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MessaggioInviato: martedì 17 marzo 2009, 9:12 
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marco_58 ha scritto:
Ma a nessuno viene in mente che per mantenere certe strutture devono essere rese gestionalmnete ed economicamente autonome.
Siamo sempre lì, pretendiamo di tenere i gioielli in cassaforte a perdere valore e marcire, nonchè riservandoli a poche eletti, quando in altre realtà sono esposti tutti i giorni al pubblico. Ed il pubblico paga, con felicità per vederli, che poi quando è lì trova sempre gadget e cultura da acquistare.
Trova ristoranti dove mangiare e trova pure persone con le quali parlare e scambiare cultura.
Alla fine trova passione ed entusiasmo che gli entrano sotto la pelle.

Il volontariato può solo dare una mano, a volte ed occasionalmente fa tanto, ma da solo è decisamente insufficente o/e non può essere utilzzato.

Provate a pensare quanto vi costa al giorno la vostra automobile anche se non la usate, ma sommate anche gli accantonamenti da destinare all'acquisto della sua successiva sostituta. Quindi confrontate il risultato con il costo di un treno con locomotiva e 6 carrozze.

Moretti, è costretto a fare con i soldi che gli mettono a dispozione (un qualsiasi AD non è il padrone assoluto), ed in ogni caso l'ordine supremo è quello di fare viaggiare i treni che si pagano da soli, o in alternativa quelli che qualcun'altro paga al 100%, che poi è la stessa cosa. Tenendo presente che le attuali norme lo obbliagno ad avere un bilancio in positivo.
Bella o brutta che sia questa è la realtà: di ieri, di oggi, di domani.

Saluti
Marco Fornaciari


Sta a vedere che lo dobbiamo pure ringraziare, ora...

:?


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MessaggioInviato: martedì 17 marzo 2009, 13:37 
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Località: Venezia
ambro ha scritto:
Per andy: Nel 1982 le cose non sono andate così: non fu mai impartito un divieto assoluto di circolazione di mezzi a vapore sulla rete FS (al contrario di come fecero invece le DB nel 1977). Il divieto riguardava solamente l'effettuazione di treni speciali per appassionati. Infatti le superstiti locomotive a vapore continuarono più o meno tranquillamente i loro compiti, sporadici treni materiali, carri soccorso, riserva alla manovra...
Poi ci furono le abilitazioni del 1983, che portarono nuovamente diverse locomotive in testa anche a treni ordinari.

Grazie della precisazione: ero un ragazzino e il mio ricordo di allora si è rivelato più "restrittivo" del vero (comunque i miei aggettivi -totale, assoluto ed eterno- volevano anche essere un'iperbole, nel discorso). Resta il fatto che quel divieto, che allora raggelò gli animi degli appassionati, è durato meno di due anni, poi il vento è cambiato in maniera determinante. Speriamo bene anche questa volta.

Ciao
Andy


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MessaggioInviato: martedì 17 marzo 2009, 15:41 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 11:08
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Cita:
marco_58 ha scritto:
Ma a nessuno viene in mente che per mantenere certe strutture devono essere rese gestionalmnete ed economicamente autonome.
Siamo sempre lì, pretendiamo di tenere i gioielli in cassaforte a perdere valore e marcire, nonchè riservandoli a poche eletti, quando in altre realtà sono esposti tutti i giorni al pubblico. Ed il pubblico paga, con felicità per vederli, che poi quando è lì trova sempre gadget e cultura da acquistare.
Trova ristoranti dove mangiare e trova pure persone con le quali parlare e scambiare cultura.
Alla fine trova passione ed entusiasmo che gli entrano sotto la pelle.

Il volontariato può solo dare una mano, a volte ed occasionalmente fa tanto, ma da solo è decisamente insufficente o/e non può essere utilzzato.

Provate a pensare quanto vi costa al giorno la vostra automobile anche se non la usate, ma sommate anche gli accantonamenti da destinare all'acquisto della sua successiva sostituta. Quindi confrontate il risultato con il costo di un treno con locomotiva e 6 carrozze.

Moretti, è costretto a fare con i soldi che gli mettono a dispozione (un qualsiasi AD non è il padrone assoluto), ed in ogni caso l'ordine supremo è quello di fare viaggiare i treni che si pagano da soli, o in alternativa quelli che qualcun'altro paga al 100%, che poi è la stessa cosa. Tenendo presente che le attuali norme lo obbliagno ad avere un bilancio in positivo.
Bella o brutta che sia questa è la realtà: di ieri, di oggi, di domani.

Saluti
Marco Fornaciari


Sta a vedere che lo dobbiamo pure ringraziare, ora...



