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MessaggioInviato: lunedì 19 novembre 2007, 23:44 
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concordo perfettamente con Danilo Surini: proprio per la mia esperienza mi rendo conto che con le viti s/f ad un principio un locomotore dimezza la velocità aumentando la forza di trazione. Ho una buona scorta di ricambi per cui non dovrei avere problemi a sostituirle, sempre che HRR usi le stesse ( per diametro, passo e lunghezza) che usava Lima in Italia. La mia domanda iniziale tendeva anche a sapere se le viti montate nelle macchine citate all'inizio sono ad uno o due principi; Brennerlock ha detto che il 652 le monta a due principi per cui, visto le velocità pressochè analoghe, desumo che anche le altre citate siano uguali. Mi direte, giustamente, MA PERCHE' NON SMONTI LE MACCHINE E CONTROLLI??? :lol: :lol:

Semplice: non sono al momento a casa e non lo sarò per tutta la settimana per cui, al rientro, in funzione delle vostre risposte saprei già come intervenire!!!
Il digitale.... se fossi all'inizio non esiterei, ma ho una collezione di oltre 250 locomotive quasi tutte non digitalizzabili, per cui devo necessaramente arrendermi. :oops:

a Brennerlock chiedo, visto che l'ha già aperta, se la 652 si apre analogamente ai vecchi modelli 633 Lima. Grazie


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MessaggioInviato: martedì 20 novembre 2007, 7:07 
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carthago ha scritto:
............
Il digitale.... se fossi all'inizio non esiterei, ma ho una collezione di oltre 250 locomotive quasi tutte non digitalizzabili, per cui devo necessaramente arrendermi. :oops:
..........
Grazie
Beh esiste una soluzione molto più appropriata e commensurabile.
Vendi le 200 loco che ti avanzano (figurarsi come si possono gestire, a meno che non le si piazzano su uno scaffale da 5 X 5 ml.)
Con quello che ci realizzi compri altre loco e le digitalizzi. Hai risolto il problema :wink: e almeno le fai giare quasi tutte!!
Scherzo ma l'idea non è da trascurare. Immagino che siano tutte a G. e che si rifanno ai tempi passati (anni 70).
Ciao Marcello

P.S.:
però bel numero di rotabili che hai. Ma di carri e vagoni a quanto sei messo?.


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MessaggioInviato: martedì 20 novembre 2007, 8:54 
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Iscritto il: giovedì 13 aprile 2006, 11:34
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Per Brenner e Danilo, potete dirci dove reperire le viti senza fine in questione ?
Grazie 1000 a nome di tutti gli interessati.
Riccardo


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MessaggioInviato: martedì 20 novembre 2007, 8:58 
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Cita:
Il tutto, ovviamente, lasciando perdere il DIGITALE !


Perchè ? fa tanto paura l' aggiornamento tecnologico ?

Il problema posto dall' amico carthago è uno dei tanti che viene risolto in modo molto più semplice (e direi anche in modo corretto) passando al DCC.

saluti!


