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 Oggetto del messaggio: Re: Motori elettrici dei locomotori
MessaggioInviato: mercoledì 9 aprile 2014, 21:37 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 10:59
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Tz ha scritto:
Appunto, per i nostri modelli devono essere in grado di fornire la giusta potenza con i giusti parametri di tensione e corrente a seconda del carico che concettualmente è esattamente l'opposto di un alimentatore stabilizzato che implica mantenere stabile la tensione d'uscita.. o forse sono 45 anni che ho capito male e non me ne sono accorto... :oops:


No Tz, dici il giusto!

E' stata semplicemente usato in maniera impropria il termine "Alimentatore Stabilizzato" .

Quando nelle descrizioni degli alimentatori per fermodellismo si parla di "regolatore di marcia" (più o meno elettronico, più o meno regolato) è perchè non c'è un modo migliore di definirli essendo complessa la forma d'onda in uscita e altrettanto complessa la regolazione di tensione e corrente: entrambi finalizzati ad ottenere una buona qualità di marcia anche e sopratutto a bassa velocità. In sostanza però quello che dovrebbe rimanere costante è la velocità del modello (e visto che la velocità è necessariamente proporzionale ai giri del motore ...).

Daltronde tante volte anche noi modellisti usiamo ancora più impropriamente il termine "trasformatore" :D :D .


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 Oggetto del messaggio: Re: Motori elettrici dei locomotori
MessaggioInviato: mercoledì 9 aprile 2014, 22:16 
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Tz ha scritto:
Quintilio ha scritto:
Invece la stragrande maggioranza marcia bene.


Ma preso in mano quel motore e alimentato gira regolarmente ? Su che macchina è installato ? La meccanica di quella loco è assolutamente a posto ? Hai provato con un altro alimentatore ?

Eccome. L'ho estratto dal modello e l'ho fatto girare collegato ad un trasformatore. Si sente un periodico abbassamento di giri che poi riprendono. Ho piazzato un altro motore che non mi da tali problemi e girava costantemente con lo stesso trasformatore. Il problema, per me', sta in quel motore. Il modello a cui appartiene e' ROCO art. 43838 mod. 103 109-5 delle DB livrea TEE. Per la meccanica ho ingrassato la vite senza fine e cascata d'ingranaggi. Ho microoliato le bronzine di uscita dal motore. Pulito le ruote. Oliato gli assi ruota. Più di così !!! Io sono convinto che è il motore che è in difetto.
Ciao


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 Oggetto del messaggio: Re: Motori elettrici dei locomotori
MessaggioInviato: giovedì 10 aprile 2014, 8:02 
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Iscritto il: venerdì 27 gennaio 2006, 13:12
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Se il difetto è stato accertato solo nel motore dovresti verificare il suo assorbimento in corrente collegando, come ti è già stato suggerito da qualcuno qui, mediante un tester collegato in serie. Se effettivamente, a tensione costante, si verificano oscillazioni cicliche significative nei valori di assorbimento della corrente (come immagino visto che il regime di giri si mostra ciclico) è evidente che il motore sarà difettato e da mettere in un cassetto per future cannibalizzazioni :wink: .

Onestamente un comportamento così strano non mi è mai capitato di notarlo! :?

In genere se il collettore è sporco il suo comportamento è noto, si verificano frequenti scintillii con calo anche drastico delle prestazioni e ovviamente della coppia del motore ma non un andamento ciclico come hai descritto.
Il collettore comunque si può pulire ed è specialmente comodo farlo in quei tipi di motore roco dove i due portaspazzole si possono estrarre essendo fissati in sede a pressione, si agisce con un microcacciavite o meglio un profilato di legno piatto di misura giusta su cui si pone una lunga striscina (per poterla trattenere con le dita), larga quanto il collettore, di carta abrasiva a grana 800 o più e poi si gira il rotore a mano per qualche giro, così verrà bello lustro, pulito e conduttivo.
Infine un cottonfiocc imbevuto con un pò di alcool eliminerà i residui presenti negli interstizi tra una lamella e l'altra del collettore.

Per operare correttamente il trasferimento di corrente sul collettore le spazzole devono avere l'estremità a contatto con il collettore stesso perfettamente piatta e non con un profilo curvo che segue il raggio del collettore, se non lo sono vanno abrase le estremità fino ad appiattirle.

