Terzo valico, retromarcia
Antonio Di Pietro fa una parziale retromarcia sul terzo valico ferroviario dei Giovi impegnandosi ad "attivare l'opera nel corso della legislatura".
Il cambiamento di rotta del ministro delle infrastrutture rispetto al rinvio si è ventilato questa estate ed e' arrivato martedì in aula a Montecitorio.
Di Pietro e' infatti intervenuto alla Camera su due mozioni dei deputati Valter Zanella (FI) e Mario Tassoni (UDC). La prima riguardava la linea ad alta velocita' Torino Lione e il terzo valico. La seconda tornava sul tema delle linee Tav e chiedeva al governo di impegnarsi a concludere l'iter per il corridoio 5 entro "il termine improrogabile del 30 settembre 2007".
Le mozioni sono state respinte.
Da parte sua nell'intervento di martedì Di Pietro riguardo al terzo valico ha ribadito che a dispetto della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della delibera cipe per la realizzazione dell'opera "
non sono stati stanziati i fondi per realizzare quanto previsto in delibera. E' ovvio quindi che tale intervento deve essere riprogrammato.
Poi il ministro ha aggiunto "Non si tratta quindi di sbloccare i lavori se prima non si riprogramma un intervento di circa 5 miliardi di euro. In realta' c'e' poco da sbloccare; bisogna cominciare ex novo una nuova procedura rispetto ad un'opera importante che e' gia' nella legge ma solo come obiettivo: Intendiamo attivare tale opera nel corso della legislatura e comunque nei tempi possibili in relazione alle risorse necessarie secondo le priorita' gia' previste nel Dpef 2007-2011. parole diverse che hanno creato un piccolo giallo visto che proprio martedì Di Pietro in un incontro con i 3 presidenti delle Autorita' portuali liguri si e' limitato ad affermare che il valico sara' preso in considerazione solo quando saranno utilizzate al meglio e saturate le linee attualmente disponibili.
fonte :
http://www.ilvallescrivia.it/pdf/04_settembre_2006.pdf
pagina 4
Il terzo valico quindi non è una priorità (come non lo è il ponte sullo stretto)
ma non è finita, ricorate gli scontri in val di susa, tra le popolazioni e le forze del (dis)ordine? per la presa dei terreni espropriati per iniziare i lavori del TAV? leggete qua :
Espropri Tav in Val Susa, la Corte dei conti scopre che i verbali sono falsi
Roma, 25 settembre - Sono falsi i verbali relativi agli espropri dei terreni sui quali è sorto il cantiere di Venaus dell'Alta Velocità per la costruzione del tunnel esplorativo.
A scoprirlo, un po' casualmente - si legge in un articolo pubblicato sul settimanale L'Espresso - è stata la Corte dei Conti che da tempo ha aperto un'indagine per danno all'immagine dello Stato in seguito alla violenta carica della polizia contro i manifestanti anti-Tav avvenuta nella notte fra il 5 e il 6 dicembre di un anno fa. Indagando sulle manganellate sferrate alle 3 di notte dai poliziotti contro il gruppetto di donne e anziani che a quell'ora rappresentava il "presidio" di Venaus, i finanzieri al comando del procuratore contabile Ermete Bogetti si sono accorti di falsificazioni nelle procedure seguite per occupare i terreni del cantiere.
I lavori per 84 milioni di euro - ora sospesi per motivi di ordine pubblico - erano stati appaltati alla Cmc di Ravenna. Secondo le "fiamme gialle", in quei giorni di "guerra civile" fra l'Alta Val Susa e la Val Cenischia (il 30 novembre e il 6 dicembre), chi aveva effettuato le operazioni per allestire il cantiere avrebbe commesso alcune irregolarità. E quindi, dopo indagini e accertamenti, la giustizia contabile ha trasmesso per competenza la notizia di reato (contro ignoti), alla procura ordinaria ipotizzando il falso.
Questa iniziativa non è stata del tutto gradita al Palazzo di Giustizia di Torino.
Il procuratore della repubblica Marcello Maddalena ha deferito il collega Ermete Bogetti al procuratore generale della giustizia contabile "accusandolo" di aver travalicato le sue competenze.
da e-gazete.it mercoledi 27 settembre 2006
inoltre,
l'Impregilo, società che ha preso l'appalto per i lavori del TAV è sull'orlo della bancarotta. la prova? eccola :
http://italy.indymedia.org/news/2006/06/1093732.php
non solo, anche la società statunitense che aveva l'incarico delle prospezioni geologiche molla tutto :
http://italy.indymedia.org/news/2006/05/1074381.php
Insomma, questi documenti mostrano chiaramente che tutta la faccenda dell'Alta Velocità in Val di Susa (e non solo) sta finendo dritta in fondo al pozzo.
Occorre vigilare affinché non si approfitti per l'ultima mangiata di denaro pubblico, ovvero di soldi nostri!
Vi prego di diffondere queste notizie e scaricare i documenti prima che siano tolti di mezzo.