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 Oggetto del messaggio: ELABORAZIONE: invecchiamento dall'inizio alla fine.
MessaggioInviato: mercoledì 10 settembre 2008, 13:02 
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Iscritto il: giovedì 9 novembre 2006, 17:14
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Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l'etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.

Apro , per la prima volta , un thread per descrivere dall’ inizio alla fine l’ invecchiamento del modello Lima Hobbyline del carro frigorifero UIC degli anni 50.
Immagine
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Questo modello e’ stato scelto , oltre che per ragioni morali ( unificato e di basso costo ) , anche per ragioni tecniche : e’ molto semplice ottenere il risultato e vanno impiegate tecniche fondamentali.
----

Iniziamo con un po di:
Teoria preliminare.
Assunto che “ l’ invecchiamento e’ il riprodurre sul modello le condizioni del prototipo”,ci chiederemo quali siano , in ordine , le condizioni cui e’ sottoposto il prototipo ed i loro effetti.

Risposta : la prima e’ l’ esposizione alla luce solare .

La luce crea un effetto istantaneo : le ombre .
Tutti i corpi sono sottoposti alle leggi fisiche della luce .
Sembrerebbe pero' che al ridursi della scala di riproduzione del modello gli effetti della luce vengano distorti.
Forse qualcuno esperto di questi fenomeni o di fotografia potrebbe essere piu' preciso.

Ecco perche' in fase di verniciatura per mantenere la resa dei volumi si ricorre a tecniche di correzione (considerate le livree fotografiche in grigio chiaro dei prototipi ) per riprodurre le condizioni di illuminazione normale su alcuni particolari .
Questi particolari sono quelli che normalmente sull' oggetto reale sono sempre in ombra : incavi , pannellature , griglie , ecc.. cui si devono aggiungere tutti quei particolari che al vero sono passanti e che nei modelli non possono essere sempre riprodotti ( griglie, prese ad orecchia , reti di chiusura di aperture , ecc ).
La tecnica pittorica cui si ricorre e' quella dell ' ombreggiatura ( shading ) che , per quanto ho imparato , fa parte della verniciatura e non dell' invecchiamento ( weathering ) che e' sucessivo.

Ecco quindi che per riprodurre il piu' possibile fedelmente un modello in condizioni nuovo di fabbrica si dovrebbe ricorrere ad un intervento pittorico - difficilmente applicabile dal produttore .

Va aggiunto che in fessure ,angoli e recessi si va anche ad accumulare lo sporco che aumenta l’ effetto finale.

Il secondo effetto nel tempo della luce solare e’ quello di causare una scoloritura – meglio una perdita’ di punto del colore , una desaturazione – generale delle parti verniciate ( ed anche dei materiali: come il legno impregnato – non e’ qui il nostro caso avendo scelto un modello semplice ).

Siccome non impiegheremo certo, per realizzare l’ invecchiamento, lo stesso tempo che lo ha causato sul prototipo ( mesi, anni,decenni ) , ci siamo- cosi facendo- nominati signori assoluti del tempo .
Ed allora ci permetteremo arbitrariamente di invertire la sucessione di questi due fenomeni :
Prima , per ragioni tecnico pittoriche si realizza la scoloritura ( anche al suo tempo 0 – cioe’ al nuovo = verniciatura ) e poi l’ ombreggiatura (SEMPRE).

Documentazione .
E’ sicuramente giusto partire da una foto del reale , ma realizzare un modello esattamente come un prototipo reale non e’ proprio cosi immediato.
Credo che sia qui meglio ( anche perche’ ho difficolta’ a trovare foto !) procedere in deroga a questa regola .
Non certo a caso , ma con metodo analitico cercheremo di supporre le possibili condizioni in cui potrebbe versare il prototipo , non solo osservando i particolari ( pochi ) riprodotti sul modello in un processo reverso ( invece di : osservo sul prototipo gli effetti di grasso lubrificante = parte mobile- Es : cardini ; procederemo cosi’: osservo sul modello dei cardini = devo riprodurre l’ effetto dell’ ingrassaggio) ma anche rifacendosi ad immagini generali ..

