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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Torma Porta Nuova.
MessaggioInviato: domenica 5 agosto 2018, 6:49 
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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Torma Porta Nuova.
MessaggioInviato: domenica 5 agosto 2018, 8:58 
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Ottimo, proverò ... pensavo a chissà quale modifica, non che fosse così semplice....
Hai provato a incollare- saldare un gambo di chiodino in ferro ortogonale al bilanciere x aumentare la efficacia della calamita e dare uno stop alla rotazione dell’asola ?

Hai costruito anche degli sganciatori elettromagnetici tipo vecchi RR col casello o Kadee o hai usato qualcosa del commercio ?

Grazie !


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Torma Porta Nuova.
MessaggioInviato: domenica 5 agosto 2018, 11:56 
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Quel che ho fatto è tutto qui, e funziona perfettamente.


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Torma Porta Nuova.
MessaggioInviato: domenica 5 agosto 2018, 14:24 
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Rotaie equipotenziali. Qualcosa mi dice che si debba iniziare da qui a studiare i sezionamenti.

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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Torma Porta Nuova.
MessaggioInviato: domenica 5 agosto 2018, 21:04 
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Una bella gatta da pelare. Ho capito perché chi produce la doppia bretella la fa solo insulfrog.

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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Torma Porta Nuova.
MessaggioInviato: lunedì 6 agosto 2018, 8:06 
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Ed ecco perché son dolori…


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Torma Porta Nuova.
MessaggioInviato: lunedì 6 agosto 2018, 9:07 
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In virtù del fatto che l'angolo del SLE-193 è ampio e quindi i cuori sono relativamente corti per poter fermare un mezzo a passo corto, io per evitarmi tanti mal di testa andrei sul SL-193 insulfrog.
Se usi il SLE-193 devi per forza comandare tutti gli scambi che lo interessano con una logica combinatoria che impedisca il caso "impossibile" ...oddio...è tutto fattibile ma il mal di testa è assicurato! Diciamo che rasenteresti "Ufficio Complicazioni Affari Semplici" :lol: :lol: :lol: :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Torma Porta Nuova.
MessaggioInviato: lunedì 6 agosto 2018, 12:03 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 19:41
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Non sempre esistono soluzioni elettriche che vadano bene per qualsiasi itinerario.
Personalmente nelle mie interconnessioni avevo realizzato i sezionamenti necessari collegati a scambi di relè i quali vengono poi chiusi singolarmente a seconda degli itinerai che si devono realizzare.
Senza itinerai in atto tutti i relè sono aperti quindi tutto disalimentato.
Ogni itinerario chiude i relè necessari a fornire la giusta polarità ad ogni sezionamento... un po' come avviene nella realtà con la codifica dei cdb... :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Torma Porta Nuova.
MessaggioInviato: lunedì 6 agosto 2018, 15:33 
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Infatti...

L'unica cosa da poter prendere in esame sono gli itinerari, ed in questa particolare circostanza sono quelli deviati su D19 e D 20. Gli altri non c'interessano.

L'itinerario in atto è sicuramente l'ultimo formato tra i due, quindi si dovrà prendere in esame l'istante in cui uno dei due deviatoi viene messo rovescio.

Il movimento del deviatoio fa diventare attive le polarizzazioni relative a quell'itinerario e cancella le altre, se vi erano. Per fare cuò si "ascoltano" gli impulsi di manovra in deviata sui due PL 10.

Se ci troviamo in posizione in cui nessun itinerario deviato era stato formato precedentemente, tutto sarà a riposo.

Supponiamo che un impulso arrivi su D19R. Lo scambio verrà posizionato in deviata e RYD commuterà i suoi contatti. Il relè è a 12 V DC, l'impulso che arriva è a 30 V, quindi ne avanza un bel po', il relè commuta sicuramente e si mantiene attraverso il suo contatto su +12V.

Il tracciato è alimentato in modo tale che l'itinerario possa essere percorso.

Supponiamo ora che arrivi un impulso su D20R. Il relè RYC non potrebbe commutare perché il contatto di RYD che chiude il circuito verso massa risulta aperto dall'itinerario creato precedentemente.

Ora entrano in ballo gli altri componenti, lo zener da 15V ed il condensatore. L'impulso in arrivo chiude il suo circuito attraverso RYC, Zener, condensatore da 470uF scarico. L'impulso a 30V si distribuirà, nell'istante in cui arriva, con 15V sullo zener, 15V sul relè, 0V sul condensatore, quindi il relè da 12V commuta.

Contemporaneamente, sull'altro lato, quello relativo al relè RYD, il contatto RYC, che chiudeva il suo circuito verso massa, si apre. La corrente sul relè smette di circolare, poiché non supera la barriera dello Zener, quindi viene meno il ritardo alla caduta che potrebbe introdurre la carica del condensatore, ed RYD cade.

Ora abbiamo l'itinerario alimentato nel modo giusto, cambiando la polarizzazione delle rotaie. Le cose si possono ripetere, Le resistenze da 470 ohm servono a tenere scarichi i condensatori.

C'è un transitorio tra l'attrazione di uno dei relè e la caduta dell'altro in cui potrebbe formarsi un micro cortocircuito, uno di quelli che non si vedono ma che distruggono i contatti e gli alimentatori. A tenerlo buono ci pensa la lampada ballast da 12V 25W sul DCC.

ALMENO PENSO.

Quando ne avrò voglia proverò a farlo, ora è troppo caldo.

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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Torma Porta Nuova.
MessaggioInviato: mercoledì 8 agosto 2018, 5:56 
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Seconda fregatura: Win Digipet. Quando si forma un itinerario gli scambi vengono manovrati e viene tenuta in memoria la loro nuova posizione. Se altri itinerari verranno creati, verranno azionati solo gli scambi che in memoria hanno posizione diversa da quella necessaria.

