maxnalesso ha scritto:
Ma... in particolare: se gli ingranaggi di cui tanto si parla per modelli di note aziende nostrane, si dovessero rompere entro 2 anni dal loro acquisto, la loro riparazione è DOVUTA da parte del negoziante o dal produttore.
Non sono un avvocato, quindi i termini non sono tutti in legalese!
Se l’ingranaggio si rompe per l’uso, o il tempo, NON è coperto da garanzia legale (quella che nomini), che prevede solo difetti di conformità al momento dell’acquisto. Poi il testo prosegue dicendo che nei primi 6 mesi si presuppone che sia già al momento dell’acquisto (e tocca al negoziante dimostrare il contrario), nei rimanenti 18 mesi si ribalta e tocca all'acquirente dimostrare che il difetto era già presente al momento dell’acquisto. Si ha sempre 2 mesi per far valere questo diritto, e solo a carico del venditore. Se comprata con fattura intestata a PI la garanzia legale è ridotta a 12 mesi.
Questo, di fatto, porta in caso di lite, che solo i primi 8 mesi son coperti da garanzia legale, visto che tutto il resto è poco dimostrabile!
Quello che più mi dà fastidio è che questa legge, tanto sbandierata a favore del consumatore, non prevede la garanzia che tutti noi ci aspettiamo e vorremmo, che è quella di buon funzionamento, che poi è quella, quando c’è, del produttore, che appunto prevede il buon funzionamento nel periodo garantito ( 6 mesi per HP, 2 anni per la maggior parte di auto, 3 o 5 anni per gli SSD Samsung, …) eccetto le parti a consumo (se non dichiarato diversamente).
Altro punto: è difetto di conformità anche quello che è diverso da quello che è pubblicizzato, quindi se viene dichiarato che son riprodotte 3 balestre e ce ne sono 2 è difetto di conformità, ma se la realtà (quello in scala 1:1!) è 4 balestre e ce ne son 2 nel modello non è difetto di conformità.
Per chiudere il negoziante deve ripristinare la conformità in un tempo congruo con sostituzione, riparazione o parte dei soldi se non riparabile, a scelta del cliente, però può essere del negoziante se troppo onerosa.
E qua mi scappa da ridere, congruo che è? 2 giorni? 2 mesi? 2 anni? Vabbè la mettiamo come camminare nei paraggi in zona rossa… Parte dei soldi pagati quant'è? Per me un certo difetto può valere il 70 o 90%, per il negoziante il 10 o 20%. Il giudice che decide? E che scelta è del cliente, se poi il venditore sceglie anch'esso? Chi decide qual è importo in cui scatta il troppo?
maxnalesso ha scritto:
Non capisco questa immotivata difesa di coloro che i nostri soldi li hanno presi senza farsi troppi problemi ....
Sono perplesso...

Questa mi lascia perplesso. Spero non sarai uno di quelli che credono che tutti i negozianti siano del truffatori o menefreghisti verso i propri clienti…
1044 ha scritto:
Se una prodotto non è affidabile basta avvalersi del diritto di recesso.Ciao a tutti.
Mica tanto. Se un prodotto non è affidabile lo strumento è la garanzia. Sfruttare il recesso è un raggiro/truffa. Se a un negoziante ritorna un prodotto perché non è piaciuto, poi lo rimette in vendita. E se è guasto/difettoso capita al cliente seguente, e fa spendere altri soldi al negoziante, e a volte al cliente. Chiaro che tali soldi vanno poi a gravare sui clienti di nuovo, ovvero alla percentuale da accantonare per furti, rotture e assistenza.
Il recesso si applica solo per vendite online e telefoniche, perché non hai il prodotto in mano. Ma s’intende la confezione, infatti per recesso di prodotti aperti è previsto che il negoziante possa far pagare le spese per portare il prodotto alla condizione di nuovo (cioè il riconfezionamento all'origine).