Io ho pensato semplicemente alla dimensione media dei plastici casalinghi, prendendo in considerazione anche il mio, che ritengo non piccolissimo.
viewtopic.php?f=21&t=15748&p=365386&hilit=il+mio+plastico#p365386Deduco che l'autore del topic non abbia ne un impianto articolato ne un modulare.
Inoltre vedendo i lavori "digitali" su i vari forum, inizio a dubitare dell'utilità che vi è nell'alimentazione degli accessori, sia in termini sia di costi sia di complessità di cablaggio (paradossalmente gli americani, avanti anni luce nel modellismo, nei loro fantastici plastici faraonici casalinghi, comandano gli scambi meccanicamente con semplici leve...tanto per dire;-))
Prendi ad esempio l'alimentazione degli scambi:
premesso che a me non piace comandare da un PC, ma mi piace il classico "quadro comandi" con lo schema dei binari e i pulsanti... rendere digitale quest'ultimo non è semplicissimo... Parliamo dei costi? Il risparmio vi è solo nei metri di cavo...
Motori scambi e un decoder ogni 4 scambi ti portano i costi alla pari, se non superiori, ad un sistema analogico.
Ovviamente tutto ciò che sostengo è relativo ad un plastico "normale", senza automatismi, giostre, aerei, funivie ecc ecc...
Nel mio plastico gli accessori sono gli scambi e i semafori. Stop. Nient'altro. 6 cavi per scambio e 3 a semaforo, con i quali utilizzo cavi multipolari molto comodi.
In caso di guasto? Chiamo il mio amico elettricista e con il tester i 3 secondi individua il problema.
Poi vabbè...preferisco essere "scenografo" e perdere tempo sul paesaggio che studiarmi le "comodità" del digitale...
Ah...ovvio che i treni li muovo digitalmente. Li si che è tutto più semplice...