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MessaggioInviato: martedì 5 dicembre 2006, 12:35 
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Questa gentaglia qui, la lascio volentieri alle persone dialoganti, "perbene" e moderate come te


In pratica allora mi lasci tutto il forum?! :mrgreen:
[Scherzo, meglio precisarlo, prima che qualcuno si possa risentire]
Comunque sei stato troppo buono nel paragonarmi a te e non lo merito: dialogante e moderato... 8)
[Sul perbene, a parte tutto, non metto certo in dubbio che tu lo sia]

Infondo le tue arringhe mi sono simpatiche e ci si potrebbe scrivere un libro: alla prossima battaglia...

:x U.C.


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MessaggioInviato: martedì 5 dicembre 2006, 14:59 
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Guarda, visto che mi sembri una persona con cui si può parlare di argomenti tecnici senza sbandare verso la demagogia vediamo di chiarire meglio la faccenda.

Io ho raccolgo le notizie, i fatti e gli elementi di un problema in modo da formulare una teoria, ovviamente soggettiva.
Per venire al problema barriere ho raccolto alcuni elementi in mesi e mesi di lavoro, cioé:

1° elemento: il rumore dei treni è discontinuo (vedi news su iTreni nr 65 novembre 1986) e, nel caso di treni viaggiatori, produce al massimo i 50/55 dB. Quindi è un rumore sopportabile (la soglia del fastidio è attorno ai 70) e comunque tipico di un'attività umana!
Diventa un po' meno sopportabile di notte e col traffico merci (e ve lo dice uno che abita a 16 metri dai binari di Castelfranco veneto, dove in questo periodo circolano fino a 25 merci tra le 23.00 e le 5.30) in cui i dB arrivano tranquillamente a 70

Domanda: e allora perché sono state costruite tra Reggio Calabria e Melito Porto Salvo dove NON circolano merci e NON circolano treni notturni??

2° elemento: se odio il rumore, il traffico, la visione di treni e auto mi guarderò bene di costruirmi la mia abitazione dei sogni chessò, presso l'autostrada Milano-Venezia (una delle più intasate d'Europa con quasi 35.000 veicoli al giorno) o a due metri dal quadruplicamento della tratta Milano-Melzo (fino a 200 treni al giorno), a maggior ragione se ho la grana e posso scegliermi DOVE farmi la casa.

Domanda: e allora perché tutt'oggi continuano a costruire case presso Malpensa, presso le autostrade (vedere i villaggi di casette a schiera tra lo svincolo di Vicenza Est e Grisignano di Zocco), presso arterie ferroviarie di sicuro impatto? questi soggetti hanno, il diritto (anche legale) di schermare l'autostrada o la ferrovia? e chi paga?

3° elemento: la costruzione di barrierone influisce fino al 15% del costo di una nuova ferrovia (vedi articolo sui costi dell'AV sul nr di novembre di iTreni). Ora io NON sono contrario alle barrierone (lungo certe arterie stradali sono anzi OBBLIGATORIE), né d'altra parte possiamo impedire lo sviluppo di una cittadina o di un quartiere magari fagocitata dalle ferrovie (come Castelfranco V, che è circondata da SEI linee ferroviarie).
Tutta via (ecco il domandone) chi si lamenta del rumore dei treni ma è andato ad abitare a due metri dalla ferrovia, magari un centinaio d'anni dopo la sua costruzione, anziché rivolgersi ad un magistrato e farne carico alla collettività perché NON caccia fuori i soldi dal materasso e si costruisce a SUE spese bel muro del pianto?
Si noti che questo punto non è campato per aria: se vai a Camposampiero, presso la stazione, c'è una maxivilla costruita, credo, una decina d'anni fa, schermata da un'immensa parete fonoassorbente verde. Se l'è costruita il danaroso proprietario quando ha capito (volente o nolente) che la ferrovia Padova-Castelfranco, nel 1991 è diventata il corridio merci alternativo alla relazione merci via Mestre e Padova (e sarà così anche DOPO il quadriplicamento Mestre-Padova) con transiti fino a 30 merci al giorno.

