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 Oggetto del messaggio: "Per Grazia Ricevuta": i treni negli ex-voto di Oropa
MessaggioInviato: mercoledì 18 agosto 2010, 16:53 
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Sono stato di recente ad Oropa e ho notato, tra centinaia di ex-voto dedicati a disgrazie sfiorate in incidenti stradali, qualche omologo riguardante incidenti ferroviari, o comunque ai PL.

La qualità dei dipinti (come sempre con gli ex voto) è piuttosto bassa: non possiamo certo aspettarci una rappresentazione veritiera, o quanto meno simile, del fatto accaduto e dei mezzi coinvolti.
Mi sono accorto, però, che quasi sempre è possibile capire quali siano stati i rotabili protagonisti dello scampato pericolo, o perlomeno a che cosa si sia ispirato l'artista nel dipingere l'ex voto.

Vi propongo quindi alcune di queste immagini, che al di là del fatto di essere testimonianze di devozione, nel loro aspetto naif ci fanno comprendere quale fosse la "percezione visiva" dei mezzi ferroviari nell'immaginario collettivo del tempo.

Mi scuso per le mie pessime qualità di fotografo, ulteriormente peggiorate dal fatto che la galleria degli ex voto di Oropa non è affatto luminosa, per cui ho dovuto fotografare con il flash, il cui riflesso compare puntualmente laddove il dipinto era protetto da un vetro.

Questa è una delle prime immagini che ho trovato:
Immagine

Chi offre l'ex voto ha avuto la sventura di scivolare con lo scooter sui binari di un PL proprio mentre sopraggiungeva una coppia di automotrici FS (il castano isabella e l'estetica da "littorine" sono inconfondibili, pur nelle grossolane semplificazioni). La forma dei frontali sembra suggerire una coppia di ALn 556 Breda; ma tali automotrici non circolavano nel biellese, né in generale in Piemonte, dove erano di casa le Fiat. La rastrematura verso l'alto potrebbe quindi essere un tentativo di imitare le forme di una coppia di ALn 772, che invece erano comuni ovunque.
D'altronde c'era cascata anche la Rivarossi, che ai tempi produceva una coppia di automotrici dalle forme ispirate alle 556, ma marcate "772"!


Immagine
In questa immagine, invece, le ALn 772 si riconoscono bene: la calandra del radiatore e il disegno dei finestrini della cabina sono inconfondibili, nonostante le forme sgraziate e le sproporzioni del disegno. L'offerente è una ragazzina caduta accidentalmente dal treno in corsa: bravata? scherzo? porta aperta troppo presto all'arrivo in stazione? Io propendo per quest'ultima ipotesi. Se non si è fatta male è perché il treno probabilmente andava già molto piano.

Immagine
Anche qui non ci sono dubbi: il rodiggio è sbagliato, i trolley sono troppo semplici, i dettagli sono inventati: ma la forma del mezzo e la presenza del bifilare ci dicono che si tratta di una E 550. E' anche chiaro che cosa sia successo: un cavo tranciato che va a massa, una folgore, e uno dei macchinisti vola giù dalla macchina.
A Biella il trifase non ci fu mai, relegato al centro/sud del Piemonte; sarà stato un macchinista torinese devoto alla Madonna nera? O uno dei tanti biellesi emigrati per cercar fortuna nel capoluogo?
Quel che si intuisce è che ha tardato un pochino, nel rendere grazie del miracolo: la macchina è dipinta in castano-isabella, colori che nel 1922 (data del fatto) erano ben di là da venire...

Immagine
Tempi di guerra, tempi di bombardamento. Qui c'è poco da lavorare di fantasia: il pittore ci dice con tutta chiarezza che quelli raffigurati sono i mezzi della SATTI di Torino, "ripresi" ad Orbassano, sulla linea tranviaria Torino-Giaveno, chiusa nel 1958. Ho qualche dubbio sui colori: al tempo, il "crema" era la livrea delle tranvie che raggiungevano Druento, Pianezza e Venaria, ma in guerra tutto può essere, anche che i mezzi di linee diverse si mescolassero e viaggiassero fuori dalla loro zona.

