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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: martedì 3 aprile 2012, 19:06 
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Beh, Licio! Questi possono anche essere figli di tesorieri, no? :lol: :lol: :lol:
Ma questi suv costano davvero 100 mila euro? Ammazza!
Comunque, è vero, non serve incazzarci. Dice un mio amico: non facciamoci il sangue amaro, tanto da questa vita non ne usciremo vivi! :lol: :lol: :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: martedì 3 aprile 2012, 20:26 
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Nome: Luigi Cartello
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lucapassanisi ha scritto:
proprio stamattina devo andare a verificare un cantiere. in questo cantiere ci lavora un impresa (piccola) che si avvale della collaborazione di un artigiano edile.
Scusa, ma che genere di attività svolge questo cantiere ?
Se l'attività del cantiere fosse riconducibile a quella edilizia, io vedrei l'utilizzo di una cosiddetta "falsa partita iva" anzichè di un lavoratore dipente, eventualmente a tempo determinato.

Luigi Cartello


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: mercoledì 4 aprile 2012, 4:38 
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Iscritto il: mercoledì 9 agosto 2006, 19:43
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Località: sulla cassia
è un normalissimo lavoro di ristrutturazione. ma il collaboratore non si configura come un lavoratre dipendente se non ai fini del testo unico 81. il collaboratore in questione è un artigiano autonomo. se non lavora no viene pagato.

stefano, io non sono incazzato col mondo. sono incazzato con chi tiene le fette di salame sugli occhi. sono incazzato con uno stato ladro in cui non mi riconosco. trovo assurdo che la metà dei lavoratori sono dipendenti dello stato o assimilabili tali. sono stufo di pagarli per non avere servizi che non voglio perché fanno schifo. non vedo perché devo pagare l'inps se in pensione non ci andrò mai. devo perdere giornate di lavoro per combattere continue ingiustizie che subisco dagli strozzini di stato. e come se non bastasse mi devo sentir dire che sono un potenziale evasore...


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: mercoledì 4 aprile 2012, 10:10 
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Iscritto il: venerdì 29 gennaio 2010, 13:56
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Località: Legnano (MI)
Capisco Luca il tuo sfogo ma allora tutti quelli che pagano le tasse regolarmente sono stufi, a prescindere dal fatto che siano dipendenti o autonomi...
Siamo in tanti a desiderare uno Stato efficiente, uno dei (tantissimi) modi per arrivare tra molti anni (perchè l'Italia sulla concezione di Stato efficiente è arretrata rispetto a molti altri paesi europei) a quest'obiettivo è quello di far pagare chi evade le tasse o truffa...poi ci sono molti altri interventi da fare... :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: mercoledì 4 aprile 2012, 11:25 
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Iscritto il: lunedì 17 dicembre 2007, 17:08
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lucapassanisi ha scritto:
trovo assurdo che la metà dei lavoratori sono dipendenti dello stato o assimilabili tali.


"In flessione il numero di dipendenti pubblici in Italia: -3% tra il 2001 e il 2009, quasi 110.000 unità (3.526.586, contro il precedente 3.637.503). Sono i dati dello studio dalla Cgia di Mestre ....
In Italia vi sono 58,4 dipendenti pubblici ogni 1000 abitanti. Numeri simili per la Germania con una proporzione di 55,4 ogni 1000 abitanti ed un totale di 4,5 milioni dipendenti pubblici. Diversa invece la situazione in Francia con un rapporto 80,8 su 1000 e 5,2 milioni di impiegati pubblici in totale."


Luca, so gia' la tua obiezione : " si, ma non fanno un ... niente dalla mattina alla sera"
e per quanto riguarda gli altri lavoratori dipendenti " nessuno li puo' licenziare e fanno il doppio lavoro in nero".
Pero' gli autonomi ( questo invece te lo dico io :D ) " tutto quello che possono evadere lo evadono " e aggiungo che 2 MILIONI di case in Italia sono abusive e non pagano nulla ...