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Supponiamo, ora di dover creare un itinerario da "A" a "D", i deviatoi D20 e D16 dovranno avere posizione rovescio, e verranno comandati perché assumano quella posizione.

C'è da dire che prima di mandare in esecuzione WinDigipet è necessario fare in modo che tutti gli scambi vengano riportati in posizione di "partenza", questo lo si fa cliccando su un pulsante. E' necessario perché in memoria di W.D. gli scambi sono ancora nella posizione in cui li ha lasciati l'ultima volta che è stato usato. Se durante il periodo in cui W.D. non è stato usato qualche scambio è stato manovrato manualmente, la sua posizione può non essere in accordo con quella memorizzata, quindi ci sarà un grosso problema; che però si risolve, appunto, cliccando sul pulsante apposito.


Allora: supponiamo che il nostro itinerario da "A" a "C" sia il primo ad essere effettuato, quindi i due scambi erano in posizione normale, e vengono ora comandati entrambi in posizione rovescio. Nel nostro schema precedente l'unico interessato è il D20, che farà in modo che le polarizzazioni delle rotaie siano giuste e tutto funzioni regolarmente.


Supponiamo, ora, che sia il momento di attuare l'itinerario da "B" a "C", e che lo si faccia, e tutto vada bene. Il nostro circuito cambierà le polarizzazioni delle rotaie, annullando le precedenti ed attuando le nuove. Il tutto a causa della messa in deviata del deviatoio D19.


Se per caso ora fosse il momento di riattuare l'itinerario da "A" a "D" WinDigipet controllerebbe la sua memoria e si accorgerebbe che i due deviatoi D20 e D16 sono già in posizione rovescio, quindi non li comanderebbe di nuovo, quindi le polarizzazioni delle rotaie non cambierebbero e succederebbe un macello.


Urge nuova pensata :(


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Torma Porta Nuova.
MessaggioInviato: mercoledì 8 agosto 2018, 8:29 
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Personalmente non sopporterei mai un sistema che non abbia il controllo della reale posizione di un deviatoio... :shock:
Nel mio impianto il controllo dei deviatoi è continuo per tutto il tempo in cui l'itineraio è in atto e come nella realtà se dovesse mancare il controllo di un deviatoio il segnale si chiude mentre nel mio impianto il treno si ferma... :mrgreen:
Ovviamente se i controlli dei deviatoi non sono quelli voluti l'itierario nemmeno si realizza... :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Torma Porta Nuova.
MessaggioInviato: mercoledì 8 agosto 2018, 9:36 
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In effetti, per un impianto quasi totalmente automatico, non avere il feedback sulla posizione reale degli scambi è assurdo.
In ogni caso io ribadiscono di usare l'incrocio insulfrog...e non "fasciarsi troppo la testa" con seghe mentali e amenità varie da puro masochismo.... :lol: :lol: :lol:

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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Torma Porta Nuova.
MessaggioInviato: mercoledì 8 agosto 2018, 10:14 
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Il controllo della posizione degli scambi non è supportato da W. D. e non credo lo sia nemmeno in quelli simili. D'altronde in 8 anni di esercizio con il precedente, non ricordo che qualcosa non abbia funzionato in tal senso. E' vero che un controllo si può sempre fare, ma già c'è troppa roba elettrica in giro, e non ne ho voglia di appesantire ancora di più.

Proverò con l'incrocio insulfrog, e mi sa che anche l'altro incrocio soffrirà dello stesso male, quello si risolve con un inglese.


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Torma Porta Nuova.
MessaggioInviato: mercoledì 8 agosto 2018, 14:41 
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Confronto tra due sistemi.

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La differenza tra i due sistemi è davvero poca, in questo caso.
Nell'electrofrog il cuore dello scambio ha tutte le rotaie collegate elettricamente tra loro. In questo caso deve essere previsto un sistema per alimentarlo, di volta in volta, a seconda delle necessità. Generalmente non c'è bisogno di nulla, sono gli aghi stessi che provvedono a ciò. Se, invece, si vuole maggiore sicurezza, allora si ricorre ad un circuito elettrico.

Nell'insulfrog, invece, la punta delle rotaie del cuore è isolata, manca la continuità elettrica tra le due che formano la punta. In questo caso anche se ne alimentiamo una con il positivo e l'saltra con il negativo, non si ha il corto circuito che si avrebbe con l'electrofrog.

Come si vede la differenza è minima e non giustificherebbe un circuito come quello che avevo pensato. Ma il problema non è questo, è molto più importante e sottovalutato.


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Torma Porta Nuova.
MessaggioInviato: mercoledì 8 agosto 2018, 14:58 
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Il problema:

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Com'è facile vedere, continuando a rotolare la ruota, il corto circuito che è impedito dall'isolante tra le due rotaie, sarà la ruota stessa a provocarlo quando sarà sulla punta del cuore dove sono presenti entrambe le rotaie collegate al positivo e al negativo.

Questo è deleterio per diversi motivi. Se l'alimentazione dell'impianto è in corrente continua, specialmente se sull'uscita dell'alimentatore è presente un condensatore di filtro, il corto provocherà uno scintillio che piano piano rovinerà le ruote. Se, invece, l'impianto è digitale, oltre a quello già visto, provocherà anche un disturbo sul DCC che può avere anche effetti imprevedibili, specialmente con le loco a 6 assi che producono 6 corto circuiti a distanza ravvicinata.


Quindi va studiato qualcosa di più efficace.


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