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Ciao a tutti. Avevo scritto questo topic in un'altra sezione ma ha destato pochissima lettura. Per cui lo copio e incollo qui, la sezione più visitata, perchè vorrei che tutti veniste a conoscenza dello scempio che ho vissuto. Se i moderatori non lo riterranno opportuno potranno anche spostarlo o rimuoverlo, grazie.
Ero sul treno Roma-Cassino partito alle 14.40 da Roma Termini il 3 febbraio e giunto a Cassino il giorno dopo alle ore 12.35. Pian piano dopo 2 giorni sto focalizzando quanto mi è accaduto avendo vissuto un viaggio di 22 (VENTIDUE) ore.
Provo a descrivere nei dettagli la mia esperienza. Uscito da lavoro alle 14, su Roma iniziava già la grande nevicata, arrivo alla stazione Termini alle 14.30 e ritenendomi fortunato del treno che stava appena partendo dopo diverse soppressioni dei treni precedenti, salgo. La prima sosta forzata si è verificata alla stazione di Colle Mattia per motivi non specificati, se non in modo confuso e frammentario, dal personale Trenitalia e si è protratta per circa 2 ore. La seconda sosta, avvenuta presso la stazione di Zagarolo, si è protratta per circa 7 ore anch’essa per motivi non chiariti da parte del personale; dopo circa due ore il personale ci comunicava che c’era un albero caduto sulla linea che causava la sua interruzione; il personale ci comunicava che la società (a quanto pare privata) che doveva ripristinare la linea proveniva da Frosinone e nel tragitto verso il punto danneggiato è stata bloccata dalla neve in quanto procedevano in auto e che poiché, a loro dire, non riuscivano a rintracciare le autorità competenti (polizia, carabinieri, vigili del fuoco, protezione civile, etc…) per poter ricevere soccorso, avremmo passato la notte in treno, creando il panico e lo sconforto tra i passeggeri a causa del timore di non avere i riscaldamenti che nel frattempo si erano interrotti per circa un’ora. Nello stato della più assoluta disperazione ed avvilimento, le stesse autorità sono poi intervenute grazie alle tantissime segnalazione dei passeggeri tramite cellulare, i quali spiegavano la gravità della situazione in cui erano costretti. I bagni del convoglio su cui erano i viaggiatori non erano funzionanti, tant’è che come bagni venivano utilizzati quelli di un treno adiacente, fermo e spento, con il rischio di scivolare sulla banchina ghiacciata durante la fase di attraversamento da un treno all’altro a causa della neve, che in quel momento cadeva insistentemente, alta circa 5cm. La Protezione Civile e la Polizia Locale ha portato acqua, tè caldo, cibo secco e dolciumi, acquistati dall’unico bar aperto alla stazione di Zagarolo. Una volta ripristinata la linea, all’una circa, i viaggiatori venivano fatti scendere dal treno per poi salire su un altro treno, già pieno, che proveniva dietro e probabilmente fatto partire già dopo che era successo il problema che causava l’interruzione della linea. Il viaggio proseguiva molto a rilento, a circa 40-50km/h, ma a 200 metri dalla stazione di Frosinone un guasto al locomotore E464, non specificato dal personale Trenitalia che successivamente attendeva dalla propria cabina, inerme, delle comunicazioni su cosa fare, ha bloccato di nuovo il viaggio per 3 ore in una situazione di senza luce e senza riscaldamento. Le persone che dovevano scendere alla stazione di Frosinone venivano fatte scendere solo dalla prima carrozza. Ho visto nel pieno della notte un uomo svenire, ragazze piangere e donne e anziani accusare malori in quanto colte da disperazione e sconforto. Solo grazie ai medici presenti a bordo è stato possibile ricevere soccorso. A quel punto la notizia diffusa era che sarebbe venuto un altro treno, a soccorso del nostro, che avrebbe spinto il treno fino alla stazione di Frosinone per poi attendere nuove istruzioni. Ciò è avvenuto, e arrivati alla stazione di Frosinone i viaggiatori sono stati fatti scendere per poi esser fatti salire sull’altro. Il treno arrivato a soccorso aveva anch’esso a capo un’altra E464 ed è stata attaccata tramite gancio automatico alla E464 del treno guasto. Il treno soccorso spingeva così il treno guasto dovendo supportare pertanto un carico totale di circa 14-15 carrozze più il locomotore guasto. Si era ancora senza corrente e senza riscaldamenti. La marcia è proseguita, veniva superata la stazione di Ceccano, e poi il treno interrompeva ancora una volta la corsa in una campagna tra la stazione di Ceccano e la stazione di Castro-Pofi a causa di un guasto avvenuto al locomotore di soccorso E464. Successivamente ci veniva comunicato che sarebbe venuto un altro locomotore soccorso dalla stazione di Cassino, probabilmente un altro E464, causando l’inveire da parte dei passeggeri in quanto il E464 non è un locomotore di soccorso; i continui solleciti al personale Trenitalia di inviare invece un locomotore più potente sono risultati vani (il personale Trenitalia diceva che inviare un locomotore diverso era complicato in quanto bisognava verificare il tipo di gancio per collegare il locomotore al treno, ma era evidente che il treno terminava con un gancio di tipo classico e non automatico) finché non veniva effettivamente allertata la stazione di Piedimonte San Germano circa l’invio di un locomotore della divisione Cargo, un E655, che però ci avrebbe raggiunto dopo almeno 60 minuti in quanto il locomotore senza carico poteva viaggiare fino ad una velocità massima di 30km/h. Gli unici soccorsi venivano prestati in modo straordinario dalle abitazioni adiacenti. Grazie al locomotore E655 il treno ha raggiunto la stazione di Cassino in circa 25-30 minuti. Il treno 3359 delle 14.40 della tratta Roma Termini – Cassino, partito alle ore 14.56 del giorno 3/02/2012 dalla stazione di Roma Termini, giungeva alla stazione di Cassino alle ore 12.35 del giorno 4/02/2012 dopo 22 (ventidue) ore di viaggio e circa 1200 (milleduecento) minuti di ritardo. Personalmente riconosco che il personale Trenitalia sia stato abbandonato dalla loro Azienda in quanto ho visto sì alcune persone del personale prestare soccorso sia fisico che morale, ma anche altri lavarsi completamente le mani in attesa di non si capiva cosa.
Questa è la mia testimonianza che invierò alla probabile class action che si sta attuando. Premetto che disastri nevosi possono accadere e che i treni possono essere rallentati. Io questo lo capisco. Quello che non capisco è come mai abbiano affidato ad una ditta privata un guasto di linea in situazione di allarme meteo come quello in cui ci si trovava. Non capisco perchè non ci hanno portato in luoghi sicuri per dormire invece di lasciarci sul treno al nostro destino. Non capisco perche sono state utilizzate 464 come macchine di soccorso. Non capisco come mai il treno delle 16 era stato fatto partire quando la linea era già interrotta. Non capisco come mai si sono decisi a mandare un caimano della versione cargo solo dopo minacce fisiche che un'altra 464 non la volevamo. Questa, cari miei amici forumisti, credo che sia solo esclusivamente colpa di Trenitalia.
Scusatemi lo sfogo, ma ad oggi sono ancora un po' scosso.
Gianfranco
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