Ma allora: escludendo ovviamente te, me e gli altri dell'OT ( e i loro parenti piu' stretti ) in questo paese, forse, c'e' un problema :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: mercoledì 4 aprile 2012, 12:06 
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Iscritto il: mercoledì 9 agosto 2006, 19:43
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Località: sulla cassia
ribadisco:
il grosso dell'evasione sta nelle spa. e in certe srl fittizie (che servono per motivi facilmente intuibili). la stragrande maggioranza dei lavoratori autonomi fatturano a enti che devono scaricare la fattura (esclusi i commercianti e neanche tutti).
ma molta evasione sta anche tra coloro che la partita iva neanche ce l'hanno, (e qualche esempio l'ho fatto, e non pensate che sia poco).
quello che non tollero è la crocifissione sistematica degli autonomi (vi ricordate la pubblicità del parassita? facile scelta: uno con un aspetto volgarotto e tipicamente meridionale... chissà perché) quando il problema maggiore dell'evasione è nella esportazione illecita di capitali. se gli autonomi si suicidano un motivo ci sarà... vi risulta si sia mai suicidato un ex-alitalia, magari con compiti dirigenziali e il cui cognome inizia per "c"?

ora stanno facendo i blitz spettacolo. bene, benissimo. dovrebbe essere la normalità, non una esibizione... ma questi geni si sono mai chiesti, per esempio, che fine fa l'oro delle capsule dei denti estratti? come vedi, caro licio (sai che ti voglio bene), mentre tu parti da un presupposto di natura ideologica, io parto da un altro presupposto. che se si volesse, la lotta all'evasione sarebbe addirittura elementare. e invece che cosa si fa? si cercano i totem contro cui scagliarsi, senza pensare che generalizzare sugli autonomi vuol dire sparare su una categoria dove la maggioranza è ONESTA. e come se non bastasse sopportano tutti i fastidi del caso, soffrendo una pressione fiscale PAZZESCA a fronte di servizi SCADENTI. e si devono pure sentir dare del parassita, quando i primi parassiti sono quelli (1 su su 4 si dichiarano tali) che si prendono lo stipendio dello staot o del parastato grazie alla raccomandazione di qualcuno?
case abusive? invece di spendere soldi per inutili censimenti, perché non si censiscono le costruzioni? una volta censite, per quelle abusive basterebbe una pala meccanica...


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: mercoledì 4 aprile 2012, 16:46 
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Località: Baruccana
licio ha scritto:
"In flessione il numero di dipendenti pubblici in Italia: -3% tra il 2001 e il 2009, quasi 110.000 unità (3.526.586, contro il precedente 3.637.503). Sono i dati dello studio dalla Cgia di Mestre ....
In Italia vi sono 58,4 dipendenti pubblici ogni 1000 abitanti. Numeri simili per la Germania con una proporzione di 55,4 ogni 1000 abitanti ed un totale di 4,5 milioni dipendenti pubblici. Diversa invece la situazione in Francia con un rapporto 80,8 su 1000 e 5,2 milioni di impiegati pubblici in totale."
Innanzitutto bentornato Licio!

Poi però, se pubblichi delle statistiche, fallo per intero perché quella pubblicazione della Cgia di Mestre aveva tutto un altro scopo! :wink:

In flessione il numero di dipendenti pubblici in Italia: -3% tra il 2001 e il 2009, quasi 110.000 unità (3.526.586, contro il precedente 3.637.503). Cresce invece la spesa per le retribuzioni: +29,9% in termini assoluti e +8,3% al netto dell'inflazione (circa 13 miliardi). Sono i dati dello studio dalla Cgia di Mestre reso noto in questi giorni sul confronto tra il trend di spesa dei travet italiani con quelli francesi e tedeschi.

Dunque in Italia vi sono 58,4 dipendenti pubblici ogni 1000 abitanti. Numeri simili per la Germania con una proporzione di 55,4 ogni 1000 abitanti ed un totale di 4,5 milioni dipendenti pubblici. Diversa invece la situazione in Francia con un rapporto 80,8 su 1000 e 5,2 milioni di impiegati pubblici in totale.

Ma è soprattutto nel rapporto tra spesa per il personale pubblico e il pil che il nostro Paese si differenzia dagli altri simili in Europa. Questo infatti nella penisola è passato dal 10,5% del 2001 all'11,2% del 2009 (+0,7%), per un valore di 171 miliardi di euro, mentre in Francia si è stabilizzato e in Germania è diminuito dello 0,5% del pil.

Andando a confrontare la crescita delle retribuzioni per il pubblico impiego (in Italia al +29,9%), si osserva un +27,7% in Francia e un +6,9% in Germania; le crescite reali, quindi depurate dall'inflazione, sono state del +9,9% e -6,2% rispettivamente.

Se l'Italia fosse riuscita, come la Germania, a diminuire la massa retributiva in termini reali, saremmo riusciti a risparmiare nel 2009 22,9 miliardi di spesa pubblica, fermandoci a 148,1 miliardi e non 171.

