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 Oggetto del messaggio: Re: Treni di latta: che passione!
MessaggioInviato: domenica 4 maggio 2014, 17:56 
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Iscritto il: giovedì 24 gennaio 2008, 18:40
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Si, ma tutto questo non può evaporare sul forum, andrebbe sviluppato per un articolo, ma che dico, per uno speciale della nostra rivista di riferimento!

Quando parlerai di Cardini, come hai promesso, cui ho dedicato una maquette di ferrovia industriale di fantasia, sappi che ho visto le macchine di stampaggio e di piegatura della banda stagnata litografata, e che potrei anche fotografare, con il permesso della Proprietà, of course. Erano di loro progettazione interna e pure la realizzazione era stata fatta da loro.


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 Oggetto del messaggio: Re: Treni di latta: che passione!
MessaggioInviato: domenica 4 maggio 2014, 22:04 
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Iscritto il: sabato 4 luglio 2009, 22:25
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Caro Capolinea, la tua idea mi sembra fantastica, mostraci se puoi tutte le foto, anzi meglio ancora, tratta tu l'argomento perchè i miei appunti in materia sono molto scarni, dal momento che Ettore, come ben sai, fece una sola locomotiva: la 690 17

Che ne pensi?

L'argomento treni di latta è vastissimo, per sviscerarlo dovrei descrivere la produzione ferroviaria di oltre un centinaio di aziende.

Approffitto dell'occasione per chiedere la collaborazione di altri volenterosi.
Insieme potremmo fare grandi cose..............


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 Oggetto del messaggio: Re: Treni di latta: che passione!
MessaggioInviato: domenica 4 maggio 2014, 22:34 
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Iscritto il: giovedì 24 gennaio 2008, 18:40
Messaggi: 2135
Località: piemonte
crosshead ha scritto:
tratta tu l'argomento

Beh, cominceremo con le foto, io di Cardini so molto poco, tutto quello che é scritto su un libricino dedicato alla sua Ditta e poco altro. Lo stabilimento é ancora in piedi, a differenza della sorte capitata a quello di Rivarossi. Era un poeta. La sua "giostra delle libellule" é una meraviglia. E poi era un mago del packaging, il camion era confezionato in una scatola che diventava un'autofficina, per la 690 la confezione si trasformava in galleria…
Chiederò dei permessi per le foto.


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 Oggetto del messaggio: Re: Treni di latta: che passione!
MessaggioInviato: lunedì 5 maggio 2014, 0:28 
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Iscritto il: giovedì 11 giugno 2009, 0:15
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cross io il mio aiuto te lo darei volentieri, ma purtroppo (per me), sono decisamente carente di conoscenza ed informazioni, rispetto all'argomento trattato.
Ed anzi, sto leggendo tutto questo, con gli occhi di un bambino che guarda una bellissima favola illustrata, che non conosceva.

Se posso essere utile in altri modi, contate pure su di me.

Luigi


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 Oggetto del messaggio: Re: Treni di latta: che passione!
MessaggioInviato: lunedì 5 maggio 2014, 8:32 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 8:37
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Va bene. Ma dei Marklin ne vogliamo parlare?


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 Oggetto del messaggio: Re: Treni di latta: che passione!
MessaggioInviato: lunedì 5 maggio 2014, 11:02 
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Iscritto il: sabato 4 luglio 2009, 22:25
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Località: Brescia
Ovviamente, siamo solo agli inizi e dobbiamo terminare la disamina delle numerose aziende di Norimberga.

Colgo l'occasione per invitare i fans dei "Märklin Tinplate Trains" a farsi avanti, a scrivere due righe, a mostraci le loro foto, ed a condividere le loro esperienze.


Disclaimer: non sono né l'autore né il proprietario delle foto che allego, perchè non posseggo alcun modello in latta. Dette foto, pur non essendo di pubblico dominio, sono mostrate in rete “coram populo internettiano". Pertanto ho deciso di mostrarvele non a scopo di lucro, ma a fini culturali.
Quando disponibili, cito volentieri i detentori dei diritti, negli altri casi invito i legittimari, se ritengono lesi i propri, a richiederne la rimozione.

