Infatti...
L'unica cosa da poter prendere in esame sono gli itinerari, ed in questa particolare circostanza sono quelli deviati su D19 e D 20. Gli altri non c'interessano.
L'itinerario in atto è sicuramente l'ultimo formato tra i due, quindi si dovrà prendere in esame l'istante in cui uno dei due deviatoi viene messo rovescio.
Il movimento del deviatoio fa diventare attive le polarizzazioni relative a quell'itinerario e cancella le altre, se vi erano. Per fare cuò si "ascoltano" gli impulsi di manovra in deviata sui due PL 10.
Se ci troviamo in posizione in cui nessun itinerario deviato era stato formato precedentemente, tutto sarà a riposo.
Supponiamo che un impulso arrivi su D19R. Lo scambio verrà posizionato in deviata e RYD commuterà i suoi contatti. Il relè è a 12 V DC, l'impulso che arriva è a 30 V, quindi ne avanza un bel po', il relè commuta sicuramente e si mantiene attraverso il suo contatto su +12V.
Il tracciato è alimentato in modo tale che l'itinerario possa essere percorso.
Supponiamo ora che arrivi un impulso su D20R. Il relè RYC non potrebbe commutare perché il contatto di RYD che chiude il circuito verso massa risulta aperto dall'itinerario creato precedentemente.
Ora entrano in ballo gli altri componenti, lo zener da 15V ed il condensatore. L'impulso in arrivo chiude il suo circuito attraverso RYC, Zener, condensatore da 470uF scarico. L'impulso a 30V si distribuirà, nell'istante in cui arriva, con 15V sullo zener, 15V sul relè, 0V sul condensatore, quindi il relè da 12V commuta.
Contemporaneamente, sull'altro lato, quello relativo al relè RYD, il contatto RYC, che chiudeva il suo circuito verso massa, si apre. La corrente sul relè smette di circolare, poiché non supera la barriera dello Zener, quindi viene meno il ritardo alla caduta che potrebbe introdurre la carica del condensatore, ed RYD cade.
Ora abbiamo l'itinerario alimentato nel modo giusto, cambiando la polarizzazione delle rotaie. Le cose si possono ripetere, Le resistenze da 470 ohm servono a tenere scarichi i condensatori.
C'è un transitorio tra l'attrazione di uno dei relè e la caduta dell'altro in cui potrebbe formarsi un micro cortocircuito, uno di quelli che non si vedono ma che distruggono i contatti e gli alimentatori. A tenerlo buono ci pensa la lampada ballast da 12V 25W sul DCC.
ALMENO PENSO.
Quando ne avrò voglia proverò a farlo, ora è troppo caldo.
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