«Si tratta di una simulazione che presenta ovviamente dei limiti di comparazione tra le istituzioni pubbliche dei due Paesi, ma che rende bene l’idea di quanto si possa ancora migliorare in Italia in questo settore, nonostante i progressi effettuati finora non siano affatto trascurabili» ha commentato Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre


Leggendo questo testo per intero infatti si vede sì che i dipendenti pubblici sono diminuiti, anche se qualche bel centinaio di migliaia di parastato lì non è conteggiato.

Lì però si leggono anche tante altre informazioni interessanti tipo un aumento generalizzato delle retribuzioni ben oltre l'inflazione (la Germania, il nostro esempio su tutto quando si tratta di stato sociale e tutele, ha fatto l'esatto contrario!).

Si legge anche che in un periodo di ristrettezze di bilancio, gli unici a non soffrire la crisi sono proprio gli statali, dato che il rapporto retribuzioni/pil in Italia è aumentato mentre in Francia è stabile ed in Germania è diminuito.

C'è scritto che se l'Italia avesse fatto come la Germania, quei quasi 23 miliardi di Euro risparmiati avrebbero significato niente IMU, niente aumenti dell'IVA, niente robin tax e conseguente aumento di benzina, gas e bollette della luce ed un sacco di altra roba che quest'anno, grazie alla geniale manovra tutta tasse recentemente approvata ci ha portato nel pieno di una recessione, con conseguente perdita di altri posti di lavoro (PRIVATI).

Una cosa non è scritta: se invece di contare tutti e 60 milioni di italiani, dato che i neonati non pagano le tasse e che i pensionati sono comunque di fatto a carico dello Stato, se teniamo conto solo della popolazione attiva abbiamo un rapporto di un dipendente pubblico ogni 6 lavoratori in totale. Questa statistica (Eurispes) conta 4.500.000 dipendenti pubblici assimilando ai pubblici veri e propri anche il cosiddetto parastato ovvero come ben sai quella marea di carrozzoni i cui conti tutti gli anni devono essere ripianati dalle casse dello Stato, anche questi quindi a carico del contribuente esattamente come le amministrazioni centrali e locali prese in considerazione dalla statistica "ristretta" della Cgia di Mestre.

Tutto questo quindi per dire che in Italia c'è una situazione per cui presi 5 lavoratori privati a caso (dipendenti o autonomi, fissi o precari), questi devono produrre reddito per mantenere se stessi, le loro famiglie, quasi un pensionato a testa ed un dipendente pubblico in 5. Questa situazione NON E' SOSTENIBILE e ci sta portando allo sfascio.

Nel frattempo però nel settore pubblico il bengodi continua indisturbato: le retribuzioni aumentano, nessuno controlla che effettivamente queste persone lavorino o meno ed anche adesso che si sta riformando lo Statuto dei Lavoratori, i lavoratori privati oltre al danno di veder aumentare il rischi del loro licenziamento assistono impotenti (e spesso e volentieri provano sulla loro pelle) all'inefficienza di una Pubblica Amministrazione formata da questi 4 MILIONI E MEZZO DI PRIVILEGIATI che anche questa volta la fanno franca non essendo minimamente sfiorati dalla riforma.

Ciao,
Lorenzo


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: mercoledì 4 aprile 2012, 18:31 
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No Lorenzo, non sono tornato, cazzeggio senza piu' dire la mia ...
rispondevo solo a Luca che il numero dei dipendenti pubblici e' in media

Qui ognuno e' innamorato della sua tesi a seconda dell'esperienza della propria vita
Luca ce l'hai coi dipendenti pubblici e privati perche' e' autonomo
tu sei privato e ce l'hai coi pubblici
ecc...ecc...

nel paese delle mafie, di un'evasione ed elusione spaventosa (pari al pil di 4 piccoli paesi europei messi assieme) e nel quale a Ikea servono 10 anni per aprire un nuovo punto vendita siamo come i capponi di Renzo ...

E attento alle statistiche Lorenzo : un dipendente pubblico come la mia fidanzata dopo 25 anni di lavoro in universita'come segretaria guadagna 1350 euro, ha lo stipendio bloccato dal 2010 e lo sara' almeno fino al 2014...
prova a parlarne con un poliziotto o un vigile del fuoco ... non fare in media con i baroni universitari o i top manager dell'Eni !


