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 Oggetto del messaggio: Re: Se vogliamo farci un bel pianto
MessaggioInviato: mercoledì 8 settembre 2010, 23:06 
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Bene,vedo con piacere che il mio intervento ha stimolato la partecipazione di persone con le quali è stimolante il confronto. In realtà era proprio ciò che mi ripromettevo. :D

Affrontiamo il problema del traffico merci. Non posso che concordare con Mattia646 .Le Ferrovie dello Stato,da sempre,avevano un sistema di presa e distribuzione dei colli che pur non avendo a disposizione nessun tipo di supporto,diciamo di tipo telematico,era nel suo insieme efficente. Da ogni stazione,anche piccola,si potevano spedire colli e riceverne. I treni misti che spesso in composizione avevano anche solo una carrozza passeggeri,servivano a questo scopo. Ma stiamo parlando di quaranta anni fa! Il sistema è collassato quando le ferrovie a quella data e con l'affermarsi del trasporto merci privato e su gomma(le ferrovie erano e sono lo STATO) non hanno investito per rinnovarlo rendenderlo competitivo e fruibile ed economico ma sopratutto per integrarlo con quello stradale!!!

Oggi i principali corrieri espressi potrebbero trovare conveniente per lunghe distanze il trasporto su ferro sia dei propri mezzi che del collettame in se e per se. Ma devono poter interagire con il vettore ferrovia in modo semplice e sicuro! Dove sono,oggi,le strutture ricettive e la logistica adeguata per farlo?.
Alla data di trasformazione in S.p.A.,le nostre Ferrovie,coprivano servizi che ormai erano stati svuotati di contenuto ed erano anacronistici. Ma si è pagato un ritardo sulla trasformazione economica del Paese di decenni! Molti treni andavano perchè finanziati dallo Stato non perchè erano utili!

Tolto il velo è emersa una situazione reale che se non fosse stato per il trasporto regionale e l'alta velocità,nel nostro Paese avrebbe veramente segnato il declino del sistema "treno" come accaduto in certi paesi latino-americani... Nel resto degli altri Paesi europei, questo non è accaduto perchè altrove le classi dirigenti di quelle nazioni,hanno continuato a credere e a mantenere in tutti i modi possibili,una ripartizione tra il traffico merci su gomma e quello su ferro,investendo progettando e poi realizzando.
Quindi oltre al traffico internazionale delle merci esiste,sostanzioso,quello interno. Andate a guardare le loro strutture e il materiale rotabile. In questo contesto ci si può permettere di mantenere anche qualcosa di poco moderno e quindi costoso da gestire. Trenitalia,pur con tutte le disfunzioni che io vedo nella gestione corrente dell'Azienda,questo,però,è un altro discorso,amministra quello che ha trovato in una situazione ancora fluida e incerta per quanto riguarda il ritorno economico di qualunque tipo di investimento che non può non tenere conto degli effetti della nascita di una "ferrovia europea".

La rivoluzione sarà,anzi è proprio in questo. Prima c'èra un confine di Stato e il servizio lì finiva! Oggi il locomotore Taurus che parte da Berlino non fosse che per la ristrettezza dei raggi di curvatura e forse per la sagoma,teoricamente potrebbe arrestarsi col suo bel treno davanti alla banchina del primo binario di P,le Flaminio a Roma ,capolinea della ferrovia Roma Nord :D

L'Azienda ha mio giudizio,non si è fatta sfuggire,l'opportunità di fare piazza pulità di una certa eredità per ripartire verso nuovi obiettivi. Quanto al materiale rotabile di cui si parlava ho scritto che accantonare non significa demolire e che se demolizioni ci saranno riguarderanno per prime le serie più "antiche"
Ricordo anche che le Ferrovie dello Stato quando si trattò di ritirare dal servizio le ultime grandi vaporiere dopo le elettrificazioni della Milano Venezia e di altre linee del Nord Italia demolì per prime le S 685 che sebbene anziane erano efficenti ed erano anche le più potenti e "moderne" di quel gruppo. Stesso discorso con le 741 e le 743 che erano state ricostruite e modificate pesantemente negli anni cinquanta. Questi sono solo alcuni esempi ma se ne possono fare altri....

