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 Oggetto del messaggio: Re: Gli Eroi fasulli della sinistra
MessaggioInviato: mercoledì 11 aprile 2012, 9:52 
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Francia o Spagna, purche' se magna !

La popolazione italiana dell' '800 era eminentemente agricola e prevalentemente analfabeta.
Ben pochi italiani all' epoca avevano la cultura di base e l' accesso alle informazioni per potere farsi un' idea propria autonoma di cio' che era la situazione politica dell' Italia pre unitaria.
Immagino che il contadino dell' epoca avesse come principale problema quello di riuscire a mangiare tutti i giorni e che le informazioni di cui poteva disporre erano solamente orali e dovute al passaparola
Non a caso il Risorgimento non fu affatto movimento di popolo, ma fu il parto di una elite intellettuale.
Non solo: come qualcuno ha osservato, il Risorgimento italiano va' visto nell' atmosfera politica internazionale dell' epoca, in cui grandi potenze straniere europee, gia' Stati nazionali consolidati, utilizzavano l' Italia come pedina del loro gioco degli scacchi.

A mio avviso, l' errore piu' grande che si puo' fare nel cercare di analizzare la Storia e' quello di vederla con gli occhi dell' uomo contemporaneo.
Viceversa, per potere provare a capire i perche' ed i percome del passato, occorre provare ad immergersi nella mentalita' degli uomini di allora.
Provo a fare un esempio: il brigantaggio ( o come lo si vuole definire ) nel Regno delle Due Sicilie dopo l' Unita' d' Italia.
Che poteva pensare in proposito un contadino calabrese o molisano dell' epoca ?
I piemontesi erano invasori che avevano spodestato il loro Re.
Re per volonta' di Dio e per diritto ereditario.
Argomenti che all' epoca solo le persone colte o illuminate mettevano in discussione.
Per il popolino, invece, erano dati di fatto, assodati, assoluti, nell' ordine "naturale" delle cose.
Non solo: i piemontesi erano stranieri, che neanche parlavano una lingua a loro comprensibile, dato che l' italiano, all' epoca, lo conosceva e lo parlava solamente una ristretta cerchia di persone colte.
Ergo era "normale" e "giusto" combattere l' invasore per rispristinare lo stato "naturale" delle cose.
Credete che il contadino calabrese o molisano dell' epoca riuscisse a fare differenza tra ex militari borbonici che continuavano a combattere i piemontesi per mantenere fede al proprio giuramento di fedelta' al Re ed alla Nazione e il comune brigante da strada che prendeva a pretesto la lotta contro gli invasori per rubare ed uccidere ?

Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli Eroi fasulli della sinistra
MessaggioInviato: mercoledì 11 aprile 2012, 9:59 
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Miura, a me Aprile mi convince poco a dire la verità. Lui parla di dignità soppressa, ma quando mai noi abbiamo avuto la dignità. Questo da meridionale mi addolora profondamente, ma se io lo vedo e lo sperimento tutti i giorni che devo fare? Me lo devo nascondere? E per quale motivo poi? Secondo me Mattia ha colto nel segno. Il vero problema è che questa benedetta unità il popolo l’ha subita, non è stata condivisa. Dalle mie fonti personali, che per quello che ho potuto nel mio piccolo sono quasi tutte storiografiche, l’unità è stata il risultato di una serie di iniziative personali di quelli che ci credevano, come Mazzini, e di quelli che non ci credevano e l’ostacolavano, come Cavour. Costui, per esempio, parlava il francese e stentatamente l’italiano e per lui l’italia era il piemonte e la lombardia, tutto il resto era una specie di parco nazionale che non gli interessava. Garibaldi nicchiava alla proposta dello sbarco in sicilia e fù convinto da una lettera di Rosolino Pilo che gli faceva credere che tutta la popolazione siciliana non faceva altro che aspettare lui sulla spiaggia di calatafimi. Era una lettera completamente menzogniera e infatti Garibaldi sulla spiaggia trovò uno scomposto avamposto borbonico mentre la popolazione stava per i fatti suoi. L’unica difficoltà che ebbe Garibaldi fù quella di passare lo stretto, ma quella difficoltà non fù dovuta alla reazione borbonica ma ai ripensamenti di Cavour che voleva impedire lo sbarco. La ricchezza del regno delle due sicilie era tutta in mano al re come tesoro personale, lo stesso che si portò per nave a Palermo quando fù costretto alla fuga. L’anticlericalismo siciliano poi chissà dove lo vede Aprile. Quando fu Mandato Caracciolo in avanscoperta a Palermo, questi cercò di migliorare le condizioni della popolazione, utilizzando i fondi delle feste in onore di santa Rosalia per costruire qualche scuola e qualche ospedale. Dovette fuggire nottetempo per non essere impiccato. Insomma sia vero o non sia vero quello che dice Aprile o quello che ho letto io, quello che non ho capito è dove si vuole andare a parare. Se si tratta alla fine di dignità strappata, offesa e quant’altro, io, da meridionale, mi dispiace ma non posso accettarlo, anzi ritengo che addossare questa responsabilità ad altri sia il danno maggiore che noi stessi ci possiamo fare.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli Eroi fasulli della sinistra
MessaggioInviato: mercoledì 11 aprile 2012, 10:23 
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Certo che l' Unita' d' Italia fu decisa da una piccola elite e, probabilmente, non era di interesse alcuno per la massa, che aveva come principale problema di vita quello di combinare il pranzo con la cena.
Che vogliamo fare, pero', riportare indietro le lancette della Storia ?
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli Eroi fasulli della sinistra
MessaggioInviato: mercoledì 11 aprile 2012, 10:28 
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Ecco, bravo Stefano!