Immagine
Restando in tema di tranvie, ci avviciniamo al santuario biellese. Qui si riconosce molto facilmente la tipica elettromotrice a carrelli delle Ferrovie Elettriche Biellesi (il pittore ha anche inserito il logo FB, Ferrovie Biellesi, sul mezzo) durante un tipico (ahimè) incidente su queste linee, i cui PL erano praticamente tutti del tipo senza barriere con avvisatore ottico/acustico. L'estetica dell'autobus ci suggerisce che siamo negli anni '50, anche se sull'ex voto manca la data: l'aumentare della motorizzazione gommata e i frequenti attraversamenti della rete stradale, inclusi tratti promiscui, portarono proprio in quegli anni alla soppressione dell'intera rete a s.r. biellese.

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Nonostante di primo acchito qui ci sia poco da riconoscere, la data e la dinamica dell'incidente, nonché il cartiglio ("alla mamma Celeste perché tanti scampò e perché tutti conforta - datato 1949), lasciano pochi dubbi: si tratta di un fatto piuttosto noto. Nel 1949 una automotrice SFBN AUTO BC 76 (più tardi ALn 776 FS) in servizio diretto Biella - Milano, si scontrò frontalmente con un treno trainato da una E 428.
L'automotrice, seppure sventrata, si distingue chiaramente per i suoi tipici colori blu e crema, che portò fino al 1961, mentre quel "coso" marrone in primo piano è il tentativo sommamente malriuscito di rappresentare una E 428 semiaerodinamica.

Ce ne sono molti altri, e volendo il discorso potrebbe proseguire...

Ciao
Andy


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 Oggetto del messaggio: Re: "Per Grazia Ricevuta": i treni negli ex-voto di Oropa
MessaggioInviato: mercoledì 18 agosto 2010, 18:11 
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molto interessante !
anch'io sbircio sempre tra gli ex voto per vedere se ci sono dei treni

complimenti


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 Oggetto del messaggio: Re: "Per Grazia Ricevuta": i treni negli ex-voto di Oropa
MessaggioInviato: mercoledì 18 agosto 2010, 19:13 
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Bravo! Molto bello ed interessante,devi assolutamente proseguire la tua disamina!


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 Oggetto del messaggio: Re: "Per Grazia Ricevuta": i treni negli ex-voto di Oropa
MessaggioInviato: mercoledì 18 agosto 2010, 21:03 
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Ce ne sarebbe di cosa da vedere negli "ex voto". Al di là della devozione a quella Sacra Immagine spesso abbiamo testimonianze di scorci di vita caduti completamente nell'oblio.
A chi piace il mare conviene visitare la galleria degli ex voto del Santuario di Montenero, presso Livorno. Gli ex voto a carattere marinaresco sono tanti e tali che, tempo addietro, sono stati oggetto di una mostra specifica allestita a New Jork.
Però anche i soggetti ferroviari e tranviari sono ben rappresentati: scampate folgorazioni sotto il trifase, investimenti di tram, ecc.
In particolare ricordo un quadro ad olio con una locomotiva verde, Rete Mediterranea (forse), lo ricordo ben dettagliato, forse si potrebbe arrivare al tipo.
Vedremo, se ci sarà occasione.
Ad averne la possibilità forse ci sarebbe da fare ricerche anche nei magazzini, sempre a Montenero ricordo un quadro offerto dopo un deragliamento accaduto sulla Livorno Vada tra il Boccale e Calafuria. Fu una cosa seria, ma non ci furono morti, ma questo quadro non lo vedo più.
Per chi potrebbe essere interessato al Santuario si arriva anche con una funicolare.
Pace e bene :D
Massimo


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 Oggetto del messaggio: Re: "Per Grazia Ricevuta": i treni negli ex-voto di Oropa
MessaggioInviato: giovedì 19 agosto 2010, 22:51 
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crosshead ha scritto:
Bravo! Molto bello ed interessante,devi assolutamente proseguire la tua disamina!
Grazie! Ho iniziato quasi per caso, quando mi sono reso conto della riconoscibilità dei soggetti in alcuni dei quadri. Ho fotografato qualcosa, ma il tempo a mia disposizione non era molto. Oropa non è certo un posto dove vado spesso, ma conto di capitarci ancora, nel qual caso andrò a scattare nuove foto. E' un argomento che mi stuzzica (non s'era capito?)