Comunque adesso il discorso è interessante.... :D Scrivete,scrivete! :D :D :D

Max RTVT


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 Oggetto del messaggio: Re: Se vogliamo farci un bel pianto
MessaggioInviato: giovedì 9 settembre 2010, 8:06 
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Località: 'Lisondria...
Utente primadonna ha scritto:
marchetti625 ha scritto:
Ragazzi, :D ho letto i vostri interventi con interesse...certo,ci sono tante buone argomentazioni ma forse le cose sono viste un pò troppo da appassionati e a volte con un certo "integralismo"... Abituati che nel passato "prossimo" i rotabili,in generale,avevano una "vita media"misurabile intorno ai cinquantanni e anche più,ciò che sta accadendo sconcerta ma questo non è solo "colpa"della cattiva volontà di alcune "persone" delle quali molti di voi fanno i nomi e i cognomi... :D A parte il fatto che la fila di E 633 e altro accantonate a Milano Smistamento non vuole per forza voler dire che sono tutte radiate e demolende ma anche fosse così provate a considerare:

Mi mancava "l'espertone" di turno che dà dell'integralista a colui che denuncia la distruzione economica e sociale operata dal delinquente Moretti :?
Se Moretti mi restituisce i soldi che ho speso come contribuente per acquistare 200 E 633 e 150 E 656 degli anni 80, allora FORSE, ne potremmo riparlare, ok? :P

Cita:
1) Basta un piccolo sguardo al materiale trainato:quanti anni sono passati dall'uscita di fabbrica delle Z 1?

L'ultima Z è uscita nel 2003. Vecchissima, meglio demolirle, o utilizzarle come rifugio per sbandati e gentaglia varia, vero?

Cita:
2) Il colpo di grazia al materiale tradizionale,quello con equipaggiamento reostatico ma anche a quello elettronico di prima generazione,è avvenuto con l'evoluzione,sempre più rapida,dell'elettronica di potenza e l'adozione dei motori a CA in luogo di quelli a CC. Oggi una locomotore a quattro assi ha una flessibilità d'esercizio e una ottimizzazione del fattore di potenza impensabile fino a venti anni fà. Non parliamo poi della facilità di manutenzione in officina e della riduzione di masse metalliche con relativa semplificazione costruttiva che riduce al minimo l'utilizzo di componenti lavorati in piccola serie per un tipo specifico di rotabile! Un rodiggio a tre carrelli,in questa nuova realtà,non ha più senso.

Mi fa piacere apprendere da te che le elettroniche del 1985 sono già "superate" dopo 10 anni.
Significa che è già l'ora di demolire le prime E 464 :D :D :D :D

Invece m'incuriosisce questa tua capacità tecnica nello stabilire la presunta "vecchiaia" di locomotive elettroniche che, al loro apparire, fecero dire dai sapientoni di turno che erano il FUTURO? M'avessero detto che il loro concetto di futuro corrisponde a 10/20 di vita al massimo li avrei presi a sputi in faccia, visto quello che ci sono costate.
E vuoi vedere che sono fessi i francesi che tengono in vita macchine elettroniche degli anni 70!!!

Cita:
3)Esiste poi,un altro particolare di capitale importanza. Oggi la ferrovia intesa come espressione" nazionale" è sostituita da un concetto di "ferrovia europea" dove si cerca di far emergere una sostanziale "interoperabilità" tra tutti i "vettori". Questo vuol dire che il nuovo materiale rotabile si costruisce sulla base di "piattaforme" precostituite che riguardano"cassa,telaio,carrelli,equipaggiamento di trazione e sistemi di sicurezza e controllo,inquinamento elettrico ed acustico,riciclo dei materiali" Sono fatte per durare temporalmente e "chiavi in mano",per un periodo già definito! Tenendo conto che l'evoluzione tecnologica le rende obsolete velocemente!

Tutto giusto, tutto molto bello. Ma questo cosa c'entra con la demolizione di macchine da 5/6 MW, con vent'anni di vita, ancora utili per trainare merci e passeggeri nord-sud?