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: mercoledì 4 aprile 2012, 19:37 
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licio ha scritto:
tu sei privato e ce l'hai coi pubblici
Io non ce l'ho con nessuno!
E' solo che odio le discriminazioni, a maggior ragione quando è lo Stato a imporle ed a creare cittadini di serie A e di serie B e purtroppo devo constatare che qui in Italia i lavoratori non sono tutti uguali:
- ci sono gli iper privilegiati del settore pubblico che magari guadagnano 1350 euro dopo 25 anni come la tua fidanzata e magari si comportano anche in modo onesto semplicemente facendo il loro lavoro, magari invece prendono anche solo 700-800 euro al mese ma non fanno una beneamata mazza tutto il giorno (per non parlare di quelli con uno zero dietro in più...)
- un gradino sotto ci sono i pur privilegiati dipendenti privati con il posto fisso (categoria di cui io faccio parte), che magari si spaccano la schiena tutto il giorno e si guadagnano onestamente la pagnotta, magari invece si grattano dalla mattina alla sera (o addirittura rubano come quelli della SEA qualche tempo fa!) perché poi tanto il modo per far passare il licenziamento per ingiusto lo si trova sempre
- poi c'è tutta la marea di autonomi e di precari che però se non altro pur tra mille difficoltà la pagnotta riescono a portarla a casa: lì è molto più difficile trovare i casi di gente che non lavora, anzi è molto più facile trovare casi di sfruttamento
- poi ci sono tutti quelli che tirano a campare coi lavoretti in nero: buon per quelli che ci riescono se non c'è proprio altro a disposizione, quando però cominciamo a parlare di gente che percepisce sussidi di disoccupazione o di invalidità oppure è pensionato (magari baby!) il discorso cambia profondamente
- poi ci sono i disoccupati che non riescono a trovare un lavoro e che sono emarginati dalle regole di cui godono soprattutto le prime due categorie oppure quelli che NON VOGLIONO trovarsi un lavoro, più o meno per le ragioni di cui al punto precedente.
Questa situazione NON VA BENE!
Con questa riforma ci sarebbe stata la possibilità di riallineare finalmente tutte queste varie umanità in un contratto unico valido per tutti. Non dico sulla base dell'anacronistico contratto a tempo indeterminato, ma ci sarebbero state decine e decine di esempi da cui copiare (Francia, Svizzera... per non scomodare la Germania che dato lo stato delle nostre finanze è obiettivamente irraggiungibile): si sarebbe tolto un po' alle prime due categorie per dare molto alle altre. E invece per i pubblici non cambia nulla, per i privati a tempo indeterminato non cambia quasi nulla e tutte le altre categorie, permanendo praticamente tutte le discriminazioni del precedente Statuto dei Lavoratori, restano più o meno nello stesso brodo, magari con una leggera velocizzazione del turnover tra i lavoratori ma nulla più. Questa sarebbe una riforma?

licio ha scritto:
... non fare in media con i baroni universitari o i top manager dell'Eni !
Però dovrei farla con i vari Marchionne o Ghizzoni tra i privati vero?
Le statistiche sono statistiche ed in quanto tali considerano sia il top manager che la classica ultima ruota del carro.
La campana di Gauss non la puoi tagliare a metà, al limite puoi smussarne gli estremi: se vuoi togliere i top manager quindi, allora vanno tolte anche le ultime ruote del carro e la statistica torna lo stesso!

Ciao,
Lorenzo

P.S.: e comunque mi dispiace che non scrivi spesso. E' bello discutere con gente che la pensa in modo diverso: è una cosa che allarga le prospettive e spinge alla riflessione o comunque alla ricerca di una documentazione migliore e più completa. Poi magari le "ricette" restano diverse ma almeno si riesce a ragionarci su ed eventualmente a rendersi conto se si scrivono boiate... almeno per me è così! :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: mercoledì 4 aprile 2012, 20:44 
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licio,
io non ce l'ho coi lavoratori dipendenti (peraltro sono in trattativa per diventarlo, perché mi sono scocciato di avere continue ed ingiustificate rotture di scatole). ce l'ho con chi mangia a sbafo dell'italia che lavora e che, nel contempo, ubriaco di informazioni fasulle o deviate, trasforma nel diavolo evasore chi rischia in proprio... mi pare sia un pochino diverso il concetto. sbaglio? così come le dizioni "evadere le tasse" e "stato ladro e familistico" esprimono due concetti profondamente diversi. ma capisco che la tua posizione ti impedisca di distinguere tali differenze, cosi come la mia esperienza non mi consente di distinguere un qualsiasi dipendente pubblico da un parassita incapace...