Non è questione di ringraziarlo, è che Marco ha ragione. Nel resto del mondo, larga parte dei rotabili storici vengono mantenuti con una gestione privatistica o simile. A titolo di esempio,l'americana UP non ti fa girare gratis la Big Boy perchè è una bella macchina, storica, ecc. Hanno gente che si occupa di farla rendere, ma se non ce la fa...la macchina viene fermata, e arrivederci. E gli USA nel 2006 hanno portato qualcosa come un milione di passeggeri con i treni storici.

Qui abbiamo l'idea che "mamma" (ormai non più) FS deve fare tutto. Non si è capito che la festa è finita, che non siamo più in connivenza camera-cucina (o culo-mutande) tra FS, Dopolavori vari, associazioni eccetera. I soldi sono finiti e loro fanno i cattivi.....


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MessaggioInviato: martedì 17 marzo 2009, 16:08 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 10:02
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Beh, non ho mai preteso che si mettessero in viaggio i rotabili storici GRATIS, anzi, una possibilità di rendita immediata sarebbe la sostituzione di corse regolari con materiale storico!

Poi, i vari treni speciali, anche fotografici, vengono pagati, e MOLTO, per poter essere effettuati...

Un'adeguata promozione e preparazione porta a incamerare il "grano" necessario alla gestione di un patrimonio così ingente; mantenendo lo status quo attuale invece, la prospettiva è il cannello.


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MessaggioInviato: martedì 17 marzo 2009, 17:31 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 11:08
Messaggi: 1829
Cita:
Poi, i vari treni speciali, anche fotografici, vengono pagati, e MOLTO, per poter essere effettuati



Quanto? Quanto rende un treno storico? Penso che alla fine da un treno storico ci guadagnano tutti (e l'ho anche scritto da qualche parte in questo forum...), sia le FS che le associazioni organizzatrici. Forse a quest'ultime basterebbe andare pari. Ma, ad esempio, quanto è costato rimettere in ordine di marcia tutto il bel materiale degli ultimi due anni (vapore, termico ed elettrico)? Quelle spese sono rientrate? E quanto costa mantenere i mezzi, con le riparazioni ordinarie, le verifiche periodiche di idoneità, le riparazioni straordinarie (che non mancano), ecc...

Non voglio essere polemico, e il fatto che tanto sia stato fatto per rimettere in sesto i rotabili storici mi ha fatto piacere. Ma la cosa non può durare, come non è durata da nessuna altra parte. Negli altri paesi, complice anche un'altra cultura ferroviaria e un diverso numero di appassionati, la gestione è di tipo privatistico; le associazioni si comprano i mezzi e poi ben venga l'appoggio della compagnia di turno. E sarà così anche qui da noi. A questo punto chi avrà fiato (vedi l'appoggio di enti locali, privati in aria di sponsor ecc.) la spunterà e si prenderà qualche rotabile; gli altri no. E' triste, ma funzionerà così temo. Il problema è che non abbiamo una normativa specifica che disciplini il rapporto tra personale delle associazioni e le FS; sempre quello è il problema. on la fretta di questi tempi, preferiscono chiudere tutto piuttosto che avere la pazienza di rifondare "tecnicamente" questo rapporto....


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MessaggioInviato: martedì 17 marzo 2009, 20:49 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:32
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Qui non può funzionare così: i mezzi che all'estero sono di associazioni private girano su linee museali apposite, noi non ne abbiamo manco una. Quando poi un gruppo si compra una loco, a pagarla sono magari 300/400 soci che cacciano il grano. Qua il gruppo più numeroso ne ha 150...che ci compri?


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MessaggioInviato: martedì 17 marzo 2009, 21:15 
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Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 22:05
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Località: FIRENZE
Paolini.Stefano ha scritto:
Qui non può funzionare così: i mezzi che all'estero sono di associazioni private girano su linee museali apposite, noi non ne abbiamo manco una. Quando poi un gruppo si compra una loco, a pagarla sono magari 300/400 soci che cacciano il grano. Qua il gruppo più numeroso ne ha 150...che ci compri?


Sono pienamente d'accordo su quanto da te scritto: fotografa in maniera inequivocabile la realtà italiana che, come spesso accade, è anomala rispetto all'estero.
E' comunque indubbio che, mister Moretti e co. ,sono ad un bivio e se intraprenderanno la strada delle tariffe impossibili segneranno la fine di tutto lo storico potenzialmente o già circolante e getteranno al vento tutti quei soldi che in questi ultimi anni sono serviti per rimettere in corsa pezzi della storia d'Italia.
Detto questo spero solo che quanto prima questi signori si riuniscano e
si degnino di prendere una responsabile decisione finale per porre fine a questa novella dello stento che ormai sta facendo ridere gli appassionati
di tutta europa e non solo.
Cordialità per gli amici del forum ma non per Moretti e co.


