tipomilano ha scritto:
Dal punto di vista legale basta far firmare ai genitori una liberatoria, (anche se a me non sembra un modo adeguato di risolvere il problema).
No, non basta. Come ha detto giustamente Ivan, in Italia chi si fa male in un luogo pubblico, ma anche privato, anche se ha ignorato tutte le regole imposte dalle cento leggi in materia di sicurezza, ha la certezza di trovare il Magistrato di Turno (una delle cause del declino del paese Italia) che ti indaga il Dirigente FS o di altra società, il responsabile sicurezza dell'impianto, l'incolpevole macchinista/capotreno (perché "bisognaverificarechesisianorispettatetutteleprocedurepreviste") financo il capostazione (vedi la triste vicenda di Bolognina ove il Magistrato di Bologna pensò bene d'indagare il DM che aveva disposto lo spostamento d'incrocio, denotando, tra l'altro un'ignoranza fuori del comue [bastava leggere l'allora Regolamento Circolazione Treni]).
E vi ricordate quell'altro solerte PM di Lodi che indagò i ferrovieri dell'impianto di Codogno all'indomani della morte di un bambino che si arrampicò su un carro accantonato in un binario secondario dello scalo? I genitori "chiesero giustizia".
Stessa scena a Busalla, qualche mese fa: stesso bambino che si arrampica sul 245 fermo in stazione. E i "giornalisti" (altra razza responsabile del disastro culturale del nostro paese) che scrissero la famosa frase idiota "ora bisogna appurare cosa ci facesse un locomotore in sosta, non custodio, in quello scalo"
Non si contano le denunce da parte dei tanti imbecilli saliti o scesi dal treno in movimento con le porte aperte.
E tu vorresti ammettere un bambino in cabina di guida?? NON IN ITALIA, non finché avremo questa classe avvocatizia, questi magistrati, questi pennivendoli.