E’ importante , essenziale che chi vuole partecipare a questo esperimento sia in grado di postare le foto del proprio lavoro nelle sue varie fasi .
Munirsi di macchina fotografica , imparare a postare le foto e , non ultimo, prepararsi predisporre uno sfondo neutro ( un foglio di carta bianco ) per prendere le foto in luce solare ( no flash ).

Esperimento.
Veniamo al modello con alcune considerazioni preliminari.
NB: si procedera’ a sottoinsiemi – tetto/sottocassa/ cassa : fiancata A ( esperienza 1)- fiancata B ( esperienza 2 , saremo migliorati ) , testate ( saremo capaci di armonizzare alle due fiancate ) ,
Cosi facendo sara’ anche molto facile maneggiare il modello).
Le fiancate si presentano praticamente liscie , i soli punti singolari che richiedono attenzione per l’ombreggiatura(SEMPRE) sono :
il portellone di carico ed i montanti all’ estremita’ della cassa.

Anche la colorazione in bianco minimizza il fattore scolorimento (fading).
Rimangono i punti singolari, che sono la scritta Interfrigo ed il logo , le iscrizioni e marcature con le loro caratteristiche di scolorimento specifiche.
Non dovendo affrontare la fase di verniciatura integrale questa sara’ la prima cosa che faremo , nei dettagli .

Quando siete pronti , se volete , si puo’ iniziare .
Ciao
luca
EDIT: aggiunto grassetto


Ultima modifica di protoluca il giovedì 11 settembre 2008, 14:08, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: mercoledì 10 settembre 2008, 13:20 
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Mi sa che prima di arrivare a " E quindi uscimmo a riveder le stelle" ("Divina Commedia” - Inferno - canto XXXIV) la strada sarà altrettanto lunga. Almeno nel mio caso ho bisogno del tempo tecnico per reperire il carro.... poi parto.

Ciao, Franco


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MessaggioInviato: mercoledì 10 settembre 2008, 16:33 
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Iscritto il: venerdì 13 aprile 2007, 10:51
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x Luca
Il modello Lima è completamente privo di montanti verticali. Alias non è esattamente il carro standard Ibes come lo intendiamo in genere, quello poi finito in gran quantità in argento. E' per certi versi simile al carro frigo Fleischmann delle DB, quindi un altro modello. Quindi volevo dire che, in analogia a quest'ultimo carro, ci può stare il tetto grigio anzichè bianco.
Tutto qua. Sono ipotesi, per quanto verosimili.
Ti seguo.
Ciao


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MessaggioInviato: mercoledì 10 settembre 2008, 17:45 
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Sì Luca siamo pronti, ma che materiale ci occorre? Oltre al carro Naturalmente.

Ovvero pennelli, tempere, oli, ecc.

Direi che prima ci si deve procurare il materiale, oppure ognuno di noi effettua la sporcatura con la tecnica che più aggrada?

ciao


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MessaggioInviato: mercoledì 10 settembre 2008, 19:02 
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Ciao a tutti, se trovo il carro mi unisco anche io.


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MessaggioInviato: mercoledì 10 settembre 2008, 21:55 
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Ne ho 2, uno lo posso sacrificare...

Cosa occorre di preciso ?


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MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2008, 8:21 
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Presi.... 2! Consideratemi operativo direi dal fine settimana!
Immagino tali carri non siano ambientabili ai giorni nostri, vero? Domando solo per sapere per conoscenza personale...
Alessio


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MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2008, 10:34 
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Carro trovato, per sabato sono operativo anch'io, purtroppo oggi e domani c'è da lavorare tanto.....

Ciao, Franco


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MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2008, 13:03 
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Cita:
Sì Luca siamo pronti,

Nell' armata Brancaleone erano di piu'.
Almeno aspettiamo Marco Guerra !
Poi mancano il N° 101 e 200. ( ed Alexcap79 che ha iniziato tutto).
E forse altri.

Io mi sento impegnato a fare da guida .
Vorrei che fosse chiaro che questo thread e' la fase sperimentale di quanto ho scritto qui :
viewtopic.php?t=23579&start=30

Cita:
ognuno di noi effettua la sporcatura con la tecnica che più aggrada?

