Vapore "PESANTE" a San Satiro .......

immortalate alcune meraviglie sul plastico.

... però....che voglia di inzozzarle !!!!!

(PS : Gr691.009 e Gr471.038 Andrea Mosca - A691.020 Mario Roca)

La pausa agostana ci ha consentito di fare il punto sui prossimi lavori in programma in quel di San Satiro ......

1) risistemazione della Stazione di San Satiro con profonda modifica alla radice ovest (la più vicina al unto di scatto della foto panoramica) con definitiva eliminazione della curva che, dopo i segnali di partenza tende con decisione a sx.
Questo comporterà un allungamento della struttura del plastico di circa 40cm (siamo veramente al limite del passaggio negli spazi operativi ....) ma ripagherà decisamente visto che si andrà ad eliminare l'unico punto rimasto dove si vedono "spezzare" i treni composti da vetture lunghe.
Altri interventi riguarderanno la completa sostituzione delle paline (o cetre) di illuminazione della stazione. La cosa dovrà esser fatta ...digerire a "babbo Alberoni" che tanta cura e passione aveva messo nella realizzazione delle attuali che....aimè....non possono più reggere il passo con la sempre (giustamente) ricerca di realismo.

2) Ai 10 binari dislocati nelle 3 stazioni nascoste si andranno ad aggiungere 7/8 binari che saranno realizzati in un "polmone" che nascerà dietro la Collina di San Binario con lunghezza variabile dai 2 ai 2,5m. Purtroppo di più non ci è possibile ma saranno sufficienti a far stazionare i convogli che ci interessano (abbiamo ormai da tempo rinunciato a far circolare un FR da 13pcs ....... )

Descrizione della foto Panoramica del plastico di San Satiro......... (come sembra piccola la DD )

Sulla sinistra il centro abitato di San Satiro che si estenderà verso il punto di scatto dopo la profonda modifica in programma alla radice ovest dell'omonima stazione.

Alla destra dell'abitato la stazione di San Satiro che taglia in diagonale tutta la lunghezza dell'impianto senza "appesantire" troppo la scena.
Ancora a destra gli impianti del deposito e rimesse varie con area demolizione.

Nella parte centrale domina la collina del Santuario di San Binario con la Statale che la percorre a mezza costa.
La Valle del Piccolo Sole , da questa distanza, si intravede appena e pensare che non è piccola e dotata di un bel muraglione di contenimento.

Sul fianco destro della collina si nota il portale della Galleria del Santo della DD, prossima al 1° Bivio Valdarno Nord e di seguito il viadotto che domina la scena.

Più in basso, sotto al viadotto, si nota la piccola stazione di Santa Marinella con il suo stile da classica stazioncina da linea secondaria "tanto amata dagli italiani"

Lunga la parte destra si conclude con la collina della Fragolina e l'omonimo vigneto. Sullo sfondo le colline che fanno da corona al Valdarno.

La percentuale di zone verdi e boschive, centro abitato e .... binari comincia a soddisfarci anche se, come scritto sopra, l'obbiettivo sarà quello di dare ancora più importanza e spazio al centro abitato con edifici custom dal tipico "sapore" italico.

I PLASTICI NON FINISCONO MAI !!!

W I PLASTICISTI

PS : scusate per la qualità della foto ma ho dovuto "alleggerirla" moltissimo per riuscire a caricarla .....

Speciale San Satiro - Poggio Ricotta con alla testa le E646.158 e 085 ..........

Che bellezza, davvero complimenti! Quando vedo il tuo plastico mi sembra sempre di ammirare un'opera d'arte!! Complimenti ancora

È vero....un gran capolavoro.

Inviato dal mio iPad con Tapatalk 2

Grazie raga !!!!!

........ e mai stanco di tediarvi ..... anche oggi si va di "speciali"

Un altro servizio per la 158.

Eccola ripresa in uno dei punti più suggestivi della linea mentre trazione la Gr625.100 e la D461.1001 diretta a Pistoia

Se esistesse una sorta di "Hit Parade" dei plastici, quello di San Satiro sarebbe al primo posto,seguìto-secondo me- pari merito da quello di Rovato(Carlo Borra)e Castello(Luciano)...

....Maremma!come ho fatto a dimenticarmi dei lavori di Marcello(Mari)?!!!

senza nulla togliere alla sopracitata hit parade, ritengo che la stessa sia molto riduttiva e poco generosa nei confronti di altre nuove bellissime realtà, dovremmo ricordare plastici di nuova concezione come la "Firenze - Roma" di Robert ETR500, "Milano Chiaravalle di Silvio Assi e tanti altri che non mi tornano in mente, capisco che il plastico operativo/passerella ha il suo effetto sul fermodellista ma un concetto più "specializzato" penso sia il futuro di questo hobby, mia opinione molto soggettiva.

Se leggi bene ho scritto "secondo me" e comunque mi sono limitato a citare, a memoria, impianti che ho visto per lo meno in fotografia,senza nulla togliere a quelli da te ricordati;mi riferivo con quelli citati sopratutto al realismo del paesaggio ed alla accuratezza dei particolari:mi viene in mente lo slogan che c'era una volta sulle scatole della Rivarossi:accuratezza precisione realismo!

(Ed anche nella mia regione, come saprete,ci sono plastici ed impianti che non sfigurano).

Ringrazio Dario per il suo gradimento ma concordo anche con "steam" perchè , mia opinione personale, non credo sia possibile stilare una classifica visto che ognuno dei lavori sin qui citati (ma ce ne sono anche altri, vedi i diorami di Franco Bellucci o Marco De Angelis per citarne solo un paio ...) ha qualche cosa CHE LI RENDE UNICI ED OGNUNO E FONTE DI ISPIRAZIONE.
Piuttosto vorrei chiedere a "steam" cosa intende per "concetto più specializzato"

E io aggiungerei Iblea Marina di Adriano Di Dio, diorama operativo di sublime esecuzione e figlio, citando il Gran Muftì Ben Sabadin, della generazione TTM..... giusto per cronaca, pubblicato sul nr. 53 del mese di Marzo di TTM.
Cesare

il sogno di tanti fermodellisti, me compreso, è realizzare un impianto "polivalente", dove tutto lo scenario è dominato da una media/grande stazione, una linea secondaria con le sue stazioncine, una linea di parata dove esporre dinamicamente i nostri modelli più belli e tanti altri artifizi che ci fanno sognare. Ma ciò è possibile solo a pochi fortunati che hanno a disposizione grandi spazi in cui realizzare questi capolavori con grande dispendio di tempo, risorse ed energie, immagino Riccardo, in termini di sacrificio quanto ti sia costato questa opera! però oggi la mancanza degli elementi sopra citati, la voglia di veder i propri lavori subito funzionanti, ma aggiungo, anche la possibilità di portare questi plastici fuori dalle mura domestiche e magari collegarli a quelli di altri, portano al concetto di "specializzazione", cioè modulare e con un solo tema dominante, cioè un stazione, un tratto di linea, un dioramo operativo, una parte di stazione ecc. ecc., e qui posso citare per esempio MONTALTO di Carlo Borra, PESCARA CENTRALE di Emilio, il PLASTICO DELLA TIRRENICA e via tanti altri oltre a quelli citati da FSE. Semplicemente differenzio i due concetti in questo modo, però come ho detto in apertura il plastico POLIVALENTE resta il mio sogno, buon plastico a tutti!

Tutto chiarissimo e condiviso !!
La Moggio-Resiutta Reoladed .... o meglio, la ribattezzata Poggio-Ricotta è nata con questo spirito