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli Eroi fasulli della sinistra
MessaggioInviato: mercoledì 11 aprile 2012, 10:58 
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La Storia non si puo' combattere.
Bisogna imparare a conviverci...
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli Eroi fasulli della sinistra
MessaggioInviato: mercoledì 11 aprile 2012, 11:48 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 19:16
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Non si tratta di riportare indietro le lancette della storia.
A me basterebbe che non ci fosse una parte del paese che si sente migliore dell'altra.
Perchè se è più sviluppata lo deve anche e tanto al contributo che il meridione gli ha dato, se non altro in termini di forza lavoro, se proprio non vogliamo riconoscere tutte le altre cose di cui si è parlato.
Cita:
Se si tratta alla fine di dignità strappata, offesa e quant’altro, io, da meridionale, mi dispiace ma non posso accettarlo, anzi ritengo che addossare questa responsabilità ad altri sia il danno maggiore che noi stessi ci possiamo fare.

Lo scopo non è addossare ad altri la responsabilità, ma ritrovare la dignità per riprendere il cammino interrotto.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli Eroi fasulli della sinistra
MessaggioInviato: mercoledì 11 aprile 2012, 11:54 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 19:16
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Località: Roma
Cita:
Certo che l' Unita' d' Italia fu decisa da una piccola elite

Tutte le rivoluzioni partono da un'elitè.
Anche Lenin non era certo un popolano.
Ma come fanno a darmi del comunista? :roll:


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli Eroi fasulli della sinistra
MessaggioInviato: mercoledì 11 aprile 2012, 12:59 
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Non ho le basi per rispondere riguardo a quello che c'è scritto sul libro, non avendolo letto.
Mi limito solo a risponderti per quello che riguarda la "logica economica":

Miura ha scritto:
Cita:
Allora facciamo un giochino:

Il tuo gioco lo fa all'incontrario il libro di Pino Aprile dove mette a confronto le cifre spese dalla Germania per portare l'Est allo stesso livello dell'Ovest e quelle spese dall'Italia nei programmi di sviluppo del mezzogiorno in 150 anni. Diciamo solo che la differenza è impressionante, ovviamente a favore della Germania.
Anche qui, non so quali sono le cifre snocciolate dal libro di Aprile ma ci sono comunque un paio di considerazioni che possono essere fatte anche "alla cieca":
- l'unificazione italiana risale al 1861, quella tedesca al 1990. Se proprio si vuole quindi, l'unico periodo paragonabile è quello degli ultimi 22 anni dato che prima all'est ci pensava la Russia.
- i tedeschi sono più o meno il doppio degli italiani quindi è abbastanza normale vedere cifre doppie nell'azione tedesca rispetto a quella italiana.
- se le cifre fossero comunque più alte, c'è anche da considerare che dal trattato di Maastricht in poi, la gran parte delle risorse finanziarie per il rilancio delle aree depresse arriva dai fondi FAS dell'Unione Europea. Come molti ben sanno questi fondi vengono elargiti solo sulla base di progetti di riqualificazione/industrializzazione seri e certificati: la Germania dalla sua unificazione ha fatto incetta di questi fondi perché ha sempre presentato progetti validi, in Italia spesso e volentieri qualche miliardo di Euro ogni anno viene buttato dalla finestra non perché i progetti siano brutti ma proprio perché tra una lungaggine e l'altra (problema che si verifica quasi sempre a livello locale) non si fa in tempo a presentarli.
- l'economia tedesca proprio negli ultimi 20 anni ha fatto da locomotiva per l'intera Europa mentre l'Italia sempre in quei 20 anni festeggiava quando vedeva un aumento annuo dello 0,5% del PIL. Maggiore crescita significa anche maggiori risorse a disposizione per le aree sottosviluppate.
- dati i 4 punti precedenti non ha comunque molto senso confrontare le cifre totali spese per i due risanamenti mentre ha molto più senso considerare la spesa pro-capite (su ogni contribuente italiano/tedesco) per le politiche per il Mezzogiorno/Germania Est e la percentuale di queste spese sulla spesa pubblica totale.