O forse - tra le righe - mi stai dicendo che quel Delinquente, avendo soppresso il traffico merci e fortemente ridotto i treni PAX nord-sud, NON ha più nulla da farle trainare??
E se anche così fosse, mi spieghi, che cazzo c'entra con la presunta vecchiaia dei mezzi di trazione???

Cita:
4) Esiste poi un nuovo concetto di gestione del sistema ferroviario che per esempio nel settore merci,rende supefluo l'effettiva proprietà di un parco trazione dedicato da parte di una sola impresa di trasporto ferroviario.Infatti,Trenitalia potrebbe avere buona parte del parco trazione in comproprietà con ferrovie francesi,tedesche,spagnole ecc... Il mercato poi oggi offre macchine a "botta sicura",Traxx,Taurus,Prima ecc...

Come sopra... cosa c'entra tutto questo con la demolizione di macchine di 20 anni?

Cita:
5) E' importante per il trasporto merci la capienza dell'infrastruttura ma sopratutto i nodi di scambio,rotaia/strada e un parco rotabili su "misura" per la clientela oltre che il rigososo rispetto nei tempi di consegna delle merci.

Come parli bene. Tuttavia continuo a non vedere il nesso con la demolizione di mezzi di 20 anni di vita

Cita:
In conclusione;agli albori dell'elettronica di potenza con le incognite che la cosa rappresentava,si decise per la costruzione di macchine sicure ed affidabili come le E 656 ma già superate mentre i primi locomotori elettronici,E 633 e seguenti erano un progetto ponte in rapida evoluzione. Oggi accantonare per iniziare a demolire questi rotabili che verosimilmente usciranno di scena tra qualche tempo,è giusto e tutto sommato accettabile! Ecco perchè ben pochi si scandalizzerebbero,fuori dalla ristretta cerchia degli appassionati!

Prova a spiegarglielo ai contribuenti italiani, che si sono indebitati fino al collo!!! E mi raccomando, fai un bel sorriso, quando glielo spieghi (tipo questo => :mrgreen: )
UP 8)


Questo è tutto scemo...


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 Oggetto del messaggio: Re: Se vogliamo farci un bel pianto
MessaggioInviato: giovedì 9 settembre 2010, 16:20 
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Scusami, povero idiota, ma per stabilire che sono tutto scemo potevi evitare di quotare tutto il pippone. Oppure non sei capace/non ti ricordi, come si fa ad eliminare le parti non pertinenti di testo? Se vuoi te lo spiego, povero idiota :D
UP 8)


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 Oggetto del messaggio: Re: Se vogliamo farci un bel pianto
MessaggioInviato: giovedì 9 settembre 2010, 16:30 
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Località: Legnano (MI)
No, nessuno è scemo, si possono avere idee diverse però non si sa mai chi ha ragione fino in fondo! :shock:
Alla fine siamo qui per parlare di treni, non per stabilire chi di noi possa parlare più o meno di un altro!
Comunque non voglio polemizzare con nessuno, ma riporto la mia idea in risposta al Sig. Marchetti.
Quello che dici tu è indubbiamente esatto, io ho riportato in "auge" una ferrovia di 40 anni fa! Con una differenza però, una velocizzazione nella distribuzione fino a rendersi competitiva anche contro i corrieri gommati!
Certo, forse arrivare a certi tempi di resa di grandi multinazionali sarà impresa quasi impossibile, ma perlomeno arrivare ad avere un network funzionante e che produca benefici economici!
Non pretendo le spedizioni in regime di piccola velocità, ma forse con investimenti mirati si potrebbe riuscire a fare qualcosa di molto positivo per le nostre ferrovie!
Certo, si parla di investimenti a lungo termine, cosa che l'attuale dirigenza non desidera varare... :(
Inoltre non l'ho ancora scritto ma con questi treni "navetta" avrei trovato sicuro impiego a molte locomotive italiane attualmente accantonate perchè in attesa di un treno da effettuare... :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: Se vogliamo farci un bel pianto
MessaggioInviato: giovedì 9 settembre 2010, 16:38 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 3:48
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Località: 'Lisondria...
Utente primadonna ha scritto:
Scusami, povero idiota, ma per stabilire che sono tutto scemo potevi evitare di quotare tutto il pippone. Oppure non sei capace/non ti ricordi, come si fa ad eliminare le parti non pertinenti di testo? Se vuoi te lo spiego, povero idiota :D
UP 8)


Non necessito assolutamente di tue ulteriori spiegazioni. Mi è già sufficiente leggerti per capire la tua immensa ignoranza bigotta.


