Cita:
A posteriori è facile bollare come inutili o carrette mezzi prestanti e potenti che in altre parti d'Europa girerebbero per altri anni. Più difficile stabilirlo negli anni 80, prima che le E 632 fossero state costruite
Ah, immagino che non ti sfiora la contraddizione tra le ALn 668.1800 del 1971, in buona parte ancora in circolazione, e le E 632 del 1987 tutte accantonate per mancanza di lateralizzazione delle porte e per necessità di tenere DUE macchinisti secondo le normative vigenti. Ma l'importante è prendere per buona la storiella dell'età anagrafica o della presunta obsolescenza, così abbiamo la coscienza a posto
Quell'articolo è del luglio del 1977, e ammettono, sia pur velatamente e con mille scuse, che il progetto E 656 è vecchio.
Le E 632 sono ottime macchine. Hanno però 30 anni. L'elettronica non è come l'elettromeccanica delle E 626, che basta una monetina per riparare un guasto e giungere a destinazione. Le E 632/633 hanno vecchia elettronica, di cui probabilmente i pezzi di ricambio non si trovano nemmeno più (a meno di non pagarli a peso d'oro), hanno motori in corrente continua, di onerosa manutenzione, hanno 6 assi (2 in più delle normali locomotive), ecc. Insomma, in TI hanno fatto 2 conti, non conviene continuare a mantenere quelle locomotive, anche se sono seminuove. Io non dico se hanno fatto bene o male (anche a me piacerebbe vederle ancora a zonzo a lungo), ma dico che le loro scelte, nell'ambito di una SpA e non di un ente in cui buttare soldi a fondo perduto, sono ragionevoli. Probabilmente se a metà degli anni 2000 fossero state rinnovate (almeno l'elettronica di gestione, ecc) sarebbero potute durare altri 10 anni, forse 15. Il discorso lateralizzazione (una cagata per come è stata attuata a livello normativo) e doppio agente sono motivi politico-sindacali.
Insomma, nessuno dice che oggi ci siano aspetti poco chiari o sprechi (demolire carri di soli 15-20 anni non mi pare una genialata, ma c'è da considerare che quei carri potrebbero essere stati fatti, più che per necessità commerciale, per necessità politica, "dare del lavoro al meridione", all'italiana...).
Dico ch quegli stessi aspetti ci sono sempre stati. I problemi sono sempre gli stessi, solo che da qualche parte si migliora, da qualche altra si peggiora.
Per quanto riguarda il problema delle prenotazioni: il sistema informatico ha avuto dei problemi (riportato su tutti i giornali ed i TG), capita, e la colpa non è certo di TI (non credo che gli abbia fatto piacere). Il discorso delle offerte non mi pare che sia stato ben compreso: Per ogni treno, per ogni giorno, sono disponibili un numero totale di posti a varie fasce di prezzo. Man mano che si esauriscono i prezzi della prima fascia, più bassa, si passa a quella successiva, per poi passare alla tariffa ordinaria. In questo modo i treni più frequentati esauriscono prima i posti "scontati", mentre quelli in meno frequentati diventano più convenienti, si riempiono a loro volta, e quindi si raggiunge un indice di riempimento migliore. E' inutile voler affidare ai servizi AV, servizi completamente a mercato (pagati dai biglietti) le stesse caratteristiche dei servizi pubblici (sovvenzionati): se vuoi spendere poco, secondo la logica TI, prendi quelli, che hanno prezzi più contenuti. Altrimenti ti rifai alle leggi del mercato, e chi prima arriva, meno spende.