Miura ha scritto:
Cita:
prendendo il bilancio completo e non solo lo specchietto per le allodole dell'oro, i Borbone ed il loro regno fossero davvero così ricchi?
Il regno del sud era ad economia agricola è vero, ma non per questo era il più povero d'Italia anzi forse proprio per questo non se la passavano poi così male. Se quello che Pino Aprile riporta è vero, dopo l'invasione tutte le attivita produttive, tra cui quelle industriali in fase di sviluppo, subirono una battuta di arresto. Sia per una tassazione più sfavorevole, perchè al sud si doveva pagare le tasse per la "liberazione", sia perchè vennero smantellate e trasferite al nord, sia perchè lo Stato "unitario" favorì con le proprie commesse ad esempio i cantieri navali di Genova e non quelli di Gaeta e così via, portando a poco a poco al completo impoverimento dell'economia meridionale.
L'esempio del confronto Italia-Germania di oggi l'ho proposto proprio per arrivare a questo punto: i problemi che l'economia italiana sta vivendo in questi giorni sono la copia esatta di quelli che ha dovuto affrontare il Meridione d'Italia dopo il passaggio di Garibaldi. Se guardiamo bene le similitudini sono impressionanti:
- l'Italia ha da decenni una produzione caratterizzata da beni e servizi generalmente a valore aggiunto medio-basso, esattamente come ai tempi il Meridione aveva un'economia prevalentemente agricola mentre le industrie presenti diciamo che non brillavano per modernità.
- sia l'Italia dal 2002 (in realtà dal 1992!) che il Meridione dal 1860 non hanno più la cosiddetta "sovranità monetaria" e questo è un grosso limite alla crescita quando si dispone di un'economia arretrata perché non permette la svalutazione a piacimento della moneta nazionale (un po' il giochetto che facevamo negli anni '70, '80 e '90 per tenerci a galla nel lusso mentre la nostra economia già dava segni di indebolimento)
- dal momento dell'unificazione sia le aziende italiane che quelle meridionali si sono trovate di fronte alla concorrenza diretta da parte di aziende (rispettivamente tedesche e sabaude) magari indebitate ma comunque con la disponibilità di processi produttivi decisamente più moderni. Questa maggiore modernità e dinamicità ha permesso di colmare in fretta il gap finanziario fino ad invertire i rapporti di forza e ad annientare definitivamente le vecchie imprese italiane/meridionali.

Miura ha scritto:
Ma un dato soprattutto è impressionante: perchè prima dell'Unità ad emigrare erano gli italiani del nord, in particolare veneti, e dopo furono i meridionali?
Alla luce di quello che ho appena scritto la risposta è relativamente semplice: i veneti hanno smesso di emigrare perché dopo l'unificazione si sono comportati da "tedeschi dell'Est" e lì si è riuscito a creare un tessuto produttivo in grado non solo di bloccare l'emigrazione ma addirittura di agevolare l'immigrazione. I meridionali invece hanno continuato a comportarsi da meridionali, senza alcuna spinta alla crescita, al cambiamento ed alla modernizzazione. E' andata bene per quei pochi anni in cui le imprese "decotte" del mezzogiorno hanno retto, poi è cominciata l'emigrazione verso Nord.