C' e' un dannoso errore nascosto in questa domanda.
Il fatto e' che la tecnica deve essere quella giusta , non altro.
Certo , che facendo la guida , daro' indicazioni su quale sia la strada .

Stiamo anche attenti a non inciampare :
Non "sporcatura" , ma invecchiamento (L’ invecchiamento e’ riprodurre sul modello le condizioni del prototipo ).
C' e' una differenza , prova a pensare alla prima cosa che faremo :
scoloritura (fading).
Nella ingannevole e falsa tecnica della "sporcatura" non e' neanche pensabile questa fase.
Se osservi le foto che ho postato sopra ti sara' evidente la differenza che c'e' fra le tampografie sgargianti e le scritte sbiadite sul modello invecchiato.
La "sporcatura" aggiunge , sporca - l' invecchiamento invecchia.
Questo solo per unificarci anche nella terminologia .
E magari in questa definizione :
per tecnica si intende la conoscenza sperimentale di come usare gli strumenti ed i materiali per riprodurre l' effetto voluto.
Ecco perche' alla tua domanda , che rimane chiara nel suo senso , non si puo' rispondere negativamente .
Voglio dire che un certo grado di diversita’ nell’ esperimento dei singoli – che abbiano l’ esperienza per farlo – arricchisce il quadro.
Per esempio e’ molto interessante che tu esegua il tuo lavoro su di un modello in scala N.
La tua esperienza particolare sara’ utile a tutti .

Cita:
Cosa occorre di preciso ?

Premesso che con vari tipi di vernici/pitture si puo’ arrivare al risultato , daro’ indicazioni – in base alla mia esperienza sperimentale - di cosa ottimizzi il lavoro.

Colori acrillici . Li preferisco perche’ completamente atossici , veloci ad asciugare , diluibili con acqua( che e’ anche usata per pulire i pennelli ).
Per il nostro esperimento ci serviranno - nella versione opaca : Bianco – Nero – consiglio di avere anche i tre colori primari Blu – Giallo – Rosso dai quali e’ possibile attenere tutti i colori .

Tempere di tipo GOUCHE , questo tipo di colori ha le seguenti caratteristiche -:
Asciugano velocemente , opache ed assolutamenta piatte ( molto interessante- soprattutto per chi modella in scale piccole ) ,
Possono essere stese fino ad essere praticamente trasparenti .
Sono riattivabili ( cioe’ non arrivano mai ad essere secche , basta ribagnarle ed e’ nuovamente possibile lavorarle – vedremo come , in dettaglio , piu’ avanti.)
Queste caratteristiche le rendono , a mio modesto parere , superiori ai colori ad olio.
(cfr : http://www.modeltrainsweathered.com/for ... ght=gouche - in inglese )
Questo tipi di colori e’ quello che uso per riprodurre le “ macchie “ e le striature di ruggine ( vedremo come , in dettaglio , piu’ avanti).
Ci serviranno : Terra di Siena naturale , Terra di Siena bruciata , Nero e , gia’ che ci siamo , prendete anche il Bianco .

Se avete le mitiche Terre , le useremo in modo appropiato.
Io consiglio i gessetti ( chiamati anche pastelli ) per artisti . Sono molto piu’ pratici da maneggiare – sono solidi - ed e facilissimo ricavarne con una lama una finissima polvere.
I colori : i toni della ruggine come per le tempere.

Pennelli : piatti e tondi ( a punta ) . Io uso quei set venduti , a poco prezzo , per uso scolastico .

Procuratevi inoltre :
Una tavolozza( indispensabile ) : un piatto di plastica , di vetro , una custodia per CD .... vedete voi .
Carta abrasiva di grana molto fine.
Un contenitore in vetro trasparente : un vasetto del sugo o della marmellata ...vedete voi.
In questo contenitore , laveremo/bagneremo i pennelli ; e’ importante che sia trasparente perche’ cosi’ possiamo controllare il colore che ha assunto l’ acqua al suo interno. Questa acqua sporcata da tutti i colori usati e’ quello che ci consente di ottenere la profondita’ nel colore ed anche l’ effetto di fusione fra i vari colori .

