Luìgìgio ha scritto:
Un vecchio saggio greco (appunto),diceva che i cani,solitamente,si attaccano in combattimento per gli ossi,mentre la carne va perduta.
(1) Dove sta' scritto che un politico (di qualunque levatura e grado,nonche' posizione),debba avere tutti quei privilegi,e guadagnare tanto?
Fare il politico,moralmente,dovrebbe significare servire lo stato,ed i suoi cittadini.Non ci va per meriti o per capacita', in parlamento.Ci va' perche' ce lo mettono i cittadini (???).Dunque se lo stipendio medio di un operaio,e di 1.300/1600 euro al mese,tanto deve guadagnare anche il politico,che e' "operaio" dello stato.Altrettanto vale per i senatori,e per tutta la "casta" di allegri buontemponi,che si rimborsano pure i massaggi shiatzu,sulle spalle dei lavoratori.
Gia', un politico dovrebbe essere proprio un "servitore" dello Stato.
Dissento sul fatto che un politico non deve avere ne' meriti, ne' capacita'. I cittadini dovrebbero eleggerlo proprio in funzione dei meriti e delle capacita'. Non e' piu' così da quando sono le segreterie di partito a sceglierlo. E così ci siamo trovati in Parlamento personaggi a cui credo nessuno avrebbe dato il suo voto.
Per consentire a tutti di potere svolgere liberamente l' attivita' di parlamentare o di senatore e per non essere "tentato" dalla corruzione un politico deve avere una retribuzione adeguata, che senz' altro non puo' e non deve essere quella di un operaio.
Così non fosse, la politica diverrebbe appannaggio solamente di chi se lo puo' permettere e quindi della classe piu' abbiente.
Diverso discorso e' di quanto deve essere questa retribuzione. Secondo me andrebbe parametrata in funzione di quella degli altri paesi euoropei e del PIL procapite.
In altre parole, se l' operaio della Fiat e' pagato 1.100 € al mese e quello della VW e' pagato 2.000 € al mese, non vedo perche' il parlamentare italiano debba essere pagato di piu' di quello tedesco.
Le retribuzioni dei politici debbono essere comunque parametrate in funzione delle retribuzioni dei cittadini.
Pirvilegi indecenti di qualsivoglia tipo, viceversa andrebbero assolutamente cancellati.
Luìgìgio ha scritto:
In oltre,chi sbaglia paga.Compresa la magistratura.Se hai rubato,se sei stato riconosciuto colpevole,e quant'altro,fuori dai piedi "PER SEMPRE",ed in piu' paghi i danni arrecati alla popolazione sovrana.Altro che pensioni d'oro,e vitalizi.Alternativamente,se il magistrato di turno,troppo preso dal furore mediatico,e dalla fama giornalistica,ha sbagliato a giudicarti,paga.Oltre che in denaro,anche in carriera.Va' a fare l'usciere a vita.
In italia non paga mai niente nessuno,anzi no,scusate.In italia pagano solo i poveracci.
Sul "chi sbaglia paga" non si puo' essere non d' accordo. La non certezza della pena e' una dei componenti che fa' dell' Italia un paese di serie b.
Sul fatto che i Magistrati debbano pagare i loro errori nell' esercizio delle proprie funzioni, invece, ci sarrebbe parecchio da dire.
Se un Magistrato dovesse vivere con l' incubo di dovere pagare per ogni suo eventuale errore, credo che la Giustizia si bloccherebbe completamente.
I tre gradi di giudizio hanno proprio lo scopo di "aggiustare" eventuali errori precedenti di giudizio.
Ovviamente errori dovuti a dolo o negligenza dovrebbero essere puniti con la massima severita': quello del Magistrato non e' un mestiere come tutti gli altri, in quanto dal suo giudizio dipende il destino dei cittadini colpevoli o colpiti e, in definitiva, la qualita' complessiva del convivere civile.