Miura ha scritto:
Tornando all'oggi perchè ad esempio lo Stato permette ancora ad un Moretti di tagliare i collegamenti ferroviari con il sud Italia ed invece spinge per la realizzazione della TAV in Val di Susa? Oppure perchè Marchionne ha chiuso Termini Imerese e parla di chiudere Pomigliano? Quanti di questi casi ci sono stati in 150 anni?
Anche qui, sempre stando a quello che ho scritto un po' più sopra le risposte sono abbastanza semplici: il compito di Moretti è quello di far fare utili al gruppo FS così come il compito di Marchionne è quello di far fare utili alla FIAT. I collegamenti ferroviari con il Sud Italia evidentemente non reggevano dal punto di vista economico: essendo anti-economici e non disponendo di un'integrazione tariffaria adeguata sono stati tagliati. La colpa della chiusura quindi non è da affibiare al solo Moretti: lui sta semplicemente facendo (e da questo punto di vista sembra farlo anche bene) quello che gli è stato chiesto proprio dallo Stato, ovvero permettere alle ferrovie di reggersi sulle proprie gambe perché di soldi da parte dello Stato non ce ne sono più, né per il Nord, né per il Sud. A questo punto una qualsiasi azienda privata (perché sia FS che FIAT sono SPA) fa i suoi conti e taglia quello che da solo non si regge in piedi, guardacaso le linee per il Sud e, nel caso di FIAT lo stabilimento di Termini Imerese. Il fatto che queste attività meridionali non si reggano in piedi è proprio dovuto alla situazione che ho descritto sopra per cui il tessuto produttivo meridionale è generalmente arretrato e poco performante. Trovandosi quindi di fronte alla scelta se tagliare al Nord oppure al Sud, l'azienda decide quasi sempre di tagliare al Sud. Gli investimenti per la TAV in Val Susa rientrano in questo discorso: la TAV è considerata da Moretti un asset in grado di produrre utili e quindi viene favorita dagli investimenti dell'azienda (e la TAV comunque arriva anche a Salerno), le linee "normali" invece sono considerate asset in perdita e quindi da dismettere/alienare. Qui in Lombardia ad esempio Moretti si è disfatto delle linee regionali appioppandole direttamente alla Regione e mantenendo comunque una partecipazione azionaria per poter "dire la sua in ogni caso". In altre regioni italiane le disponibilità finanziarie sono minori e questa cosa non succede: per questa ragione molte linee secondarie (non solo al Sud ma ad esempio anche in Piemonte) chiudono.

Tornando ancora ai Savoia ed ai Borbone ci sono anche similitudini non prettamente economiche ma che comunque hanno contribuito alla crisi/colonizzazione da parte di paesi stranieri:
- l'hai scritto anche tu: i generali Borboni si facevano corrompere, esattamente come la gran parte dei nostri attuali politici/burocrati italiani
- i siciliani non vedevano di buon occhio i Borboni, esattamente come molti settentrionali del giorno d'oggi nonostante gli scandali inveiscono ancora contro "Roma Ladrona"
- Stefano ne ha poi elencata un'altra che ha dello sconcertante per la sua evidente attualità:
bigboy60 ha scritto:
I piemontesi erano invasori che avevano spodestato il loro Re.
Re per volonta' di Dio e per diritto ereditario.
Argomenti che all' epoca solo le persone colte o illuminate mettevano in discussione.
Per il popolino, invece, erano dati di fatto, assodati, assoluti, nell' ordine "naturale" delle cose.
Questa è più o meno la storia recente della misera fine delle idee figlie del '68, con lo Stato e la spesa pubblica come panacea di tutti i mali: più Stato, più tutele, più diritti! Ed intanto l'economia lentamente stava morendo. Il "popolino" però dormiva tra i classici due guanciali perché aveva la sanità gratuita, le pensioni a 40-50 anni, i sussidi di disoccupazione e l'assistenza agli invalidi (anche falsi!). Poi però i soldi sono veramente finiti, il popolino è rimasto spiazzato e chiede ancora la stessa ricetta che dal suo punto di vista ha sempre funzionato: più Stato, più tutele, più diritti! Ma con che soldi? Queste idee hanno indebitato almeno una decina di future generazioni ed hanno minato l'economia talmente alle basi da provocare una vera e propria fuga di capitali ed imprese. Nel resto del mondo però si vede che c'è chi sta bene: le banche! Loro sì che fanno girare un mucchio di soldi (che nessuno sembra ancora ben capito essere totalmente finti!) quindi sono loro i colpevoli. E allora ecco il capro espiatorio, ecco quelli con cui prendersela, esattamente come il popolino borbonico alla fine se l'è presa con i soldati sabaudi quando l'illusione della novità é finita.
bigboy60 ha scritto:
Non solo: i piemontesi erano stranieri, che neanche parlavano una lingua a loro comprensibile, dato che l' italiano, all' epoca, lo conosceva e lo parlava solamente una ristretta cerchia di persone colte.
Ergo era "normale" e "giusto" combattere l' invasore per rispristinare lo stato "naturale" delle cose.
I piemontesi erano stranieri proprio come i tedeschi adesso, parlavano una lingua diversa come i tedeschi parlano una lingua diversa: loro sono a capo dell'Europa, loro sono quelli che ci obbligano all'austerity, loro sono IL MALE!
bigboy60 ha scritto:
Credete che il contadino calabrese o molisano dell' epoca riuscisse a fare differenza tra ex militari borbonici che continuavano a combattere i piemontesi per mantenere fede al proprio giuramento di fedelta' al Re ed alla Nazione e il comune brigante da strada che prendeva a pretesto la lotta contro gli invasori per rubare ed uccidere ?
Ed anche questa è più o meno la stessa incapacità che attualmente si manifesta nel comprendere le normali regole del mercato, quelle su cui la Germania prospera perché è stata alle regole, e su cui invece l'Italia muore perché di queste regole se n'è sbattuta per decenni!