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 Oggetto del messaggio: !!
MessaggioInviato: giovedì 9 settembre 2010, 21:01 
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Iscritto il: giovedì 22 febbraio 2007, 22:36
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Caro Mattia,il tuo ragionamento è infatti giusto e perfettamente condivisibile(almeno per me! :D ) Ne ho tratto spunto perchè non è l'unico aspetto dove il sistema "ferrovia" avrebbe dovuto rispondere in maniera ben diversa da quanto è oggi...In questi anni di recessione mondiale si produce di meno e si trasporta di meno,certamente,basta dare un'occhiata ai "consuntivi di fine anno"dei principali operatori ferroviari europei anche privati.

Non è questo il punto. Io personalmente mi preoccupo assai meno di questi possibili ventilati accantonamenti,anche perchè prima che l'ultimo caimano o tigre sparisca,conoscendo le ferrovie ne passerà di tempo. Io mi preoccupo della capacità della rete! Fare più treni significa non solo più linee ma anche più nodi e per i merci interporti. Di per se il sistema ferrovia è rigido nel senso che si adatta con difficoltà ai mutamenti economici che determinano trasformazioni del territorio. Capisco l'esigenza di razionalizzare la rete e l'utilizzo di sistemi per la sicurezza SCMT che mal sopportano deviatoi e parchi smistamento. Ma segare bretelle e raccordi rende tutto meno fruibile da parte di operatori e clienti!

Dovremo fare un treno a Velletri in autunno e vengo a sapere che RFI ha chiuso l'ultimo deviatoio che ci consentiva di tagliare la vaporiera per rimetterla in testa al treno per il ritorno Questo ci obbliga a mettere in composizione anche il 626 194 di cui avremmo forse potuto fare a meno....Un costo in più! Ecco questo è un esempio piccolo,piccolo ma rende l'idea.

Ridurre la possibilità di manovra rendere difficile anche in caso di emergenza l'utilizzo della rete non aiuta la vendita del "servizio" da parte di nessuno,operatore privato o meno nè l'acquisizione di nuova clientela e questo vale anche per il settore passeggeri. Ecco questo per me è un problema vero.... :cry:

Saluti Max RTVT


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 Oggetto del messaggio: Re: Se vogliamo farci un bel pianto
MessaggioInviato: giovedì 9 settembre 2010, 22:21 
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Rincariamo la dose :!: :D
Sempre rimanendo nella mia zona (Tra Pisa e Firenze, per intenderci) noto che il corriere Bartolini ha un capannone, grosso modo, ad ogni svincolo della FI-PI-LI.
Sono capannoni moderni ma non troppo dissimili dai capannoni dei cari e vecchi MM delle stazioni FS corrispondenti (condannati a marcire inutilizzati al centro di piazzali invasi da erbacce :!: ) e posti all'incirca alle stesse distanze.
Certo se in FS (scusate, ma per questi ragionamenti non riesco a citare le nuove sigle, ma tanto la responsabilità di certe scelte nasce in ambito FS, almeno per me :wink: ) avessero voluto, il sistema sarebbe stato trovato :D
Invece ho il sospetto che, per evitare che "qualcuno" faccia rendere cose che "qualcunaltro" aveva dichiarate improduttive, si procede rapidamente alla distruzione di strutture e dismissione di aree (con il benestare delle Amministrazioni locali, che non hanno mai capito un ciufolo di ferrovia, anche perché nessuno gli ha mai spiegato un ciufolo :evil: :!: ).
Insomma: faccio sparire lo scalo, così nessuno ci fa qualcosa dimostrando al mondo che io sono un cretino perché non ci ho voluto fare niente di buono per la Società che mi paga lo stipendio :!: :!: :!:
Che dite: sono troppo acido :?:
Saluti su gomma (arrivano prima, meglio, costano meno e non devo ringraziare nessuno dopo aver pagato il servizio perché mi ha fatto la cortesia di farveli arrivare) :D
Lo ammetto. Stasera ho digerito male. Abbiate pazienza!
Ciao.
Massimo


