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MessaggioInviato: giovedì 19 marzo 2009, 14:49 
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C'è dietro Regione e GTT.



Toh...un'Ente locale...e neanche di una Regione a Statuto speciale.... :D :D :D :D


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MessaggioInviato: giovedì 19 marzo 2009, 15:11 
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Quante regioni conosci nel cui direttivo c'è un appassionato di treni di lunga fama? Io solo il Piemonte....


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MessaggioInviato: giovedì 19 marzo 2009, 15:36 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 11:08
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Neanche una...ma non mi sembra che i piemontesi siano scesi in piazza urlando a gran voce che è ora di finirla di dare soldi al MFP e di dirottarli per altro...vuol dire che in Piemonte gi amministratori riescono a fare questo e quello. e i piemontesi hanno apprezzato la validità del progetto.

Altrimenti, appena l'appassionato se ne va dal direttivo regionale il MFP chiude... :cry:


A questo punto e pensando positivamente, spiegando bene le cose a chi di dovere forse l'esperienza piemontese è esportabile in altre Regioni. Anni fa in FVG fu dato un contributo per la 728-022...

un altro istituto da considerare potrebbero essere le Fondazioni...

Saluti


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MessaggioInviato: giovedì 19 marzo 2009, 17:04 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 18:51
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Paolini.Stefano ha scritto:
Allo stato attuale delle cose è impossibile. I primi che stanno sperimentando la tua idea sulla loro pelle sono quelli dell'associazione ValMaira che cercano di riaprire la ferrovia Busca-Dronero e quelli di Colle val d'Elsa e pure quelli di Pesaro-Urbino.

1) E' ancora di RFI che per mollarla pretende cifre fuori mercato (es: solo il FV di Dronero oltre 3mln di euro).

2) Diventasse di proprietà dell'associazione, non ci potrebbero fare nulla. Non esiste legislazione in merito. Ovvero: una ferrovia museale privata in senso stretto non è ammessa ai fini MinTrasporti, Sicurezza, Circolazione, etc.... Si dovrebbe creare una società di trasporto apposita con tutti i casini conseguenti, ma anche tutte le regole a cui sottostare, quindi trasformando di fatto una linea anche solo esteticamente come una volta in una colata di cemento, ringhiere, cartelli, così come imporrebbe ANSF e Legge626.

3) tutto ciò che si può tentare di fare ora è farla percorrere dai ciclorail, per la circolazione dei quali comunque ci sono un sacco di problemi.
.


Sicuri che non si possa fare con l'avvallo del Ministero? Forse è tutto da costruire ma non è impossibile: l'importante è crederci e fare gruppo con tutti i gruppi, se ognuno cerca di zappare solo il proprio orticello non si va da nessuna parte, insieme forse si ha una voce diversa: come fanno gruppi di persone che hanno interessi vari a ottenere dei risultati? Come fanno all'estero a gestire le ferrovie museali e far circolare le loco sulle linee? Porsi domande, darsi risposte e fare proposte, fino a quando stiamo a perdere tempo piangendoci adosso da italioti non andiamo da nessuna parte.......

(ps la legge 626 non esiste più -che comunque non era una legge sulla sicurezza ma sulle figure responsabili della sicurezza-, tutte le norme sono ora nel D.Lgs. 81/08, recante il nuovo Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, nel quale sono confluiti anche i DPR sulla sicurezza del lavoro n° 547 del 1955, n° 303 del 1956 e n° 164 del 1956)


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MessaggioInviato: giovedì 19 marzo 2009, 22:27 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 19:17
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Località: Imola
Marco Bruzzo ha scritto:
l'importante è crederci e fare gruppo con tutti i gruppi, se ognuno cerca di zappare solo il proprio orticello non si va da nessuna parte


Marco secondo me hai centrato il vero problema!!!!! :!:


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MessaggioInviato: giovedì 19 marzo 2009, 23:32 
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Iscritto il: venerdì 3 febbraio 2006, 13:31
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Località: Roma
Questo è quello che tutti dovrebbero cercare di capire.