No copyright is claimed in and to the extent that material may appear to be infringed, I assert that such alleged infringement is permissible under fair use principles in U.S. copyright laws.

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In accordance with title 17 U.S.C. Section 107, the material on this thread is offered publicy and without profit for educational and informational purposes.

Fatta questa doverosa premessa, eccoci alle prese con le foto dei treni Bub

Innanzitutto vediamo quelli con movimento a molla.
Mentre generalmente alcuni giocattoli wind-up, come le auto, rilasciano tutta l'energia immagazzinata in in modo quasi istantaneo, altri, come le locomotive, utilizzano ingranaggi e demoltiplicazioni che rilasciano detta energia in modo più controllato, permettendo al treno di muoversi per un tempo più lungo.
Gli ingranaggi ed altri appositi artifizi vengono impiegati per fornire resistenza al moto del dispositivo mediante l'attrito, richiedendo quindi l'applicazione di una forza maggiore per spostare un convoglio lungo i binari.


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Karl Bub O Gauge Train Set consisting 0-4-0

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inserisco le foto di questa loco del 1910 che, se pur in pessime condizioni, ci permette di vederne l'intera struttura


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Bub-213K-Zugpackung-mit-Uhrwerk-Triebwagen-Zug-im-Originalkarton
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Locomotive a vapore tedesche nel classico stile Reichsbahn
col doppio marchio
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bub anni 60
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Seguono i treni elettrici


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 Oggetto del messaggio: Re: Treni di latta: che passione!
MessaggioInviato: mercoledì 7 maggio 2014, 19:32 
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Iscritto il: sabato 4 luglio 2009, 22:25
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Passiamo ora in rassegna i treni elettrici di Bub, dagli inizi fino a quelli del clamoroso insuccesso della scala S.

1 KARL BUB Dampflok 20 Volt
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Bub-Lokomotiven-Starkstromlokomotive-lithografiert-Karl-Bub-hat-v1911
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Karl Bub () Gauge 1 3-Rail electric 4-4-2
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Le confezioni complete


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Allora nacque la Volkswagen, ma c'era già la Elektrisce Volksbahn
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La scala S


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Permettetemi ora di focalizzare la vostra attenzione sui modelli in scala 00 che possiamo, in fil di logica, considerare come i veri progenitori dei nostri in H0.
Dopo aver rilevato la "Miniature Table Railway" di Bing (Tischeisenbahn) nel 1932, per un certo periodo Bub proseguì la fabbricazione di modelli inglesi, sia windup che elettrici,

Uhrwerklok
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Packung
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poi dal 1936 iniziò a produrre anche quelli per il proprio mercato domestico.


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Tischbahn von 1938-39
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Nel catalogo del 1937 presentò quello che definirei il suo capolavoro: il "Fliegende Hamburger"
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sia in versione vindup che elettrica, in composizione di due o tre sezioni, mirabilmente descritto da Rainer Haug

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notate la raffinatezza della motorizzazione ottenuta migliorando quella già buona di Bing

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Die Ausweichbahn or the JUNCTION RAILWAY
Was ist das?

Eccovi la spiegazione di Gamages

JUNCTION RAILWAY - INTRIGUING AND ENTIRELY NEW
Two trains possesing strong clockwork locomotives, each fitted with a break.
The one train, on entering the station releases automatically the second train,
which runs out of the station in the opposite direction, this continuing until
clockwork runs down.
Included in this magnificent novel train set are two stations, tunnel, signal, signal box, length of oval track and automatic switches.
Obtainable only at Gamages

Gamages
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ausweichbahn
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Karl Bub Ausweichbahn von 1938
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Miniatur-Uhrwerkbahnen Spur 00
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Possiamo quindi considerare l' "Ausweichbahn" come il primo tentativo di automatizzare le primitive versioni di layouts sia a molla che elettrici. Ma le sorprese di Bub non finiscono qui, quardate che cosa si era anche inventato Heinz Huck: die "Drehscheibebahn", una specie di piattaforma girevole automatica.

