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 Oggetto del messaggio: Re: Che state facendo?
MessaggioInviato: lunedì 9 agosto 2010, 12:15 
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Iscritto il: giovedì 9 novembre 2006, 17:14
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Railman ha scritto:
protoluca ha scritto:
...
@Railman - per contattarmi : sono qui sul forum .

Intendevo privatamente, ma se questo per te è un problema, come mi sembra di capire, beh, non importa, rispetto le tue esigenze.
Grazie comunque.

Railman ,
Io intendevo pubblicamente, ma se questo per te è un problema, come mi sembra di capire, beh, non importa, rispetto le tue esigenze.
Grazie comunque

...aggiungo solo : lo sapevo , peccato e mi chiedo perche'?

luca


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 Oggetto del messaggio: Re: Che state facendo?
MessaggioInviato: lunedì 9 agosto 2010, 12:28 
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Iscritto il: giovedì 17 gennaio 2008, 14:50
Messaggi: 226
Località: Torino
protoluca ha scritto:
Railman ,
Io intendevo pubblicamente, ma se questo per te è un problema, come mi sembra di capire, beh, non importa, rispetto le tue esigenze.
Grazie comunque

...aggiungo solo : lo sapevo , peccato e mi chiedo perche'?
luca

Guarda che non volevo assolutamente urtare la tua suscettibilità, ci mancherebbe Luca, io capisco che tu voglia mantenere immacolato il tuo anonimato, ma non credo che un pulsantino MP possa mettere in piazza la tua identità. Detto ciò, continuo a dire che non importa, va bene lo stesso, non è per questo che perdo la stima verso un bravissimo modellista quale tu sei, il talento è talento e questo è inconfutabile...
Cordiali saluti. :wink:
Danilo


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 Oggetto del messaggio: Re: Che state facendo?
MessaggioInviato: lunedì 9 agosto 2010, 12:36 
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Iscritto il: giovedì 9 novembre 2006, 17:14
Messaggi: 417
Io ho gia' scelto di avere una dimensione pubblica .
Lo faccio con un nickname per tutela della mia privacy .
Il punto e' che voglio mantenere fede alla mia scelta e mantenere i miei interventi pubblici .
luca


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 Oggetto del messaggio: Re: Che state facendo?
MessaggioInviato: lunedì 9 agosto 2010, 12:42 
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Iscritto il: giovedì 17 gennaio 2008, 14:50
Messaggi: 226
Località: Torino
protoluca ha scritto:
Io ho gia' scelto di avere una dimensione pubblica .
Lo faccio con un nickname per tutela della mia privacy .
Il punto e' che voglio mantenere fede alla mia scelta e mantenere i miei interventi pubblici .
luca

No problem, tranquillo. Mi avrebbe solo fatto piacere uno scambio di idee (fermodellistiche, beninteso) in forma off-topic. Se poi volessi contattarmi tu un giorno, nel pieno rispetto della privacy, puoi farlo tranquillamente, qui sotto c'è la mia bustina.
Buon proseguimento e complimenti ancora.
Danilo


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 Oggetto del messaggio: Re: Che state facendo?
MessaggioInviato: lunedì 9 agosto 2010, 13:28 
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Iscritto il: venerdì 13 aprile 2007, 10:51
Messaggi: 933
Cita:
Quello che mi stupisce e' la poca fantasia fra i modellisti ferroviari italiani , anche nello scegliere fra gli articoli dei cataloghi .
Vedo spesso lavori didascalici , come un incontrollabile bisogno di ritrovare proprio quell' ordine ( e colore ) che impronta i paesaggi falleriani dei cataloghi .
Forse i tempi sono pronti per un "neorealismo italiano".


