ne curava la manutenzione.
Mi chiedo perche' la cisterna Cosfer non abbia in tabella la scritta P...
Saluti
Stefano.

Esatto. Anzitutto, per capirne di più, datti un'occhiata alle norme NEM che regolamentano le epoche ferroviarie:
http://www.interrail.it/fimf/images/nem/nem814.pdf
Poi, per orientarti grosso modo sulle marcature die epoca III e precedenti, dai un'occhaita a questo specchietto:
http://www.ilmondodeitreni.it/carri_01.htm
E questo per l'epoca IV e successive:
http://www.gfm-online.com/web/articoli/art_marcatura.pdf
Il mio consiglio è comunque, se sei interessato all'argomento, di non lesinare sull'acquisto di riviste e libri. Come si sente spesso dire da queste parti, "un libro in più e una carrozza in meno". Personalmente sottoscrivo.

Un saluto

Giuseppe

Io e Giuseppe siamo della vecchia scuola e ricordiamo come erano i merci di una volta...
I ragazzi di oggi sono convinti che i merci siano uniformemente composti di carri della stessa tipologia e / o compagnia di trasporti. Beata gioventu'...
Viceversa l' epoca III aveva un traffico merci ricco e variato.
Ad esempio all' epoca esistevano i merci omnibus, che percorrevano le linee secondarie e facevano servizio anche a singolo carro. Ossia fermavano ad ogni stazione ed a ogni stazione prendevano e / o lasciavano anche un solo carro.
Tanto per fare un esempio un treno di quel tipo degli anni '60 puo' essere composto da una Gr 740, un bagaliaio DM 99 ( indispensabile ! ), in livrea castano ed una dozzina ( anche meno ... ) di carri a due assi di tutte le tipologie possibili. Lunghezza totale del treno meno di 150 cm. ed e' gia' un treno di composizione realistica per una linea secondaria.
E' da osservare che i carri della stessa tipologia ( ad esempio chiusi ) non erano raggruppati, ma trovavano composizione nel treno in funzione della destinazione e delle manovre di sgancio e riaggancio. Percio' e' possibile mischiare non solo tipologie di carri diversi, ma inserirli come piu' si preferisce nella composizione.
Saluti un po' nostalgici
Stefano.

Se può interessare, ricordo il post sulle manovre dei raccoglitori :

viewtopic.php?f=20&t=64770


Stefano Minghetti

Ciao Stefano,
ho un flash: quei merci si chiamavano omnibus ( come i ho definiti d' istinto io ) o raccoglitori ( come li hai definiti tu ), o in entrambi i modi ?
Saluti
Stefano.