Ciao
Andy


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 Oggetto del messaggio: Re: "Per Grazia Ricevuta": i treni negli ex-voto di Oropa
MessaggioInviato: giovedì 26 agosto 2010, 2:07 
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andicoc ha scritto:
(...) Nonostante di primo acchito qui ci sia poco da riconoscere, la data e la dinamica dell'incidente, nonché il cartiglio ("alla mamma Celeste perché tanti scampò e perché tutti conforta - datato 1949), lasciano pochi dubbi: si tratta di un fatto piuttosto noto. Nel 1949 una automotrice SFBN AUTO BC 76 (più tardi ALn 776 FS) in servizio diretto Biella - Milano, si scontrò frontalmente con un treno trainato da una E 428(...)
Mi auto-cito per correggermi: l'incidente suddetto avvenne a Milano Certosa nel tardo pomeriggio del 4 agosto 1948 tra l'AUTO 2N BC 76.07, in servizio diretto Milano-Biella, e un treno Domodossola-Milano al traino di una E.428 aerodinamica. La discrepanza tra la data del fatto e quella dell'ex voto (1949) può essere dovuta al fatto che il dipinto fu donato successivamente a una convalescenza, o alla prima occasione possibile di pellegrinaggio a Oropa. Quando ho caricato le foto andavo a memoria, ma adesso ho reperito un articolo di Claudio Pedrazzini in cui si parla dell'incidente (la Rivista della Ferrovia, autunno 2009, p. 13; chiedo venia alla Duegi se cito la "concorrenza", lo faccio solo per dovere di correttezza storica).

Ciao
Andy


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 Oggetto del messaggio: Re: "Per Grazia Ricevuta": i treni negli ex-voto di Oropa
MessaggioInviato: giovedì 26 agosto 2010, 8:43 
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Ultima modifica di centu il martedì 4 luglio 2017, 6:59, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: "Per Grazia Ricevuta": i treni negli ex-voto di Oropa
MessaggioInviato: giovedì 2 settembre 2010, 20:41 
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Iscritto il: venerdì 15 gennaio 2010, 10:19
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Ce n'è almeno uno alla Madonna della Guardia, sopra Genova, che risale all'epoca del vapore. Si tratta di un macchinista che stava oliando i biellismi della locomotiva, la quale venne urtata da un'altra macchina: il poveretto rischiò la vita, ma nonostante lo spavento ne uscì illeso.

Nella stazione di Genova Pontedecimo, invece, è stata eretta una edicola votiva per il ringraziamento alla Madonna della Guardia per la salvezza generale nel disastro ferroviario del 1997: un merci che avrebbe dovuto viaggiare a 55 km/h a causa di mancato funzionamento dei freni (forse non collegati) piombò in stazione a quasi 160, producendo effetti simili a quelli di un bombardamento. Ma salvo un grosso spavento i danni per le persone furono molto limitati, e non certo per merito delle FS.


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 Oggetto del messaggio: Re: "Per Grazia Ricevuta": i treni negli ex-voto di Oropa
MessaggioInviato: martedì 7 settembre 2010, 10:59 
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sandro.raso ha scritto:
Ce n'è almeno uno alla Madonna della Guardia, sopra Genova, che risale all'epoca del vapore. Si tratta di un macchinista che stava oliando i biellismi della locomotiva, la quale venne urtata da un'altra macchina: il poveretto rischiò la vita, ma nonostante lo spavento ne uscì illeso...

Non ho inserito fotografie di ex voto con locomotive a vapore (ce n'erano comunque parecchi, generalmente relativi a investimenti ai PL), perché in tal caso l'identificazione del rotabile è molto più difficile: le locomotive a vapore, dipinte in modo approssimativo, si somigliano tutte. Ciò non toglie che in qualche caso si possano individuare lo stesso... sarà motivo d'indagine alla prossima gita a Oropa. ;)

sandro.raso ha scritto:
Nella stazione di Genova Pontedecimo, invece, è stata eretta una edicola votiva per il ringraziamento alla Madonna della Guardia per la salvezza generale nel disastro ferroviario del 1997: un merci che avrebbe dovuto viaggiare a 55 km/h a causa di mancato funzionamento dei freni (forse non collegati) piombò in stazione a quasi 160, producendo effetti simili a quelli di un bombardamento. Ma salvo un grosso spavento i danni per le persone furono molto limitati, e non certo per merito delle FS.
Urca, questa non la ricordavo. Davvero un miracolo! :shock:

Ciao
Andy


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 Oggetto del messaggio: Re: "Per Grazia Ricevuta": i treni negli ex-voto di Oropa
MessaggioInviato: lunedì 16 aprile 2012, 18:24 
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Iscritto il: mercoledì 3 ottobre 2007, 10:45
Messaggi: 86
Località: Livorno
Salve a tutti, ritiro su questo topic dato che mettendo a posto alcune foto ho ritrovato questa fatta ad un ex-voto nel santuario di Montenero

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ad uso dei "cecati" aggiungo lo zoom del testo

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Andrea


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 Oggetto del messaggio: Re: "Per Grazia Ricevuta": i treni negli ex-voto di Oropa
MessaggioInviato: martedì 17 aprile 2012, 21:08 
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Iscritto il: giovedì 24 gennaio 2008, 18:40
Messaggi: 2135
Località: piemonte
Argomento di assoluto interesse ed alquanto inusuale.
Porto qui il mio contributo:

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L'8 giugno del 1908 la ferrovia Novara - Varallo è stata funestata da quello che con tutta probabilità fu il più grave disastro della storia della linea. Era la festa dell'Incoronata, circostanza che attirava sempre a Varallo e al Sacro Monte una moltitudine di pellegrini, ma pioveva, e questo aveva un poco limitato il numero delle presenze. Alle 14 e 15 avrebbe dovuto partire da Varallo alla volta di Novara un treno che le cronache riferiscono composto da 15 vetture passeggeri e 2 per il bestiame. I pellegrini che vi salirono lasciarono vuota l'ultima vettura, di II classe, in coda al convoglio, che partì infine con ritardo, alle 14 e 48. Il treno sostò poco dopo alla fermata di Roccapietra, che non aveva binari di sorpasso, a circa tre chilometri da Varallo. Qui il personale di macchina, anche in relazione alla pioggia e alla pendenza della linea, resosi conto di una anomalia nel funzionamento dei freni, pose mano ad una riparazione provvisoria, sul posto. Ma intanto da Varallo alle 14 e 58 era stato licenziato per Novara un treno merci, composto dalla locomotiva con tender e sei carri vuoti, per un peso complessivo di circa 100 tonnellate. Il fischio del merci in arrivo, all'uscita dalla galleria posta a 800 metri dalla stazione, coperta nella visuale da una curva e dalla vegetazione, fece a tutti comprendere come il disastro fosse inevitabile, nonostante, si dice, la figlia del capofermata di Roccapietra fosse prontamente corsa incontro al convoglio che sopraggiungeva sventolando la regolamentare bandiera rossa. I più pronti si gettarono dagli sportelli ma la collisione fu veramente tremenda. La locomotiva del merci si infilò nell'ultimo carro, in legno naturalmente, del treno fermo e si accavallarono numerose carrozze, con scene di strazio e grida di dolore. Alle 15.45 da Varallo partiva un treno di soccorso con numerosi medici ed infermieri dell'Ospedale oltre al Sotto Prefetto, al Procuratore del Re, al tenente dei Carabinieri, al Capostazione di Varallo. I feriti più gravi vennero trasferiti all'Ospedale di Varallo, altri in grado di viaggiare in quelli di Novara e Vercelli. Il bilancio della sciagura fu di cinque morti, 38 feriti gravi e 58 lievi. Per la prima volta in Valsesia vennero richiamati dall'eco degli eventi i cronisti di grandi quotidiani: alla 22 della sera stessa giunsero in auto da Milano due giornalisti del Corriere della Sera. Il disastro ebbe strascichi giudiziari, ma anche politici; alla Camera il Deputato piemontese on. Rizzetti si levò a tuonare contro il disservizio ferroviario, ed in particolare a denunciare come il materiale rotabile sulla linea Novara - Varallo fosse vetusto e inadeguato: su ciò che rimaneva di una vettura accartocciata nell'incidente venne notata una targa indicante l'anno di fabbricazione, il 1855. Inoltre un semplice segnale di protezione per la fermata di Roccapietra avrebbe certamente arrestato il merci.


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