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 Oggetto del messaggio: Re: Se vogliamo farci un bel pianto
MessaggioInviato: giovedì 9 settembre 2010, 23:21 
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Iscritto il: giovedì 22 febbraio 2007, 22:36
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Caro Massimo Vico,ma tu hai perfettamente ragione! Però te la devi prendere con lo Stato! Trent'anni fà,ed era già tardi,lo Stato che finanziava i piani poliennali delle ferrovie,avrebbe dovuto fare un bel progetto e stabilire,una volta per tutte,una quota di merci da far viaggiare in ferrovia. Naturalmente non si trattava di prendere"il fucilino" e imporre ad aziende ed autotrasportatori,l'obbligatorietà dell'utilizzo ferroviario(anche se in Austria,Svizzera e altro c'è chi lo ha fatto!) Ma di favorirlo con accordi,agevolazioni anche fiscali,perchè ci si guadagnerebbe tutti. Ovviamente la cosa funzionava se ci fosse stato non lo "scalo"all'antica con l'omino dentro che appiccicava l'etichetta a mano e non il trenino scalcinato magari con un 880 :lol: o qualche carro agganciato ad un treno accellerato o diretto che oltretutto per la presenza dei carri.marciava ancora più lentamente...Bisognava fare un interporto e razionalizzare il lavoro. Molti agenti,già allora avrebbero dovuto essere pre pensionati e forse già la ferrovia avrebbe dovuto assumere la fisionomia di oggi ma oggi il "servizio"diviso o no tra Trenitalia ed i privati,sarebbe stato per tutti,per la nazione intera!

Oggi ti dico per certo che "qualcuno"(privato) ci vorrebbe riprovare ma la vedo dura visto che è tutto da rifare per questo e mi riferisco alla rete.... :o

Infine,paradossale che sia,nella situazione di adesso,forse è più utile la proprietà del materiale rimorchiato che dei mezzi di trazione! Tu ricordati sempre che la"Compagnia" CIWLT aveva la proprietà delle sole carrozze mica delle locomotive e in tempi non sospetti,ci ha costruito un impero!

Saluti Max RTVT


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 Oggetto del messaggio: Re: Se vogliamo farci un bel pianto
MessaggioInviato: martedì 14 settembre 2010, 13:43 
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Iscritto il: lunedì 30 gennaio 2006, 0:00
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Ciao Max,
reintervengo a distanza di giorni per problemi (tutt'ora persistenti) al mio computer. :?
Mi corre l'obbligo di fare diverse precisazioni: "Massimo di Vico" è il mio nikname :D ovvero, Massimo è il mio vero nome, il resto indica sommariamente il luogo dove vivo :wink: .
Altra precisazione:
Cita:
te la devi prendere con lo Stato!

Io non voglio e non devo prendermela con lo "Stato", poiché per me lo Stato" è una scatola vuota. :wink:
Voglio prendermela in sommo grado ed additare al pubblico ludibrio tutti i cosiddetti "servitori" dello Stato che hanno fatto diventare, nel corso degli anni, "cosa propria" le cose che dovevano essere di tutti :twisted:
Ecco allora che le FF.SS. che rispondendo a se stesse (ed avendo chi ripiana i guai) vivono di vita propria rifiutando quel "mercato" che in altre situazioni è stato fattore di crescita, ma non solo loro. Sia ben chiaro :wink:
Pensa alla Federconsorzi, dissolta come neve al sole quando si sono ricordati che era privata (e non solo emanazione del Ministero dell'Agricoltura per il ritiro de cereali).
Pensa ai Comuni che hanno fatto redigere piani regolatori con zone industriali irraggiungibili da qualsiasi tipo di binario, solo perchè il Sindaco risponde solo ai suoi cittadini, ecc, ecc
Ora smetto altrimenti questa discussione va fuori tema :)
A presto.
Massimo