Tenete a portata di mano :
Un phon per velocizzare l’ asciugatura .
Qualche foglio di carta bianco –
Carta assorbente da cucina ( o tovaglioli di carta ) –
Alcool per usi domestici ( Etilico 90 - non profumato ) –
qualche piccolo contenitore ben lavato ( vasettini in vetro , per esempio della marmellata o scatolette di tonno o carne in scatola : NB – quelle per la carne in scatola vanno bene solo per acrilici + acqua perche’ hanno un rivestimento interno che si scioglie a contatto con l’ alcool . Meglio quelle del tonno tutte metalliche. )
Macchina fotografica per documentare il vostro lavoro.
-----
Prima del week-end postero’ la descrizione di come procedere nella fase di scoloritura ( lo rifaccio da zero – spero di riuscirci).
Mi auguro che chi avra’ gia’ potuto sperimentare , vorra’ portare la sua esperienza a conoscenza di tutti ( anche di quelli che solo ci leggono ) e che possa svilupparsi un proficuo confronto fra le varie risultanze.
Andremo piano ,una cosa alla volta , quindi chi non e’ gia’ pronto fara’ in tempo a recuperare .
Voglio solo aggiungere che quando ci saranno piu’ tecniche per fare una cosa (specifica ed individuata, un sottoinsieme di causa/effetto) ne daro’ indicazione , nei limiti della mia conoscenza .
Cerchiamo di mantenerci focalizzati sull’ esperimento ; per altre questioni di carattere piu’ generale abbiamo l’ altro thread ( Invecchiamo i rotabili?)

A presto.
Luca
EDIT: aggiunto grassetto.


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MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2008, 14:51 
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Iscritto il: giovedì 22 giugno 2006, 9:27
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Località: Macerata
WOW che forte, mi piace proprio questo approccio!
Complimenti luca!
Alessio


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MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2008, 18:54 
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Iscritto il: sabato 14 giugno 2008, 21:10
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Eccomi!
Prima di tutto chiedo scusa per il mio precedente messaggio "minimale", ma andavo di fretta e mi premeva partecipare.
Ho il trovato il carro, non proprio il Lima Hobbyline, ma un Lima di qualche anno fa, spero che vada bene.
Ho seguito con passione anche l'altro thread "invecchiamo i rotabili" e se quello era un ottimo aperitivo, questo mi sembra un pranzo coi fiocchi.
Mi manca ancora qualcosa della lista come tempere e gessetti che conto di avere per il fine settimana.
E il grembiulino, perché mi sento emozionato come al primo giorno di scuola.
Ciao, Marco


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MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2008, 20:09 
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Iscritto il: martedì 17 gennaio 2006, 12:44
Messaggi: 578
Località: Pavia-Bologna-Pietra Ligure
Sì sono pronto, e se postiamo buone foto potrebbe saltarne fuori anche un articoletto su TTm.....

Pronti........


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MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2008, 23:16 
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Nome: Marco Panizzi
Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 13:35
Messaggi: 204
Località: Livorno
Presente!!
Anche se decisamente incartato con il lavoro
fino a tutta la prossima settimana mi aggrego,
sicuramente seguendovi dal forum e cercando
un ritaglio di tempo almero per procurarmi il
carro.

Treno amaranto


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MessaggioInviato: venerdì 12 settembre 2008, 12:54 
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Iscritto il: giovedì 9 novembre 2006, 17:14
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Come gia’ detto la prima fase dell’ invecchiamento e’ la scoloritura .
Nel caso in oggetto la colorazione in bianco minimizza il fattore scolorimento (fading).

INVECCHIAMENTO DELLA SCRITTA E DEL LOGO INTERFRIGO

Rimangono i punti singolari, che sono la scritta Interfrigo ed il logo .
Dovremo chiederci quali siano le caratteristiche di invecchiamento specifiche delle iscrizioni di grandi dimensioni.
La risposta ci verra’ dall’ osservazione del reale.
Non avendo a disposizione fotografie del prototipo nelle condizioni degradate che vogliamo riprodurre , ci rifaremo ad immagini generali.