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MessaggioInviato: martedì 20 novembre 2007, 9:28 
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Concordo con il fatto che la sostituzione delle viti senza fine sia la soluzione migliore, se questa porta ad un risultato in termini di velocità esauriente. Giusto che se si montano dei componenti questi siano saldamente attaccati al circuito stampato, ma nel tuo caso, se al posto della serie di diodi utilizzi due zener, li puoi montare come collegamento del motore con lo stampato al posto dei fili originali. Montando entrambi gli zener, uno per polo del motore, nello stesso verso ( cioè per es. con il terminale del + verso il motore per ambedue gli zener ) sostituiresti il collegamneto dai fili ed otterresti una riduzione di tensione pari al valore di uno zener + 0,7. Per cui al posto di montare , ad esempio, 3 diodi in serie ed altri 3 con polarità opposta, puoi montare due zener da 1,4 volt, uno per polo, ed hai lo stesso effetto. Lo zener dovrà essere da almeno 1 watt per sopportare il passaggio di corrente richiesto dal motore.
Da ultimo, sorrido alla lettura dei commenti "digitalizzanti": ci si chiede come si fa a comandare un plastico con 10 alimentatori, ma non ci si chiede come si fa a comandare 2 o 3 locomotive contemporaneamente con un unico comando digitale? Forse che è più facile? Come nel secondo caso bisogna sapere l'indirizzo della locomotiva, nel 1° bisogna sapere qual'è il trafo che controlla il circuito che ti interessa; conoscenza specifica per conoscenza specifica. E se vogliamo automatizzare, con il digitale, è più facile? Certo, basta aver lavorato per qualche anno con processori, memorie, programmazione su PC, perchè al primo guasto vi voglio vedere a stanare il problema. Ho anch'io un pezzo di tracciato digitale, ne sono rimasto affascinato dalle possibilità ancora 10 anni fa, ma è un sistema che, a mio personale giudizio, ha i suoi pro ed i suoi contro, e che perciò si inquadra bene in certe situazioni piuttosto che in altre. Ecco, sorrido perchè si generalizza sul digitale come fosse la panacea di tutti i mali, senza vedere quali mali esso può comportare e quali limiti ci crea, dettati dalla propria personale conoscenza in ambito computer-elettronico.


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MessaggioInviato: martedì 20 novembre 2007, 9:31 
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carthago ha scritto:
Ciao Dola: mi pare di capire che i due zener BZX85C8V2, collegati fra di loro in modo opposto per poter limitare la velocità anche invertendo il sens di marcia, limitino la tensioni di arrivo al motore fino a 9 volts, ma lasciano passare quelle inferiori a tale soglia. E' così?. Però non ho capito come andrebbero collegati ai poli del motore: cosa intendi, infatti, per "antiparallelo?
Ciao
Stefano


Sì, è esatto...
Il collegamento è questo:

Immagine

Ad onor del vero, questo collegamento non si chiama "antiparallelo", ma "serie controversa"; l'antiparallelo è il collegamento duale in cui l'anodo di un diodo è connesso al catodo dell'altro, e viceversa.
Questo regolatore funziona così:
- per tensioni duali (cioè con entrambe le polarità possibili) inferiori alla soglia di zener + 1V (tensione di soglia diretta) abbiamo uno dei due diodi zener (quale dei due dipende dalla polarità della tensione) in conduzione diretta e l'altro in blocco. Siccome sono in serie il comportamento globale è quello di un circuito aperto, avvero è come se non ci fossero
- per tensioni duali superiori alla soglia di zener + 1V il diodo zener che era in blocco entra in conduzione di zener. Si può pensare, in modo semplicistico ma efficace, che DZ1 e DZ2 si polarizziono in modo tale che la loro resistenza, che è in parallelo al motore, si abbassi fino al valore per cui la caduta di tensione in linea (cioè tra motore e alimentatore) sia tale da dare la tensione pari alla soglia di Zener + 1 V ai morsetti del motore.
Per questo motivo bisogna un po' stare attenti, perchè se la resistenza di linea è bassa occorre tanta corrente perchè la caduta di tensione sia tale per cui al motore la tensione sia pari alla tensione regolata dagli zener. Per questo l'utilizzo di questo metodo potrebbe essere efficace (non l'ho mai sperimentato sui modelli) per "limare" il picco di solo qualche volt.

Ciao!


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MessaggioInviato: martedì 20 novembre 2007, 9:43 
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Grazie dei sorrisi (spero non siano di commiserazione...).

Sulla questione sono già state spese molte parole e non volevo aggiungerne altre. E poi non mi pare nemmeno il caso di tirar fuori le "personali conoscenze di elettronica", perchè in base a queste vorrei sapere cosa c' entrano "processori, memorie, programmazione su PC" con il DCC... (sto sorridendo anche io).

