Proseguo l'OT per dire la mia. Come se se ne sentisse il bisogno.
Posto che stimo moltissimo (no, non come la Pina con Fantozzi...) sia Michele che Fausto, uno per le abilità manuali e l'altro per l'enorme conoscenza tecnica del vero (basti solo pensare che è stato sia macchinista che capostazione, cosa volere di più?) e non solo (ne sa anche di elettronica, magari le sue realizzazioni non sono all'ultimissimo stadio dell'evoluzione ma chisseneimporta), e che ad oggi la mia unica realizzazione modellistica si riconduce alla casetta in scala alla cdc fatta alle medie per educazione tecnica (che per essere ragazzini di 13 anni ci è venuta davvero bene), devo dire che la reazioni mi sono parse un filo esagerate, sia da un lato che dall'altro.
Talvolta le critiche costruttive, sia pure portate con le migliori intenzioni ed in assoluta buona fede, una volta lette (magari di fretta ed a notte fonda, o in una pausa al lavoro) paiono tutto il contrario che consigli dati in buona fede: sta allo scrittore scrivere in modo non equivocabile ed al lettore non inalberarsi se la critica urta più del dovuto. Una critica, per essere efficace, deve urtare, dare fastidio. Deve scalfire le nostre certezze. Ma proprio da questa scalfitura deve sgorgare la nostra obiettività: forse chi ci critica ha ragione. Magari poi quel tale si sbaglia. Ed allora verifichiamo quanto fatto e cerchiamo di capire in modo distaccato se e dove abbiamo sbagliato, o magari se e dove ha sbagliato chi ci critica.
Se però partiamo dal presupposto supponente di essere certamente dalla parte della ragione e ci sentiamo offesi da una certa critica, si sbaglia tutto. Primo perchè il nervosismo porta spesso a conclusioni che si discostano dalla realtà dei fatti e secondo perchè quando ci si sente nervosi ed offesi si tende a distorcere i fatti nel modo in cui ci fa più comodo, confermando le proprie convinzioni. Ciò anche quando, se fossimo più obiettivi, ci accorgeremmo che in realtà le sconfessano.
In ugual modo, quando si critica, si deve avere empatia con chi secondo noi ha sbagliato: non ci si deve porre sulla cattedra convinti di avere ragione, sparando ad alzo zero. Occorre mettere in conto la possibilità di avere torto: specie in ferrovia esiste sempre l'eccezione, sempre, a meno di eccezioni (mi si perdoni l'ironia). Ecco, l'empatia: una dote che manca di questi tempi. Significa immaginare di essere dall'altra parte, porsi la domanda "come reagirei io a questa osservazione posta in questo modo?". Non è necessario essere degli affermati psicologi o gran filosofi per capire quando si sta esagerando.
E poi non capisco il discorso che chi non ha mai fatto qualcosa (o non lo ha mai mostrato) non può criticare. E che diamine, gli occhi ce li avrà pure lui? Le cavolate si vedono sia che uno non abbia mai fatto nulla sia che uno stia a smanettare tutto il giorno. Eh, come, l'ultima frase è equivoca?
Se c'è una cosa che non sopporto sono i forum pieni di complimenti anche ad obbrobri inguardabili indegni anche dei peggiori bidoni del rusco (pur con tutto il rispetto della passione e dell'impegno di chi ha creato l'opera, se quello riceve solo complimenti non migliorerà mai!): preferisco un forum dove si critica, anche in modo ficcante, ad uno dove chi critica viene messo alla berlina perchè ha criticato. Questo forum mi piace perchè anche i cosiddetti mostri sacri vengono criticati, e i commenti -il più delle volte- non sono mai banali.
Ciò detto, senza voler fare la morale a nessuno (e da che pulpito, poi?), non mi pare che nel caso in esame chi criticò l'avesse fatto con cattive intenzioni, anzi, le intenzioni mi parevano più che positive. Poi sarò io che non capisco nulla, ma ci se la sta prendendo per un'inezia. Ci si sta perdendo in un bicchier d'acqua: uno dice A e l'altro capisce B e probabilmente io sto capendo C. Però quello di offendersi non mi pare il modo migliore per risolvere la questione. Suvvia, un chiarimento in privato probabilmente appianerebbe tutte le divergenze e spiegherebbe le intenzioni di ognuno.
Insomma, i vetri dei rotabili difficilmente portano i segni stile parigi-dakar perchè di norma vengono (venivano) lavati più o meno accuratamente, ma non è detto che questo sia sempre vero (pensiamo a una macchina che ha corso sotto a una pioggia mista a sabbia -come talvolta accade, di solito quando si è appena passati dall'autolavaggio con la propria auto- e che non è ancora stata lavata per diverse ragioni), quindi Michele ha fatto bene a riprodurre una macchina così, ma farebbe altrettanto bene a non fare tutte le macchine del suo parco in questa maniera. E il plastico di Fausto, attualmente piuttosto al grezzo (ma molto piuttosto, secondo i miei ultimi aggiornamenti, Tz correggimi se sbaglio) ma che sta iniziando ad inverdirsi, non ha nulla da invidiare ad altri plastici e non capisco perchè ci sia qualcuno che lo deve criticare. E' un gran plastico passerella multilivello: che è vietato fare i plastici passerella? Non mi pare. E non capisco perchè non sia possibile vederlo anche qui.
Passo e chiudo OT, mi sono dilungato oltremisura. Le offese in mp, grazie.