Facci sapere! :wink:
Giancarlo


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 Oggetto del messaggio: Re: Motori elettrici dei locomotori
MessaggioInviato: martedì 22 aprile 2014, 10:50 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 19:41
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Quintilio ha scritto:
Il modello a cui appartiene e' ROCO art. 43838 mod. 103 109-5 delle DB livrea TEE.


Quei "matarocchi" di motori sono pressoché indistruttibili... qualche anno fa un mio 626 del 1979 dopo decenni di immobilismo era completamente bloccato: ho aperto il motore, l'ho pulito con benzina Avio, rimontato e lubrificato e ora gira meglio che da nuovo...


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 Oggetto del messaggio: Re: Motori elettrici dei locomotori
MessaggioInviato: martedì 22 aprile 2014, 12:30 
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Iscritto il: domenica 3 gennaio 2010, 22:20
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Tz ha scritto:
Quintilio ha scritto:
Il modello a cui appartiene e' ROCO art. 43838 mod. 103 109-5 delle DB livrea TEE.


Quei "matarocchi" di motori sono pressoché indistruttibili... qualche anno fa un mio 626 del 1979 dopo decenni di immobilismo era completamente bloccato: ho aperto il motore, l'ho pulito con benzina Avio, rimontato e lubrificato e ora gira meglio che da nuovo...

Questo vuol dire che hai mani e conoscenza da elettrotecnico. Io non l'avrei mai fatto se non con il rischio di spaccare. Se avessi la possibilità di farti mettere le mani sul quel motore (vedendo come fai) lo farei volentieri. Io, però, ho l'abitudine di non tenere mai fermi per tempi lunghi i miei modelli. Quelli che non uso per almeno un anno, li piazzo sui "rulli" e li faccio girare a media velocità per circa 1 ora (metà in un senso e metà nell'altro). Se affiorano dei comportamenti strani, cerco di metterci le mani subito dove posso perchè non sopporto di rimettere in scatola per un altro anno un modello che non mi soddisfa. Sarebbe come camminare sempre con un sassolino nella scarpa. Fastidiosissimo..... :evil:


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 Oggetto del messaggio: Re: Motori elettrici dei locomotori
MessaggioInviato: martedì 22 aprile 2014, 13:11 
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Il fatto è che i miei non sono in scatola ma sono in vetrina e questo mi da l'illusione che siano sempre attivi ma poi mi accorgo che certi sono anni e anni che non girano e quando li metto sui binari molte volte riservano delle sorprese.
Guarda che per revisionare quei motorini non è necessario avere conoscenze elettrotecniche perché ci sono solo due "contatti" rappresentati dalle spazzole del collettore.
Revisionare uno di quei motorini è sicuramente più un affare da meccanici che da elettrotecnici...


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 Oggetto del messaggio: Re: Motori elettrici dei locomotori
MessaggioInviato: martedì 22 aprile 2014, 14:16 
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Tz ha scritto:
Guarda che per revisionare quei motorini non è necessario avere conoscenze elettrotecniche perché ci sono solo due "contatti" rappresentati dalle spazzole del collettore.
Revisionare uno di quei motorini è sicuramente più un affare da meccanici che da elettrotecnici...

Mah..Se lo dici tu.. Certo, si può anche tentare senza essere tecnici puri, ma vedi, mi viene alla mente, motori a parte, un paragone che potrebbe anche non reggere. Ho notato che buona parte dei modelli datati sono assemblati con un certo criterio intelligente (viti da svitare e riavvitare) che consentiva l'assemblaggio in fase costruttiva e lo smontaggio da parte dell'utente con una certa facilità. Alcuni modelli recenti (senza far nomi) mi danno ai nervi. Sono montati quasi solo con criteri ad incastro che, nel percorso inverso, ti fanno venire gli aloni alle ascelle e le gocce alla fronte. Forza di qui, forza di là, metti spessori, fai leva e poi...qualcosa si spacca. Ho dei modelli Fleischmann di vent'anni orsono che è un piacere smontare (motore a carboncini compreso). Alcuni modelli attuali, invece, vuoi per esigenze di tempi di montaggio, di costi o quant'altro, mi danno ai nervi. Il discorso del motore è uguale. Ora sono chiusi e sigillati. C'è chi si cimenta (pur non essendo elettrotecnico) e chi non se la sente. Anch'io potrei farlo (ho tentato con quello in esame) ma ho preferito rinunciare anche se si trattava, in definitiva, di una "scatoletta" da aprire. Ad ognuno il suo coraggio. Io intendevo parlare più che di preparazione tecnica, di manualità. Spero di essermi spiegato. Ciao


