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MessaggioInviato: martedì 6 giugno 2006, 9:18 
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Roberto Morandi ha scritto:
Per Taiga: non so se il tuo discorso sulle piastrelle in uscita sia sufficiente a spiegare la preferenza per la gomma; probabilmente qualcosa in più si può fare (aspettiamo magari che FERCargo arrivi al Brennero; mi sa che anche qui lo zampino è più di trenitalia che delle DB o di SNCF...)

Intendiamoci: mi sembra "naturale" che ci siano treni in entrata e autocarri in uscita, ma ovviamente auspicherei normw chw obbligassero - o incentivassero - l'uso del vettore ferroviario anche per la merce in uscita.


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MessaggioInviato: martedì 6 giugno 2006, 9:20 
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saltobravo ha scritto:
Scusate lo sfogo, ma su Report negli ultimi due anni ho cambiato completamente opinione, e dei radical-schic di m....che facciano perdere il posto ai poveracci mi fa andare in bestia....

Del tutto, ma proprio del tutto incondivisibile, e non perchè la Gabanelli sia santa o Report sia intoccabile.


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MessaggioInviato: martedì 6 giugno 2006, 9:55 
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Approfitto ancora della vostra ospitalita': "militante" ha per me il significato di qualcuno che parte lancia in resta per demolire o beatificare qualcosa, non per "capire ed informare" ,come dice di fare la redazione del programma: i free lance che collaborano con Report si sono spesso distinti per l'attacco a testa bassa su posizioni preconcette. Cio' non toglie che abbiano scoperchiato pentole imbrazzanti, aspetto con ansia che facciano lo stesso con altri contenitori, egualmente puzzolenti.
Per quanto riguarda Dinazzano: lo scalo si trova in corrispondenza della tangenziale ad uno degli estremi della "piastrella valley" sulla linea chiamata del "treno di Reggio", non elettrificata, che ha il capolinea in centro a Sassuolo (centro significa che arriva proprio in mezzo alla citta') a cinquanta metri dal capolinea della linea elettrificata detta del "treno di Modena" da poco collegata con la stazione FS o come cavolo si chiama adesso. I cinquanta metri sono asfaltati a ci passa sopra la statale del Passo delle Radici, importante arteria locale che collega Modena con la Garfagnana.
La zona della piastrella ad alta densita' include un sei-sette comuni di due province su una lungezza di circa trenta kilometri per una larghezza di sette-otto, in un caos di costruzioni civili ed industriali di rara bruttezza, un monumento alla non-programmazione, con una rete stradale che poteva andare bene prima della guerra. L'impatto dello scalo e' stato si quello di facilitare il trasporto dell'argilla in ingresso, ma con nessun beneficio per il traffico e l'inquinamento, ad esclusivo favore delle industrie stesse. I polverosi camion che dallo scalo vanno alle varie ceramiche che ancora "atomizzano" (trattamento iniziale per ottenere la polvere da pressare in mattonelle con la finezza richiesta) o direttamente agli atomozzatori conto terzi non sono calati mimimamente, hanno semplicemente rimpiazzato quelli che scendevano dalle cave di collina, cosi' come non sono calati gli autotrasportatori, perche' difficilmente un "bilico" fa un carico completo in una sola ceramica, la media e' sette fermate per sette prodotti diversi, iniziando un avanti indietro che potete immaginare quale effetto abbia in un posto gia' incasinato di suo. Considerate che il ceramista "fondatore" era un tizio lontanissimo dal concetto dell'industriale che sa programmarsi ed i ceramisti "figli" sono dei brodini che hanno fatto economia e commercio ma proseguono imperterriti ad avere la visione economica globale di un arrotino e vi farete un'idea.
Capito perche' sentire certa roba mi fa inviperire e perdo considerazione di certi programmi?
Mi spiace anche per voi appassionati, ma il treno stavolta e' servito a poco, speriamo per il domani.