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 Oggetto del messaggio: Re: Se vogliamo farci un bel pianto
MessaggioInviato: venerdì 17 settembre 2010, 22:41 
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Ciao Massimo! :D Ma al contrario per me lo Stato è un 'entità ben precisa altro che una scatola vuota! :D Io penso che sia la sintesi di valori etici(quindi comportamentali) ed elevate aspirazioni umane.Patrimonio di eccellezza ed eterno custode di chi è morto per regalarci una vita migliore e una nuova possibilità per vivere meglio tutti!

Potrei continuare,hai toccato un argomento,per me di rilevanza immensa. Ma questo è solo un Forum di appassionati di ferrovia che spesso "giocano fra loro" a volte in positivo e altre volte meno....Io credo,Massimo,che proprio certi comportamenti devianti dei personaggi che citi ma potrei aggiungere anche di un certo modo di " essere" di alcune Istituzioni,vengano alimentati da chi vede nello Stato solo un "contenitore vuoto" Se poi è la Società e persone immagino "pulite"come te che percepiscono questo dello Stato,allora è proprio finita! Quale alibi migliore potrebbero avere quei "Signori" che dello Stato,del nostro Stato,intendono solo un loro privato terreno di caccia? (Se lo Stato non c'è allora tutto possiamo fare)

Discorso difficile,qui! Torniamo a parlare di quelle "canaglie che affettano E655" :D E' meglio credi! :D

Un caro saluto Max RTVT


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 Oggetto del messaggio: Re: Se vogliamo farci un bel pianto
MessaggioInviato: sabato 18 settembre 2010, 15:51 
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Iscritto il: lunedì 30 gennaio 2006, 0:00
Messaggi: 779
Ciao Max, :D
nella sintesi del discorso a volte si eccede :wink:
Indubbiamente lo Stato è anche quello che dici te (altrimenti non mi spiego perché mi commuovo sull'Inno di Mameli :D ), forse in quello che descrivi vedo più "La Patria".
Semplificando ed estremizzando mi viene da descrivere tutto con questo esempio: La Patria è un appartamento, lo Stato l'insieme dei mobili con i quali è arredato.
La Patria sarebbe bellissima, ma viene trattata come un magazzino! Una Babele di norme, di opinioni, di angoli inaccessibili, di "Lei non sa chi sono io!", di pestoni sui calli, di "qui c'è mio e comando io!", di stanze buie e di altre stanze dove non riesci a starci per il vento che entra dalle finestre spalancate, ecc, ecc.
E quando alla fine esci maledicendo tutto e tutti, immancabilmente ti volti indietro e senti una grande nostalgia di quell'appartamento :cry: e cerchi di rientrarci per cominciare a mettere tutto a posto :oops: .
C'è poco da fare sono italiano, ma proprio italiano.
Ed è un discorso maledettamente difficile. :wink:
Mha! Senti, visto che affettano le E655, sai a quanto le vendono al Kg? :lol: :lol: :lol:
Qua in Toscana si vedono molti banchetti che vendono i panini con la Porchetta, potremmo mettere un banchetto con i panini col Caimano. :lol: :lol: Che dici troviamo i clienti :?:
Un caro saluto anche da parte mia, e abbi pazienza se lo spiritaccio Toscano a volte prende il sopravvento.
A presto.
Massimo


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 Oggetto del messaggio: Re: Se vogliamo farci un bel pianto
MessaggioInviato: sabato 18 settembre 2010, 20:21 
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Iscritto il: giovedì 22 febbraio 2007, 22:36
Messaggi: 409
Località: Roma
:lol: :lol: :lol: Caro Massimo,viva lo "spiritaccio Toscano" (scritto pure maiuscolo! :lol: )

A presto stanne certo! :lol:

Max RTVT


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