Comunque sono d' accordo sul fatto che ogni situazione è a se stante e non è saggio generalizzare, inoltre l' analogico ha molto più fascino (elettronico) che non il DCC e per questo esistono pro e contro come in tutte le situazioni... un pro è certamente la regolazione fine della velocità, poi è chiaro che le situazioni come quella di comandare molte loco sono assolutamente analoghe.
Nessun "digitalista" serio affermerebbe che il DCC è la panacea di tutti i mali.


Saluti (con sorriso ;) )


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MessaggioInviato: martedì 20 novembre 2007, 10:34 
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Dato che l'argomento è:come abbassare la velocità media dei locomotori in analogico e non quale sistema sia meglio tra analogico e digitale(argomento già trattato,io utilizzo entrambi ed entrambi mi danno soddisfazioni)tornerei all'argomento.
Alora scartiamo i diodi(salvo sperimentare questa dei diodi zener)torniamo alla vite senza fine.Io in passato le avevo prese,come ricambio,alla vecchia Lima ora non saprei proprio.Chi ha i vecchi 656 Lima cardanici che non camminavano neanche a calci(scatola grigia,per capirci)può invertire le viti senza fine con quella dei 632/633/652.Risolverete il problema velocità media su entrambi i modelli.


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MessaggioInviato: martedì 20 novembre 2007, 11:54 
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dola ha scritto:
Il collegamento è questo:

Immagine

... (non l'ho mai sperimentato sui modelli) ...


:shock: Ci credo.

:roll: non ti arrabbiare Dola ma è meglio evitare...
Gli zener hanno una conduzione con crollo repentino dell'impedenza al di sopra della loro soglia di tensione,
diventano praticamente un cortocircuito.
2 zener da 9V collegati come in figura bloccano la tensione a 10V.
Se gli si danno 12V la tensione sugli zener rimane 10V ma i 2V in più vedono un cortocircuito.
La corrente che passa sugli zener perciò è quella massima fornita dall'alimentatore.

Io risolverei il problema mettendo 3 o 4 diodi in serie al motore
Alim. -|<-|<-|<- Motore
Alim. ->|->|->|-

Elettronici saluti :)

Andrea


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MessaggioInviato: martedì 20 novembre 2007, 12:17 
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Il collegamento dei diodi in questo modo si riversa su tutto l'impianto stabilizzando la tensione di tutto il circuito, dato che tra la fonte di alimentazione e il circuito di regolazione ( diodi ) non c'è nessuno stadio "separatore". Se invece gli zener li colleghiamo ogniuno in serie ad un polo del motore le cose cambiano:
DZ>Ø<DZ
Il motore si troverà sotto-alimentato di n volt quanti lo prevedono il tipo di zener montato + 0,7.
Per antonogar: i miei sorrisi non sono assolutamente di commiserazione, erano spinti dal fatto che talvolta qualche digitalista propone la soluzione radicale del passaggio " all'altra sponda". Ma se si vogliono creare degli automatismi, uno su tutti il blocco automatico, su un tracciato, con il sistema digitale le cose si complicano non poco, e se vogliamo ottenere un risultato buono si deve arrivare a far gestire il tutto da un PC. Ecco perchè ho nominato memorie e quant'altro, perchè è stato ciò in cui mi sono imbattuto per ottenere sistemi automatici che con l'analogico avrei ottenuto con pedali, fili e relè, materiale un pò più facile da gestire se non si hanno conoscenze specifiche. Perdonami le dovute semplificazioni del linguaggio, e scusa se ti sei sentito offeso, non era nelle mie intenzioni.


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MessaggioInviato: martedì 20 novembre 2007, 12:28 
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Andrea,con i diodi in serie succede quello che ho esposto sopra si alza il minimo della macchina che di fatto ti parte a scatto!


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MessaggioInviato: martedì 20 novembre 2007, 12:32 
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Cita:
Perdonami le dovute semplificazioni del linguaggio, e scusa se ti sei sentito offeso, non era nelle mie intenzioni.


nessuna offesa, figurati... :D :D :D

Chi si arrocca sulle posizioni non è mai un buon interlocutore, e ciò vale specialmente in questo tipo di discussione (analogico vs DCC) poichè molte problematiche, come quello della gestione del blocco sono assolutamente le stesse: anche con in DCC si usano pedali, fili e relè, l' uso del PC è per gli "estremisti" (lasciatemi passare il termine :lol: ).