Luìgìgio ha scritto:
(2) Dove sta' scritto che le pensioni dei politici,e dei politicanti (senatori compresi),si possano cumulare,ed accumulare,mentre alla moglie di un caro amico mancato,se non rinunciava alla pensione di casalinga,non gli davano la reversibilita' della pensione del marito morto, ex ferroviere? O una o l'altra,e perche'? Vedi sopra. Siamo noi "popolo" a metterli li,e non ce li mettiamo certo per far si' che si proteggano i loro interessi,ed ingrassino alle nostre spalle (famiglie,parenti ed amici "comparucci" compresi).O perche' magari comincino la scalata, perche' hanno da sistemare dei processi,e varie pendenze,che da quella posizione diventa piu' facile sistemare e gestire.
I privilegi, ossia tutte quelle condizioni particolari di cui non possono usufruire i comuni cittadini, debbono essere cancellati.
L' uso e l' abuso della condizione di parlamentare e di senatore per averne benefici particolari, per se', amici e parenti debbono essere puniti con la massima severita'.
Nessun condannato in via definitiva deve sedere ne' in Parlamento, ne' in Senato. A vita.
Un parlamentare o un senatore accusato, indagato o sotto processo dovrebbe avere il buon gusto di dimissionarsi o, qualora non lo facesse, dovrebbe essere il suo partito a dimissionarlo d' ufficio.
Questa misura puo' sembrare draconiana, ma nei paesi civili e' così. In Germania alcuni anni fa' c' e' stato un uomo politico che si e' dimesso in pochi giorni sotto l' accusa ( sottolineo: a seguito di accusa, non dopo la condanna ) di avere avuto regalie indebite di circa 2.000 € ( duemila, non due milioni ) di viaggi per lui e consorte. Questo semplicemente perche' il suo partito non voleva neanche venir sfiorato dal sospetto di proteggere un disonesto.
In Italia mi sembra che la situazione sia ben diversa...
Luìgìgio ha scritto:
(3) Dove sta' scritto che chi ha di meno,debba pagare ugualmente a chi ha di piu'? Questo principio di "disonesta'" morale,ed intellettuale,che e' alla base di un sistema corruttibile e corrotto,e che rende chiara ed esatta quale sia la proporzione dei mali che ci stanno devastando a livello economico,e' il metro che serve anche per meglio capire e valutare quale sia il potere decisionale dell' intoccabile "casta",a cui noi stessi abbiamo permesso negli anni,l'insinuamento lento,ma costante,a tutti i livelli sociali,ed amministrativi.Secondo questo principio,il povero suddetto operaio,che guadagna 1300/1600 euro al mese (nella migliore e piu' rosea delle ipotesi),e che ha moglie e figli,nonche' 500/600 euro di mutuo sulle spalle,e tutto il resto,deve pagare in proporzione e percentuale,le stesse tasse che paga Della Valle?
Ricordiamoci che c'e' gente,che lavora per 500/600 euro al mese,o che peggio ancora,non lavora proprio.
In Italia le tasse le pagano tutte e fino all' ultimo centesimo di Euro solamente lavoratori dipendenti e pensionati, semplicemente perche' il loro reddito e' certo.
Mancando grossa parte degli introiti di chi evade il fisco, chi paga le tasse le paga anche per chi non le paga e, percio', paga in maniera spropositata e sproporzionata.
Non solo, mancando risorse allo Stato, mancano introiti da dedicare a tutto cio' che e' di utilita' sociale ( scuole, sanita', trasporti pubblici, etc. ).
Peggio ancora, il cittadino che paga le tasse puo' non rientrare nelle fasce di reddito per avere agevolazioni, mentre l' evasore fiscale puo' rientrarvi e puo' usufruirne.
Questa e' una delle piu' grandi ingiustizie del sistema italiano, in quanto rende i cittadini di fatto disuguali di fronte al fisco. E' anticostituzionale, oltre che ingiusto.