Poi ci sarebbero altri elementi che mi portano a pensare quanta demagogia si nasconde dietro questa storia. Si pensi alle barriere costruite tra l'AV Torino-Novara e l'autostrada o addirittura tra la vecchia e nuova linea Roma-Napoli (per non disturbare i pendolari in attesa del treno??).

Come vedi caro Contaminato :x anch'io faccio l'eroe. Lotto contro la demagogia, lo spreco di danaro, l'uso improprio della magistratura che dovrebbe impiegare il proprio tempo e personale per qualcosa di più importante, contro i pennivendoli di Regime che risaltano le azioni e le proteste di chi, in altri paesi verrebbe confinato ai margini della società per "manifesta idiozia evidente" (tipo SARA'SCEMO), ecc.
Solo che non sono mascherato come te :x bensì sono facilmente rintracciabile come Marco Cantini di Cfranco V. così almeno mi prendo la mia dose d'insulti e di apprezzamenti per quello che scrivo 8) 8) 8)


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MessaggioInviato: martedì 5 dicembre 2006, 19:04 
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Credo che il primo elemento dal quale occorre partire è il quadro normativo a cui fare rifermiento in materia di inquinamento acustico.

Ho fatto una breve ricerca e il Decreto più recente è risultato essere il D.P.R. 18 novembre 1998, n. 459: Regolamento recante norme di esecuzione dell’art. 11, L. 447/1995, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario (G.U. n. 2 del 4/1/99).

Riporto alcune parti del decreto, col quale il buon Tradotta si sarà sicuramente scontrato:

L'articolo 4 comma 2, dopo aver fissato una fascia di pertinenza della ferrovia, riferendosi alle opere di nuova costruzione con velocità di progetto superiore a 200 Km/h, riporta:
Per i ricettori di cui al comma 1 devono essere individuate ed adottate opportune opere di mitigazione sulla sorgente, lungo la via di propagazione del rumore e direttamente sul ricettore, per ridurre, con l'adozione delle migliori tecnologie disponibili, l'inquinamento acustico ascrivibile all'esercizio della infrastruttura di nuova realizzazione.

Al comma 3 riporta i limiti di rumore:
All'interno della fascia di cui all'articolo 3, comma 1, lettera b), i valori limite assoluti di immissione del rumore prodotto da infrastrutture di nuova realizzazione, con velocità di progetto superiore a 200 km/h sono i seguenti:
a) 50 dB(A) Leq diurno, 40 dB(A) Leq notturno per scuole, ospedali, case di cura e case di riposo; per le scuole vale il solo limite diurno;
b) 65 dB(A) Leq diurno, 55 dB(A) Leq notturno per gli altri ricettori.


Intendendo con ricettore qualsiasi edificio adibito ad ambiente abitativo comprese le relative aree esterne di pertinenza, o ad attività lavorativa o ricreativa; aree naturalistiche vincolate, parchi pubblici ed aree esterne destinate ad attività ricreative ed allo svolgimento della vita sociale della collettività; aree territoriali edificabili già individuate dai vigenti piani regolatori generali ecc.
Quindi sono soggette alla prevenzione dell'inquinamento acustico, non solo gli edifici, ma paradossalmente anche i terreni liberi che in futuro saranno resi edificabili.

Per le infrastrutture esistenti e di nuova costruzione con velocità di progetto non superiore a 200 km/h il Decreto fissa ancora limiti, sia diurni che notturni.
Infine il D.P.R. stabilisce i limiti di emissione per il materiale rotabile di nuova costruzione.

Ora visto che c'è una legge, il cittadino ha tutto il diritto di rivolgersi alle autorità competenti e le autorità competenti non sono i geometri, i chirurghi o gli architetti, ma sono tutte quelle figure che vanno dal magistrato, al TAR e chi più ne ha, più ne metta.