Non è un'idea mia, ma di modellisti esteri. Tutto ciò che è a catalogo dai vari produttori è benvenuto, a patto di.....renderlo irriconoscibile. Molti si divertono a comprare un kit e montarlo con tutta una serie di modifiche. Poi lo si fa vedere, magari su un forum, dicendo che è un prodotto commerciale. Se nessuno capisce quale, e di che marca, bene, il lavoro è riuscito. Ho ad esempio una centrale termica Faller con pareti a mattoni, finestre a cuspide, pareti rinforzate con tramature in legno. Ebbene intonacata e con le finestre riquadrate, si fa veramente fatica a riconoscerla (tra l'altro è l'unico modo per impiegarla in un'ambientazione latina franco-italiana).
Bye


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 Oggetto del messaggio: Re: Che state facendo?
MessaggioInviato: lunedì 9 agosto 2010, 14:37 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 21:37
Messaggi: 1971
Località: Faenza
I due interventi :
- Protoluca che accenna, in sostanza, alla moda di fare il plastico di un plastico
- ilMasselli che boccia l' uso in modo acritico di pezzi commerciali
mi toccano nel vivo e mi spingono a fare una affermazione che, però, sarà condivisa da pochi.
Troppo spesso si vedono impiegare ottime capacità modellistiche per realizzare impianti in cui la ferrovia c' entra ben poco.
La presenza dei binari, di per sè, non significa ferrovia.

Non è un problema di soldi o spazio.
E' un problema di cultura, di fonte dell' informazione.

La fonte di informazione (che genera la cultura) deve essere per noi l' osservazione della ferrovia vera.
Di persona, nel caso di ferrovie contemporanee (e vicine). Leggendo libri e documenti storici, nel caso di ferrovie più indietro nel tempo (o lontane da noi).
Bisogna, invece, bandire dalla nostra cultura ferroviaria l' osservazione di plastici e la consultazione dei cataloghi delle case di fermodellismo.
Le case costruttrici fanno bellissimi modelli, con soluzioni tecniche a volte innovative. Ma quando ci parlano di ferrovia, l' innovazione scompare.
Nei loro cataloghi si parte dall' ovale, che è il tracciato più semplice per far circolare un convoglio. E lì ci si ferma.
Ma l' ovale è l' esatto contrario di ciò che è la ferrovia. In ferrovia l' ovale non esiste.

Per completare il disastro, all' ovale vengono aggiunte tutte le varianti più cervellotiche.
E così parte la corsa ai tracciati astrusi, aggravati dalle possibilità offerte dai programmi CAD di oggi, che consentono tracciati quanto mai irrealistici.

E' comunque evidente che l' osservazione della realtà è, oggi, più difficile di un tempo.
Quando, per esempio, il merci raccoglitore manovrava anche nelle più piccole stazioni, dava la possibilità a tutti di osservarlo.
Oggi, invece, le manovre sono circoscritte ai pochi scali, lontani dal pubblico, e solitamente non accessibili.

Ancora peggio succede per i treni passeggeri. Con la diffuzione delle composizioni bloccate e navetta, le manovre si sono decisamente ridotte. E' un obbiettivo fortemente e giustamente voluto dagli ingegneri ferroviari, ma a noi appasionati ha tolto il fascino di composizioni e scomposizioni che avvenivano nelle stazioni principali.

Come rimediare ?

Non abbiamo molte possibilità.
Se vogliamo treni moderni, occorre molto spazio (sono grandi sia i treni, sia le stazioni).
Se vogliamo manovre e situazioni di esercizio molto variate, allora dobbiamo tornare indietro nel tempo, ambientando in epoca e località adatte i nostri impianti.

Può sembrare un discorso estremista. Ma occorre analizzarlo con calma. Avvicinarsi alla realtà spaventa. Ma solo all' inizio. Poi guardandola e studiandola se ne scoprono gli aspetti più belli, più interessanti.
Questo è fermodellismo.

Stefano Mnghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: Che state facendo?
MessaggioInviato: lunedì 9 agosto 2010, 14:49 
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Iscritto il: giovedì 22 giugno 2006, 9:27
Messaggi: 1260
Località: Macerata
Bella stefano, per me hai invece centrato il punto.
Il fatto è che si sta sempre più creando un divario tra i modernisti assoluti (me compreso, sono pur sempre un 35enne) e chi invece il plastico lo vive come una vecchia foto da riprodurre più per ricordare i tempi andati che per una vera passione scenica.
Io ora mi sto mettendo al lavoro sul ponte strallato sul Po, chissà come verrà fuori, ce la metto tutta, ma spazio e distanza geografica purtroppo non mi sono amiche.
Aggrava il tutto il fatto che vivo nell'entroterra, e la linea che corre dalle mie parti è una sciancata servita ancora dalle aln668. Manovre in stazione? treni merci? e chi li vede mai? Come posso ricreare in 1/87 una cosa MAI vissuta? Internet aiuta, ma la fantasia purtroppo colma molte lacune... ed ecco che allora un edificio non molto italiano magari può essere per me realistico ma non realmente esistente...
Alessio


