Ciao bigboy60,

nel filetto che ho citato, anche Omnibus li chiama omnibus.
E ha mostrato un orario degli anni '70 in cui sono citati.

Nell' orario Brennero-Ala del 1923 sono chiamati raccoglitori.

Credo che gli omnibus siano nati come treni misti che fermavano in tutte le stazioni e facevano anche servizio di raccolta e distribuzione carri.
Ed infatti avevano orari interminabili.
E credo che, poi, siano stati privati della funzione passeggeri rimanendo solo la funzine di smistamento carri. Mantenendo il nome e, magari nei primi tempi, anche gli orari.


Stefano Minghetti

Volendo seguire il consiglio di Giuseppe (Bari S.Spirito), non sapendo, però, da dove iniziare, chi mi può dare un aiuto per prendere un libro che che mi possa introdurre nel "meraviglioso mondo dei carri merci di epoca III" (ma anche IV)?

STEFANO

Ci sono anzitutto i libri di Giovanni Leone, che trattano i carri FS dalle origini al 1960; il primo volume - carri F, E, e G - è però esaurito e piuttosto difficile da trovare di seconda mano. In compenso è di facilissima reperibilità un numero della Rivista della Ferrovia edita da Acme, a cura di Michele Mingari e dedicato esclusivamente al carro merci chiuso italiano. 10 € ben spesi. Poi ci sono alcuni libri fotografici - cito ad esempio "Locomotive d'autore" di Harald Navé e "Viaggio nelle secondarie FS e Concesse anni 70" di Bernhard Studer, che contengono moltissime di immagini di carri d'epoca.
Comincia con questi e poi magari se vuoi ne riparliamo.

Salve a tutti,
mi rifaccio all' intervento di Giuseppe - Bari S. Spirito su cio' che e' disponibile di commerciale in epoca III.
Premetto che la "mia" epoca III e' la IIIb ( 1956->1968 ), piu' in specifico circa l' anno 1965, in cui le FS avevano gia' cominciato a riverniciare le vetture in castano ( dal 1962, se non ricordo male ), ma erano ancora presenti vetture in castano-isabella ( adoro i miscuglioni di livree ... ).
Possiedo diversi carri FS ex USATC di KM, che trovo molto ben fatti e molto caratteristici, per via della sagoma limite di tipo inglese, che li differenzia subito dai nostri carri FS.
La mia domanda e': sono sopravvisuti, anche in pochi esemplari, fino alla meta' degli anni '60 o sono stati demoliti tutti prima ?
Ringrazio anticipatamente e saluto
Stefano.

viewtopic.php?f=16&t=6302

Pochissimi carri a due assi ,chiusi ed a sponde ,divenuti di servizio sono arrivati agli anni sessanta,
forse anche oltre,...ma con le radici nelle rotaie degli impianti

Giancarlo

Notizia ferale, anche se me l' aspettavo...
Stefano.

Nel libro "Livorno e Pisa....." di Betti Carboncini e Bedini a pag. 257 c'è una foto del maggio 1972 dell'Ing. Cherubini ripresa nel porto di Genova che mostra il carro H378.146 ex USA 222.761, ex SAIET, passato nel 1961 nell'inventario FS. E' malridotto e probabilmente radicato alle rotaie come dice Giancarlo ma certamente il buon Bigboy Steve lo potrebbe ambientare nella "sua" epoca, 2° me.

Appunto per questo tipo di convogli ho preso i nuovi carri Acme F in legno con e senza garrita.

I modelli sono 'retroambietabili fino a quando? Vorrei usarli con le coccodrillo.... diciamo anni '40-'50.... E per prima della guerra, cosa dovrebbe essere diverso?

Ciao Sebastiano, questi carri hanno le boccole a rulli, applicate in massa sui carri a partire dalla metà degli anni 50, direi che siamo quindi in piena epoca IIIb e fino alla IVa. Per collocarli in tempi precedenti, anche volendo sostituire il gruppo balestra-boccola-parasala con tipi più antiquati, bisognerebbe anche cambiare la marcatura; prima del 1949 infatti alla lettera principale di serie si usava aggiungere una o più lettere in esponente per indicare le dotazioni del carro: C per il freno ad aria compressa, V per il freno a vuoto e R per il riscaldamento a vapore. Un esempio:

Già che ci siamo: la stellina o il numero cerchiato sulla porta, cosa sta ad indicare? I vari kit di TTM ce l'hanno ma i carri acme no.....

Poi i carri ACME non hanno ne RIV ne 't' x il traffico internazionale: se glielo aggiungo dalle decals TTM faccio un oscenità?

E i segni bianchi sugli spigoli per i freni? Sono posteriori all'epoca IIIb??? In fondo me li sarei aspettati....

domande su domande....

sebastiano

Dammi una mezz'oretta che sto cucinando...

Andando con ordine:

la stella cerchiata indicava la categoria di velocità alla quale erano ammessi i veicoli,

- categoria stella, max 120 Km/h;
- categoria 1, max 100 Km/h;
- categoria 2, max 85 Km/h;
- categoria 3, max 75 Km/h;
- categoria 4, max 65 Km/h;
- categoria 5, max 55 Km/h.

La dicitura RIV indicava che il carro poteva circolare all'estero, senza bisogno di permessi speciali; la maggioranza dei carri, nel dopoguerra, era così marcata. Ne dedurrei che puoi senz'altro applicare le decals di cui parli.

I contrassegni sui montanti ad angolo, invece, furono definitivamente regolamentati nel 1939, ed in epoca III-IV erano ancora parte integrante della marcatura dei carri; se sugli Acme non ci sono, bisogna concludere che si tratti di un errore. Aggiungo però che non sono competentissimo in argomento, quindi potrei sbagliarmi.

Giusto per correggere l'impressione magari data dai miei contributi precedenti:

i carri ACME, come distribuiti, hanno le marcature complete e non, come nelle foto tratte dal loro sito, che hanno solo la parte di immatricolazione e sono mancanti delle scritte sulle porte e sullo chassis.

Nella foto i 2 carri ACME a foderine in compagnia di un kit TTM finalmente quasi finito....
[

Ciao a tutti.
Ho deciso, per tutta una serie di situazioni, di dedicare il mio plastico ad una ambientazione di epoca IIIb/IVa.
Avrei bisogno, quindi, di un aiuto per quanto riguarda i carri merci che circolavano in quegli anni (fine anni '50/fine anni '70).
Chessò, tipo una listarella, così da ottimizzare il mio parco carri.
STEFANO

Ciao Stefano,
tieni presente che l' anno 1968 e' il grande spartiacque tra l' epoca III e l' epoca IV, in quanto in tale anno venne introdotta la marcatura UIC unificata.
Saluti
Stefano.