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: mercoledì 4 aprile 2012, 22:41 
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Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Da marito di un' infermiera ( e quindi dipendente regionale e quindi dipendente, se non statale, parastatale ) dissento fermamente sul fatto che "tutti" i dipendenti pubblici siano dei fancazzisti.
Posso assicurare che, almeno qui a Bologna, tutti gli ospedali pubblici sono sotto personale e se riescono ancora ad andare avanti e' spesso e volentieri per l' abnegazione del personale medico ed infermieristico, sottoposto a continui cambi di turno, ferie imposte, etc.
Inoltre, almeno per gli infermieri, gli stipendi non sono certo stratosferici, sono bloccati da alcuni anni e lo rimarranno ancora per un bel po'.
Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: giovedì 5 aprile 2012, 8:17 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 16:45
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Questa cazzo di campana di Gauss ha fatto solo guai in economia, ma la colpa non è di Gauss ma di chi la usa. In campo scientifico la si usa bene e si vede che quello che importante sono proprio le fluttuazioni della campana, cioè proprio quei fenomeni statisticamente meno rilevanti. Il matematico De Finetti ha cercato in vari modi di farlo capire anche agli economisti ma con scarsi risultati. L'uso disinvolto della campana porta alle discussioni di cui sopra e su questo Lorenzo ha ragione.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: giovedì 5 aprile 2012, 10:26 
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Località: Sesto S. Giovanni e Milano
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... _PRN.shtml

ecco Lorenzo .... cosi' ti plachi ... :wink: ( dai scherzo )

Cacchio Luca ... proprio adesso mi diventi statale ??? :mrgreen:

Solidarieta' a Stefano e a sua moglie : voi avete troppo in mente lo stereotipo del ministeriale fannullone ma l'Italia e' piena di realta' ( negli ospedali, nelle scuole, in polizia, nei vigili del fuoco, nelle stesse segreterie universitarie ) dove i lavoratori sono pagati poco e moltissimi di loro fanno il loro dovere, e anche oltre, con dedizione.
Un tempo si diceva che lo statale compensava il basso stipendio con una serie di privilegi ( per esempio la pensione anticipata ). Ora non e' piu' cosi' ma gli stipendi diventano sempre piu' bassi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: giovedì 5 aprile 2012, 10:35 
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Iscritto il: domenica 3 gennaio 2010, 20:36
Messaggi: 9205
Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Esatto, c' e' statale e statale.
Molti di essi continuano ancora strenuamente e stoicamente a cercare di far funzionare i servizi essenziali.
Altri, invece, rubano lo stipendio.
Che vengano premiati i primi e puniti i secondi.
Punto.
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riforma del lavoro
MessaggioInviato: giovedì 5 aprile 2012, 13:26 
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Iscritto il: lunedì 4 febbraio 2008, 18:29
Messaggi: 1566
Località: Baruccana
licio ha scritto:
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-07-04/statale-perde-fino-43mila-063746_PRN.shtml

ecco Lorenzo .... cosi' ti plachi ... :wink: ( dai scherzo )
E invece mi inca..o ancora di più!
La situazione descritta da quell'articolo è frutto della quasi totale assenza di meritocrazia all'interno della Pubblica Amministrazione.
Gente che lavora sul serio come gli esempi personali che portate finisce nello stesso calderone di tanti (perché sono veramente tanti ed a tutti i livelli, non solo i dirigenti) che non fanno un'emerita sega tutto il giorno o addirittura rubano e che non possono essere in alcun modo allontanati (SEA DOCET!).
Succede anche nel privato, per carità, ma un'azienda privata quando non funziona, a furia di non funzionare prima o poi fallisce e lascia il posto ad altri. Uno Stato invece queste inefficienze le accumula tutte sul groppone dell'economia nazionale (PRIVATA!) ed a furia di pesare tra tasse ed inefficienze varie arriva a bloccarla o addirittura a farla finire in recessione. Proprio quello che, a furia di tirare la corda per qualche decennio si è verificato l'anno scorso, continua a tutt'oggi e se si va avanti di questo passo chissà quando finirà.
Recessione, come ormai sanno anche i sassi, significa alla fine della fiera aziende che chiudono e posti di lavoro in meno, con o senza l'articolo 18. Nel pubblico invece il massimo che può succedere è il blocco delle rivalutazioni (comunque dopo 10 anni in cui queste si sono rivelate superiori al tasso d'inflazione) e quello del turnover. E' da qui che arriva la mia definizione di PRIVILEGIATI e non è certo il mancato adeguamento degli stipendi che potrebbe farmi cambiare idea!

Ciao,
Lorenzo


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