Insomma, le similitudini tra la nostra situazione attuale e quella dell'allora Regno delle Due Sicilie a me sembrano davvero impressionanti, così come il confronto Savoia-Borbone da una parte e Germania-Italia dall'altra. E' anche per questa ragione che sono ormai sempre più convinto che purtroppo il destino del nostro Paese sia già scritto nei libri di storia: arretratezza industriale, corruzione ed incapacità TUTTE NOSTRE stanno facilitando non di poco la colonizzazione italiana da parte della Germania, esattamente quello che è successo 150 anni fa nel Meridione con i Savoia. L'unica via d'uscita possibile è quella di cercare almeno di non ripercorrere la strada dei Borbone, modernizzandoci e facendo riforme che ci mantengano al passo coi tempi, in pratica seguire le orme dei tedeschi dell'Est. L'alternativa è la definitiva meridionalizzazione di tutta l'Italia e l'inizio di nuovi fenomeni migratori non solo dal Sud ma anche dal Nord e con destinazione estero perché qui le aziende in cui trovare lavoro saranno sempre meno.

Ciao,
Lorenzo


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli Eroi fasulli della sinistra
MessaggioInviato: mercoledì 11 aprile 2012, 14:08 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 16:45
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“Lo scopo non è addossare ad altri la responsabilità, ma ritrovare la dignità per riprendere il cammino interrotto”. Miura, io e te diciamo le stesse cose, ma è il metodo per ottenerle che è diverso. Io l’ho detto diverse volte qui che per far questo dobbiamo guardarci negli occhi ora e non guardare indietro. Da questo punto di vista non posso che essere d’accordo con Lorenzo. Sono due mesi circa che sia Lorenzo che tutti gli osservatori economici che mi è capitato di sentire da più parti sia italiani che stranieri, stanno dicendo le stesse cose e cioè che il nostro problema, quello vero, è riformare la pubblica amministrazione, e noi perdiamo tempo appresso al trota e compagnia bella. E’guardarci negli occhi questo? Perché invece tutti non ci chiediamo perché anche un governo tecnico si brucia le mani ogni volta che tocca questo argomento? Qual è la forza che permette alla pubblica amministrazione di indossare un’armatura impenetrabile? Chiediamoci questo invece di continuare a perdere tempo prezioso. Io una spiegazione ce l’ho e cioè che questi della pm sono tutti dei raccomandati selettivi, che servono a riempire i rispettivi serbatoi di voti per i partiti per le prossime elezioni. Ora il problema è: ci arriveremo noi alle prossime elezioni, con questi chiari di luna che stanno emergendo proprio oggi? Questo sembra non importare un fico secco ai partiti, ma dovrebbe importare a noi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli Eroi fasulli della sinistra
MessaggioInviato: giovedì 12 aprile 2012, 10:26 
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Iscritto il: sabato 19 luglio 2008, 8:55
Messaggi: 495
Località: Veneto
I cambiamenti storici sono spesso (quasi sempre?) opera di elites.