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MessaggioInviato: martedì 6 giugno 2006, 12:37 
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Iscritto il: giovedì 2 febbraio 2006, 19:12
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Ho capito che il problema è che l'argilla non arriva più dagli appennini! Ma cosa si può fare? Se dal punto di vista economico è più vantaggioso farla arrivare dall'estero, la legge della domanda e dell'offerta vuole che i produttori scelgano di farla arrivare da lontano o lontanissimo con sistema (nave+)treno+camion. Non ti va bene? E allora ci vuole una rivoluzione totale, un ritorno alla produzione in loco e una drastica riduzione dei movimenti merci, ad esempio attraverso la tassazione dei trasporti sulla base dei costi sociali ed ambientali comportati dallo stesso... ma questa è una rivoluzione, mica la decidono Trenitalia, Dinazzano Po o la camera di commercio di Sassuolo.
Saluti dubbiosi.
Roberto

P.S.: non intervengo troppo sulla "militanza" di Report, mi limito anch'io a chieder solo che colpa ha la redazione sul licenziamento dei ferrovieri; comunque anche attraverso il sito Report ha continuato a seguire la vicenda per un po' di mesi, non è affatto vero che se ne sia fregata del loro destino.


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MessaggioInviato: martedì 6 giugno 2006, 13:01 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 11:01
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Roberto Morandi ha scritto:
P.S.: non intervengo troppo sulla "militanza" di Report, mi limito anch'io a chieder solo che colpa ha la redazione sul licenziamento dei ferrovieri; comunque anche attraverso il sito Report ha continuato a seguire la vicenda per un po' di mesi, non è affatto vero che se ne sia fregata del loro destino.

E poi, uno dei ferrovieri ha già vinto la causa e deve essere reintegrato, con tanto di risarcimento degli stipendi non percepiti. Per cui nel suo caso Trenitalia ha licenziato illecitamente, e il discorso "anti-Report" cade. Speriamo finisca così anche per gli altri tre.


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MessaggioInviato: martedì 6 giugno 2006, 13:10 
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Località: Luce ti nega il sol, o terra, l'erba malvagia
Non mi sono spiegato, evidentemente, e me ne dolgo: volevo rimarcare che lo scalo non serve a risolvere i problemi preesistenti, cioe' ,anche, la spedizione del prodotto finito, ma a rimpiazzare le fonti di materia prima, e Report invece lo ha fatto percepire come un passo avanti nella lotta contro le brutte condizioni "ambientali" del territorio, questo perche' all'industria ceramica interessa solo trovare soluzioni a basso costo per i problemi industriali, infischiandosene bellamente di quello che non sono costretti a fare, per legge, a tutela della qualita' dell'ambiente.
Che poi il treno sia potenzialmente una soluzione non lo posso certamente negare, ma per adesso non serve a granche' da questo punto di vista.


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MessaggioInviato: martedì 6 giugno 2006, 18:13 
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TaigaTrommel ha scritto:
Tradotta ha scritto:
Ho visto anch'io Report, ma solo la parte finale (onde evitare di spegnere la Tv a martellate per colpa della prima parte...)

Non capisco in che senso, Tradotta. Guarda che il servizio su Calipari è stato gestito con intelligenza e molto rispetto. Gran parte del tempo è stata dedicata alla testimonianza diretta dell'agente che guidava la macchina. Secondo me ti sei perso qualcosa di interessante, ti consiglio di vederti quel servizio via internet perchè secondo me ne vale la pena al di là dei colori politici.

Perché mi sarei aspettato un'intervista meno acritica, per esempio, nei cfr della Sgrena [.......], chiederle perché e percome si trovava sola soletta in Irak, poteva essere una cosa buona e giusta (si lo so, ne abbiamo parlato privatamente per giorni, tu sostieni che il bravo giornalista va da solo in cerca di indizi compromettenti ecc io sostengo che costei sapeva di trovarsi in uno dei posti che non raccomanderei manco al mio più acerrimo e schifoso nemico).
Poi le avrei chiesto maggiori dettagli su come siano riusciti a rintracciarla, ecc.

Poi avrei chiesto alla Farnesina di dimostrare meglio se è vero che è stato pagato un riscatto.

Infine c'erano altre parti del servizio che non sono riuscito a digerire, ma sempre per colpa di quella mia maledetta acidità di stomaco che mi viene quando sono mal disposto e prevenuto :cry: :? :? :roll:

cià!


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MessaggioInviato: martedì 6 giugno 2006, 18:25 
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Località: Palazzago (BG)
...bè, il servizio era sull'assassinio di Calipari.
A parte questo, ora di giornalisti italiani in Iraq non ce ne sono più. Le notizie arrivano molto più filtrate ed "embedded" - e questo, in democrazia, non è mai un bene (ora l'Iraq è una democrazia, dico bene). Anche le notizie degli eccidi di civili in "salsa vietnamita" di cui sento parlare in questi giorni arrivano ovattate, meno urgenti... se il bubbone è scoppiato lo stesso deve essere stato (ed essere anche in questo momento) orrendo...