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MessaggioInviato: venerdì 20 marzo 2009, 14:26 
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Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 22:05
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Località: FIRENZE
Le parole scritte da Marco Bruzzo hanno fotografato bene la situazione ed indicato la giusta via facendo fronte comune con tutte le associazioni che hanno a cuore il parco dei rotabili storici italiani.
Mettendo in secondo piano pur fisiologici campanilismi bisogna infatti mirare all' obbiettivo unico e comune che è quello di salvaguardare e poi valorizzare al massimo i treni storici facendo comprendere ai vertici FS ma soprattutto ai politici che si sta parlando di storia del nostro paese da preservare e che non siamo degli inguaribili bambimi solo un pò cresciuti a cui piace partecipare ad un bel giochino per solo pochi appassionati.
Ieri un passo avanti è stato fatto dai vertici FS che hanno rivisto al ribasso le incredibili tariffe che erano state proposte poche settimane prima e così, dopo un classico ed italianissimo rinvio decisionale di alcune settimane, finalmente un importante tour potrà svolgersi regolarmente bissando, ne sono certo, il successo dello scorso anno.
Altri e di questo ne sono testimone, sono pronti ad organizzare simili eventi sempre che le tariffe applicate siano ragionevoli rispecchiando il difficile momento che tutti stiamo attraversando.
Sono certo che la risposta e l'interesse di noi appassionati italiani a questo tour sarà alta come l'anno passato e smentendo malelingue che prevedevano orde di portoghesi non paganti e risse tra organizzatori ed i soliti furbastri, tutto si svolse nel massimo ordine, con piena soddisfazione di tutti i partecipanti organizzatori e non.
Cordialità.


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MessaggioInviato: venerdì 20 marzo 2009, 15:37 
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Iscritto il: mercoledì 30 agosto 2006, 14:18
Messaggi: 885
il dottore ha scritto:
Ieri un passo avanti è stato fatto dai vertici FS che hanno rivisto al ribasso le incredibili tariffe che erano state proposte poche settimane prima


Dopo la battuta d'arresto il punto di partenza ora c'è.. non rimane altro che confermare con i fatti che il treno storico funziona, ha futuro ed è apprezzato.. (penso che si potranno avere dei buoni riscontri già il 28 marzo a Pistoia..)
Pubblicizzandolo in modo migliore e più ampio si deve cercare di incrementarne i volumi al fine di recuperare fondi per il restauro di ulteriori mezzi, infrastrutture, linee ecc.. non dimentichiamoci che molto è demandato a volontari ed appassionati (che talvolta con un aiutino per l'acquisto di materiale ed utensili/attrezzature potrebbero fare anche di più..) i quali a titolo gratuito.. spesso impiegano anni e molti sacrifici a restaurare rotabili.. (che poi in qualche caso vengono affidati ad altri.. ed ecco dove nasce il campanilismo..)
In questi ultimi anni comunque il parco dei rotabili storici si è assortito ed ampliato parecchio.. se non ci saranno altri nuovi "intoppi burocratici" potremo guardare il futuro con ottimismo.. e scorgere all'orizzonte ancora quel fumo nero levarsi al cielo.. proprio come succedeva cent'anni fa..


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MessaggioInviato: venerdì 20 marzo 2009, 16:28 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 17:07
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Concordo con Lucaf104, a S. Stefano abbiamo la 940 036 che è stata completamente stubata, sverniciata e riveniciata con due mani di antiruggine (a spese dei soci dell'ATSL), ed in attesa di future disposizioni riguardo la sua rimessa in funzione.
Personalmente e con me altri volontari concordano nell'asserire che l'importante è veder tornare in vita un mezzo, a prescindere dove poi verrà destinato (l'E 626 428 docet, in un primo momento era destinato a La Spezia, poi è stato chiesto dai siciliani e ci siamo adoperati affinchè potesse giungervi autonomamente seppur in condizioni estetiche non proprio belle).
Poi con la notizia che i vertici FS hanno ridotto i prezzi per l'effettuazione dei treni storici è un'ulteriore invito a darci da fare affinchè questi siano ancora dei successi come nel recente passato.
Carlo Pezzini


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