Quindi tu scrivi:

Cita:
il rumore dei treni è discontinuo (vedi news su iTreni nr 65 novembre 1986) e, nel caso di treni viaggiatori, produce al massimo i 50/55 dB. Quindi è un rumore sopportabile (la soglia del fastidio è attorno ai 70) e comunque tipico di un'attività umana!


Se non sbaglio, non sono un tecnico, il D.P.R. non fa riferimento alla discontinuità del rumore ma fissa una soglia limite che non deve essere mai superata.

Cita:
se odio il rumore, il traffico, la visione di treni e auto mi guarderò bene di costruirmi la mia abitazione dei sogni chessò, presso l'autostrada Milano-Venezia


Se odio il rumore, anche quello che rientra al di sotto dei limiti , andrò ben lontano dalle infrastrutture che hai elencato, ma in Italia vige la malsana abitudine di pensarla così: l'immobile costa meno che da altre parti, compro la casa e poi trovo qualche cavillo, qualche comitato e aggiusto le cose.

Cita:
Tutta via (ecco il domandone) chi si lamenta del rumore dei treni ma è andato ad abitare a due metri dalla ferrovia, magari un centinaio d'anni dopo la sua costruzione, anziché rivolgersi ad un magistrato e farne carico alla collettività perché NON caccia fuori i soldi dal materasso e si costruisce a SUE spese bel muro del pianto?


Applicare questo principio rivoluzionerebbe, o meglio annullerebbe, il nostro stato di diritto perchè potrebbe applicarsi a qualsiasi settore, non esclusivamente a quello ferroviario: pensa alla sanità!

Cita:
Solo che non sono mascherato come te bensì sono facilmente rintracciabile come Marco Cantini di Cfranco V.


Nella storia dei superoi non ho mai visto un super eroe senza maschera, quindi io me la tengo stretta :x e se qualcuno vuole insultarmi per quello che scrivo è libero di farlo visto che io, pur senza nome e cognome, mi rifletto in quello che scrivo: ognuno è ciò che pensa e che quindi scrive.

Con simpatia, un saluto

:x UTENTE CONTAMINATO


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MessaggioInviato: martedì 5 dicembre 2006, 20:15 
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Iscritto il: martedì 17 gennaio 2006, 14:21
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UTENTE CONTAMINATO ha scritto:
Riporto alcune parti del decreto, col quale il buon Tradotta si sarà sicuramente scontrato:

Conosco ogni riga... mi astengo dal commentarla e dal commentare chi l'ha partorita :roll: :roll:

Cita:
Per i ricettori di cui al comma 1 devono essere individuate ed adottate opportune opere di mitigazione sulla sorgente, lungo la via di propagazione del rumore e direttamente sul ricettore, per ridurre, con l'adozione delle migliori tecnologie disponibili, l'inquinamento acustico ascrivibile all'esercizio della infrastruttura di nuova realizzazione.

ECCO questa è la parte più interessante. Non parla di barriere od altro, ma di opere di mitigazione del rumore. Sul sito RFI si parla di miglioramenti tecnologici agli assali e carrelli, di ballast di nuovo tipo, di armamenti costruiti con nuove tecnologie, di dune da sistemare tra sede e abitazioni, di filari di alberi fitti.
Ma no troppa fatica! facciamo un bel muro di cemento alto 4 metri (poco importa che il rumore si produca solo nel primo metro e mezzo tanto finché ci sono i soldi....) e così le MASSE idiote sono sistemate almeno visivamente (si perché io ho il sospetto che la gggggente non gl'importa una sega del rumore [noi italiani siamo il popolo più fracassone del pianeta!]: gl'importa di NON vedere i treni, le auto, gli aerei, magari pure i nostri vicini.

Cita:
Ora visto che c'è una legge, il cittadino ha tutto il diritto di rivolgersi alle autorità competenti e le autorità competenti non sono i geometri, i chirurghi o gli architetti, ma sono tutte quelle figure che vanno dal magistrato, al TAR e chi più ne ha, più ne metta.