Nessun governo, di nessun colore politico, ha mai voluto affrontare seriamente l' evasione fiscale. Qualunque dato sbandierato al popolino sui risultati ottenuti dalla lotta all' evasione fiscale e' uno specchietto per le allodole, se rapportato alla mole complessiva dell' evasione fiscale.
Ora che la Finanza puo' agevolmente sfruttare banche dati centralizzate ed incrociare i dati dovrebbe emergere un' evasione enorme. Invece non e' così.
Perche' ?
Pur se son tempi di vacche magre, la Finanza dovrebbe essere implementata in uomini e mezzi.
Sarebbe un investimento. Non lo si fa'.
Perche ?
In sostanza perche' la classe politica senza distinguo di appartenenza continua imperterrita a proteggere gli evasori fiscali a danno di tutta la societa' italiana e mettendo di fatto a rischio la sopravvivenza stessa dell' Italia ?
Dice Luigi:
" 4) Dove sta' scritto che un morto di fame,che presenta un modello unico da 10.000 euro,poi possiede case,villa al mare,macchine di lusso,barche,e via dicendo,e tutti lo sanno,e nessuno denuncia un fico secco? E certo,tanto poi che gli fanno? Una scappatoia si trova sempre,siamo in italia.
Tra condoni,sanatorie,indulti e affini,volete che queste "pinzellacchere",destino un minimo di preoccupazione?
Ci sono dei bravi commercialisti,ed avvocati,che tutelano,difendono,e dunque sostengono questo stato di cose? Quando,e se scoperti,i primi ad essere duramente puniti dunque,saranno proprio loro,in misura uguale,ed anche maggiore,del disonesto beccato,da loro aiutato ad evadere."
In Italia, purtroppo, c' e' sempre stata una mentalita' generale acquiescente nei confronti di chi non paga le tasse. Li si e' sempre considerati "furbi", nella migliore delle ipotesi.
Non e' nella mentalita' comune il fatto che chi evade il fisco deruba la societa' e, quindi, il singolo cittadino.
L' evasore fiscale e', ne' piu', ne' meno un LADRO.
D' altro canto siamo in un paese dove il falso in bilancio e' stato depenalizzato...
Mentre in USA il falso in bilancio e' uno dei reati finanziari piu' gravi, perche' disturba la libera concorrenza, e viene punito senza se e senza ma con la galera...
Ora che la crisi economica morde forse riusciremo a capire che l' evasione fiscale non e' una pinzillacchera, ma un vero e proprio cancro della societa', che va' combattuto strenuamente e con ogni mezzo.
Luìgìgio ha scritto:
(5) Dove sta' scritto che il governo si senta libero di poter legiferare,contro il furor di popolo? Il governo non e' sovrano,e non puo' e non deve,non tenere conto di quanto si possa, o non si possa "spremere" il cittadino.Non gliene frega niente certo.I sacrifici li facciamo tutti,come no,e' plurare majestatis.Ricordate il vecchio film? "Io so' io,e voi non siete un ....." E togliamoci dagli occhi,quelle lacrime da "arlecchino",e i buoni propositi del bocconiano,che rinuncia al compenso per il mandato.Sveglia,che quella gente a fine mese ci arriva,e gliene avanza per altri venti come loro.Il problema rimane sulle spalle di chi non ci arriva,e SIAMO tanti,troppi.
Il Governo non potrebbe, ne' dovrebbe legiferare contro la volonta' popolare.
Questo in una democrazia.
L' Italia temo, pero', che sia un' oligarchia camuffata da democrazia...
Luìgìgio ha scritto:
Bella ricetta no?
E' cosi' difficile? Credete ci vogliano medici e/o professoroni?
E' pura UTOPIA,lo so' bene.
Solitamente un problema apparentemente complesso consente soluzioni in realta' semplici.
La ricetta e' elementare: serieta' e rigore.
E' la ricetta elementare dei paesi scandinavi o dei tedeschi.
Loro, pero', sono gente seria e rigorosa.
Noi lo siamo ?