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NB: sono foto di modelli !
Quello che si osserva – oltre allo scolorimento - e’ una perdita di colore diffusa , che in alcuni punti – specie nel corpo del carattere o disegno – e’ pressoche totale fino a lasciare apparire il colore di fondo .

La constatazione che , questo tipo di decadimento su iscrizioni di grandi dimensioni , si osserva a partire circa dagli anni 60 – devo precisare che l’ osservazione e’ stata compiuta specialmente su materiale USA , dove grandi scritte sono tipiche dei vagoni , diversamente che in ambito FS dove sono rare (in epoca classica) - fa supporre che venissero realizzate con verniciatura a spruzzo , che avrebbe potuto iniziare ad essere impiegata in sostituzione dell’ applicazione tradizionale a pennello .

La causa di questo effetto - ipotesi - e’ dovuta alla modalita’ di pitturazione di questo tipo di scritta : spray con maschere , cioe’ un sottile strato di colore applicato senza una forte azione meccanica su un supporto ( la cassa del carro ) che difficilmente puo’ essere nelle condizioni ideali.
Certo e’ che scritte realizzate a pennello invecchiano in modo differente : si scrostano con effetti anche sulla verniciatura di fondo.

Comunque , siccome e’ una condizione possibile e di notevole effetto , direi di riprodurlo.
Una ulteriore osservazione logica e’ che la scritta e’ protetta, nella sua parte superiore , dall’ azione dilavante della pioggia dal ricasco/gronda del tetto .

PROCEDIMENTO
Per prima cosa analizziamo il modello.
Basta passare un dito sulle iscrizioni Interfrigo per rendersi conto di quanto le tampografie siano -irrealisticamente - materiche , spesse.
Questa operazione e’ utile per stimare l ‘ intensita’ dell’ intervento che andremo ad eseguire per correggere il difetto e per riprodurre l’ effetto voluto.
Useremo carta abrasiva fine con mano leggera .
Non fatelo trattenendo il respiro ed ad occhi chiusi !
Tenete sotto controllo il vostro esperimento .
Prendete contatto con una prima passata leggera su di una parte ( non lavorate sul tutto in una volta sola = non usate un foglio di carta abrasiva intero , ma un pezzo piccolo che piegherete per adattarlo . Quando la carta e ‘ impastata di colore , subito, usate un’ altra porzione. ).
Osservate il risultato .
Da questo punto dovreste essere in grado di proseguire , forti della vostra esperienza appena ottenuta.
Graduate l’ effetto fino al grado che volete ottenere . Non siate troppo uniformi ma neanche schematici.
Ricordatevi di differenziare tra parte alta e bassa.
E’ meglio agire con movimenti verticali – solo !- dall’ alto in basso .
Attenzione – essendo la tampografia materica , “ grassa” la polvere azzurra che si produce , probabilmente per effetto del calore che si sviluppa per l’ azione abrasiva , tende ad impastarsi sul modello.
Bastera’ usare la carta abrasiva con acqua ( bagnate carta e modello ) per minimizzare il problema.
( io non l’ avevo fatto ! vedete come sono bravo e come l’ esperienza insegni !).
Eseguiremo la stessa lavorazione anche sull’ altra fiancata , perche’ alla fine laveremo il modello con acqua corrente -per rimuovere ogni traccia di polvere azzurra- prima di passare alle scritte di servizio.

Dovreste aver ottenuto un risultato come questo ( che e’ abbastanza leggero )
Immagine
Fotografate il vostro lavoro e postate. Sono sicuro che vedremo risultati interessanti ed anche migliori .

NOTA - accenno ad altre tecniche per invecchiare le iscrizioni di grandi dimensioni :
Penna in fibra di vetro ( molto controllabile ) – Paste abrasive ( o detersivi abrasivi come Ajax/Vim ed acqua ) – Solventi ( vari , es. Ammorbidente per decals – Domanda : ma e’ acetone ?) e nastro adesivo per strappare la vernice – e molti altri frutto della continua sperimentazione ( non mia, cfr : http://modeltrainsweathered.com/forum/v ... et+sanding )
Oppure interventi pittorici che sono pero’ molto difficili da eseguire per ottenere lo stesso risultato nel caso in oggetto.