No, non ci siamo: se l'infrastruttura esiste da tempo chi va ad abitarvi nei pressi deve accettarla in ogni sua parte. Infatti il DPr non parla di obblighi pregressi.


Cita:
Se non sbaglio, non sono un tecnico, il D.P.R. non fa riferimento alla discontinuità del rumore ma fissa una soglia limite che non deve essere mai superata.

Quindi, paradossalmente, se io sparo a 70 dB, e per soli 5 minuti, "io no" di Vasco Rossi, il mio vicino avrebbe il diritto d'impormi la costruzione di una barriera antirumore a separazione delle due abitazioni? mmm... quasi quasi ci provo per quel mio innato senso della provocazione 8) 8) 8)

Cita:
Se odio il rumore, anche quello che rientra al di sotto dei limiti , andrò ben lontano dalle infrastrutture che hai elencato, ma in Italia vige la malsana abitudine di pensarla così: l'immobile costa meno che da altre parti, compro la casa e poi trovo qualche cavillo, qualche comitato e aggiusto le cose.

Male! è proprio qui che DEVO lottare. Proprio su questo punto.
Perché è di moda combattere contro il rumore dei treni (ma poi smettiamola di chiamarlo rumore, si chiama sorgente di suono, il rumore è qualcos'altro, è qualcosa che ti toglie il sonno, l'appetito, la fertilità e che provoca disturbi anche nervosi... forse il passaggio di 10 treni AV tra torino e Novara produce questo??? ma per favore!).
Dicevo adesso è di moda dare contro al treno per i motivi più nascosti. Ma se un domani agli italiani venisse la fregola di chiedere l'interramento di tutte le linee che sfiorano i centri abitati?? o chiedessero la recinzione di tutti i 18.500 km di linee in quanto "un BIIIIIIMBO potrebbe essere travolto dal treno in fase di attraversamento" (piccino!)?

Non sto scherzando, riflettiamo ogni tanto sulle nostre scleroticità e sulle nostre paure tipiche del nostro essere ITALIANI ansiogeni ed apprensivi (e mammoni)

Cita:
Applicare questo principio rivoluzionerebbe, o meglio annullerebbe, il nostro stato di diritto perchè potrebbe applicarsi a qualsiasi settore, non esclusivamente a quello ferroviario: pensa alla sanità!

No, spiega meglio questo discorso ché non l'ho capito (ho forse temo d'averlo capito)
Se mi da fastidio il rumore delle fronde della quercia secolare del mio vicino non vado dal magistrato a chiedergli che lo faccia abbattere. Cambio casa oppure - appunto - mi faccio una maxiparete fonoassorbente nel mio giardino così che posso vivere con 0 dB ed il silenzio che mi circonda (e al primo pertardo di capodanno dò di testa e muoio perché il mio cervello non ci era abituato, ma questo è un epilogo un po' remoto..)


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MessaggioInviato: martedì 5 dicembre 2006, 21:22 
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Stando a come U.C. lo ha citato il DPR non parla esplicitamente di barriere antirumore, ma genericamente di opere che possano mitigare il "rumore" alla sorgente, per di più utilizzando la migliore tecnologia disponibile. Non sarà che in certi casi ad RFI conviene di più, per qualche motivo, montare le barriere?Perchè se esistono rimedi, anche meno invasivi ed economici..son fessi a montare le barriere...


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MessaggioInviato: martedì 5 dicembre 2006, 21:25 
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Cita:
ECCO questa è la parte più interessante. Non parla di barriere od altro


Infatti, parla di utilizzare opere opportune con l'adozione delle migliori tecnologie disponibili.
Le barriere antirumore che si trovano oggi sono effettivamente le tecnologie migliori per ridurre il rumore?
E' evidente che le barriere sono la via più sbrigativa per risolvere la questione.
Qui la tua protesta può fondarsi su un fatto concreto (come si dice: carta canta!).