A me non sembra ...
Sara' meglio che cominciamo a diventarlo, perche' "spaghetti, mafia e mandolino" e' una ricetta che non funziona piu'...
E se lo diventiamo possiamo cominciare a pretenderlo da chi ci governa.
Se, pero', continuiamo ad essere un popolo di arruffoni e di arraffoni, che possiamo pretendere da chi ci governa, che e' l' immagine del popolo ?
Luìgìgio ha scritto:
Ma basta con le solite stupidaggini sulla chiesa,o facciamo la fine dei cani raccontati dal vecchio greco.
C'e' anche questo,si.Siamo daccordo,e' una questione che va' sistemata,non c'e' dubbio.Ma se usano gli abbaglianti,mettete gli occhiali da sole,e cercate di guardare meglio accidenti.
Come e' ormai arcinoto sono ateo ( moderatamente ... ) e di sinistra ( sempre moderatamente ... ). Il che significa che non sono ne' un mangiapreti, ne' un comunista.
La Chiesa, volenti o nolenti, ha un ruolo importante in Italia, dato che l' Italia e' uno dei paesi piu' cattolici del mondo. L' influenza della Chiesa sulla nostra vita politica e' importantissima, perche' importante e' il ruolo dei cattolici nella nostra societa'.
La Chiesa ha tutto il diritto ( anzi, il dovere... ) di esprimere la propria opinione su qaulasivoglia tema di carattere etico e / o morale ( aborto, divorzio, eutanasia, etc. ).
Sta poi in ogni singolo cattolico decidere.
Viceversa lo Stato deve essere laico e prendere le proprie decisioni in maniera laica.
Data l' autorita' morale della Chiesa, mi piacerebbe che prendesse posizioni nette e precise sulla questione dell' evasione fiscale.
Se non ricordo male " date a Cesare quel che e' di Cesare " fu detto dalla massima autorita' cristiana di tutti i tempi ( scusatemi la locuzione non del tutto felice, ma credo che renda bene l' idea ).
Come mi piacerebbe che la Chiesa facesse un po' di pulizia e di chiarezza per quanto riguarda le sue questioni finanziarie. E non solo ...
Se si vuole tuonare dal pulpito bisogna presentarsi lindi...
Non voglio, pero', dilungarmi su questi argomenti, perche' non fanno parte del contendere.
Viceversa lo sono tutti quegli argomenti di carattere prettamente economico che costituiscono un gravame per lo Stato ( e, quindi, per tutti i cittadini ) ed un beneficio ( dovuto ? ) per la Chiesa.
Luìgìgio ha scritto:
Tuttavia,nonostante quanto premesso,secondo me (mia opinione personale),allo stato dei fatti la manovra va' votata e accettata,anche e specialmente da tutti noi cittadini.In questo momento,non c'e' piu' tempo per parlare,discutere,e programmare.E' troppo tardi,e si rischia davvero un "patatrack" di proporzioni epocali.Rischiamo davvero,di perderci dentro anche i pantaloni (noi poveracci,si intende).
Purtroppo, volenti o nolenti, questa manovra finanziaria va' fatta.
E' la medicina cattiva che all' ammalato tocca prendere.
Pena il fallimento dell' Italia, il fallimento dell' Euro e, di conseguenza, il fallimento della maggior parte delle famiglie italiane.
Confido, pero', che dopo questa prima manovra d' emergenza lacrime e sangue, ce ne sia una seconda che colpisca l' evasione fiscale, i grandi patrimoni, i privilegi di casta, le rendite di posizione, gli sprechi e le ruberie della macchina dello Stato.
Così non fosse non avremmo risolto niente ed in breve ci troveremmo da capo a dovere chiedere sacrifici a lavoratori, pensionati, proprietari di un' unica casa, etc., in parole povere a chi ha sempre dato.
E' ora che paghi chi non ha mai dato o chi ha dato meno di quello che doveva.
Saluti
Stefano.