Drehscheibebahn
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Segue


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 Oggetto del messaggio: Re: Treni di latta: che passione!
MessaggioInviato: sabato 10 maggio 2014, 0:04 
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I rotabili


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00
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Gli accessori




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Cataloghi



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1936

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1938

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Nel 1956 Bub iniziò la produzione di modelli in H0, distribuiti tramite grossisti di giocattoli e società di vendita per corrispondenza come: Bauer, Neckermann, Quelle, Schöpflin, Schwar, ed anche grandi magazzini come: Karstadt, Kaufhof, Migros in Svizzera, e V & S nei Paesi Bassi, e La Rinascente in Italia.

dal catalogo 1962

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Qui finisce la storia della “karl Bub”.


Latta - Tinplate – Tôle – Blech,

tanti nomi per indicare un lamierino di ferro dolce sulla cui superficie è stato depositato un sottile strato di stagno. Il procedimento consente di ottenere oggetti (nel nostro caso trenini) nel contempo dotati della robustezza del ferro, e della resistenza dello stagno all’azione corrosiva esercitata dagli agenti atmosferici.

Queste caratteristiche resero la latta un materiale molto utilizzato per contenere alimenti, per realizzare piccoli oggetti di uso quotidiano e, fino a tempi recenti, per costruire giocattoli.

Il lamierino è ricavato mediante laminazione fino al desiderato spessore (in genere 0,20-0,35 mm); prima della laminazione si esegue un trattamento di decapaggio con acido solforico diluito (4-5%) a 80-90 °C per circa 10 minuti, dopo la laminazione si procede ad un successivo decapaggio in acido più diluito (2%) a 70 °C, per 3-5 minuti, poi a sabbiatura e lavaggio in acqua.

In origine i lamierini venivano stagnati mediante immersione in vasche contenenti stagno fuso ricoperto da uno strato di cloruro di zinco onde impedire l’azione ossidante dell’aria: la quantità di stagno era dell’ordine di 30 g/mq.
Poi dal 1937 si utilizzò il procedimento elettrolitico, che consente di ridurre i tempi di stagnatura e di dimezzare il materiale occorrente (la quantità di stagno è dell’ordine di 10 g/mq), ottenendo così una significativa riduzione dei costi.
Quando lo strato protettivo viene applicato mediante elettrolisi, il lamierino viene definito banda stagnata.

Litografia: come si fa a litografare la latta?

La litografia (" disegno su pietra") è un vecchio processo di stampa basato su reazioni chimiche tra olio ed acqua, inventato nel 1798 dal tedesco Alois Senefelder.

Il funzionamento è estremamente semplice: un particolare tipo di pietra, opportunamente levigata e quindi disegnata con una matita grassa, ha la peculiarità di trattenere nelle parti non disegnate (dette contrografismi) un sottile velo d’acqua, che il segno grasso (detto grafismo) invece respinge.

Passando l’inchiostro sulla pietra così trattata, questo viene respinto dalle parti inumidite, ma trattenuto dalle parti grasse. Al torchio, perciò, il foglio di carta riceve solo l’inchiostro che si deposita sulle parti disegnate e non sulle altre.

E' ancor oggi uno dei migliori metodi per la creazione di accurate stampe artistiche, ma ovviamente non adatto per le grandi tirature, perciò la lastra di pietra (estremamente pesante ed ingombrante) venne sostituita da lastre di zinco.

Tuttavia c'è anche un altro problema: il metodo non funziona molto bene su una superficie non assorbente e perfettamente piatta come latta, proprio per questo motivo i primi trenini venivano dipinti a mano.
La faccenda venne risolta nel 1875 dall'inglese Robert Barclay con l'invenzione della stampa offset, ovvero di un metodo definito planografico perché i grafismi ed i contrografismi sono sullo stesso piano, ed indiretto in quanto l'immagine inchiostrata non viene a diretto contatto con il supporto, ma l'inchiostro viene dapprima trasferito ("offset") ad una piastra ricoperta di gomma, e da questa alla superficie da stampare.

Oggi la cromolitografia offset si esegue con macchine provviste di due cilindri, dei quali uno, ricoperto da uno spesso foglio di gomma elastica, riceve la prima impressione dei disegni o i trasporti dalla pietra, il secondo, che funziona da compressore, preme il foglio di latta contro l'altro permettendo all'immagine di rimanervi impressa.
È logico che trattandosi di un controstampo, disegni e scritte dovranno essere rovesciati, ossia sono diritti sulla pietra, rovesci sulla gomma, e nuovamente raddrizzati sulla latta.

