Carissimo Giacchi,al ritorno dalle ferie vedo i commenti successivi al mio intervento. Ne sono tristemente stupito,perchè al di là di alcune valutazioni tecniche sulla bontà del ripristino della macchina ciò che volevo effettivamente intendere, era una discussione stimolante sul "metodo" del restauro di reperti relativi all'archeologia industriale. Vedo che non si è andati oltre considerazioni alquanto banali.Il ripristino della 444 001 non è un miracolo accaduto per intercessione di qualche santo! Si è deciso di farlo,punto e basta! Quindi il sillogismo meglio così che niente ha francamente poco senso anche perchè la cosa ha avuto un costo...
Qualche tempo fa quando ero Segretario di una certa Associazione,uno stretto collaboratore mi disse circa il restauro funzionale di un rotabile che ci apparteneva che tanta attenzione nel volerlo a tutti i costi collocare in un certo periodo storico,volendo riprodurre ogni dettaglio di quel periodo con tanta attenzione era inutile perchè tanto,anche,gli appassionati alla fine si accontentano e gli altri non ci capiscono nulla! Pensai di tirargli sulla zucca una chiave da sessanta,però forse,mio malgrado aveva centrato un aspetto reale. Nel nostro campo,ancora ci si "accontenta" e forse non si è veramente acquisita una vera "coscienza"del recupero storico. Del resto se,come te, ci sono anche altri che mettono sullo stesso piano o meglio fanno una specie di"graduatoria" su ciò che è più o meno giusto preservare rispetto ai propri "gusti personali",siamo lontani davvero da quello che viene inteso da altri nel campo della preservazione,navale,automobilistica,aerea...
In realtà,caro Giacchi,quando si parla così,forse,a ben guardare non si ha nemmeno rispetto per il proprio lavoro specie se come dici "è costato soldi nostri!" Io dopo una decina e passa di questi "restauri" vapore,elettrico,diesel,locomotive e carri ti scrivo che proprio perchè è tanto ma tanto faticoso stare a "grattare" una cassa , montare pezzi,tagliare e saldare per poi fare di quel rotabile una cosa degna non solo di essere vista ma riconsegnata al suo antico splendore, vorrei che se non lo sforzo fisico ed economico,fosse poi,almeno,apprezzato il valore "storico"di quel recupero. Dalle mie tasche e per questa mia scelta e non essendo certamente ricco,qualche soldo è uscito pure per l'ultimo ripristino effettuato meno di un mesa fà !Non vorrei scrivere "perla ante porcos!" Vorrei che ci fosse un pubblico" equilibrato,capace di apprezzare l'uso per esempio di viti a taglio per rotabili degli anni trenta,piuttosto che una vite "Parcher" di uso attuale!

Se non a questa finezza,almeno di saper dare il giusto peso e valore tra un rotabile "realmente"significativo delle nostre ferrovie e non importa se a vapore o meno con altri "irrununciabili"solo per la passione un poco esaltata dei singoli!
Questo fine settimana la 444 001 dovrebbe essere preparata per il suo trasferimento. Una volta al Museo sarà difficile che vi si possa mettere mano per qualche aggiustamento...Però sicuramente tra dieci anni,scaduta la verniciatura,qualcsa si potrà fare!
Max RTVT