electrofrog ha scritto:
Sto cercando di capire qualcosa sulla disciplina dell'esercizio realistico nel fermodellismo, motivo per cui sto facendo un plastico PaP in scala N.
Volevo acquistare il TTM in cui se ne parla, che è quello di Marzo 2005 numero 21, ma purtroppo è esaurito.
Qualcuno mi spiega come funziona questo sistema di gioco con i plastici? Ho capito che ogni carro ha la sua carta bifronte in cui si indicano carico e destinazione, ogni magazzino merci e raccordo industriale hanno dei contenitori sulla fascia del plastico in cui si mettono arrivi e partenze...non si deve superare il 50% della capacità di vagoni complessiva dei binari in cui staziona il traffico pena il blocco dello stesso.
Qualcuno mi aiuta a capire meglio? Visto che il numero di TTM è esaurito, è possibile mettere a disposizione un pdf di quell'articolo sul sito dell'editore?
Io ho applicato il sistema, di origine americana dei cartellini con le 4 destinazioni, citato anche nei link sovracitati.
Mi sono basato principalmente su un libro di T. Koester, edito da kalmbach, Realistic Model Railroad Operation che é piacevole da leggere e offre parecchi spunti (purtroppo in inglese) anche se chiaramante legato alla realtà americana.
http://kalmbachcatalog.stores.yahoo.net/12231.html
Quello che mi era specialmente piaciuto era il fatto che dava idee su come inserire un simili sistema di operare anche su plastici preesistenti senza dover ricominciare da zero.
In alcune linee vi racconto la mia esperienza.
Il mio impianto é di vecchio stile, e consiste principalmente in un doppio anello previsto più che altro per far girare i treni in tondo (l’ho fatto che avevo 18 anni..) e con solo 2 stazioni, di dimensioni medie.
Di per se ci sono pochissimi raccordi merci e nessuna stazione intermedia operabile. Ho quindi diviso le stazioni in 2 (uno per anello) per aumentare il numero di destinazioni e assegnato compiti a vari tronchini recuperabili come raccordi, compreso il deposito locomotive (carbone e sabbia).
Per fortuna una stazione aveva qualcosa che può far funzione di una stazione di smistamento (fascio di 5 binari, di cui 4 tronchini e binario di recupero).
Per ogni carro ho poi compilato le schedine con i 4 itinerari tra le stazioni (che alla fine devono tornare al punto iniziale), comprese la ‘fuori dall’impianto a nord’ e ‘fuori dall’impianto a sud’ (ci sono anche i treni passanti!)
Ora quindi nella stazione di smistamento compongo i 2 treni (uno che va a sul binario pari, uno che va su quello dispari in direzioni opposte) seguendo le richieste dei cartoncini, che poi partono a distribuire i vagoni e raccogliere quelli pronti sui tronchini.
Rientrati alla stazione di smistamento ricompongo i treni per le nuove destinazioni, dove per le destinazioni ‘fuori impianto’ il treno va in stazione nascosta e ci resta per un momentino. Avendo 4 destinazioni x carro, c’e’ una certa variazione, cioè il vagone non deve tornare sempre alla stessa destinazione, ed é possibile dei ‘riutilizzi’ anche in situ dei vuoti (da tronchino 1 a tronchino 2)..
Il sistema é ‘complicabile ‘ all’infinito, ma in un impianto con un unico operatore (io-me!) mi sono limitato alla distribuzione e raccolta dei carri senza orari e senza dovermi integrare in maniera fissa con una circolazione passeggeri in parallelo.
Anche riduco il lavoro cartaceo al minimo (c’e’ chi scrive ordini di treno per ogni movimento...)
Dalla mia esperienza in un club dove si facevano girare i treni (ca 5-6) secondo orario (principalmente passeggeri, senza manovre) ho sperimentato che un orario é molto difficile da tenere, in quanto ogni minimo inconveniente (treni bloccati, manovre non abbastanza spedite, velocità non ben calcolate, piccola pannes tecniche) manda a catafascio tutto il sistema delle coincidenze e incroci molto in fretta.
E poi vero che specialmente se si ha anche la staz di smistamento (che non é un un binario di deposito dei carri non utilizzati!), il quantitativo di materiale rotabile sull’ impianto é meno che la quello che si trova normalmente su in impianto tipico, pena l’intasamento cronico, senza perô perdermi in % di binari liberi etc.
Spec con una stazione nascosta é sempre possibile far sparire del materiale in esubero.
Per i cartoncini e le taschine: sono chiaramente belli e comodi, ma prima di perdere ore nell’ ottimizzazione grafica dei cartoncini (foto etc..) e istallazione delle rastrelliere proverei il sistema con delle bozze per vedere se corrisponde alle aspettative.
Importante é una certa sicurezza di funzionamento dell’impianto e del materiale rotabile (una buona loco manovra é indispensabile perche se si blocca su ogni scambio il piacere del gioco va a ramengo molto in fretta). Se vuoi fare scala N, é prob perfino più delicato. Il digitale invece dovrebbe aiutare (tensione costante).
Sconsigliati i ganci ravvicinati Roco di difficile aggancio, io mi arrangio ancora con quelli vecchi ad asola. C’e’ chi stravede per il Kadee, ma sono di nuovo ore ed ore di modifiche (ed impegno finanziario anche non indifferente, spec causa la limitata rivendibilità dei mezzi così modificati).
Buon divertimento!
sebastiano