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 Oggetto del messaggio: Re: Motori elettrici dei locomotori
MessaggioInviato: martedì 22 aprile 2014, 16:48 
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Certo che ti sei spiegato, sono esattamente le valutazioni che faccio anch'io quando devo mettere mano a un modello.
Oggi sono tutti costruiti per essere assemblati al volo dal cinesino di turno ma se devi aprirli ti vengono i fumi...
Quanto ai lavori più "rischiosi" tipo l'apertura di un motore devi fare opportune valutazioni caso per caso. Se, come nel motore del mio 626, non c'era più niente da fare tanto valeva tentare l'operazione, se andava male lo sbattevi via ugualmente, se andava bene (come di fatto è andata) è venuto un ottimo lavoro. La stessa cosa mi è capitata recentemente con un motore Buhler di una Br 95 Liliput che era kaput. L'ho aperto sollevando le linguette di chiusura metalliche... certo che se dovessi riaprirlo un'altra volta quelle linguette metalliche salterebbero... ma per ora l'ho recuperato perfettamente !


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 Oggetto del messaggio: Re: Motori elettrici dei locomotori
MessaggioInviato: martedì 22 aprile 2014, 17:28 
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Ovviamente nel tuo caso con l'intervento sul motore non avevi nulla da perdere. Siamo tutti d'accordo che i modelli, per robusti che siano, sono sempre oggetti delicati e occorre delicatezza, tempo e pazienza, ma quando si deve metter loro mano e dover "sniffare" prima d'iniziare mi sembra troppo. Oggi si fabbrica (anzi, si fà fabbricare allo schiavetto cinese) tirando i costi all'osso e si vende lo stesso osso con tanta, tanta carne sopra. Quel che conta è il guadagno, poi chissenefrega di tutto il resto, cliente compreso. L'abbiamo voluta (io, francamente, non l'ho mai sognata) questa globalizzazione? Adesso la paghiamo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Motori elettrici dei locomotori
MessaggioInviato: mercoledì 23 aprile 2014, 9:58 
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Va sempre valutato caso per caso e poi ti capita anche di acquistare qualche macchina sulla baia a un buon prezzo ma poi ti accorgi che c'è qualcosa che non va e prima di tribolare a scoprire cos'è preferisco in certi casi più ostinati a far fare questa fine alla macchina: la smonto pezzettino per pezzettino, la revisiono pezzettino per pezzettino, la rimonto ed è così diventata più nuova di prima e soprattutto ho imparato a conoscerla in tutti i suoi particolari.
Qui una Landillok e un Coccodrillo entrambi di Roco che... avevano qualche problema di funzionamento... dopo il "trattamento" ora girano come un orologio ! :D

Immagine

Immagine

PS: dimenticavo: non serve nessuna conoscenza di elettrotecnica...


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 Oggetto del messaggio: Re: Motori elettrici dei locomotori
MessaggioInviato: mercoledì 23 aprile 2014, 12:29 
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Mica male come intervento. Ma scusa, che cavolo avevano i due modelli per essere smontati fino all'ultima "molecola"......


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 Oggetto del messaggio: Re: Motori elettrici dei locomotori
MessaggioInviato: mercoledì 23 aprile 2014, 13:37 
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Al Landillok girava un solo carrello, gli altri 3 erano bloccati. Ho scoperto che impurità del grasso (dei pallini duri) finendo negli ingranaggi avevano bloccato la trasmissione di 3 carrelli e di conseguenza i motori forzando sui cardani avevano scollato le teste di plastica dal loro perno le quali giravano a vuoto. Ho pulito tutto con benzina Avio, ingrassato le trasmissioni, reincollato i "pallini" dei cardani sul loro albero previa abrasione dello stesso, rimontato e ricablato il tutto. Come nuovo !

Il Coccodrillo aveva un pancone/praticabile rotto (il pezzo di ricambio era allegato) ma per sostituirlo era necessario smontare mezza macchina e allora è stata l'occasione per smontarla tutta e revisionarla. Anche il decoder installato era guasto e poiché non c'è la presa Nem su questo modello è stato necessario ricablare il tutto in versione analogica.


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