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MessaggioInviato: martedì 17 marzo 2009, 21:21 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 19:17
Messaggi: 736
Località: Imola
Paolini.Stefano ha scritto:
Qui non può funzionare così: i mezzi che all'estero sono di associazioni private girano su linee museali apposite, noi non ne abbiamo manco una. Quando poi un gruppo si compra una loco, a pagarla sono magari 300/400 soci che cacciano il grano. Qua il gruppo più numeroso ne ha 150...che ci compri?


Aggiungo anche che acquistare un vero e proprio rottame arrugginito e saccheggiato di tutto bene che vada te lo vendono come ferro vecchio a non meno di 10/15.000 euro, poi mettici la ristrutturazione.......
Almeno se li regalassero le associacioni potrebbero utilizzare quei soldi per cominciare il restauro!!! :evil: :evil: :evil:
Noi stiamo facendo una vera e propria contrattazione con TI da mercato del pesce per prendere una locomotiva.........


Ultima modifica di il signor (Riva) Rossi il martedì 17 marzo 2009, 21:29, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: martedì 17 marzo 2009, 21:28 
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secondo me state anche dimenticando che al momento in Italia i mezzi ceduti o venduti dalla IF proprietario NON POSSONO più circolare se non presi in carico (immatricolati) da altra IF, come giustamente detto da Stefano e ribadito dal "dottore" in Italia il discorso di Club e/o associazioni che si prendono la macchina e la usano magari con secondo agente un socio volontario, non è applicabile al momento,
altro punto importante e che incide sulle associazioni è il costo delle revisioni periodiche che è molto elevato e difficilmente a parte qualche rara eccezione superabile da una semplice associazione.

salut


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MessaggioInviato: mercoledì 18 marzo 2009, 14:58 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 11:08
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D'accordo con Paolini e tutti gli altri: infatti io parlo di instaurare un nuovo rapporto normativo e "tecnico" tra FS e associazioni, anche con l'individuazione delle linee considerabili come "museali" (da me penso ad esempio alla TS - Opicina via Transalpina tanto per dare un'idea) e con le specifiche di conduzione dei mezzi per il personale delle associazioni...i mezzi storici si comprano e mantengono con l'con l'appoggio degli enti locali....insomma un pò quello che è stato fatto con il MFP...o no?


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MessaggioInviato: mercoledì 18 marzo 2009, 15:43 
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Allo stato attuale delle cose è impossibile. I primi che stanno sperimentando la tua idea sulla loro pelle sono quelli dell'associazione ValMaira che cercano di riaprire la ferrovia Busca-Dronero e quelli di Colle val d'Elsa e pure quelli di Pesaro-Urbino.

1) E' ancora di RFI che per mollarla pretende cifre fuori mercato (es: solo il FV di Dronero oltre 3mln di euro).

2) Diventasse di proprietà dell'associazione, non ci potrebbero fare nulla. Non esiste legislazione in merito. Ovvero: una ferrovia museale privata in senso stretto non è ammessa ai fini MinTrasporti, Sicurezza, Circolazione, etc.... Si dovrebbe creare una società di trasporto apposita con tutti i casini conseguenti, ma anche tutte le regole a cui sottostare, quindi trasformando di fatto una linea anche solo esteticamente come una volta in una colata di cemento, ringhiere, cartelli, così come imporrebbe ANSF e Legge626.

3) tutto ciò che si può tentare di fare ora è farla percorrere dai ciclorail, per la circolazione dei quali comunque ci sono un sacco di problemi.

Per cui se addirittura parli di ferrovia museale in transalpina.....beh, forse su Marte.


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MessaggioInviato: mercoledì 18 marzo 2009, 16:57 
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OK, capito..e allora viva l'Italia!! :shock:


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MessaggioInviato: mercoledì 18 marzo 2009, 20:17 
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Località: Casale Monferrato
saltobravo ha scritto:
...i mezzi storici si comprano e mantengono con l'con l'appoggio degli enti locali....


:lol: si !!!!! su Marte forse !!! :evil:


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MessaggioInviato: giovedì 19 marzo 2009, 9:52 
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OK, ho capito..ri-viva l'Italia!!


(ma al MFP come fanno? Hanno milionari tra i soci?) :x


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MessaggioInviato: giovedì 19 marzo 2009, 10:23 
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C'è dietro Regione e GTT.


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