Comunque, personalmente ritengo che la soluzione dei due zener in serie è certamente più indicata: i diodi in parallelo al motore influenzano tutto ciò che è sul binario oltre al problema sollevato da Cinese (anche se non mi è mai capitato...).


ciao


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MessaggioInviato: martedì 20 novembre 2007, 13:12 
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Danilo Surini Gmfr ha scritto:
Andrea,con i diodi in serie succede quello che ho esposto sopra si alza il minimo della macchina che di fatto ti parte a scatto!

Purtroppo...
:( :( :(
Una soluzione un po' più complessa e "transistorizzata" andrebbe sicuramente meglio...


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MessaggioInviato: martedì 20 novembre 2007, 13:40 
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Cinese ha scritto:
:shock: Ci credo.
:roll: non ti arrabbiare Dola ma è meglio evitare...


E chi si arrabbia Andrea, ci mancherebbe... Si discute e ci si scambiano esperienze...

Cinese ha scritto:
Gli zener hanno una conduzione con crollo repentino dell'impedenza al di sopra della loro soglia di tensione,
diventano praticamente un cortocircuito.


Veramente il modello più semplice di Zener in conduzione di Zener è quello che lo vede, circuitalmente, come un generatore ideale di tensione pari a Vz...

Cinese ha scritto:
2 zener da 9V collegati come in figura bloccano la tensione a 10V.
Se gli si danno 12V la tensione sugli zener rimane 10V ma i 2V in più vedono un cortocircuito.


I due volt in più sono la caduta sull'impedenza di sorgente vista ai morsetti a cui è collegato il motore. Ecco che se l'impedenza è molto bassa, tipo negli alimentatori a tensione impressa (chopper) la corrente è elevata.

La soluzione degli Zener può funzionare bene se la loco è accoppiata ad alimentatori semplici, tipo i vecchi Lima delle scatole "treno+ovale+trafo", in cui l'alimentatore è formato da un trasformatore e da un ponte raddrizzatore a diodi (lo stesso vale se il ponte è controllato e fatto con tiristori) in cui l'impedenza del trasformatore è già sufficiente per limitare la corrente. Questo perchè, ad "assorvire" la differenza di tensione, ci si mette anche la reattanza seire del trasformatore che abbassa automaticamente la tensione al secondario. Inoltre, c'è da dire che con questo tipo di alimentatori la conduzione degli Zener avviene solo quando la sinusoide raddrizzata supera la soglia, e quindi la conduzione è limitata ad una frazione abbastanza piccola del periodo associato ai 100 Hz della raddrizzata.
Se però gli alimentatori sono tipo chopper (la configurazione su uno, due o quattro quadradnti è indifferente) e sono alimentati da uno stadio in CC di disaccoppiamento (il classico "condensatorone") allora il disocorso si complica (per fare i fini bisognerebbe vedere se l'uscita va diretta in rotaia o se è presente un filtro d'uscita induttivo o di tipo LC), comunque l'impedenza d'uscita sarebbe vermante bassa, e l'innesco degli Zener porterebbe alla circolazione di correnti elevate. In questo caso, lunica soluzione sarebbe quella dei diodi in serie al motore.


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MessaggioInviato: martedì 20 novembre 2007, 13:44 
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Cinese ha scritto:
Una soluzione un po' più complessa e "transistorizzata" andrebbe sicuramente meglio...


Questa è una bella idea... Più complessa che l'inserzione di diodi, ma può funzionare... Tra l'altro, dovendo "limare" qualche vole, il transistor non dovrebbe nemmeno scaldare più di tanto... Diciamo 3V di caduta sul transistor per 1A di assorbimento, giusto per stare abbondanti, danno una dissipazione di 3W... Direi che può essere accettabile...

Ciao!


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