Cita:
No, non ci siamo: se l'infrastruttura esiste da tempo chi va ad abitarvi nei pressi deve accettarla in ogni sua parte. Infatti il DPr non parla di obblighi pregressi.


Infatti non dico che sia giusto, ma denuncio questa italica abitudine che porta sempre a pensare: fatta la legge trovato l'inganno.
Inoltre il D.P.R. riporta all'inizio:
Le disposizioni di cui al presente decreto si applicano:
a) alle infrastrutture esistenti, alle loro varianti ed alle infrastrutture di nuova realizzazione in affiancamento a quelle esistenti;
b) alle infrastrutture di nuova realizzazione


Cita:
Quindi, paradossalmente, se io sparo a 70 dB, e per soli 5 minuti, "io no" di Vasco Rossi, il mio vicino avrebbe il diritto d'impormi la costruzione di una barriera antirumore a separazione delle due abitazioni? mmm... quasi quasi ci provo per quel mio innato senso della provocazione


Beh, il D.P.R. fa riferimento esclusivamente alle linee ferroviarie e quindi si presume che siano almeno trafficate e oggi come oggi dov'è che transita un solo treno al giorno?

Cita:
No, spiega meglio questo discorso ché non l'ho capito (ho forse temo d'averlo capito)


Voglio dire che il costo sociale non è la barriera antirumore, ma è l'inquinamento acustico.
E questo concetto si estende ad ogni tipo di inquinamento che rappresenta il vero costo sociale, in termini economici, di salute, di benessere ecc.
Ad esempio io ho il diritto di chiedere che le industrie rispettino i limiti di emissione e che le ciminiere siano dotate di filtri (non devo mettere il filtro sopra la mia abitazione o girare per strada con la mascherina).

:x U.C.


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 Oggetto del messaggio: Muraglie cinesi, Magistrati e Giornalisti
MessaggioInviato: mercoledì 6 dicembre 2006, 17:30 
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Località: Dove i treni sono a vapore e gli scambi a mano
Primi dissidi fra gli aderenti al comitato anti treni di San Bellino: chi vuole le barriere in cemento; chi le vuole trasparenti perché deve continuare a vedere il panorama; chi (specialmente gli abitanti al piano terra) al posto delle barriere vuole la sostituzione di traverse e massicciata con materiali fonoassorbenti perché con le barriere soffrirebbe di claustrofobia.
Ho anche scoperto che uno degli aderenti è un ex capostazione che lavorara a Padova Campo Marte.
Omnibus


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MessaggioInviato: mercoledì 6 dicembre 2006, 18:06 
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Iscritto il: domenica 15 gennaio 2006, 0:52
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Località: Hogwarts 9¾
Già questo fa capire che parte degli italiani ha perso il senso della ferrovia in essere, e si ..diverte a fracassare le bolàs.
Sostituire la massicciata con.. con che? pannelli di stirofoam? patatine di polistirolo o fogli milleboll??
Non facciamoci deridere dal resto del mondo, via...e se la notte il pupo frigna perchè sente passare il treno, lasciamolo frignare. Abbiamo frignato anche noi, da piccoli, quando passava il treno vicino a casa e ci svegliava..poi da grandi abbiamo cominciato ad appassionarci (al treno): questo spiega perchè molti che coltivano la nostra stessa passione abitano (o abitavano) vicino ad una ferrovia..ah il ferroviarissimo odore di creosoto la mattina presto.. :P (altro che napalm, ma questo era in un film...)
Saluti


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MessaggioInviato: mercoledì 6 dicembre 2006, 18:48 
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Iscritto il: martedì 11 aprile 2006, 13:37
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Posso aggiungere qualcosina?

