Iscritto il: lunedì 8 dicembre 2014, 16:27 Messaggi: 26 Località: Mogliano V. (TV)
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L'utonto ha scritto: Gli strani casi della vita... In questi giorni, da altre parti, non si è persa occasione per rimarcare la propria serietà dovuta all'assenza di polemiche (anche di interventi, aggiungo: probabilmente il caldo non invoglia a montare 2 aggiuntivi e quindi i fans non possono spellarsi le mani) e subito dopo, qui, un perfetto Carneade punta subito al bersaglio grosso invocando un presunto desiderio di vendetta e una supposta censura della redazione così giusto per "ravvivare" un po' la situazione e dimostrare, casualmente, l'assunto di partenza! Credo di aver dimostrato nel mio intervento precedente dove ho citato le parole del progettista della ADe, che i miei ricordi sul tema non erano sbagliati e che proprio il progettista si lamentava che i suoi kit erano stati oggetto di oblio da parte della rivista, confermando che vi erano sensati motivi per nutrire dei sospetti. Poi ognuno si farà la sua idea su chi si sta arrampicando sugli specchi. In una lunga autointervista intitolata "Fine delle produzioni, ricominciano le progettazioni" (dunque la produzione del kit era cessata), il progettista della Ade raccontava anche come e perché a causa dei carri Pay, era nata la disputa con la rivista/produttore dei carri Pay o con qualche elemento della stessa che secondo lui non si era comportato nei suoi confronti e nei confronti dei clienti dei "TTm kit", con la correttezza che avrebbero entrambi meritato; disputa che portò il progettista a scrivere un articolo a sua difesa contro l'operato dell'editore, indicando al contempo dove risiedeva il problema dei carri Pay e come era possibile porvi rimedio. Questo avrebbe portato l'editore/produttore ad accusare il progettista del carro Pay di voler danneggiare il produttore medesimo e di conseguenza secondo il progettista avrebbe quindi portato la rivista a non fare menzione dei kit sulla Ade del progettista medesimo. "Torniamo a questi tuoi periodici appunti. Hai citato casi in cui il committente, durante il lavoro, si sostituisce al progettista. Non pensi che questo rientri nei diritti di chi paga per avere il lavoro, e che il tuo sottolinearne gli errori che commette sembri invece un narcisistico voler rimarcare che tu lo avresti fatto meglio? Qui mi permetto di essere un po’ drastico. Affermare che io intervenga in queste situazioni per dimostrare che sono più bravo, significa non aver la benché minima cognizione di cosa sia il lavoro di progettista, e quando io accetto di fare un lavoro, sto accettando di fare il progettista, non il maggiordomo o il badante di qualche facoltoso giocherellone. Molto semplicemente, togliere al progettista la possibilità di completare il proprio lavoro è una grave mancanza di rispetto sotto il profilo professionale (e, direi, anche umano), e soprattutto uno dei più grandi danni che gli si possano fare. Il perché è semplice: un progettista col suo lavoro non ci gioca, ma ci si compra il pane, e rovinare un suo progetto, e quindi la sua credibilità, significa mettere a rischio la possibilità di continuare a frequentare le panetterie. Se a questo si aggiunge che, perlomeno nella mia esperienza, chi ha voluto giocare a fare il progettista poi si è guardato bene dal prendersi la responsabilità degli errori commessi (facendo credere che fossero stati fatti dal sottoscritto), si capisce come, per il bene di tutti, sia meglio che ciascuno faccia il proprio mestiere… e al progettista si lasci fare il suo. Tutto qui, è una mera questione di pagnotta e dignità, i cui destini sono inscindibilmente legati, garantendo reciprocamente l’uno la sopravvivenza dell’altro.
Si, però, nel caso del Pay, è sembrato quasi irridessi i modellisti che hanno cercato di ripararselo da se. Non scherziamo! Credo che a nessuno sfugga che, per questi modellisti, ho assoluto rispetto (l’ironia non è certo rivolta a loro, ma alle soluzioni mostruosamente invasive cui son stati costretti a causa dell’assenza totale del supporto del produttore), al punto che ho buttato giù degli articoli proprio per aiutarli ad assemblare al meglio il proprio modello. Io invece son stato critico verso chi ha maldestramente gestito il collaudo del modello, con un comportamento che ha mancato in correttezza e abbondato in presunzione, e che ha finito per fargli fare una brutta figura. Capisco quindi che qualcuno si sia sentito spuntare in testa un cappello a punta e delle orecchie lunghe (io credo più per l’aspetto umano, perché l’errore tecnico in se può capitare a tutti), sentendosi di conseguenza toccato da quanto ho scritto, ma invece che metter in piedi sermoni e sceneggiate, farebbe prima ad ammettere i propri errori e scusarsi coi modellisti. Altrimenti si aggiunge presa in giro a presa in giro, e si perde ulteriore credibilità (e per chi recensisce i modelli degli altri, credo non sia il massimo…)
Quindi niente vendette? A tal proposito, mi viene in mente che la rivista, in oltre due anni, non ha mai dato notizia delle mie produzioni H0m. Ma, a parte questo, per pensare che un articolo che spiega come sistemare un modello, di fatto rilanciandone le vendite, sia fatto per danneggiare il produttore, ci vuole… boh, fate voi, ma non certo grande arguzia!.. La realtà è che, quando si fa il mio mestiere, la principale gratificazione è quella di vedere materializzarsi al meglio ciò che ha richiesto mesi di studio e sacrificio. Vedere che quello che è “nato” è davvero il tuo modello, così come lo avevi pensato, in grado di trasmettere esattamente quelle sensazioni che volevi emanasse; ecco, tutto questo è ciò che da un senso a questo lavoro. Il modellismo è tecnica, abilità, ma è soprattutto poesia, e se qualcuno te l’ha presa dalle mani, cambiandone dei versi a suo piacimento, il tuo unico obiettivo è far si che quei versi ritornino a essere come li avevi pensati, così che la poesia abbia nuovamente un senso, quello da cui è nata. E’ giusto così, tutto il resto non mi interessa.Del chi avesse ragione in questa disputa ovviamente poco interessa anche a me, spero solo di aver riportato i fatti nel modo più corretto possibile (secondo la ricostruzione degli stessi che ne ha fatto una delle due parti coinvolte purtroppo la versione dell'altra parte non l'abbiamo mai sentita ma non era certo questo, dopo tanti anni da questi umani accadimenti, il mio scopo).
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