Non offrendo questa una superficie assorbente, i colori seccherebbero in un tempo relativamente lungo e solo dalla parte riversa all'aria, quindi non avendo aderenza al metallo, non avrebbero stabilità. Perciò le lastre di latta inchiostrata vengono essicate per un paio d'ore in forno ad 80 gradi, sotto costante controllo onde evitare la calcinazione dei colori.

Ovviamente tutti questi passaggi debbono essere ripetuti per ogni singolo colore, badando alla perfetta centratura.
A lavoro ultimato, si fa un'ulteriore passata col flatting o con copale, e si rimette per l'ultima volta nel forno a 120 gradi allo scopo di conferire ai colori una durezza pari a quella dello smalto.


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 Oggetto del messaggio: Re: Treni di latta: che passione!
MessaggioInviato: domenica 11 maggio 2014, 15:37 
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Iscritto il: sabato 4 luglio 2009, 22:25
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Doverosa premessa

Solo ieri, mea culpa, sono venuto a conoscenza della nuova policy aziendale per quanto riguarda la pubblicazione di foto non proprie; per questo motivo avevo deciso di non partecipare più all'estensione del thread ed, inoltre, anche perchè mi rendo conto che l'argomernto trattato non è molto coinvolgente.

Tuttavia a farmi cambiare idea, c'è stato l'intervento di un carissimo amico che mi ha suggerito di mettere le fonti di dette foto.
Purtroppo ho creato il mio archivio, di specifche immagini, da oltre un decennio e non mi sono mai preoccupato di inserire gli exif, pertanto mi risulta praticamente impossibile rintracciare TUTTI gli autori o i detentori dei copyrights (cercherò di fare del mio meglio).

Questo archivio serviva a me ed a Ugo Millul come database per la stesura di un volume sull'argomento "treni di latta", ma la sua prematura scomparsa ha vanificato ogni intento.

Però mi son preso l'impegno di onorare il mio amico tramandando alle giovani generazioni quelle nostre nozioni fermodellistiche, maturate nell'arco di oltre sessantanni, che altrimenti andrebbero fatalmente perdute.

Lo scopo che mi prefiggo, per una corretta informazione, è anche quello di correggere le numerose castronerie che potete trovare nel WEB, pubblicate da individui che i treni di latta, non solo non li hanno mai maneggiati, ma nemmeno visti se non in fotografia, e talvolta conosciuti solo per sentito dire.


Nell'attesa della storia della "Georges Carette & Co", godetevi questi filmati

Treno Bing
http://www.youtube.com/watch?v=w00ki22OKK0

Il museo Bing di Freinsheim
http://www.youtube.com/watch?v=U3CzMuLrWQ4


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 Oggetto del messaggio: Re: Treni di latta: che passione!
MessaggioInviato: domenica 11 maggio 2014, 19:11 
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Nome: Antonio M. G.
Iscritto il: martedì 2 ottobre 2012, 10:02
Messaggi: 1598
...


Ultima modifica di tonymau il lunedì 15 maggio 2017, 10:28, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Treni di latta: che passione!
MessaggioInviato: domenica 11 maggio 2014, 19:42 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 10:59
Messaggi: 5056
Anche io concordo che l'argomento è estremamente interessante ... oltretutto tutto il lavoro fin qui fatto deve essere valorizzato e trasmesso in qualche modo.

Chiedi alla redazione circa il problema della fonte delle immagini ...

Io ti posso suggerire un trucco "tecnico": con google puoi fare una ricerca per immagini ...

https://www.google.it/imghp?hl=it&tab=w ... CAQQqi4oAg

una volta aperto il link fai clik sull'icona della macchina fotografica, dopodichè o gli passi un link dove l'immagine è disponibile (quelle già quì pubblicate per esempio) oppure gli carichi una tua immagine (ti suggerisco di farne delle versioni rimpicciolite).

Dopodichè se in rete ci sono corrispondenze il motore di ricerca te le elencherà ... a rigor di logica una di queste dovrebbe essere l'origine della tua immagine.