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MessaggioInviato: martedì 6 giugno 2006, 18:29 
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saltobravo ha scritto:
Secondo me "Report" è un programma gestito da ignoranti. L'"ignoranza" deriva dal fatto che non vengono prese in considerazione le conseguenze di report scandalistici e allarmistici, che solitamente mettono nel calderone dell'inefficenza e della furberia italiani anche chi lavora in modo efficente, preciso e profiquo per sè e per gli altri. L'"ignoranza" fa sì così che, per cause legittime, Trenitalia licenzi macchinisti e personale viaggiante, ma a Report che gliene frega? Tanto il servizio è fatto......


ma veramente il caso è stato seguito e ricordato in una delle prime puntate di questa stagione...


saltobravo ha scritto:
altro caso due settimane fa, ovvero parlando di fondi pensione vengono intervistati gli infelici che hanno comprato Parmalat, non si parla dei fondi e dei prodotti finanziari che vanno bene, investono eticamente e magari non hanno mai avuto parmalat in portafoglio, non si spiega cos'è un fondo pensione....ma chissenefrega, basta fare il bel servizio-scandalo, NON dire che in Inghilterra il 50, 60% dei soldi investiti alla Borsa di Londra vengono dai fondi pensione (strano, e il confronto con l'estero?) e se, quando sarà il momento, 10-20 mila persone non si faranno la pensione integrativa perche lo ha detto la Gabanelli andranno a chiederla a lei la pensione........


il problema è un po' piu' di sistema a mio avviso... siamo NOI (nel senso di mentalità italiota) a cerca di fregare il prossimo... Report ha anche detto che in generale se apri l apentola rischi di trovare pastette anche perchè gli attori, gira e rigira sono sempre quelli... e che l'ingresso di altri soggetti è assai ostacolato...

saltobravo ha scritto:
Scusate lo sfogo, ma su Report negli ultimi due anni ho cambiato completamente opinione, e dei radical-schic di m....che facciano perdere il posto ai poveracci mi fa andare in bestia....

mah! qualcuno aveva un po' la coda di paglia e soprattutto paura che la verità venisse a galla... o forse non sono reali le falle nel sistema di sicurezza?

saluti
Andrea


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MessaggioInviato: martedì 6 giugno 2006, 18:32 
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Iscritto il: martedì 17 gennaio 2006, 14:21
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Flaco, da NON appassionato di ferrovie, ha ben capito la drammatica situazione IMPOSTA dalle FS (intesa FS CARGO e non la ferrovia ACT)

UNA volta la logica imponeva che le aziende con forti traffici merci si raccordassero per ferrovia: il carro arrivava fino ai gabinetti del padrone della fabbrica per essere caricato o scaricato a piacere, con pace nell'ambiente, niente inquinanti, massima rapidità delle spedizioni, massima economicità, massimo utilizzo del ciclo del carro, ecc.

POI sono arrivate le FS con la loro fregola di smantellare scali, raccordi e carrellamenti carri, ed hanno cominciato a taglieggiare i clienti che si servivano dei raccordi e che spedivano tanti carri, ma non abbastanza per fare un treno completo. E si sono inventati l'intermodalità (cioé casse mobili e container che vagano da una piattaforma logistica ad un punto di carico e scarico utilizzando varie volte tipi diversi di modalità)

Dunque ADESSO è di moda l'intermodale: tutti si riempiono la bocca di questa meravigliosa parola... tutti vogliono lo scaletto merci INTERMODALE. Sappiamo a memoria i pregi ma nessuno vuole enunciarne i difetti perché tabù. Se vai ad una delle 1000 tavole rotonde sullo sviluppo dei traffici merci organizzate da industriali, Trenitalia, camere di commercio, sindaci e compagnia parolaia, poco dopo (dopo poco) ecco materializzarsi un tizio che si alza e dice che la località di "San Gastone in Cravatta è al centro del mondo, crocevia dei traffici, in mezzo al corridoio 0 Rejkjavik-Jhoannesburg, presso un porto-canale-navigabile ecc ecc. CI vuole l'INTERPORTO (oooo!!)

Fanno l'interporto, ma, guardacaso, lavora al 5% della propria capacità. (tipo Bologna Interporto, Rovigo, Portogruaro, Pordenone... vado avanti?)
Allora le FS t'inventano di chiudere TUTTI gli scali merci e TUTTI i raccordi del circondario, cosicché le ditte - SE vogliono continuare a spedire via ferrovia - DEVONO recarsi nel nuovo interporto che però dista XX km.