Cita:
Le disposizioni di cui al presente decreto si applicano:
a) alle infrastrutture esistenti, alle loro varianti ed alle infrastrutture di nuova realizzazione in affiancamento a quelle esistenti;


Beh, ma questo non contraddice Marco: qui si sta parlando di infrastrutture FERROVIARIE preesistenti e di nuova costruzione, non di case, giardini e villette costruite nelle adiacenze di ferrovie secolari.

Aggiungo che affermare che il costo sociale del rumore provocato dei treni sia più elevato di quello rappresentato dalla realizzazione, manutenzione ed impatto visivo (parlo esplicitamente e provocatoriamente, ma non tanto, di inquinamento ottico) è quanto meno paradossale.

Concludo rilevando che la conversazione sta prendendo una piega interessante, con documenti raffrontati, discussioni civili e... insomma, i miei complimenti a tutti! Anche se anch'io preferisco parlare con chi si firma con nome e cognome.


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MessaggioInviato: mercoledì 6 dicembre 2006, 20:33 
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Iscritto il: mercoledì 4 ottobre 2006, 14:36
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Cita:
Beh, ma questo non contraddice Marco: qui si sta parlando di infrastrutture FERROVIARIE preesistenti e di nuova costruzione, non di case, giardini e villette costruite nelle adiacenze di ferrovie secolari


Se costruisco in regola, anche 100 anni dopo la ferrovia, in un'area dove posso costruire, ho il diritto che sia rispettato il D.P.R.

Cita:
Aggiungo che affermare che il costo sociale del rumore provocato dei treni sia più elevato di quello rappresentato dalla realizzazione, manutenzione ed impatto visivo (parlo esplicitamente e provocatoriamente, ma non tanto, di inquinamento ottico) è quanto meno paradossale.


Non ho fatto una classifica dei costi sociali.
Probabilmente (non sono assulutamente certo) l'installazione di barriere antirumore in particolare zone deve sottostare ad una valutazione d'impatto ambientale (documentata e firmata): ecco che quindi si cercaranno di installare barriere trasparenti.
Ad esempio, se non ricordo male, presso la Stazione di Roma San Pietro, dove si vede la basilica e la cupola di Michelangelo, sono presenti barriere trasparenti.
Parlo di barriere, ma la legge non lo specifica ed è bene ricordarlo: il cosiddetto inquinamento ottico non nasce per espressa volontà del D.P.R..
Il D.P.R. non prevede la costruzione di muri, ma richiede che sia applicata la migliore tecnologia disponibile.
La differenza poi tra inquinamento acustico e ottico è la seguente: le orecchie umane sono uguali per tutti, gli occhi no.
Cosa voglio dire? Semplicemente che con determinati valori di dB la salute umana è esposta ad un rischio oggettivo.
Come ridurre questo rischio? Le industrie propongono barriere antirumore, ma se le ferrovie e quindi le industrie non hanno capacità di investire in nuove ricerche allora la migliore tecnologia possibile resterà sempre il classico muraglione.

Cita:
Concludo rilevando che la conversazione sta prendendo una piega interessante, con documenti raffrontati, discussioni civili e... insomma, i miei complimenti a tutti! Anche se anch'io preferisco parlare con chi si firma con nome e cognome.


Luigi Pirandello docet (e vediamo se stavolta ci azzecco col latino)

:x UTENTE CONTAMINATO


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MessaggioInviato: giovedì 7 dicembre 2006, 1:38 
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Ale, volendo indagare, oltre, nella legislazione del rumore esiste anche una normativa europea. La qual normativa, nella parte in cui fa riferimento al traffico ferroviario, evidenzia nettamente la caratteristica della DISCONTINUITA', cosa che non fa il DPR del 1998.
In particolare per la prima volta si citano dei dati di traffico OLTRE i quali è bene intervenire: nello specifico, vado a memoria, si parla di transiti di ALMENO 80 treni al giorno con preponderanza di treni merci e SOLO se la tal linea vede un traffico notturno.
E in tutti i casi il limite del rumore non dev'essere superiore ai 70 dB.

