Eurostar ha scritto:
Ciao sincrono, interessante il tuo post, si parlaci anche degli ETR e se puoi delle E402 A e B. Inoltre mi piacerebbe sapere se con la riqualificazione delle E444 queste macchine sono cambiate molto.
Ciao
Per le 402 non posso dirti niente, perchè non ho voluto perenderne l'abilitazione. Gli ultimi tre anni della mia carriera gli ho riservati a sevizi più tranquilli, su un turno di zona utilizzando prevalentemente Ale (724- TAF).
Per le "adorate" 444, posso descriverti l'evoluzione del mezzo.
La prima serie, non i prototipi, ha sofferto a lungo di qualche problemino dovuto a:
- motoalternatori
- relais di accelerazione
- selettore di velocità
- contattori Sigma
- combinatori degli shunt
- antislittante
- sospensioni
Essendo il primo mezzo di trazione ad avere una rilevante potenza con solo 4 assi, aveva dei grossi problemi legati all'aderenza e al reostato, molto delicato, specie fino alla 4-5° posizione dell'avviatore, quelle che escludevano le resistenze di più elevato valore, ha creato non pochi problemi, specie con i treni che le venivano appioppati. I macchinisti anziani (aparlo degli anni 70'), non la vedevano di buon occhio. La 444 ha rappresentato il primo mezzo moderno, dotato di un circuito di comando complesso, con numerosi relais, per cui gli anziani
quando ci salivano a bordo, manifestavano fenomeni di disarticolazione ossea (erano agitatissimi). Ho avuto la fortuna di avere un Signor maestro, come macchinista. Lui non aveva assolutamente timore e le aveva studiate a fondo Ho imparato tantissimo con lui, tanto che dopo l'esame, gli istruttori, mi hanno concesso l'abilitazione senza frequentare il corso, facendomi solo una serie di domande.
Il fatto che gli anziani evitassero accuratamente di utilizzarle, si bruciavano le ferie quando capitava la sestina che prevedeva l'utilizzo della 444 per Genova e per Milano. Questo era a vantaggio dei giovani disponibili, come me. Le conoscevo benissimo e non ne avevo timore e lei, non mi ha mai tradito (solo qualche problema). Però qualche riserva la chiedevano, non sempre per colpa dei macchinisti disorientati.
Una pecca molto fastidiosa era dovuta agli ammortizzatori, del tutto inadeguati alla macchina.
C'era da ballare tantissimo!
Con la seconda serie, si è ovviato a qualche inconveniente, tipo l'antislittante ma niente di più.
Comunque, presa la dovuta confidenza ed un certo cambio di mentalità, il personale imparò in fretta e la 444 iniziò ad essere vista con altri occhi.
Per anni ne è stato fatto un utilizzo non adeguato, in testa a treni pesanti per e da Bari o per Roma, mi hanno fatto pensare ad un puledro attaccato ad un carro agricolo. Tutto per la carenza di 646.
La successiva riqualificazione ad R ha migliorato enormemente la bontà di questo mezzo. Cabine adeguatamente ristrutturate, con condizionamento e insonorizzazione, sostituzione del relais di accelerazione, con un relais elettronico, facente capo alla centralina "Delfina". Eliminazione dei contatti sussidiari, sostituiti da microinterr. Sostituzione dei gruppi motoalternatori, con due gruppi statici Parizzi (affidabilissimi). Finalmente dei nuovi ammortizzatori, molto efficenti. Maggiore comodità ed affidabilità. Ora, una ottima macchina.
Purtroppo l'utilizzo in direttissima, in testa a rapidi impostati a 190/200 km/h, ne ha accelerato la fine. Mi sono reso conto di questo quando, per un disguido con il personale, dopo aver consegnato un ETR460 al MAV di Roma, il capo deposito mi chiese se al posto di rientrare in WT, gli effettuavo un treno per Firenze. Sempre desideroso di nuove esperienze, ho accettato.
Un treno AV per Milano C., impostato a 190. Ebbene, chi conosce la DD, sà che è un continuo saliscendi e dopo Settebagni, ho spronato il puledro, senza riuscire però a raggiungere la velocità. Per rispetto, non ho esagerato con il shuntaggio, limitandomi al 3° grado, in parallelo.
Sono riuscito a toccare i 200, solo nelle tratte favorevoli. Mentre "pestavo", immaginavo, sotto di me, quei motori che lavoravano a regime massimo, ai collettori (chissà che temperature!) e più pensavo e più calavo con l'i.c.. Giunto a Firenze e staccata la macchina, lasciai ventilare per almeno 5 minuti i motori: Venni richiamato dal personale di stazione, che mi invitò a fare silenzio. Povere Tartarughe, dopo delle sgroppate del genere, non ti lasciano neanche raffreddare i motori. E lì ho capito perchè ai motori si deformavano i collettori!
Meraviglioso locomotore, progettato per il futuro, ma ucciso da un utilizzo esagerato. Sarebbe andata bene solo fino a 180 Km/h e su linee non troppo impegnative e con massa adeguata al traino. Se non ne avete mai parlato, possiamo discutere dei problemi che affliggono i motori in cc,
Ciao