Come facciamo? semplice si contatta un autotrasportatore, che a sua volta contatta una società di trasporti intermodali, che a sua volta contatta il noleggiatore di Carri, che a sua volta contatta l'interporto per fare il merci, che a sua volta contatta Trenitalia che a sua volta contatta RFI... e fanno la spedizione.

Certo, una volta bastava alzare il telefono e contattare le FS, gli chiedevi il carro, ti dicevano se era disponibile, in quanto tempo te lo inviavano e i costi.

Ma adesso avete capito (Flaco) perché nel compresorio dell'argilla solo UNA PARTE dell'argilla dall'estero arriva via ferrovia e comunque poi viene trasbordata sui TIR e solo un 10% della merce prodotta usa PARZIALMENTE la ferrovia??

Il caso ridicolo e da denuncia delle piastrelle per l'est Europa che prima andava solo su ferrovia ed ora su TIR fino a San Stino di Livenza è una goccia di quel che sappiamo veramente.

Auguri


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MessaggioInviato: martedì 6 giugno 2006, 19:11 
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Meno male che le operazioni si fanno a Santo Stino e non all'interporto di Portogruaro - giusto per farlo lavorare un pò più. Forse meglio che mi autocensuro prima che prendano per buono il suggerimento, non potrei perdonarmi d'aver portato iella a quasi conterranei.


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MessaggioInviato: mercoledì 7 giugno 2006, 0:58 
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..dei ferrovieri licenziati dopo il famoso programma: ad alcuni macchinisti (generosi, ma farlocchi, con tutto il rispetto e da quanto discusso con altri loro colleghi FS) viene chiesto di fare un giretto in galleria, su un treno fuori servizio, magari in cabina. Si può? Non si può? Qualcuno può andarci di mezzo? Chissenefrega, io sono un giornalista e il resto 'fanculo. Qualcuno verrà reintegrato? Forse, ma intanto sono passati anni, e poi vedremo cosa andrà a fare.

Scopriamo intanto che le FS in Italia fanno cagare. Bravi, clap, clap, avete scoperto che ci sono stati 50-60 anni di politica italiana dei trasporti scriteriata, fatta da destra e sinistra. Non viene spiegato, e dop Report non è cambiato esattamente nulla, solo 5-6 disgraziati con una rogna immensa. Intanto la Gabanelli è lì.

In merito ai fondi pensione: è il mio mestiere, batto regolarmente i benchmark come parecchi altri fondi italiani, informo minuziosamente il cliente dove e come investe il fondo, scrivo chiaro e tondo quando e quanto si rischia comprando certi tipi di prodotto, rispondo e non mi nego MAI a clienti e/o promoter che mi chiedono aiuto o precisazioni sui miei prodotti. Non sono "furbo", lavoro come un animale, non dormo la notte se i mercati mi vanno contro. Per la Gabanelli son una specie di truffatore.

Dunque (e questa e la MIA opinione, che voi la condividiate o meno padronissimi, caro Taiga) per me la Gabanelli è una radical-schic e come sopra.....


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MessaggioInviato: mercoledì 7 giugno 2006, 7:16 
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saltobravo ha scritto:
..dei ferrovieri licenziati dopo il famoso programma: ad alcuni macchinisti (generosi, ma farlocchi, con tutto il rispetto e da quanto discusso con altri loro colleghi FS) viene chiesto di fare un giretto in galleria, su un treno fuori servizio, magari in cabina. Si può? Non si può? Qualcuno può andarci di mezzo? Chissenefrega, io sono un giornalista e il resto 'fanculo. Qualcuno verrà reintegrato? Forse, ma intanto sono passati anni, e poi vedremo cosa andrà a fare.

Stai dando per scontato che tutti siano appassionati di ferrovia e certe cose le sappiano.
Se chiedo al macchinista "Si può" e lui mi risponde di sì e mi porta, perchè non gli devo credere?
E poi, ti faccio nuovamente notare che il primo dei quattro ha vinto la causa e dovrà essere reintegrato. Questo fatto non l'hai voluto tener presente, ma significa nella sostanza che il ferroviere ha ragione e Trenitalia ha torto.