Come vediamo l'Unione Europea ha rilevato TRE elementi che la legislazione italiota non prenderebbe in considerazione ovvero:
- pausa tra il passaggio di un treno ed il successivo
- fasce orarie CON specificazione della tipologia dei traffici
- dB prodotti.

in Italia (ed ecco dove nasce il mio odio per ciò che ruota attorno alla richiesta di barrierone) non ci si cura di questi aspetti. SE, putacaso, sulla Fabriano-Pergola, la Merloni chiedesse DUE merci notturni a 60 all'ora e distanziati di 5 ore ciascuno, orbene, sono convinto che un comitato di cittadini chiederebbe l'intervento della magistratura e la magistratura, DPR 1998 alla mano, imporrebbe ad RFI le barrierone.

Quindi siamo la Repubblica delle Banane e ci resteremo.

PS inutile che chiedi a U.C. :x di firmarsi col suo nuome: si rischia che vengano fuori altre sue "utenze", magari proprio uno di quelli che si diverte ad insultare gli altri. O peggio, c'è il rischio che se ne esca qualcuno di NOSTRA vecchia conoscenza, (magari dei tempi di ITRA??)
Preferisco che rimanga fintamente ignoto :roll:


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MessaggioInviato: giovedì 7 dicembre 2006, 10:12 
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Iscritto il: giovedì 22 giugno 2006, 9:27
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Località: Macerata
Beh, in effetti la discussione è interessante e va ben seguita.
Io abitavo fino a prima di sposarmi a circa 20(!) metri dalla ferrovia, su un grosso condominio di 32 famiglie, e la mia cameretta dava proprio sulla ferrovia.
Ora, premesso che si tratta della Civitanova-Albacina (credo che sarà tra l'altro a breve soppressa), il massimo che passavano erano le Aln668, ma proprio di notte si facevano i lavori di manutenzione e alcuni sporadici passaggi di D342. Ma a parte la differenza di traffico con linee maggiori, credo fossero treni comunque ben rumorosi, ma questo non dava problemi a NESSUN condomino!

Va precisato che si trattava di un palazzo del '74, ben posteriore alla costruzione della tratta, ma i miei genitori erano CONSAPEVOLI del fatto!

Credo questi ROMPIBALLE siano una categoria nata negli ultimi anni, più precisamente da quando alcuni giudici in vena di notorietà hanno iniziato a dare sentenze a caz..o! Specifico: da quando ad esempio i fumatori col cancro hanno vinto le cause contro i produttori, da quando gli Alonso in autostrada hanno vinto alcune cause contro i PRIMI autovelox, e così via.
In questo modo, si è creata nella gente la malsana convinzione che ci può sempre essere il cavillo o l'inghippo per cui una causa si può vincere (e i milioni di cause in attesa lo dimostrano).

Toh! il caso! Mi hanno chiamato ora i carabinieri: devo andare in caserma a spiegare la dinamica di un tamponamento che mi ha visto coinvolto un mese fa.... Il coglione della controparte ha contestato la multa (non portava il giubbino rifrangente dopo l'incidente, anche se IO glielo avevo fatto notare PRIMA che arrivassero)... Che caz..o contesti??? NON LO INDOSSAVI!!!! Beh, magari però posso vincerla...

E' questo tipo di ragionamenti che ci sta fottendo a tutti!

Una volta non si ragionava così, ma si era più civili! Ora sembriamo tutti un branco di cani pronti a sbranarsi.

Alessio :cry:


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MessaggioInviato: giovedì 7 dicembre 2006, 10:42 
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Un altro 3d da cui imparare molto. Grazie a tutti.



Ale Sasso ha scritto:
Anche se anch'io preferisco parlare con chi si firma con nome e cognome.



Un solo appunto ad Ale Sasso in completo OT: ad essere sinceri, fino ad ora solo 2 si sono firmati. E francamente la "questione" del nome e cognome è irrisoria, visto che potrei firmarmi Napoleone Bonaparte o Caio Giulio Cesare e non cambierebbe nulla.