Circa il discorso Sud - Nord c'è da dire che nella seconda metà dell'Ottocento dal Veneto partiva un altissimo numero di emigranti e che il fenomeno migratorio si è sostanzialmente esaurito agli inizi degli anni Settanta. Domanda: per quale motivo poi in questa regione vi è stato un grande sviluppo economico e al Sud no?
Altra domanda: per quale motivo le mafie e la camorra non sono nate nelle zone di Alessandria, Calolziocorte, Legnaro, Tarcento?
E perchè, se la classe politca italiana nel suo insieme è da mandare a casa più o meno in blocco, quella meridonale nel complesso è indegna?

Circa la storia, è vero che ci sono stati presentati spesso vicende e fenomeni in maniera distorta o con omissioni di comodo.
Per il Veneto basta leggere i libri di Ettore Beggiato per scoprire verità scomode. Che qualcuno, anche in ambito universitario, ha cercato di continuare a tenere nascoste.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli Eroi fasulli della sinistra
MessaggioInviato: giovedì 12 aprile 2012, 11:09 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 19:16
Messaggi: 5159
Località: Roma
Cita:
E perchè, se la classe politca italiana nel suo insieme è da mandare a casa più o meno in blocco, quella meridonale nel complesso è indegna?
http://www.beppegrillo.it/documenti/parlamento_pulito.pdf
Poi vediamo un po'
per citare alcuni casi recenti da "chiarire":
Berlusconi;
Filippo Penati;
Bossi;
Davide Boni;
Mi sembra che ci sia una buona rappresentanza di tutte le parti d'Italia perchè solo la meridionale?
Cita:
Domanda: per quale motivo poi in questa regione vi è stato un grande sviluppo economico e al Sud no?

Perchè ci si è investito sopra molto di più.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli Eroi fasulli della sinistra
MessaggioInviato: giovedì 12 aprile 2012, 11:50 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 16:45
Messaggi: 1330
Quì, su questa storia, non ci capiamo. Noi dovremmo sapere chi siamo, a livello nazionale, non solo al sud. Io al sud vedo quello che vedo e ho detto quello che ho detto perché del sud si parlava, ma certo non voglio dire che al nord è diverso. Basta per questo vedere la lega e i suoi elettori (di cui poi parecchi sono del sud, e questo neanche si può negare). Per quanto riguarda Berlusconi e soci, e tutti gli altri partiti, alla fine si scopre che c'è sempre collusione con la mafia e la ndrangheta, gioiellini nati e pasciuti al sud e diventati colletti bianchi al nord. E se il nord ha accettato questo, significa che meglio di noi non sono. Io dico che è inutile andare a rivangare certe cose storiche per trovarvi o volervi trovare per forza delle responsabilità, che più piacciono a questo o a quello. Io dico semplicemente di prendere atto di quello che siamo adesso, tutti quanti, e su uno lo fà senza pregiudizi scopre che facciamo schifo tutti quanti, da nord a sud. Io penso che questa presa di coscienza sia la premessa necessaria per voltare pagina, se ne siamo capaci. La ricreazione è finita e questa non è un opinione, è la tragica realtà!


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli Eroi fasulli della sinistra
MessaggioInviato: giovedì 12 aprile 2012, 14:20 
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Iscritto il: sabato 19 luglio 2008, 8:55
Messaggi: 495
Località: Veneto
Che la classe politica meridionale, inclusi gli amministratori locali ed altri di nomina politica, sia, nel suo complesso, indegna, è indiscutibile. Guarda caso i peggiori deficit di bilancio, le inefficienze, gli sperperi e le ruberie più gravi, i fenomeni di malasanità più diffusi sono concentrati al Sud.
Non che la cosa mi faccia piacere. Tutt'altro. Oltre tutto sono amico e padrino (no, non in senso mafioso, grazie, non sarei all'altezza) di persone originarie del Mezzogiorno.

Quanto agli investimenti dello stato nel Veneto basta vedere le condizioni delle nostre strade, da sempre inadeguate al traffico, per smentire l'idea che qui sia stato investito chissacchè.
E non parliamo delle ferrovie. Perfino negli "Atti parlamentari" d'inizio Novecento ho trovato lamentele per gli scarsi investimenti riservati al comparto di Venezia, il meno benevolmente trattato d'Italia.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli Eroi fasulli della sinistra
MessaggioInviato: domenica 22 aprile 2012, 9:08 
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Messaggi: 2205
Località: Agram
quando c'era LUI i treni arrivavano in orario, e questo è un fatto.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli Eroi fasulli della sinistra
MessaggioInviato: domenica 22 aprile 2012, 9:22 
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Nome: Alessio
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Messaggi: 8141
Località: Regno Lombardo-Veneto Königreich Lombardo-Venetien
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