Per favore continua ...


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 Oggetto del messaggio: Re: Treni di latta: che passione!
MessaggioInviato: domenica 11 maggio 2014, 19:54 
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Iscritto il: giovedì 11 giugno 2009, 0:15
Messaggi: 1546
Mi associo a quanto, secondo me, "opportunamente".. scritto da Antonio e Zampa, ed aggiungo che cross, ha inserito a caratteri cubitali, in testa al topic, proprio nel primo intervento scritto, un Disclaimer molto chiaro e specifico.
Sia in Italiano, che in "Inglesiano".. quindi piu' che appropriato e completo.

Allo stato dei fatti, dunque, non intravedo problemi di ordine giuridico, che non possano comunque e sempre, essere facilmente risolti, senza creare alla Redazione particolare fastidio.

Anzi.

Del resto le nuove regole stabilite dalla Redazione, come ho gia' avuto modo di scrivere in altro topic, non hanno certamente lo scopo di tagliare le gambe alla "divulgazione" informativa.
La posizione della Redazione, e' comprensibilmente legittima. Ma e' sufficiente rispettare quelle poche regole di base, per facilitare il compito della moderazione, ed al momento, mi pare tu lo stia facendo.
Ricordati solo di cercare, laddove ci riesci e sia fattibile, di collegare il piu' chiaramente possibile il materiale che usi, alle fonti web da cui attingi, ed ai proprietari del diritto.
Il suggerimento di Zampa, non mi sembra male. Prova..

Nella peggiore delle ipotesi, ti verra' chiesto di eliminare eventuali immagini, che possano nel frattempo, diventare potenzialmente oggetto di controversia.
Perché gia' da come ti sei posto, si intuisce chiaramente che le tue sono buone intenzioni, prive di secondi fini, e/o interesse personale rispetto all'argomento trattato.

Suppongo che un topic del genere, non faccia altro che contribuire in modo decisamente importante, sotto il profilo culturale e cognitivo, alla divulgazione di informazioni interessanti ed utili, rispetto alla storia stessa del nostro hobby.

Concludo:

cross, tu sei uno che di solito ha sempre dimostrato di andare oltre i limiti del proprio naso, ed e' per questo che ho imparato ad ammirarti e rispettarti.
Non lasciare che le apparenze traggano in inganno, la tua voglia di fare.
Quello che stai scrivendo, dovrebbe essere per un appassionato di fermodellismo, un qualcosa di molto simile alla lettura della Bibbia per un Cristiano (paragone volutamente enfatizzato).
Di utenza interessata, sono certo ce ne sia tanta. Tuttavia, come vedi.. al di la del fatto che ci sia o meno, siamo ugualmente in parecchi a seguirti, con vero interesse. Magari piu' di quanto tu possa anche lontanamente immaginare.

Luigi


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 Oggetto del messaggio: Re: Treni di latta: che passione!
MessaggioInviato: domenica 11 maggio 2014, 22:57 
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Iscritto il: sabato 3 maggio 2014, 18:54
Messaggi: 1676
Questo è un plastico da me realizzato con materiale Hornby, Marklin, Lionel e Bub risalente agli anni '30 e '40.
Se la cosa interessa, posso entrare nel dettaglio.


Allegati:
Commento file: giocando come facevano i nostri nonni
WPB (126).jpg
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 Oggetto del messaggio: Re: Treni di latta: che passione!
MessaggioInviato: domenica 11 maggio 2014, 23:02 
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Iscritto il: sabato 3 maggio 2014, 18:54
Messaggi: 1676
Questi sono altri miei balocchi della stessa epoca.
Antonio, ne vogliamo parlare?


Allegati:
Commento file: vecchi balocchi
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F (6).jpg [ 174.97 KiB | Osservato 7444 volte ]
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 Oggetto del messaggio: Re: Treni di latta: che passione!
MessaggioInviato: domenica 11 maggio 2014, 23:09 
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Iscritto il: sabato 3 maggio 2014, 18:54
Messaggi: 1676
Questo credo sia un Carette.
Antonio, aspetto con ansia la storia di Monsieur George...


Allegati:
Commento file: il mio Carette
F (54).jpg
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