INVECCHIAMENTO DELLE SCRITTE DI SERVIZIO

Immagine
Particolare di una fotografia di Ole M. Nielsen.

Le scritte di servizio vengono mantenute in condizioni di leggibilita’ e quindi non si degradano fino al punto delle precedenti.
Certo subiscono un decadimento : scoloriscono quando sono scure .
Inoltre subiscono le stesse condizioni della cassa.
Quando sono dipinte a pennello , spesso, rilasciano delle striature di colore ( diversamente da quelle a spray che come abbiamo visto si consumano fino a sparire ) che nella foto postata non si osservano perche’ , forse – nel caso- si tratta di lettere adesive applicate su un carro piu’ moderno di tipo diverso.

PROCEDIMENTO
Una ancor piu’ leggera passata di carta abrasiva ad acqua , piu’ insistita sulle scritte centrali ( Derrate deperibili ecc...) che non sono fondamentali per l’ esercizio ferroviario.
A questo punto rilaveremo il modello con acqua e sapone o detersivo ( non abrasivo !) per rimuovere ogni residuo di polvere e per sgrassare il modello .
Questa operazione di sgrassaggio deve SEMPRE essere eseguita prima- nel nostro caso adesso - di ogni azione di verniciatura .
Lasciamo asciugare ( od asciugheremo con il phon – se non ci scottatiamo le dita ,allora il modello non si scioglie o deforma ) perfettamente.
Se vogliamo ottenere un ulteriore effetto di scolorimento e decadimento ( con il risultato accessorio – non molto visibile a modello finito per la verita’- di riprodurre le striature di colore che si producono dalle scritte) :
Pennello piatto pulito intinto nell’ alcool – movimento verticale – solo !- dall’ alto in basso.
Attenzione : l’ alcool e’ un solvente per il tipo di vernice usato per la tampografia – proprio per questo lo usiamo – quindi pennellate leggere ma ripetute ...e stiamo lontani dalle tampografie azzurre .
Lavare a pennello – con le attenzioni sopradette – con l’ alcool anche le parti della cassa libere da scritte e’ utile per preparare il modello alla verniciatura , infatti abbiamo un ulteriore sgrassaggio ed intacchiamo la finitura originale del modello che e’ liscia e semi- lucida.
Se volete farlo : e’ meglio prima bagnare la cassa ( parte senza scritte ) e quindi tirare l’ alcool verso il basso passando- leggeri - sulle scritte nere.
L’ alcool evapora molto velocemente ( una caratteristica molto interessante , lo vedremo.) non c’ e bisogno di asciugare ; se e’ in eccesso assorbitelo senza strofinare.

Come possiamo notare dalla foto del modello ho protetto la marcatura di immatricolazione con una mascheratura ( io l’ ho fatta con comune nastro di carta adesivo . Si puo’ usare anche lo scotch ma attenzione a come reagisce con l’ alcool - od i prodotti specifici per modellismo con le stesse attenzioni) .
L’ ho fatto per dare una variante per chi volesse riprodurre delle scritte ri-apposte su una “toppa” nuova.
Inoltre quando andremo a rimuovere la mascheratura avremo evidentissima la differenza tra il modello prima e dopo l’ invecchiamento .
Qualsiasi eventuale infiltrazione di colore potra’ essere corretta in seguito , quando dovremo anche fare un leggero lavaggio per togliere l’ aspetto “ da scatola “ di quella porzione.


SCOLORITURA TRAMITE LAVAGGI
(segue)
Ciao
luca


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MessaggioInviato: venerdì 12 settembre 2008, 13:02 
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Iscritto il: giovedì 9 novembre 2006, 17:14
Messaggi: 417
Saluto Treno-Amaranto , sono contento che tu ci sia.
Dai , trova il vagone!

Marco Guerra :
le tempere GOUCHE ed i gessetti ( o terre) li useremo piu' avanti .
Vorresti postare una foto del modello : cosi' vediamo cosa hai in mano.
CIAO
luca


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