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 Oggetto del messaggio: Re: Che state facendo?
MessaggioInviato: lunedì 9 agosto 2010, 15:06 
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Iscritto il: domenica 2 aprile 2006, 9:16
Messaggi: 2844
Località: Nato a Firenze 25/01/1962 - Vive tra Toscana e Marche
ste.klausen21 ha scritto:
I due interventi :
- Protoluca che accenna, in sostanza, alla moda di fare il plastico di un plastico
- ilMasselli che boccia l' uso in modo acritico di pezzi commerciali
mi toccano nel vivo e mi spingono a fare una affermazione che, però, sarà condivisa da pochi.
Troppo spesso si vedono impiegare ottime capacità modellistiche per realizzare impianti in cui la ferrovia c' entra ben poco............................................................
......................se ne scoprono gli aspetti più belli, più interessanti.
Questo è fermodellismo.

Stefano Mnghetti


Prendo spunto dall'intervento di Stefano Minghetti, che condivito molto, proprio per sottolineare una volta di più come chi si avvicina al fermodellismo plasticistico oggi abbia, paradossalmente, più difficoltà di chi si accingeva a costruire un plastico 30 anni fa.
Non parlo di materiali chiaramente ma di idee e spunti per "costruirsi" la propria ferrovia.

Ultimamente sono entrato in contatto con molti appassionati, sia giovanissimi che più "navigati", che mi hanno anche chiesto di poter venire a vedere il plastico. Come sempre un piacere !!

Ho notato che , logicamente, le "nuove leve" partono con l'idea, la bramosia (peraltro giustificatissima!!) di veder sfrecciare ETR500, IC ecc...ecc.... insomma, i treni e convogli che vedono quando fanno i loro raid fotografici o semplici visite in stazione o lungo linea.

Come non comprenderli !! Ma come, d'altro canto, non cercare di fargli "vedere" anche la ferrovia che non c'è più, quella dei piccoli scali merci, degli immancabili piani caricatori, delle gru anche nelle sperdute stazioncine. Degli incroci e delle precedenze sulle linee a binario unico e delle manovre dei mitici merci raccoglitori?

La mia è stata grande soddisfazione quando negli occhi e nelle domande di questi ragazzini vedevo nascere l'interesse per questa ferrovia che può essere realizzata con moduli anche di dimensioni contenute, acquistando soli 3 o 4 scambi ed una Gr880 con 2 corbellini ed un bagagliaio ed una Gr740 con un Dm e 5 carri.

Al bando ovali insulsi dove il "Frecciarossa" ........... sfreccia per qualche giorno, al massimo qualche settimana e poi fa la fine inesorabile, in soffitta o cantina, della pista policar .....?? (a parte rare eccezioni .....).

Il plastico per crescere, durare, divenire una passione che ti seguirà per sempre deve attingere il più possibile dal ricreare in scala la realtà ferroviaria e, posso dirlo per esperienza vissuta, ricreare quella di oggi richiede spazi enormi e comunque non consente tutta una serie di attività che oggi (come scrive anche Stefano) non fanno più parte del "mondo ferroviario".

Certo........ come fare per "vedere" questa ferrovia che non c'è più????

Anche qui deve scattare la passione e la voglia di documentarsi ........... Per assurdo è quasi più facile oggi .......

Basta cercare nei cataloghi delle riviste per trovare bellissimi filmati d'epoca. Cercare nel web fotografie, documentazione storica ecc....ecc.....

Ecco che il "banale" (ma quando maiiii!!!) costruirsi il plastico diviene anche momento di ricerca, di studio, un modo per capire come eravamo fatti e come, magari "solo" 50 anni fa la Ferrovia fosse molto diversa.