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Sul fatto della discontinuità sono d'accordo con Tradotta; è evidente che le direttive europee debbono ancora essere recepite dall'Italia e quindi dovremmo sicuramente attenderci (prima o poi) una revisione del D.P.R. con buona pace per tutti.
Ad esempio solo col D.L. 10/04/2006, n. 195 è stata attuata la direttiva 2003/10/CE relativa all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore).
E' solo questione di tempo.
Forse è per questo che negli ultimi tempi molti comitati pro-barriera si sono interessati all'applicazione del D.P.R. nelle loro zone, probabilmente non solo per una questione di "vivibilità" quotidiana, ma anche per fini economici legati al mercato immobiliare; un edificio soggetto a rumore, seppur discontinuo e quindi non protetto da barriere, potrebbe avere una valutazione di mercato inferiore rispetto alla stessa casa isolata per mezzo di barriere antirumore.

:x MARIO SCARAMELLA... contenti?


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MessaggioInviato: giovedì 7 dicembre 2006, 12:07 
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Ho fatto qualche ricerca su google, ed un buon link che riporta quasi tutti i riferimenti legislativi è questo:
http://www.regione.emilia-romagna.it/wc ... ustico.htm

Son andato anche a cercare cosa dice la direttiva europa di cui si parla:
http://europa.eu/scadplus/leg/it/lvb/l21180.htm
dovrebbe essere la Direttiva 2002/49/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 giugno 2002, relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale
In sintesi dice ciò: La direttiva mira a combattere il rumore cui sono esposte le persone nelle zone edificate, nei parchi pubblici o in altre zone silenziose degli agglomerati, nelle zone silenziose in aperta campagna, nei pressi delle scuole, degli ospedali e di altri edifici e zone particolarmente sensibili al rumore. Non si applica al rumore generato dalla persona esposta stessa, dalle attività domestiche o dal vicinato, né al rumore sul posto di lavoro o a bordo dei mezzi di trasporto o dovuto ad attività militari svolte nelle zone militari.

in particolare obbliga gli stati membri ad effettuare delle mappature: Entro il 30 giugno 2005, e successivamente ogni 5 anni, gli Stati membri notificano alla Commissione gli assi stradali principali su cui transitano più di 6 milioni di veicoli l'anno, gli assi ferroviari principali su cui transitano più di 60 000 convogli l'anno, gli aeroporti principali e gli agglomerati urbani con più di 250 000 abitanti situati nel loro territorio. Entro il 30 giugno 2007 al più tardi, sono elaborate e, ove opportuno, adottate mappe acustiche strategiche relative al precedente anno solare delle infrastrutture e degli agglomerati sopra citati

Le misure dei piani di azione sono lasciate a discrezione delle autorità competenti, ma devono corrispondere alle priorità che possono derivare dal superamento dei valori limite pertinenti o di altri criteri scelti dagli Stati membri e sono applicate in particolare alle zone più importanti determinate dalla mappatura strategica.

Entro il 18 luglio 2005 gli Stati membri rendono pubbliche le informazioni relative alle autorità e agli enti responsabili dell'elaborazione e, se del caso, dell'adozione dei piani di azione.

Entro il 18 luglio 2008, devono essere elaborati i piani di azione per gli assi stradali principali su cui transitano più di 6 milioni di veicoli l'anno, gli assi ferroviari principali su cui transitano più di 60 000 convogli l'anno, gli aeroporti principali e gli agglomerati urbani con più di 250 000 abitanti.
Entro il 18 luglio 2013 si devono stabilire piani di azione per tutti i grandi agglomerati e gli aeroporti, gli assi stradali e ferroviari principali

Quindi da quanto sembra, la direttiva lascia ampio margine d'azione agli stati e cmq si occupa solo di grandi sorgenti di rumore..
Spero che questi riferimenti vi possano essere d'aiuto.


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