Ah, ma poi pensala un po' come ti pare, se ti piace dare addosso a Report fai pure. Per tanti che non sopportano la trasmissione ce ne sono altrettanti che la apprezzano molto - pur consci che neppure loso sono perfetti in quanto a buona fede e professionalità. Non perfetti, ma comunque ad un ottimo livello.


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MessaggioInviato: mercoledì 7 giugno 2006, 8:37 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 9:34
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D'accordo quando mi dite che i giornalisti d'inchiesta pensano solo al successo del loro servizio, però... io penso che i treni li guidano i macchinisti e non i reporter. Quindi sono loro a prendersi la responsabilità di fermarsi dove non si può o di caricare gente in cabina, e la responsabilità è personale e non trasferibile. Se al macchinista non fosse andato bene di fermarsi in galleria, avrebbe detto semplicemente di no.
Poi ora non voglio entrare nel merito dei licenziamenti perché in materia sono totalmente incompetente. Però volevo stigmatizzare questo discorso che leggo dei giornalisti che avrebbero causato il licenziamento dei ferrovieri.

(Mi pare che in realtà questa discussione verta sotto sotto su quanto 'sinistro' sia Report e se ciò sia bene o male... ma che nessuno osi dirlo per paura di far esplodere la polemica spicciola. Spero di non farlo io!)


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MessaggioInviato: mercoledì 7 giugno 2006, 16:00 
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Iscritto il: martedì 17 gennaio 2006, 14:21
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Tuttavia (e lo dico ad Orf ed altri) difendo Report, perché fa un giornalismo tagliente, che entra dritto in quelle questioni spesso trattate di striscio da certi servizi giornalistici patinati, confezionati per benino, magari filtratrati, conditi da commenti del tutto personali (e quindi non richiesti) del conduttore stesso, fatti apposta per influenzare lo spettatore.
Sta poi allo spettatore farsi un'idea su ciò che ha visto.

Ciò che contesto a Report è che in politica estera ed economica mantiene sempre una certa "fede" ideologica da vecchia sinistra militante, ma il modo di condurre e la serietà giornalistica direi che sono piuttosto inappuntabili (su Calipari avevo qualche appunto da muovere).

Per esempio ho citato la bella puntata che smontava il filone degli aiuti umanitari (robe che Santoro o Floris non farebbero mai), ma ricordo bene un'ottima inchiesta sulla falsificazione del VINO e dell'Olio con relativa porta in faccia sbattuta da quel coglione di ALEMANNO.
Splendida quella sui FINANZIAMENTI PUBBLICI ai giornali (tutti i giornali, da LIBERO al MANIFESTO passando per quelli di partito si cuccano i quattrini governativi, alla faccia dell'indipendenza dei giornalisti!!)

La puntata che portò ai licenziamenti in FS però la trovo tutt'ora controversa. Da una parte ha fatto bene Report a sputtanare quel baraccone scassato ed allo sbando di Trenitalia+RFI.
Dall'altra credo che i ferrovieri coinvolti nell'inchiesta abbiano sbagliato a comportarsi in quel modo: hanno fermato un treno in galleria, ospitato i giornalisti in cabina, mostrato loro le magagne stando all'interno dell'ambiente di lavoro, hanno comunque "usato" materiale di un'azienda per sputtanarla. E si tratta di violazione del contratto di lavoro firmato tra lavoratori FS ed Azienda.

Faccio un esempio (per chi ha la bontà di leggermi fin qui): quando mi hanno assunto in posta mi hanno fatto leggere la parte del CCLN in cui si chiede al lavoratore di mantenere una certa riservatezza delle informazioni rilasciate nell'ambiente di lavoro, ovvero di non usare tutta o parte delle attrezzature per danneggiare all'esterno l'azienda per cui lavoro. Giusto o sbagliato che sia, se violassi questo regolamento, sarei passibile di licenziamento. A maggior ragione se lo facessi DURANTE l'orario di lavoro e coi mezzi del datore di lavoro.

Se i macchinisti volevano sputtanare le Fs (e fanno bene, ribadisco) dovevano farlo fuori dell'orario di lavoro ed all'esterno dell'ambiente. Oppure Report poteva rivolgersi ai sindacati, leggere le inchieste interne, magari chiedere anche a noi appassionati (sanno che esistiamo e sanno che... SAPPIAMO).
Il licenziamento, era eccessivo, ma una bella sospensione dal servizio per un annetto + il pagamento dei danni d'immagine, se li meritavano. Così la penso.


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