Ciao

Riccardo Alberoni


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 Oggetto del messaggio: Re: Che state facendo?
MessaggioInviato: lunedì 9 agosto 2010, 15:44 
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Iscritto il: venerdì 11 dicembre 2009, 23:30
Messaggi: 381
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Nel caso specifico del tuo plastico di S. Satiro, che non ho mai avuto la fortuna di visitare dal vivo, a me attrae particolarmente la zona del deposito piuttosto della direttissima (peraltro eccezionale), a parer mio le piccole realtà locali sono molto più ricche di spunti e più interessanti da riprodursi dei grandi viadotti o tratte di percorrenza


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 Oggetto del messaggio: Re: Che state facendo?
MessaggioInviato: martedì 10 agosto 2010, 14:06 
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Iscritto il: domenica 22 gennaio 2006, 17:52
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Andioc ho visto che hai usato i disegni che ho messo su un sito, potete scaricarli e modificarli tranquillamente, purtroppo io al momento non sono capace di fare gli archi nelle porte e nelle finestre, un giorno imparerò, per chi volesse ho il disegno del viadotto di Pitecio, ci vuole un pò di pazienza a riportarlo in scala esatta poichè sono state usate diverse scale per riportare le varie quote sul libro.
Saluti

Sergio Porcu


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 Oggetto del messaggio: Re: Che state facendo?
MessaggioInviato: martedì 10 agosto 2010, 15:24 
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Iscritto il: mercoledì 24 gennaio 2007, 11:50
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Località: Venezia
Sì, il disegno del casello l'ho scaricato da Rotaie.it, mentre per le misure della torre idrica ho osservato le foto e quei pochi casi reali ancora in piedi, viaggiando in treno; ho tratto le misure con uno strumento di alta precisione, l'occhiometro.

Ciao
Andy


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 Oggetto del messaggio: Re: Che state facendo?
MessaggioInviato: martedì 10 agosto 2010, 21:03 
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Iscritto il: lunedì 18 dicembre 2006, 23:40
Messaggi: 231
Località: Forlì
Manutenzione :
con l'arrivo dei nuovi E646 067, E645 035 ( motorizzato ) di Roco + E 646 199 si Acme sono entrate in officina per la RG le E646 209, E646 085 e E645 068 RR : smontaggio, pulizia trasmissione dal.... malefico grasso bianco - lubrificazione, corsa prova e rientro in servizio.
Attualmente accantonate in attesa della RG le E428 109,174,162, 226 Pirata: oltre alla revisione meccanica della trasmissione riceveranno il kit di aggiuntivi e mancorrenti MdF. La sorella E468 225 HR è ancora in attesa di prendere servizio appena arriveranno tutte le sorelle.
Resta in officina il telaio della E656 RR in attesa di modifica in E655 e verniciatura XMPR della cassa di una Lima 1 serie.
Bye
E444Xmpr


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 Oggetto del messaggio: Re: Che state facendo?
MessaggioInviato: giovedì 12 agosto 2010, 9:57 
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causa forzata ...... reclusione per maltempo :x non potendo proseguire lavori gr910 (materiali in altro luogo) ho cambiato soggetto e ...... nazionalità. dunque voilà une courte rame francoise toute en plasticard ensemble en 1903. a vous voir apres les vacances
URL=http://img804.imageshack.us/i/dsc01052.jpg/]Immagine[/URL]

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bé adesso pero` speriamo nel sole :lol: :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: Che state facendo?
MessaggioInviato: giovedì 12 agosto 2010, 16:47 
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Iscritto il: lunedì 16 marzo 2009, 18:25
Messaggi: 1028
cita:

Ecco che il "banale" (ma quando maiiii!!!) costruirsi il plastico diviene anche momento di ricerca, di studio, un modo per capire come eravamo fatti e come, magari "solo" 50 anni fa la Ferrovia fosse molto diversa

la differenza tra noi e gli "altri" (e mi riferisco a "quelli d`oltralpe") è che per "loro" anche riprodurre un "carrello a mano" é ferromodellismo ........... :roll: :roll:
(parere personale eh?) :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: Che state facendo?
MessaggioInviato: domenica 15 agosto 2010, 14:55 
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Iscritto il: lunedì 16 marzo 2009, 18:25
Messaggi: 1028
ultimata caldaia gr910

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